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Il segmento testuale De Lorenzi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 378

Brano: [...]fici, che però vennero ricostruiti negli anni del dopoguerra.

Squadrismo fascista

Al sorgere del fascismo, Palmanova vide le gesta di una « squadracela » che imperversò in tutta la zona, sotto la connivente protezione dell’autorità pubblica, provocando disordini e conflitti armati che si conclusero con l’arresto in massa dei più noti antifascisti locali.

Tra i più famigerati fascisti emerse dai primi anni del regime il paimarino Attilio De Lorenzi, poi segretario federale dei fasci della provincia e podestà di Palmanova per diversi anni. Dopo l’8.9.1943, durante l’occupazione tedesca, il De Lorenzi divenne comandante della milizia repubblichina nel Friuli e diresse le operazioni antipartigiane culminate nelle spedizioni punitive che misero a ferro e fuoco decine di paesi camici, rei soltanto di aver ospitato i ribelli. Dopo la Liberazione, il console De Lorenzi fu sottoposto a processo e formalmente condannato, ma amnistiato e rimesso in libertà in breve volgere

di tempo. Alla morte di questo fascista, avvenuta nel 1967, l’Amministrazione comunale di Palmanova parteciperà ufficialmente ai rito funebre con la motivazione che il « console » aveva retto il Comune in qualità di sindaco (e poi di podestà).

Nella repubblica di Salò

Negli anni dell’occupazione nazista Palmanova divenne sede del Centro di repressione delle forze partigiane. Fin dall’autunno 1943 reparti fascisti e nazisti, insediatisi nella città, si distinsero in azioni efferate, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 7

Brano: [...] di Povoletto, Canalutto, Braulins, Trasaghis, Avasinis, San Pietro al Natisone, Pielungo, Cividale, Tolmezzo, aree in cui agivano i partigiani italiani, sia garibaldini che osovani.

Il Reggimento dipendeva sulla carta dal Comando regionale militare del Veneto della R.S.I., ma in realtà affiancava come forza collaborazionista le unità germaniche e le varie polizie tedesche.

Comandante della compagnia dislocata a Palmanova era certo Attilio De Lorenzi e, il 25.

8.1944, i partigiani ne sequestrarono la figlia Franca, « in via del tutto provvisoria per darle modo di constatare di persona che i partigiani sono dei veri patrioti, dei soldati d’onore e non dei banditi ». Il De Lorenzi rispose attuando subito un rastrellamento a Povoletto: fece arrestare 30 ostaggi e minacciò « rappresaglie gravissime ». Il Comando della Divisione “GaribaldiOsoppo” avvertì allora il De Lorenzi che « la figlia non vive in stato di arresto, ma che ha accettato di prestare servizio in una infermeria partigiana » e aggiunse che, se non fossero stati rilasciati gli ostaggi o, peggio, se fossero stati

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 8

Brano: [...]ascisti

fucilati, « il Comando, suo malgrado, si sarebbe venuto a trovare nella dolorosa necessità di passare regolarmente per le armi la ragazza ».

Il 31 agosto il comandante fascista diede atto « dell’ineccepibile comportamento dei partigiani e rilascia gli ostaggi; contemporaneamente Franca ritorna al padre, al quale conferma di essere stata trattata dai partigiani nel modo più corretto e più cordiale ».

Nonostante questa lezione, il De Lorenzi continuò nelle operazioni contro i partigiani, tanto che un reparto del 5° M.D.T. nel settembreottobre 1944 partecipò al « ciclo operativo antiribelle della Carnia » a fianco delle SS tedesche. Significativa fu, a tale proposito, la minaccia di incendiare Alesso di Trasaghis. Lo stesso De Lorenzi ordinò al parroco don Noacco di notificare alla popolazione l'obbligo di sgomberare il paese entro 24 ore, minacciando che chi non l’avesse fatto sarebbe stato deportato in Germania, dove « ce posto per tutti ». Sordo a ogni supplica, si dimostrò più intransigente delle stesse SS che concedevano ai civili quarantott’ore di tempo per lasciare le abitazioni.

Nel luglio del 1945 il De Lorenzi, catturato a Roma, sarà giudicato dalla Corte d’Assise straordinaria di Udine.

Reggimento Alpini “Tagliamento”

Questo reggimento nacque da reparti della Legione “Tagliamento” (mobilitata sul fronte russo dal 1941 al 1943) e del Gruppo Camicie Nere “Tagliamento”, facente parte nel maggio 1943 di una Divisione Corazzata “M”, potentemente armata e ben istruita dai tedeschi. L’8.9. 1943 il comandante del Gruppo “console” Ermacora Zuliani (pluridecorato, ardito della Prima guerra mondiale, fascista della prima ora, volontario franchista in Spagna e volontario in Russia) si recò di propria in[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine De Lorenzi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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