Brano: [...]te » furono manifestati, con grande scalpore, da Thomas Mann nel suo Doctor Faustus (in cui l'Adorno fu un ideale consulente tecnico) e nella conseguente polemica con Schoenberg:
« Ciò che infatti ne potevo desumere, e che mi appropriai per descrivere la crisi generale della civiltà e della musica in particolare, costituiva il motivo fondamentale del mio libro: la vicinanza della sterilità, la disperazione innata e predisponente al patto con il diavolo » (45).
A cui fa eco, anche qui, l'Aldrich in Mente primitiva e civiltà moderna (La psiche primitiva) :
(43) Cfr. ROGNONI, Introduzione a TH. W. ADORNO, Filosofia, ecc., op. cit. (p. XXVI).
(44) TH. W. ADORNO, Dissonanzen (Goettingen, 1958). Trad. it. a cura di G. Manzoni (Feltrinelli, 1959), pp. 156186.
(45) Cfr. in ROGNONI, Introduzione alla Filosofia ecc., p. X.: Ist A. Schoenberg Doktor Faustus? Scharfer öffentlicher Briefwechsel zwischen dem Komponisten und Thomas Mann, in « Die Zeit », Hamburg, 1949, n. 5; e anche Thomas Mann und Arnold Schoenberg, in « Neue Auslese », maggio 1948. [...]
[...]old Schoenberg, in « Neue Auslese », maggio 1948. Per il « diabolico » nella psicanalisi cfr. K. HORNE Y, Nevrosi e sviluppo della personalità (Bompiani, 1953). Pagine sul « Patto con il demonio », 38, '15, 224, 561.
130 DIEGO CARPITELLA
p. 57 ... « È molto difficile distinguere il carattere attribuito da alcuni studiosi all'uomo primordiale chiamato talvolta pittorescamente l'Uomo delle caverne — da quello della nostra vecchia conoscenza, il Diavolo ».
Conseguenze « primitive » logiche se si considera quali erano state alcune premesse f auves dei « manifesti » espressionisti: ad esempio come scriveva in « Der blaue Reiter » F. March, Die « Wilden » Deutschlands:
« Nella nostra epoca di aspra lotta per l'arte nuova, noi combattiamo in qualità di "selvaggi", di barbari, di non organizzati, contro un antico potere organizzato. Sembra una lotta impari; ma nelle cose dello spirito non è mai il numero, ma la forza delle idee che vince. Le armi temute dei "selvaggi" sono le loro nuove idee; esse uccidono più dell'acciaio e spezzano ciò che si[...]
[...]cio in musica e il regresso dell'ascolto, pp. 751; dr. D. CARPITELLA, Musica popolare e musica di consumo (Accademia S. Cecilia, 1955).
(51) Da una notizia pubblicata su « Il Giorno » (194'59) in cui si riferisce che il reverendo Cavell Northam conquista i suoi parrocchiani della chiesa di St. James, a Downley, in Inghilterra, cantando il rock'n'roll: « Fino ad oggi, per molti, il jazz, e in particolare il rock'n'roll, sono stati "la musica del diavolo". Ora invece non sono pochi i preti — protestanti — che insistono sulle "profonde radici religiose del jazz e della autentica musica popolare". Le vie di Dio sono molte. Ma questa? ».
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I « PRIMITIVI » E LA MUSICA CONTEMPORANEA 133
Nell'ambito di una storia culturale anche il «primitivismo» musicale é stato una « scala » di una nuova dimensione umana e ha contribuito alla metamorfosi di un linguaggio più córrispondente (o più conforme?) alla realtà. Quanto al limite esso consiste nel rischio dell'esserci, nell'« identificazione con l'aggressore ». Un'analisi più approfondita comporterebbe [...]