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Il segmento testuale Erminio Ferretto è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 557

Brano: Appendice

I funerali di Erminio Ferretto dopo la Liberazione (Mestre, 4.5.1945)

Rientrata a Torino nell’agosto 1945, lavorò presso la redazione de TUnità” fino al 1957, anno in cui decise di staccarsi dall’apparato e di non rinnovare la tessera, non accettando il nuovo clima di rapporti interni e la politica del partito.

Ha lasciato un libro autobiografico nel quale particolarmente interessante è il racconto delle condizioni di vita dell’emigrazione italiana durante gli anni delle “purghe” staliniane (F.F. Un nocciolo di verità, a cura di Rachele Farina, La Pietra, 1978).

Ferretto, Erminio e Giorgio

Erminio Ferretto, n. [...]

[...]7, anno in cui decise di staccarsi dall’apparato e di non rinnovare la tessera, non accettando il nuovo clima di rapporti interni e la politica del partito.

Ha lasciato un libro autobiografico nel quale particolarmente interessante è il racconto delle condizioni di vita dell’emigrazione italiana durante gli anni delle “purghe” staliniane (F.F. Un nocciolo di verità, a cura di Rachele Farina, La Pietra, 1978).

Ferretto, Erminio e Giorgio

Erminio Ferretto, n. a Mestre il 12. 12.1915, m. a Bonisiolo (Treviso) il 6.11.1944; manovale.

Espatriato clandestinamente il 27.7.

1937 per accorrere in difesa della repubblica spagnola, nelle fila della

XII Brigata Internazionale combattè in Aragona, sull’Ebro e nell’Estremadura. Internato successivamente in Francia, fu consegnato alla polizia italiana che, il 2.6.1941, lo confinò a Ventotene.

Riacquistata la libertà dopo la caduta del fascismo, nel settembre

1943 fu tra i più attivi organizzatori della lotta partigiana nella Val CelIina, in varie formazioni venete. Come comandante del Battag[...]

[...] libertà dopo la caduta del fascismo, nel settembre

1943 fu tra i più attivi organizzatori della lotta partigiana nella Val CelIina, in varie formazioni venete. Come comandante del Battaglione Garibaldi “Giovanni Felisati” (dal nome di un compagno di lotta caduto), nell’autunno 1944 operò in provincia di Venezia (v.). Tra il 5 e il

6.11.1944, durante una riunione del Comando a Bonisiolo, circondato e attaccato dai fascisti, tu colpito a

Erminio Ferretto in una foto scattata dai fascisti poco dopo la sua morte

morte. La formazione da lui guidata nella primavera successiva fu promossa a Brigata e ne assunse il nome.

Giorgio Ferretto, n. nel 1923, fu chiamato alle armi in Marina nel gennaio 1943 e mobilitato nell’Egeo. Dopo l’8 settembre fu catturato dai tedeschi, ma durante la deportazione in Jugoslavia riuscì a evadere e si aggregò ai partigiani della XII Brigata Proletaria. Nel gennaio 1945 fu ferito in combattimento e dovette subire l’amputazione della gamba sinistra.

Rientrato in Italia nel dopoguerra, svolse attività nelle organi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 739

Brano: [...]linato, Bruno Mialich e Mario Minto per il P.C.I.; Andrea Gallina e Ambrosio per i socialisti; Sigfrido Simionato per la Democrazia cristiana. In seguito il C.L.N. venne integrato con i rappresentanti di altri partiti.

Numerosi giovani della zona di Mira e Dolo raggiunsero le formazioni partigiane in montagna, in particolare la zona del Cansiglio nel Bellunese. Nella primavera del 1944 altri giovani di Mira si unirono alla Brigata Garibaldi « Erminio Ferretto ».

Il Battaglione « Fasolato »

Nell’estate del 1944 un gruppo di operai della Mira Lanza costituì il Battaglione « Umberto Fasolato » al comando di Angelo Rossato (un operaio della Azotati di Porto Marghera), con commissario politico Mario Minto e, in seguito, Bruno Mialich.

Il Battaglione si ingrandì fino a diventare Brigata, disponendo di diverse staffette dirette da Giovanna Cabianca Gatto. L'attività militare

Partigiani di Mira appartenenti alla Brigata « Martiri del Piave (26.4.1945)

della formazione si appuntò soprattutto lungo la rotabile MestreMargheraPadova, dove furo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 297

Brano: [...]co attuale vengono definiti « ortodossi » i sostenitori di una interpretazione ossificata e rituale della teoria.

Ortolan, Adolfo

Dolfino. N, nel 1930, m, a Canizzano (Treviso) il 25.4,1945.

Abitante durante la Guerra di liberazione a Marcon, un paese contadino a ridosso della Mestre industriale, sebbene ancor quindicenne segui il padre, vecchio antifascista e comandante del Battaglione « Felisati », inquadrato nella Brigata Garibaldi « Erminio Ferretto » operante in provincia di Treviso. Nei giorni della Liberazione, perse la vita durante uno scontro coi tedeschi. Nello stesso combattimento che vide cadere suo figlio Adolfo, il comandante Ortolan perse anche il fratello Ettore che lasciò una vedova e tre figli.

Al più giovane eroe della Resistenza veneta è stata conferita la Medaglia d’argento al valor militare ai la memoria, con la seguente motivazione: « Giovinetto quindicenne rendeva servizi particolarmente apprezzati come staffetta e come informatore. Fattesi dure le condizioni della lotta partigiana nella zona, veniva inviato a casa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 548

Brano: [...]ato in Francia, poi consegnato alla polizia fascista italiana e, nel 1942, inviato al confino a Ventotene.

Liberato nell’agosto 1943, fu tra gli organizzatori del Battaglione « Boscarin », la prima formazione del Bellunese, da cui trarrà origine la Divisione Garibaldi « Nannetti ». Comandante del Battaglione « Venezia » della Brigata « Tollot », nell’ottobre 1944 fu nominato comandante del Battaglione « Felisati », poi 31® Brigata Garibaldi « Erminio Ferretto », operante in pianura nelle zone intorno a Mestre.

Dopo la Liberazione, tornato al suo posto di lavoro presso lo stabilimento Azotati di Porto Marghera» continuò a essere attivo in seno all’A.N.P.I., all’A.N.P.P.I A e al P.C.I. di Mestre.

Pettinati, Sergio

Paolo Rossi. N. a Torino il 17.3.1921; medico.

Ufficiale di complemento presso la Scuola d’alpinismo di Aosta nel 1941, entrò in contatto con elementi della nascente organizzazione « Giustizia e Libertà » e, all’atto della sua costituzione, aderì ai Partito d’Azione.

Dopo T8.9.1943 fu incaricato dal partito di organizzare in[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 333

Brano: [...]zia, dove si trasformò in vantaggio quella stessa situazione geografica precedentemente ritenuta proibitiva. Ritornarono dunque dalla montagna ai loro luoghi d'origine numerosi quadri e militanti in tutta la pianura veneta. L’incremento relativo maggiore lo ebbe proprio la provincia di Venezia che, dal novembre 1944, cominciò a contare su una robusta presenza partigiana. Nella campagna intorno a Mestre tornò (per ricordare il caso più rilevante) Erminio Ferretto che aveva combattuto nella Divisione “Nannetti” sulle Prealpi Bellunesi e aveva militato nel Battaglione “Venezia” e nella Brigata “Tollot”. Dopo il rastrellamento del Cansiglio, Ferretto e un gruppo di garibaldini (in gran parte giovani di Mestre, Venezia e Treviso) diedero vita nel Mestrino al Battaglione Garibaldi “Felisati” e organizzarono la guerriglia, in contatto con l’organizzazione garibaldina del Trevigiano e del Padovano. Il nuovo Battaglione attaccò caserme isolate di Brigate nere a Roncade, Quarto d’Altino e Mogliano Veneto, sostenendo inoltre rapidi scontri con reparti nemici in[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Erminio Ferretto, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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