Brano: [...]io; il Distaccamento « E. Castellari », con Domenico Trinchi eri [Domatore) comandante e Giobatta Enrico [Igor) commissario.

4a Brigata Garibaldi Alpina « Domenico Arnera »

Comandante Giuseppe Garibaldi [Fra’ Diavolo) e commissario Osvaldo Contestabile [Osvaldo), con Raffaele Nante [Lello) vicecomandante e Arturo Gravagno [Walter) vicecommissario; e con l’ufficiale Ercole Pario [Pablo).

Questa Brigata si ripartiva in 6 distaccamenti: il Distaccamento Comando e i distaccamenti « M. Longhi », « G. Maccano », « G. Carrara », « I. Ghirardi » e « L. Fiorenzo », che rispettivamente avevano per comandanti Franco Bonello [Franco), Secondo Bottero [KingKong), Valerio Ghirardo [Antonio), Tirreno Meacci [Plastico), Renzo Pel azza [Renzo), Secondo Scarella [Di mitri); e per commissari Mario Bonifazio [Orlando), Giovanni Ferrerò [Bibi), Aldo Ghirardo [Aldo), Marcello Mezzasoma [Dik), Ilario Pario [Max) e Carlo Vegetti [Milan).

A Imperia venne inoltre organizzata la Divisione S.A.P. « Giacinto Me

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Brano: [...]» e il « Mameli », gli ultimi tre operanti rispettivamente sopra Lentiai e Miane, nell’Agordino e nel Trentino.

Nello stesso tempo, per iniziativa dei cattolici Bitto (Pagnoca) e Toncon [Bianco), sulle alture sovrastanti Fregona (Belluno) si era formato un altro nucleo di partigiani, mentre in Cadore, per opera dell’ex ufficiale ed avvocato veneziano Garbin, nasceva la « Pier Fortunato Calvi ».

Con alcuni elementi del « Pisacane » e con il Distaccamento Comando fu costituito sopra Feltre il primo nucleo della Brigata « Gramsci ». Tra la zona occupata dal « Mazzini » e dal « Vittorio Veneto », sulla Pedemontana trevigiana sotto il colle Visentin e Nevegai, sorse una nuova formazione cui fu dato il nome di « Tollot ». A questo punto si ritenne opportuno coor

dinare tali forze e costituire con esse una Brigata Garibaldi, alla cui testa vennero a trovarsi Garbin comandante di brigata e Ugo commissario politico. Da quel momento ebbero anche inizio le trattative con il Comando dell’« Alpina », formazione dipendente da un

C.L.N. locale, trattative co[...]

Brano: [...]aribaldi « Gino Bozzi », il cui Comando si installò precisamente nelle immediate vicinanze di Orsigna.

Battaglia e rastrellamento

I Comandi nazifascisti locali, cui era certo giunta notizia dell’avvenuta costituzione della Brigata, intensificarono le puntate sulla montagna per individuare la dislocazione delle singole formazioni. Così, dopo un improvviso attacco effettuato il 14 luglio in località Maceglia contro il gruppo partigiano

Il Distaccamento Comando della Brigata « Bozzi » (ottobre 1944)

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Brano: [...]soprattutto scendendo alle spalle del nemico.

II 10 luglio il Battaglione « Danton », comandato da Poker (Gianni Turra), che già quattro giorni prima al Passo di Santa Caterina aveva attaccato una colonna tedesca proveniente da Valdagno, mettendo fuori combattimento un’autoblinda, scendendo verso la bassa valle del Chiampo sorprese, a monte e a valle di Molino d’Altissimo, una colonna autocarrata di rincalzi tedeschi. Con Poker erano anche il Distaccamento Comando della Brigata e il vicecomandante della « Vicenza » Romeo (Francesco Di Lorenzo). Prima dell’alba i partigiani fecero saltare il ponte stradale, sicché all’autocolonna tedesca, sottoposta a fuoco incrociato che ne falcidiava le file, non rimase che ritirarsi lentamente. Nell'abbandonare il combattimento, i tedeschi incendiarono alcune borgate, ma caddero sotto l’attacco di altri partigiani appostati sulle opposte pendici della valle, al comando di Nane (il sudtirolese Giovanni Tessainer) e di Gringo (Rodolfo Bendinelli). Alla fine, la ritirata tedesca si trasformò in fuga disordinata.

In q[...]

Brano: [...]nque, lontano dalle basi di partenza nelle vallate.

Nella notte del 26 luglio una retroguardia tedesca del rastrellamento ormai rifluente verso la pianura fu attaccata e messa in fuga a Selva di Progno dai partigiani, che catturarono anche buona parte dell’attrezzatura logistica del nemico. La risposta tedesca fu immediata: un reparto della Feldgendarmerie, penetrato in profondità nel territorio partigiano, sorprese nottetempo in imboscata il Distaccamento Comando. Per coprire la ritirata dei compagni, cadde il bulgaro Zambo (non identificato), uno dei combattenti più valorosi della Brigata.

Qualche giorno dopo, il vicecomandante Romeo uscì ferito ^ e gravemente infortunato da un'altra imboscata. Gli fu affiancato nel vicecomando della Brigata il partigiano Amo (Giuseppe Cusmano), un ufficiale di aviazione che, dopo aver partecipato ai combattimenti dell’11.9.1943 sull’Appennino pistoiese, arrestato per la sua attività nella Resistenza fiorentina e deportato a Fossoli, era riuscito a evadere e a raggiungere le Prealpi venete. Durante l’intero mese d[...]

Brano: [...]si in ostaggio dai nazisti: la figlia (che aveva meno di due anni), la madre, la sorella e

il fratello. Immediatamente il cappellano del 40° don Gildo Cbvili e il segretario del Vescovo di Verona arrivarono al Comando della « Pasubio » per iniziare le trattative e, con altrettanta prontezza, Marozin consegnò ai due sacerdoti il ragazzo e il soldato senza porre alcuna condizione. Vale la pena di segnalare che, già al rientro della pattuglia al Distaccamento Comando, Marozin aveva deciso di rilasciare i due ostaggi, dichiarando: « Non possiamo essere come loro ».

La piccola Vera, figlia di Marozin, sarà liberata nell’ottobre successivo con un colpo di mano compiuto in Verona da Ciccio, Brespa (Ottorino Rovelli) e Varco (Ferruccio Boschiavo). Parteciperanno attivamente all’operazione due sottufficiali tedeschi unitisi ai partigiani (Karl e Hans, non identificati). Questi due ultimi verranno successivamente catturati dai nazifascisti, durante la caccia ai nuclei dispersi della « Pasubio », distrutta in settembre, e saranno impiccati: l’uno a Velo Verone[...]

Brano: [...]n decise che tutti i volontari privi di armi dovevano abbandonare la formazione. Quest’ordine diede luogo a momenti di profonda pena in ogni battaglione. Nella tarda serata dell’11 settembre, alcune centinaia di uomini disarmati provenienti dai reparti più vicini al Comando vennero salutati da Marozin con un discorso di incitamento: ma per spingerli poi verso il fondo delie valli ormai buie dovettero intervenire i partigiani del « Danton » e del Distaccamento Comando, spesso in lacrime come i partenti.

II 12 settembre, muovendo da Arzignano e calando dai passi laterali,

le colonne tedesche irruppero nella valle del Chiampo e, in poche ore, la diedero alle fiamme. Non un casolare venne risparmiato e lo stesso Battaglione « Danton », sorpreso in marcia di trasferimento, venne rapidamente distrutto in una serie di scontri spesso frazionatisi in corpo a corpo.

Il 13 settembre alcuni distaccamenti del Battaglione « Verona »f guidati da Siva, nel tentativo di collegarsi con il « Valchiampo » (disperso a sua volta al termine di una giornata di combattim[...]

Brano: [...]do della « Pasubio ». Due sidecar e una camionetta finirono incendiati; i soldati tedeschi si gettarono all’assalto, ma ripiegarono e abbandonarono il campo quando videro cadere il maggiore che li comandava, ucciso in corpo a corpo da una raffica di Arno (i tedeschi ritorneranno in forze qualche ora dopo, mettendo a fuoco la contrada). Con quest’ultimo combattimento cessò la resistenza organizzata. La Divisione « Pasubio » era ormai dispersa. Il Distaccamento Comando si ritirò dai Cracchi, portando con sé la tracolla del maggiore tedesco che conteneva copia deH'ordine di operazione n. 644 per l’Azione Timpano. il documento è oggi conservato negli archivi della formazione.

Eccone un estratto significativo:

1) Ubicazione delle Bande: [...] Marozin viene descritto come persona magra, smilza, dal naso aquilino, di fronte bassa, con piccoli occhi dallo sguardo pungente; i capelli neri, ricciuti, lo fanno rassomigliare nell’aspetto a un ebreo. [...]

2) Incarico: Al gruppo di azione Burger (espressamente costituito per l’attuale impresa) viene ordinato [...]

Brano: [...]mento generale della battaglia, la zona tra il confine francese e Pigna, che scende fino a Caste!vittorioBuggiCarrno Langan, alle 22 dell’8 ottobre

non era più sotto il controllo partigiano. Della nuova situazione vennero informati con un messaggio anche il 3° Battaglione della 4a Brigata « E. Guarrini » e l’8° Distaccamento di Gori della 5a Brigata, ritornato nella zona di Beusi a monte di Taggia.

Dopo monte Vetta cadde Passo Muratone; il Distaccamento Comando della 5a Brigata si vide obbligato a indietreggiare da Carmo Langan e a ritirarsi su Triora. Il Comando di brigata si era prefisso, nell'eventualità di una ritirata, di seguire la direttrice TrioraPiaggia per raggiungere il Comando di divisione.

H distaccamento di Moscone, che si trovava a Cima di Marta per proteggere Pigna dal lato di Briga e che, esaurito il suo compito, attendeva ordini precisi, alle 11 del giorno 9 fu messo in allarme dalle vedette: una colonna tedesca saliva da Briga. Il distaccamento si mise in postazione e l’attaccò con raffiche di mitragliatrice per rallentare la m[...]