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Il segmento testuale E.D.E.S. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 5Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 576

Brano: [...]rne) erano Gaitskell (che a partire dal 1955 diverrà capo del Partito laburista) e il diplomatico Jebb (più tardi sarà capo del Gruppo liberale alla Camera dei lord).

Dell’organizzazione e delle operazioni del S.O.E. vennero incaricati ufficiali che nel 193940 erano stati in Polonia, Finlandia, Norvegia, o che avevano organizzato nel Regno Unito unità di sabotatori e guerriglieri destinati a operare appunto nell’eventualità di un'occupazione tedesca.

Faceva difetto il materiale: mancavano esplosivo e armi di ogni genere, campi di addestramento, uniformi, razioni. Era limitato anche il finanziamento. Totalmente impegnata nel mantenere aperte vie di comunicazione, la marina britannica non aveva imbarcazioni da mettere a disposizione del S.O.E.. L’aeronautica (che quantitativamente era una

frazione di quella tedesca) non aveva riserve di aerei (ancora nell’agosto 1941 il S.O.E. disponeva soltanto di 5 aeroplani che saliranno a una trentina alla fine del 1942).

Il reclutamento nel S.O.E. era reso difficile dalla mobilitazione totale della popolazione, dalla priorità riservata alle forze armate regolari e alle esigenze deH’economia. Una selezione severa veniva compiuta durante l’addestramento, che durava parecchi mesi: un buon fisico e coraggio non bastavano in situazioni che avrebbero richiesto anche nervi a posto, iniziativa, tenacia, conoscenza intima di lingue, mentalità e costumi stranieri, abili[...]

[...]ingapore, riapparve due anni dopo, organizzatore di partigiani che diedero filo da torcere ai giapponesi, e la cui azione venne ritenuta equivalente per importanza bellica a quella di un reggimento.

La possibilità di trovare volontari tra cittadini di' Stati occupati variava. I rischi erano molti: per esempio, a quelli che operavano in Francia veniva detto che le possibilità di sopravvivenza erano del 50%.

La Abwehr e il Sicherheitsdienst tedeschi erano efficienti dovunque e potevano contare su collaboratori locali, a volte purtroppo numerosi. Costituiva un fattore negativo anche il sentimento antibritannico largamente diffuso in settori talora maggioritari della popolazione, per esempio nei paesi mediterranei e asiatici. Fin dal 1939 numerosi cechi, polacchi ed ebrei di ogni nazionalità si mostrarono desiderosi di lavorare col S.O.E.; poi vennero anche norvegesi, olandesi e altri ancora. Ci volle invece del tempo prima che in Francia e in Grecia venissero costituiti nuclei di resistenti capaci di operare. Dopo l’occupazione della J[...]

[...]ente diffuso in settori talora maggioritari della popolazione, per esempio nei paesi mediterranei e asiatici. Fin dal 1939 numerosi cechi, polacchi ed ebrei di ogni nazionalità si mostrarono desiderosi di lavorare col S.O.E.; poi vennero anche norvegesi, olandesi e altri ancora. Ci volle invece del tempo prima che in Francia e in Grecia venissero costituiti nuclei di resistenti capaci di operare. Dopo l’occupazione della Jugoslavia da parte dei tedeschi, occorsero cinque mesi per stabilire un primo contatto con elementi della Resistenza.

Rapporti con la Resistenza La direttiva esplicita di usare, co

me criterio nelle relazioni con la Resistenza, la capacità di recare danno al nemico, escludeva prese di posizioni politiche. D’altra parte, ogni movimento di Resistenza aveva un aspetto politico, la cui natura e portata spesso sfuggivano sia al Comando del S.O.E. che agli ufficiali di collegamento; così come mancava fra i resistenti, salvo pochi casi, la comprensione non solo delle difficoltà che incontrava

il S.O.E., ma anche della [...]

[...] per indurle a svolgere azione comune. Ciò avvenne in Francia (v.), dove ufficiali del S.O.E. fecero incontrare Jean Moulin e Charles de Gallile, promuovendo la formazione del Conseil National de la Resistance, poi del C.F.L.N. e delle F.F.I..

In Grecia (v.), personale S.O.E. si collegò con bande di andartes e, successivamente, con gruppi facenti capo ai “sei colonnelli”, col Fronte di liberazione nazionale (E.A.M.), con la Lega repubblicana (E.D.E.S.), col Fronte di liberazione nazionale e sociale (E.K.K.A.). Sotto l’egida del S.O.E., vi fu per qualche tempo una cooperazione fra E.A.M. ed E.D.E.S. (per esempio nel novembre 1942), mentre l’incontro avvenuto al Cairo nell’agosto 1943 fra esponenti dell’E.A.M., dell’E.D.E.S. e dell'E.K.K.A. non diede invece risultati tangibili.

Una missione del S.O.E., sbarcata sulla costa montenegrina il 20.9.

1941, raggiunse i cetnici (v.) serbi; seguirono altre missioni e l'invio di rifornimenti. Nel maggio del

576



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 129

Brano: Resistenza italiana all'estero

La dislocazione delle forze terrestri italiane e germaniche I'8.9.1943 (da: Ufficio Storico dello Stato Maggiore deM’Esercito, Le operazioni delle unità italiane nel settembreottobre 1943)

ne “Pinerolo” stipula un patto di cooperazione con l’E.L.A.S. (Esercito popolare di liberazione greco) e con l’E.D.E.S. (Esercito greco democraticopopolare). A Spalato (v.) si costituisce il Battaglione “Garibaldi”, inquadrato nella 1a Brigata Proletaria dell'E.P.L.J. (Esercito popolare di liberazione jugoslavo).

12.9: In Corsica la Divisione “Friuli” (v.) si batte contro unità tedesche.

13.9: Nell'isola di Cefalonia (v.) le batterie italiane aprono il fuoco contro mezzi da sbarco tedeschi, distruggendoli. A Corfù (v.) viene respinto un altro tentativo di sbarco dei tedeschi (l’isola cadrà in mano tedesca soltanto il 25 settembre). A Bastia (v.) aspri scontri. A Kosimo presso Zara (v.) si costituisce il Battaglione “Goffredo Mameli”.

14.9: A Cefalonia divampa la battaglia che si concluderà il 22.9 con il sacrificio della intera Divisione “Acqui” (v.).

15.9: Il Battaglione “Garibaldi” (for

matosi a Spalato I’11.9) affronta i tedeschi a Salona. Nella zona di Cattaro i battaglioni alpini “Fenestrelle” ed “Exilles” iniziano combattimenti che si protrarranno fino al 26. Durissimi combattimenti a Monte Telegrafo (Cefalonia).

In Albania (v.) si costituisce il Comando militare italiano delle truppe alla montagna.

18.9: A Hombla (Jugoslavia), dopo un aspro combattimento, un gruppo di ufficiali del 120° Reggimento fanteria viene trucidato dai tedeschi.

22.9: Militari della Divisione “Firenze” occupano combattendo la città di Kruja, in Albania.

23.9: A Crkvice (Jugoslavia), reparti della “Taurinense” (v.) si battono strenuamente contro i tedeschi.

I combattimenti si protrarranno fino al 3 ottobre.

27.9: A Santi Quaranta (v. Argirocastro), un reparto del 129° Reggimento fanteria respinge un tentativo di sbarco tedesco. Gli ufficiali superstiti della Divisione “Berga

mo” (v.), costretti ad arrendersi ai tedeschi dopo 19 giorni di combattimento, vengono trucidati. La truppa sarà deportata nei lager.

30.9: Reparti della “Venezia” battono i tedeschi al Passo di Tresnievik nel Montenegro (v. Berane). A Tretacomo (Grecia) militari italiani combattono a fianco dell’E.D.E.S..

A Leopoli (Polonia) circa 2.000 militari italiani, tra cui numerosi superstiti dell’Armir, essendosi rifiutati di prestare servizio nell'esercito tedesco vengono trucidati dai nazisti.

Ottobre 1943

1.10: Alcuni generali italiani, accusati di aver organizzato la resistenza, vengono fucilati dai tedeschi alle Fornaci di Sopra (Jugoslavia).

2.10: La guarnigione italiana di Coo (v.) è costretta ad arrendersi dopo tenaci combattimenti. Il 4 ottobre vi verranno fucilati 130 ufficiali, mentre la truppa sarà deportata nei lager.

4.10: Bastia (Corsica) viene ricon

129



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 155

Brano: [...]comprendeva le implicazioni rivoluzionarie di tale programma. Per i suoi obiettivi avanzati (che, tra l’altro, comprendevano la revisione della Costituzione e quindi anche della istituzione monarchica, sulla base di un plebiscito), TE.A.M. non incontrò la simpatia degli Alleati. Le missioni militari inglesi tentarono costantemente di minare la forza e l’attività del Fronte: riuscirono ad impedire che alcune formazioni della Resistenza, come

I’E.D.E.S. e YE.K.K.A., si ubicassero con TE.A.M.; tentarono tenace

155



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 247

Brano: [...] concentrati nella capitale.

M.Na.

Eubea

Negroponte. Isola greca dell'Egeo; divisa dall'Attica dallo stretto di Euripo, che in qualche punto misura appena 65 m, ha un'estensione di 3.788 kmq e 166.000 abitanti (1961). Il capoluogo dell’isola, Calcide (25.000 ab.) è unito al continente da un ponte girevole. Occupata dalle truppe italiane durante la seconda guerra mondiale, dopo l'8.9.1943 l'Eubea divenne un centro di resistenza contro i tedeschi.

La lotta armata

li locale presidio italiano era costituito dal 2° Reggimento bersaglieri, da un gruppo di artiglieria pesante da 149/35, dal 478° Battaglione costiero e da reparti del genio. Dopo la proclamazione dell'armistizio una sessantina di volontari, in maggioranza bersaglieri e artiglieri, guidati dal capitano Alfonso Bartolini, comandante della 7a Compagnia bersaglieri, insieme a un centinaio di partigiani greci attaccarono un caposaldo fortificato tedesco dominante l'unica strada che attraversa longitudinalmente l'isola, mentre sotto il controllo degli italiani si trovava [...]

[...]

li locale presidio italiano era costituito dal 2° Reggimento bersaglieri, da un gruppo di artiglieria pesante da 149/35, dal 478° Battaglione costiero e da reparti del genio. Dopo la proclamazione dell'armistizio una sessantina di volontari, in maggioranza bersaglieri e artiglieri, guidati dal capitano Alfonso Bartolini, comandante della 7a Compagnia bersaglieri, insieme a un centinaio di partigiani greci attaccarono un caposaldo fortificato tedesco dominante l'unica strada che attraversa longitudinalmente l'isola, mentre sotto il controllo degli italiani si trovava la stretta di Derveni, pochi chilometri più in basso. Malgrado il ripetuto intervento di formazioni aeree tedesche in appoggio al loro presidio, italiani e greci tennero le posizioni attorno al caposaldo nemico durante l'intera giornata dell'11, fino a quando una forte colonna corazzata sopraggiunta dal continente li costrinse a ritirarsi. Prima di abbandonare le posizioni e per fermare la colonna nemica, gli attaccanti fecero saltare la stretta di Derveni, da tempo minata, ma ciò non impedì ai tedeschi di occupare Calcide. Estremamente utili ai partigiani greci dell'E.L.A.S. (v.) furono le armi, le munizioni e i viveri che il presidio dell'Eubea distribuì nei giorni dell'armistizio. Dopo lo sfortunato combattimento di DerveniMantudion numerosi soldati italiani continuarono la lotta unendosi ai partigiani greci; tra gli altri, il tenente colonnello Archimede Novelli che divenne in seguito comandante dell’artiglieria di una divisione dell'E.L.A.S., i capitani Delio De Santis ed Ermanno Reatto che passarono nelle file dell’E.D.E.S. (Esercito greco democratico popolare). Mentre la maggior pa[...]

[...] furono le armi, le munizioni e i viveri che il presidio dell'Eubea distribuì nei giorni dell'armistizio. Dopo lo sfortunato combattimento di DerveniMantudion numerosi soldati italiani continuarono la lotta unendosi ai partigiani greci; tra gli altri, il tenente colonnello Archimede Novelli che divenne in seguito comandante dell’artiglieria di una divisione dell'E.L.A.S., i capitani Delio De Santis ed Ermanno Reatto che passarono nelle file dell’E.D.E.S. (Esercito greco democratico popolare). Mentre la maggior parte degli italiani raggiunse il continente, circa cinquanta di essi rimasero sull'isola come volontari del 7° Reggimento dell'E.L.A.S.. Tra questi si distinsero, oltre alla Medaglia d'oro Re

nato Bianchi (v.), due romani, il caporalmaggiore Otello D’Angelantonio e il sergente maggiore Mario Canali, del 2° Bersaglieri: catturati dai nazisti il 2.3.1944 a Psacnà, furono fucilati dopo atroci torture. Allo scopo di collegare e unire politicamente tutti gli italiani rimasti in Grecia, nel luglio 1944 fu costituito nell'isola di Eubea il[...]

[...] fu costituito nell'isola di Eubea il F.A.I. [Fronte antifascista italiano), organizzazione che durò fino alla liberazione del paese, iniziatasi con lo sbarco inglese del 5 ottobre.

Eureka, Operazione

Durante la seconda guerra mondiale, denominazione convenzionale dell’operazione militare posta in atto dagli Alleati per proteggere l’incontro di Teheran (v.), alla fine di novembre 1943, tra Churchill, Roosevelt e Stalin. Per l'occasione, i tedeschi progettarono un’operazione Antieureka, mirante a uccidere o a catturare i tre uomini di Stato o comunque a impedire lo svolgimento dell’importante Conferenza.

L'operazione « Antieureka »

Paracadutisti tedeschi avrebbero dovuto atterrare in località sicure nei pressi della frontiera turcoiraniana; al momento opportuno si sarebbero dovuti avvicinare nascostamente a Teheran e infine, organizzati in commandos, scattare da punti prestabiliti per raggiungere e colpire l’obiettivo. I nazisti sapevano che per proteggere i tre capi di Stato sarebbero stati mobilitati appositi reparti, ma contavano sulla sorpresa, speranzosi che nessuno avrebbe pensato a un attacco armato contro una conferenza intemazionale convocata a tanta distanza dalle frontiere dei Reich.

Una settimana prima dell'inizio della Conf[...]

[...]e infine, organizzati in commandos, scattare da punti prestabiliti per raggiungere e colpire l’obiettivo. I nazisti sapevano che per proteggere i tre capi di Stato sarebbero stati mobilitati appositi reparti, ma contavano sulla sorpresa, speranzosi che nessuno avrebbe pensato a un attacco armato contro una conferenza intemazionale convocata a tanta distanza dalle frontiere dei Reich.

Una settimana prima dell'inizio della Conferenza due aerei tedeschi del tipo Junker si avvicinarono in volo notturno ai confini dell’Iran trasportando i paracadutisti, ma i caccia sovietici, entrati prontamente in azione, abbatterono un apparecchio e costrinsero il secondo a fuggire verso la Turchia. Scoperto il piano tedesco, tutti gli agenti nazisti e i loro informatori assoldati a Teheran furono arrestati. Fallita l'operazione « Antieureka », i tedeschi desistettero da analoghi tentativi e la Conferenza di Teheran potè svolgersi indisturbata.

I particolari dell'impresa sono stati resi pubblici per la prima volta nel libro intitolato Il complotto contro Eureka (Mosca, 1968).

In un messaggio personale a Stalin, il

247



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 54

Brano: [...]tto che l’alta finanza e la grande industria, nel loro complesso, non furono dalla parte della Resistenza, ma collaborarono più o meno direttamente con l’invasore.

Il comportamento della grande borghesia italiana contribuì non poco a precisare il carattere e gli obiettivi della stessa Resistenza nella lotta di liberazione nazionale: conquistare l’indipendenza, liberare l’Italia non significava per i partigiani limitarsi a cacciare l’invasore tedesco, ma anche distruggere le radici del fascismo, liquidare storicamente il potere del capitale finanziario e dell’industria monopolistica.

Bibliografia: E. Col lotti, L'Amministrazione tedesca dell'Italia occupata, Lerici, Milano, 1963; D. Guérin, Fascismo e grande capi

tale, Schwarz, Milano, 1956; E. Rossi, I padroni del vapore, Laterza, Bari 1965; La Nostra Lotta — Organo del P.C.I. 19431945, (Reprint Feltrinelli e Calendario del Popolo); E. Santarelli, Storia del movimento e del regime fascista, Editori Riuniti, Roma, 1967; Resistenza, Milano, Editoriale Italica, 1947; P. Secchia, Movimento operaio e lotta di classe alla FIAT nel periodo della Fiesistenza, « Rivista storica del socialismo » n. 21, aprile 1964; E. Nizza, Autobiografia del fascismo, La Pietra, Milano, 1962 e [...]

[...]a data delI’8.9.1943 comandava la Divisione « Pinerolo » dislocata in Tessaglia (Grecia). Il suo nome è legato al primo patto di cooperazione stipulato tra le forze della Resistenza greca e unità dell’Esercito italiano: l’accordo, concluso l’11.9.1943 a Pertuli, sulle pendici orientali del Pindo, fu sottoscritto dal generale Infante come rappresentante delle forze italiane, dal generale Serafis per VE.L.A.S. (v.), dal colonnello Raptopulos per I E.D.E.S. (altra organizzazione della Resistenza greca) e dal colonnello Chris per la Missione militare inglese.

Il generale Infante condusse onorevolmente le operazioni contro i tedeschi, ma travolto dalle discordie che intercorrevano tra i movimenti greci di liberazione e tagliato fuori da ogni azione di comando, nel febbraio del 1944 decise di rimpatriare per assumere la carica di aiutante di campo del Luogotenente Umberto di Savoia.

Inflazione

Sovrabbondanza di carta moneta che provoca il deprezzamento del denaro in circolazione e un conseguente aumento nominale dei prezzi.

Il quantitativo di moneta necessario alla circolazione di merci e servizi in un determinato momento dipende da due fattori fondamentali: dalla somma dei pagamenti e dalla velocità di circola[...]

[...]a carica di aiutante di campo del Luogotenente Umberto di Savoia.

Inflazione

Sovrabbondanza di carta moneta che provoca il deprezzamento del denaro in circolazione e un conseguente aumento nominale dei prezzi.

Il quantitativo di moneta necessario alla circolazione di merci e servizi in un determinato momento dipende da due fattori fondamentali: dalla somma dei pagamenti e dalla velocità di circolazione della moneta stessa (dato che una medesima unità monetaria, passando da un operatore all’altro, può provvedere a più pagamenti). La necessità di circolante, dipendente da entità mutevoli, è quindi una grandezza variabile.

Si ha inflazione ogni qualvolta la massa di carta moneta in circolazione risulti superiore alle reali necessità di circolante. L’inflazione può essere provocata tanto dall’immissione in circuito di quantitativi di carta moneta superiori alle necessità, quanto dal mancato ritiro dal

la circolazione di quantitativi che risultino esuberanti.

Al concetto di inflazione può essere contrapposto quello di deflazi[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine E.D.E.S., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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