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Il segmento testuale Conferenza di Yalta è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 431

Brano: Yalta

Y

Yalta

Cittadina balneare (circa 45.000 abitanti) e porto della Crimea (U.R.

S.S.) sul mar Nero, Yalta fu scelta come sede per un incontro avvenuto tra il 4 e l'11.2.1945 fra i tre “grandi” dell’alleanza antifascista (Stalin, Churchill, Roosevelt) durante la Seconda guerra mondiale. La Conferenza di Yalta seguì quella di Teheran (v.) svoltasi nel novembredicembre 1943 e precedette quella di Potsdam (v.), avvenuta nel luglioagosto 1945, cioè un mese e mezzo dopo la capitolazione della Germania nazista. Fra le tre conferenze, quella di Yalta fu certamente la più gravida di conseguenze, comunque è diventata la più famosa anche perché oggetto di vivaci polemiche storiografiche e politiche negli anni del dopoguerra.

Le premesse

Sollecitata da Roosevelt sin dall’estate del 1944, la proposta iniziale dì tenere la conferenza in Scozia venne lasciata cadere per il rifiuto di Stalin di abbandonare[...]

[...]a tedesca sulle Ardenne (v.) aveva rischiato di sfondare le linee alleate al punto che gli angloamericani si erano rivolti a Stalin affinché anticipasse (come poi egli realmente fece) la prevista offensiva sulla Vistola. Fu appunto nel momento in cui l'Armata Rossa dilagava nell’Europa centrale e gli angloamericani non costituivano affatto un blocco unitario (come avverrà invece negli anni seguenti) che i tre “grandi” si riunirono a Yalta.

La Conferenza di Yalta avveniva inoltre dopo l’incontro svoltosi a Mosca fra Churchill e Stalin, nel quale (come è ormai noto) il premier britannico aveva presentato un progetto di spartizione dell’Europa balcanicodanubiana in due sfere d’influenza, l'una inglese e l’altra sovietica, un progetto che era stato restituito da Stalin con un segno di “visto”. Al tempo stesso si presentavano irrisolte sul piano politico le questioni sul futuro della Germania e della Polonia, come pure quelle riguardanti le condizioni deH’intervento sovietico contro il Giappone e l’organizzazione delle Nazioni Unite dopo le elaborazioni d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 743

Brano: [...]Rossa passò le frontiere del

1921, occupò i territori bielorussi e ucraini che — secondo la linea Curzon — erano stati riconosciuti come non polacchi, e in alcuni punti si spinse anche oltre. Alla conferenza di Teheran (1943) I’Unione Sovietica dichiarò di non considerare definitive le frontiere del 1939 e nel 1944 affermò di essere disposta ad accettare la linea Curzon co

la linea Curzon

me base di una futura definizione. La successiva Conferenza di Yalta (1945) stabilì infatti che la frontiera sovieticopolacca avrebbe seguito fondamentalmente la linea Curzon, con alcune correzioni a favore della Polonia, la quale avrebbe avuto compensi a nord e ad occidente. Così avvenne.

Cussino, Antonio

N. a Fontaine (Francia) I’1.8.1924 da genitori italiani, fucilato dai tedeschi na Parigi il 18.8.1944. Militante nel Partito comunista francese, prese parte alla Guerra di liberazione come comandante di squadra nei Francstireura partisans della « Compagnia di Parigi ». Nei giorni della liberazione della capitale francese si batté sulle barricate, a Vil[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 601

Brano: [...]mpossibile, inducendolo a sospendere ulteriori piani di sbarco. Quella di Okinawa fu quindi l’ultima battaglia combattuta dagli americani nel Pacifico. Il 12.4.1945 era morto il presidente degli U.S.A. Roosevelt e gli era automaticamente succeduto nella carica il vicepresidente Truman (v.) che, portatore di una linea politica meno amichevole nei confronti del

U.S.A., Gran Bretagna e Cina, rispose negativamente.

Poiché fin da febbraio, alla Conferenza di Yalta, l’U.R.S.S. si era impegnata a intervenire militarmente contro il Giappone 3 mesi dopo la conclusione della guerra in Europa, alla Conferenza di Potsdam (v.) conclusasi il 2 agosto i sovietici precisarono che, coerentemente con i precedenti accordi, sarebbero scesi in campo il giorno 9. A questo punto, la maggiore preoccupazione di U.S.A., Gran Bretagna e Cina fu di concludere il conflitto in Asia prima dell’intervento sovietico. Fu quindi essenzialmente per questa ragione politica, cui non corrispondeva una necessità militare immediata, che il 6 agosto, senza preavviso, un aereo U.S.A. sganc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 599

Brano: [...]la morte”, centinaia di migliaia di deportati civili ridotti a larve umane, all’unico scopo di usare questi prigionieri come moneta di scambio per la propria salvezza. Solo la solidità dell’alleanza antifascista, fondata su un’ormai universale consapevolezza che bisognava farla finita una volta per tutte con gli orrori del nazifascismo fece naufragare i reiterati tentativi di autosalvataggio posti in atto da Himmler (v.) e altri capi nazisti. La Conferenza di Yalta (v.) del febbraio

1945, per quanto discutibile sotto vari altri aspetti, ebbe il merito di sancire ufficialmente l’impegno dei tre “grandi” di « distruggere le ultime vestigia del nazismo e del fascismo ».

Alla fine di gennaio, conclusa positivamente la battaglia delle Ardenne, gli angloamericani ripresero l’offensiva per affrontare l’ultimo baluardo germanico, la Linea Sigfrido che correva dal Mare del Nord alla Svizzera. Nel giro di tre mesi, dopo aver spezzato in molti punti questa barriera e favoriti principalmente dal fatto che i nazisti avevano spostato le loro unità più combattiv[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 433

Brano: [...]igurandosi a Yalta apparvero all’epoca ancora legate a una concezione unitaria antifascista, quindi più “elastica” e meno traumatica nei loro possibili sviluppi aH'interno dei singoli paesi. Il fatto che questa concezione non abbia resistito e siano insorti fra i vincitori irrigidimenti (ancora impensabili nelTinverno

1945) fino a dar luogo alla “guerra fredda”, rimane prevalentemente legato agli sviluppi dei mesi e degli anni successivi alla Conferenza di Yalta, in particolare a quel biennio cruciale che segnò tanti destini in Europa fra la fine del 1945 e l’inizio del 1948.

S.BI.

Yoshida, Shigeru

N. nel 1878, m. nel 1967; uomo politico giapponese.

Ambasciatore in Italia nel 1930, fu poi delegato alla Società delle Nazioni e, nel 1936, ambasciatore a Londra.

Nel 1939 si ritirò dalla scena politica, manifestando il suo dissenso suH’orientamento del suo governo favorevole all’alleanza con la Germania e l’Italia. Negli ultimi mesi del conflitto venne rinchiuso in carcere.

Liberato nel 1945, venne nominato al dicastero degli Esteri. In[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 432

Brano: Yalta

Da sinistra: Churchill, Roosevelt e Stalim alla fine della Conferenza di Yalta

la fine del conflitto in Europa. In cambio l’U.R.S.S. avrebbe ottenuto compensi territoriali con l’assegnazione della parte meridionale dell’isola di Sachalin, le isole Kurili, la base di Port Arthur in Cina, un porto franco a Dairen e la partecipazione maggioritaria allo sfruttamento delle due ferrovie principali della Manciuria. Di fatto, venivano così ripristinati quelli che erano stati i diritti della Russia zarista in Estremo Oriente prima della sconfitta subita nel 1904 nella guerra con il Giappone.

Per quanto riguardava l'assetto europeo, gli inglesi incontrarono notevoli diffico[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 172

Brano: [...]bomba atomica (v. Hiroshima).

Ma già in questo periodo emersero i primi segni del futuro irrigidimento verso l’U.R.S.S.: nel luglio 1945, alla Conferenza di Potsdam (v.), le questioni delle riparazioni tedesche e della frontiera polacca vennero gestite dalla delegazione americana come test della disponibilità sovietica ad accettare l’egemonia mondiale degli Stati Uniti, abbandonando così in parte i principi che avevano informato la precedente Conferenza di Yalta (v.).

Agli inizi di agosto Truman ordinò

10 sgancio senza preavviso delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki; questa decisione, elaborata con l’aiuto di un comitato di esperti, venne motivata dalla volontà di risparmiare ulteriori vite americane e dalla necessità di costringere i giapponesi alla resa prima che l’U.R.S.S., entrando in guerra sul fronte del Pacifico, potesse porre un’ipoteca sul futuro assetto del Sudest asiatico. Vennero così delineandosi, fin dalle prime battute, i principi che avrebbero informato la presidenza Truman soprattutto dopo

11 1947.

Svolta interna
[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 337

Brano: [...]ai soli problemi della sicurezza). Sempre a Dumbarton Oaks fu inoltre stabilito che le quattro potenze rappresentate, più la Francia, sarebbero diventate « membri permanenti » del Consiglio di sicurezza.

Altre questioni erano rimaste tuttavia in sospeso, come quella relativa al diritto di veto e alla partecipazione autonoma delle Repubbliche Federate dell’U.R.S.S., temi che saranno oggetto di una successiva trattativa svoltasi nel corso della Conferenza di Yalta (v.).

Infine, a Dumbarton Oaks i tre Grandi avevano deciso la convocazione della Conferenza di San Francisco, alla quale sarebbero stati invitati

337



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 56

Brano: [...]el corso della guerra, quando l’esito di questa appariva tutt altro che scontato: la Dichiarazione di Londra del 12.6.1941, la Carta Atlantica (v.) del 14.8.1941 e la Dichiarazione delle Nazioni Unite dell'1.1.1942 ne anticiparono i contenuti.

La prima bozza dello statuto dell’O.N.U. venne stesa a Dumbarton Oaks (v.) dai rappresentanti degli U.S.A., dell’U.R.S.S., della Gran Bretagna e della Cina tra l’agosto e l’ottobre 1944. Alla successiva Conferenza di Yalta (febbraio 1945) i « tre grandi » (Roosevelt, Churchill, Stalin) si accordarono per convocare una conferenza internazionale che desse vita all’O.N.U.. Tale conferenza ebbe luogo a San Francisco dal 23 aprile al 26.6.1945 con la partecipazione dei rappresentanti di cinquanta paesi e si concluse con l’approvazione dello statuto. La data ufficiale di nascita

56



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 539

Brano: [...]le potenze coinvolte circa 1.500 miliardi di dollari, di cui circa 270 miliardi di dollari alla sola Germania. All’indomani del conflitto, le più grandi città tedesche, come le principali vie di comunicazione e le zone industriali erano quasi totalmente distrutte. Nel paese sconvolto si aggiravano, sgomenti e affamati, 25 milioni di sinistrati e molti altri milioni di profughi.

il regime di occupazione

In applicazione delle decisioni della Conferenza di Yalta (v.) del febbraio 1945, la Germania venne divisa in 4 zone di occupazione militare (secondo confini fissati da un apposito Protocollo), ciascuna delle quali soggetta a una delle 4 potenze vincitrici. La zona americana si trovò sotto il comando del generale Eisenhower (nel 1947 sostituito dal generale Clay) ; quella sovietica, del maresciallo Zukov (nel 1946 sostituito dal generale Sokolovskij); quella inglese, del maresciallo Montgomery e quella francese, del generale De Lattre de Tassigny. I 4 Comandi di zona si incontrarono poi in un Consiglio alleato di controllo investito di pieni poteri.[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Conferenza di Yalta, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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