Brano: [...]tudioso del pensiero mazziniano, nel 1891 definiva Siracusa « borgo putrido ».

Nella provincia l’incidenza dei latifondi sull’intera superficie agraria era del 22,9%, coprendo 76.316 ettari: non era dunque così grande come nel Palermitano e nel Nisseno, dove raggiungeva rispettivamente il 35 e il 41,7%. La proprietà era da tempo abbastanza frazionata, anche per l’uso frequente dell’enfiteusi nella fascia costiera e più in particolare nella ex Contea di Modica. Si trattava, però, di una proprietà molto debole ed esposta ai contraccolpi della crisi. Negli anni ’80, aH’indomani di un decennio che aveva visto molti piccoli coltivatori impegnati nell’impianto di vigneti, il fillosseramento e la carestia ne travolsero gran parte, accumunandoli al bracciantato nella condizione di miseria e di insicurezza. Non ci furono interventi da parte del Governo e delle amministrazioni comunali, sicché molti si volsero con fiducia alla predicazione di un giovane avvocato, Giuseppe De Stefano Paterno che, su posizioni radicalsocialiste, parlava di sgravi fiscali, lav[...]