Brano: [...]k, 1943).
(31) B. BARTÓK, Scritti sulla musica popolare, Torino, Einaudi, 1955.
I «PRIMITIVI» E LA MUSICA CONTEMPORANEA 125
ricerca e le origini della musica, di cui si occuparono Wallaschek, Sachs, Lach, Lachinann, i quali trattarono anche alcuni problemi relativi alla musica primitiva e quella occidentale (32).
Con la fusione di alcuni studiosi anglosassoni e di rappresentanti della musicologia comparata tedesca — Fillmore, Flechter, Boas, Densmore, Roberts, Herzog, Metfessel ed altri — nacque la scuola americana
i cui scopi, fin dall'inizio, furono l'esame degli aspetti antropologici e della pratica musicale dei « primitivi » (33).
Lo studio della musica primitiva e del folklore arcaico andò sempre più configurando la non unicità della musica extraoccidentale, e per certi aspetti una sua insufficienza, soprattutto quando si pose il problema di come trascrivere la musica primitiva, orientale e folklorica, data l'impossibilità di riportare questi sistemi musicali nel tradizionale pentagramma. L'oscillografo di Jones, di Densmore, di Gi[...]
[...]ogici e della pratica musicale dei « primitivi » (33).
Lo studio della musica primitiva e del folklore arcaico andò sempre più configurando la non unicità della musica extraoccidentale, e per certi aspetti una sua insufficienza, soprattutto quando si pose il problema di come trascrivere la musica primitiva, orientale e folklorica, data l'impossibilità di riportare questi sistemi musicali nel tradizionale pentagramma. L'oscillografo di Jones, di Densmore, di Gilman (34); il metodo fonemico di Stumpf e Hornbostel, quello fonetico di Herzog (35), unitamente alla pratica ormai acquisita da tutti gli studiosi di « registrare » con mezzi meccanici la musica primitiva e popolare, non fecero che sottolineare le crisi della scrittura, e quindi del sistema, occidentale.
In tempi più recenti le ricerche sulla musica primitiva, orientale e folklorica arcaica si sono talmente approfondite, che allo stato attuale é possibile documentare alcune analogie con il « primitivo » nella musica occidentale.
Tra le osservazioni piú interessanti che si possono far[...]
[...]vale in gran parte la modalità, e anche quando vi sono scale tonali molto vicine a quelle bianche, il risultato fonico é completamente diverso, in quanto intervengono nell'ese
(32) R. WALLASCHEK, Anfänge der Tonkunst.
(33) A. P. MERRIAM, The use of music in the study of a problem of acculturation, «« American Anthropologist », 57, 2834 (1955). ,
(34) B. I. GILMAN, Hopi Songs, « Journal of american Ethnology and Archeology », vol. 5 (1908); F. DENSMORE, Chippewa Music, « Bulletin of the Bureau of American Ethnology », Washington 1910; A. M. JoNEs, The study of African Musical Rhythm, « Bantu Studies », vol. 11, 1937.
(35) M. METFESSEL, Phonophotography in folk music (1928).
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cuzione lo stile di emissione della voce (36), il timbro, l'intonazione
naturale », il ritmo (ed é qui uno dei punti focali del « mito » di riproduzione della musica primitiva). Tra i caratteri « regressivi » di certa musica primitiva, le scale di due suoni (ditoniche) e di tre suoni (tritoniche). Le più usate sono quelle tetratoniche e pentatoni[...]