Brano: Treviso

! partigiani entrano a Treviso il giorno della Liberazione (aprile 1945)

un manifesto già predisposto. Fu anzi la diffusione del manifesto a provocare l'arresto di Prevedello, nel clima di stato d’assedio immediatamente instaurato dal marescial

lo Badoglio.

Guerra di liberazione

In agosto, il rientro dal confino di Dal Pozzo impresse un respiro nuovo al movimento operaio, avviando la ripresa del P.C.I. con Geromin, Sante Rossetto, Paoli e Guido Benvenuto. Il più avanzato grado dell’organizzazione consentì al P.C.I. di essere il più celere a muoversi anche dopo l’8 settembre: infatti, so

lo qualche giorno dopo quella data, il partito designò Dal Pozzo alla direzione politica e all'organizzazione della lotta in pianura, mentre dislocò Marino Zanella alla guida del movimento partigiano in montagna. Era significativo che tanto Dal Pozzo quanto Zanella fossero reduci dalla guerra di Spagna, alla quale avevano partecipato, nelle file garibaldine, 36 trevigiani con l'alto tributo di 8 caduti e 12 feriti. Fu proprio la presenza di questo quadro esperto e sperimentato che diede l’impronta alle formazioni partigiane garibaldine, non a caso tra le prime a organizzarsi e tra le più solide nel corso della lotta, anche se l’inizio non fu facile neanche per Zanella e per l’organizzazione comunista.

Nel frattempo si era costituito a Treviso il C.L.N. provinciale, nel quale il P.C.I. venne rappresentato da Dal Pozzo e da Leopoldo Bert[...]

[...]ni con l'alto tributo di 8 caduti e 12 feriti. Fu proprio la presenza di questo quadro esperto e sperimentato che diede l’impronta alle formazioni partigiane garibaldine, non a caso tra le prime a organizzarsi e tra le più solide nel corso della lotta, anche se l’inizio non fu facile neanche per Zanella e per l’organizzazione comunista.

Nel frattempo si era costituito a Treviso il C.L.N. provinciale, nel quale il P.C.I. venne rappresentato da Dal Pozzo e da Leopoldo Bertelli, il P.S.I.U.P. da Fassetta e da Leandro Biadene. In montagna, mentre in dicembre Zanella portava i suoi sul Pizzoc e li collegava con i gruppi che stavano per dar vita alla Brigata “Nannetti” (v.), nello stesso tempo sul Grappa i socialisti veneziani Giavi e Lombroso, in accordo con Angelo Pasini di Asolo, davano vita alla prima brigata “Matteotti” (v.) della Resistenza italiana.

Intanto, in pianura, comunisti e socialisti, questi ultimi raccolti intorno a Orlando Bettarei, erano parte cospicua dell’organizzazione territoriale denominata battaglione “Treviso”.

Con[...]

Brano: [...] un movimento operaio diviso e disarticolato, le cui potenzialità, pur rese evidenti dagli esiti elettorali, non riuscivano a dispiegarsi su altri terreni. Infine, il bando che il 31.10.1926 espelleva da Treviso, con altri, Bergamo, Fa noli, Costantini, i Pesenti (v. Pesenti, Antonio), i fratelli Ronfini, Fassetta, Raffini, Ghidetti, così come Marino, Moret, Mazza e Castelletti da Vittorio Veneto, Armellini da Conegliano, Bossum da Castelfranco, Dal Pozzo da Oderzo, completò l’opera togliendo dalla circolazione coloro che, nel bene o nel male, erano stati fino a quel momento i leader dei diversi gruppi politici decisamente antifascisti, dai democratici ai repubblicani, dai socialisti ai comunisti.

Praticamente impossibile risultò quindi l'impianto di una attività clandestina o comunque di qualche cosa che andasse al di là della dignitosa testimonianza del proprio passato, testimonianza che in genere ci fu e che costituì una lezione di grande importanza per le generazioni future. L’attività clandestina vera e propria fu di modeste dimensioni[...]