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Il segmento testuale Enrico Cor è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 5Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 571

Brano: [...]lla terza pagina l’impronta accademica, per servirsi delle più spiccate personalità della cultura di quegli anni, capaci di esercitare coi loro scritti grande richiamo sul pubblico. Tra i principali collaboratori vi furono infatti Vilfredo Pareto, Maffeo Pantaloni, Antonio Salandra, Gabriele D'Annunzio, Giovanni Pascoli, Alfredo Oriani, Benedetto Croce, Pasquale Villani, Salvatore Di Giacomo, Luigi Capuana, Federico De Roberto, Giovanni Papi ni, Enrico Corradini. Nel primo dopoguerra la tiratura raggiunse le 300.000 copie.

Rapporti col fascismo

Fino al 1926 il Consiglio d'amministrazione del giornale fu controllato da uomini politici e da esponenti della nobiltà meridionale, come i senatori Arlotta, Ferrerò di Cambiano, Ancona, Morpurgo, Frascara e Bergamasco; i deputati Maraini e Di Francia, Leone De Renzis (nipote di Sonnino),Francesco Pavoncelli, Alfonso Bar racco, Nicola d’Atri, Emilio Borzino, il conte Mainardi. Per lunghi anni ne fu presidente Antonio Salandra. Nel novembre 1923 a questi subentrò il Borzino che era anche presidente [...]

[...]so tempo, alla direzione Bergamini subentrò quella di Vittorio Vettori che, specie dopo il delitto Matteotti (v.), orientò il giornale in senso antifascista, con la collaborazione di Armando Zanetti e Adolfo Tino. Ma si trattò di una breve parentesi.

Nel marzo 1926, 8 mesi prima delle leggi eccezionali fasciste, il Consiglio d’amministrazione fu compietamente rinnovato, per meglio adeguarlo al nuovo regime: ne divennero presidente il senatore Enrico Corradini, vicepresidente il barone Leone De RenzisSonnino, consigliere delegato il deputato fascista Armando Casalini; consiglieri, l'onorevole Alfredo Armato, il professor Arnaldo Bruschettini, don Rodolfo Borghese, il conte Manuel De Asorta, l’onorevole Alessandro'Martelli, l'ingegner Emilio Morandi. La direzione passò così al noto propagandista fascista Virginio Gay da, con Nicola Pascazió redattore capo.

Il nostro sarà « un giornale incondizionatamente fascista » e « incondizionatamente disciplinato », promise Gayda nel suo «saluto » del 30.5.1926; e, In realtà, così rimase sino al crollo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 25

Brano: [...]le Marche (Ancona) e negli Abruzzi, per aiutare la sollevazione repubblicana ».

Una settimana dopo, il 2.10.1919, Mussolini scriveva sul Popolo d’Italia: « Molta gente spasima per non poter andare a Fiume, ma io mi domando: Non c’é dunque più nessuno che conosca la strada per Roma? ».

Il 7 ottobre lo stesso Mussolini si abboccava con D'Annunzio a Fiume, dove subito dopo si recavano anche; due esponenti: rdel nazionalismo, Pietro Foscari ed Enrico Corradirìi, per convincere D'Annunzio a estendere la sua azióne, prima alla Venezia Giulia, pòi alle altre pro

vince e successivamente fino a Roma. E gli incoraggiamenti nello stesso senso, da parte fascista e nazionalista, si susseguirono. Si sarebbe perciò indotti a pensare che Mussolini e D’Annunzio dovessero facilmente accordarsi per il colpo di stato reazionaria su scala nazionale. Invece avvenne esattamente il contrario.

Avvenne, cioè, che di fatto Mussolini sabotò, sia pure in modo sotterraneo, il disegno dannunziano. Non fu soltanto il suo comportamento in occasione della sottoscriz[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 357

Brano: [...]tra i socialisti veniva affermandosi la corrente riformista, i cattolici cercarono di dar vita a un proprio movimento, nel tentativo (fallito da un punto di vista organizzativo, creò ugualmente seri problemi ai socialisti) di sottrarre una parte di lavoratori al Partito socialista.

Accanto al movimento popolare cattolico se ne costituì uno « nazionalista », borghese e reazionario, che a Firenze ebbe fra i suoi ideologi e fondatori uomini come Enrico Corradini, Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini. Costoro, agitando la bandiera antisocialista, riuscirono a crearsi un certo seguito soprattutto tra i medi ceti cittadini e paesani. Nel 1904 l’attività di questo fronte reazionario riuscì a impedire a Firenze il buon esito dello sciopero generale politico (in molti comuni della provincia esso ebbe invece l’adesione totale della popolazionè) e a non far rieleggere il Pescetti a Sesto.

Nel 1905 le notizie della prima rivoluzione russa suscitarono grande emozione fra i lavoratori, che dette

357



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 517

Brano: [...] i saggi di Lidio Cipriani e Giuliano Pagnon, si cominciò a sostenere la politica razziale del fascismo, cercando di darle caratteristiche peculiari rispetto a quella del nazismo. *

I collaboratori

Tra i numerosi collaboratori di « Gerarchia » predominano i gerarchi, ma non mancano note personalità della cultura dell’epoca. Tra gli altri, si ricordano Gioacchino Volpe, Arrigo Solmi, Ardengo SofficiDino Grandi, Vilfredo Pareto, Paolo Orano, Enrico Cor rad ini, Roberto Forges Davanzati, Virginio Gayda, Al

fredo Fanzini, Dino Del Bo, Titta Madia, Giovanni Calendoli, Nicola Pende (sostenitore della dottrina della razza), Leonida Villani, Mario Appelius, Adelchi Serena, Bruno Biagi, Gherardo Casini. Vi scrissero, ma di rado, anche Galeazzo Ciano (suo, un « Bilancio della partecipazione fascista alla guerra di Spagna » del 1939) e, ancora più raramente, Giuseppe Bottai.

Largo spazio veniva dato dalla rivista al corporativismo, aM’economia, al diritto e, specie nelle ultime annate, alla scienza militare. Ma più seguite erano, forse, le « C[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 134

Brano: [...]

lo spirito patriottico del popolo italiano [...]. Col suo atteggiamento di destra il Nazionalismo italiano assunse una funzione storica: accelerare l’entrata dei cattolici nella vita politica italiana; e assolse tale compito con lealtà e coerenza, e con innegabile efficacia ».

Ma ancora più importante fu poi la componente che tentò di dare agli industriali italiani una più consapevole ideologia di classe e che ebbe un importante teorico in Enrico Corradini (v.). Se la base sociale del nazionalismo fu ristretta, occorre però tener conto della potenza economica di quella base: fu essa a permettere al movimento di influire su masse assai ampie ed a farne, in definitiva, una forza di primo piano nella vita politica italiana.

Sindacalismo rivoluzionario

L’altra spinta contro il sistema giolittiano si esercitò da sinistra. Nel Partito socialista, rimasto nelle mani dei riformisti, si era sviluppata una corrente di sinistra che esprimeva un’opposizione spesso ideologicamente confusa, ma collegata con vive e profonde ragioni di malcontento [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Enrico Cor, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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