Brano: Appendice
I funerali di Erminio Ferretto dopo la Liberazione (Mestre, 4.5.1945)
Rientrata a Torino nell’agosto 1945, lavorò presso la redazione de TUnità” fino al 1957, anno in cui decise di staccarsi dall’apparato e di non rinnovare la tessera, non accettando il nuovo clima di rapporti interni e la politica del partito.
Ha lasciato un libro autobiografico nel quale particolarmente interessante è il racconto delle condizioni di vita dell’emigrazione italiana durante gli anni delle “purghe” staliniane (F.F. Un nocciolo di verità, a cura di Rachele Farina, La Pietra, 1978).
Ferretto, Erminio e Giorgio
Erminio Ferretto, n. [...]
[...]7, anno in cui decise di staccarsi dall’apparato e di non rinnovare la tessera, non accettando il nuovo clima di rapporti interni e la politica del partito.
Ha lasciato un libro autobiografico nel quale particolarmente interessante è il racconto delle condizioni di vita dell’emigrazione italiana durante gli anni delle “purghe” staliniane (F.F. Un nocciolo di verità, a cura di Rachele Farina, La Pietra, 1978).
Ferretto, Erminio e Giorgio
Erminio Ferretto, n. a Mestre il 12. 12.1915, m. a Bonisiolo (Treviso) il 6.11.1944; manovale.
Espatriato clandestinamente il 27.7.
1937 per accorrere in difesa della repubblica spagnola, nelle fila della
XII Brigata Internazionale combattè in Aragona, sull’Ebro e nell’Estremadura. Internato successivamente in Francia, fu consegnato alla polizia italiana che, il 2.6.1941, lo confinò a Ventotene.
Riacquistata la libertà dopo la caduta del fascismo, nel settembre
1943 fu tra i più attivi organizzatori della lotta partigiana nella Val CelIina, in varie formazioni venete. Come comandante del Battag[...]
[...] libertà dopo la caduta del fascismo, nel settembre
1943 fu tra i più attivi organizzatori della lotta partigiana nella Val CelIina, in varie formazioni venete. Come comandante del Battaglione Garibaldi “Giovanni Felisati” (dal nome di un compagno di lotta caduto), nell’autunno 1944 operò in provincia di Venezia (v.). Tra il 5 e il
6.11.1944, durante una riunione del Comando a Bonisiolo, circondato e attaccato dai fascisti, tu colpito a
Erminio Ferretto in una foto scattata dai fascisti poco dopo la sua morte
morte. La formazione da lui guidata nella primavera successiva fu promossa a Brigata e ne assunse il nome.
Giorgio Ferretto, n. nel 1923, fu chiamato alle armi in Marina nel gennaio 1943 e mobilitato nell’Egeo. Dopo l’8 settembre fu catturato dai tedeschi, ma durante la deportazione in Jugoslavia riuscì a evadere e si aggregò ai partigiani della XII Brigata Proletaria. Nel gennaio 1945 fu ferito in combattimento e dovette subire l’amputazione della gamba sinistra.
Rientrato in Italia nel dopoguerra, svolse attività nelle organi[...]