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Il segmento testuale Conferenza di Potsdam è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 16Entità Multimediali , di cui in selezione 11 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 601

Brano: [...] Il 12.4.1945 era morto il presidente degli U.S.A. Roosevelt e gli era automaticamente succeduto nella carica il vicepresidente Truman (v.) che, portatore di una linea politica meno amichevole nei confronti del

U.S.A., Gran Bretagna e Cina, rispose negativamente.

Poiché fin da febbraio, alla Conferenza di Yalta, l’U.R.S.S. si era impegnata a intervenire militarmente contro il Giappone 3 mesi dopo la conclusione della guerra in Europa, alla Conferenza di Potsdam (v.) conclusasi il 2 agosto i sovietici precisarono che, coerentemente con i precedenti accordi, sarebbero scesi in campo il giorno 9. A questo punto, la maggiore preoccupazione di U.S.A., Gran Bretagna e Cina fu di concludere il conflitto in Asia prima dell’intervento sovietico. Fu quindi essenzialmente per questa ragione politica, cui non corrispondeva una necessità militare immediata, che il 6 agosto, senza preavviso, un aereo U.S.A. sganciò la prima bomba atomica su Hiroshima (v.) e il 9 quella su Nagasaki (v.), causando con azione deliberatamente terroristica la morte di 150.000 persone [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 172

Brano: [...]uità della politica americana venne assicurata dall’ampia fiducia accordata dal neopresidente ai vecchi collaboratori di Roosevelt. Furono così portati a termine nell’aprile

1945 i preparativi per la Conferenza di San Francisco che istituì l’O.N.U. (v. Nazioni Unite), come pure gli esperimenti sulla bomba atomica (v. Hiroshima).

Ma già in questo periodo emersero i primi segni del futuro irrigidimento verso l’U.R.S.S.: nel luglio 1945, alla Conferenza di Potsdam (v.), le questioni delle riparazioni tedesche e della frontiera polacca vennero gestite dalla delegazione americana come test della disponibilità sovietica ad accettare l’egemonia mondiale degli Stati Uniti, abbandonando così in parte i principi che avevano informato la precedente Conferenza di Yalta (v.).

Agli inizi di agosto Truman ordinò

10 sgancio senza preavviso delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki; questa decisione, elaborata con l’aiuto di un comitato di esperti, venne motivata dalla volontà di risparmiare ulteriori vite americane e dalla necessità di costringere i giappo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 729

Brano: Suez, Guerra di

Da sinistra: Hitler illustra a Henlein e ad altri dirigenti nazisti dei Sudeti il suo piano di annessione (Berchtesgaden, 1.9.1938)

te Eduard Benes (v.), chiese l’espulsione della minoranza tedesca dal territorio cecoslovacco.

Secondo dopoguerra

L’evacuazione in massa iniziata subito dopo la liberazione della Cecoslovacchia ebbe la sanzione delle grandi potenze della coalizione antinazista alla Conferenza di Potsdam (v.) del luglioagosto 1945. In conseguenza di tali misure, furono espulsi dalla Cecoslovacchia poco meno di 2 milioni di sudeti che, passati in gran parte nella Germania occidentale, hanno contribuito ad alimentare l’irredentismo nei confronti della Cecoslovacchia (v. Neonazismo) .

Come è noto, la controversia intorno alla validità del Patto di Monaco e la rivendicazione dei tedeschisudeti al cosiddetto “diritto alla patria” sono rimaste a lungo l’ostaco

lo principale alla riconciliazione tra la Germania di Bonn e la Cecoslovacchia, prima che la Ostpolitik del cancelliere tedesco Brandt[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 654

Brano: [...]nome di Andreij Zdanov (v.) che guidò questa ondata di oscurantismo), permise di ristabilire un ferreo controllo su tutta la vita culturale del paese, nuocendo non poco allo sviluppo della scienza e della tecnologia di quegli anni (tra l’altro, furono messe al bando la cibernetica e la psicoanalisi, la teoria quantistica e quella della relatività).

D’altra parte la situazione internazionale era rapidamente peggiorata: nel luglioagosto 1945 la Conferenza di Potsdam (v.) aveva rivelato profondi motivi di contrasto tra i vincitori e, sul problema delle riparazioni, l’U.R.S.S. finiva per ottenere molto meno di quanto le era stato promesso a Yalta. La questione greca e quella polacca accentuarono in Stalin la diffidenza verso gli ex alleati, finché l’inizio della guerra fredda nel 1947 convalidò le sue previsioni. L’omologazione al modello sovietico dei regimi di “democrazia popolare” sorti nell’Europa orientale, la nascita del Cominform (v.), l’assedio di Berlino e la “cortina di ferro” costituirono le tappe principali di formazione del blocco sovietico, i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 188

Brano: [...]cludersi, ma anche nel difficile e lungo periodo della ricostruzione.

Contrariamente a quanto speravano i sovietici, gli intendimenti americani erano invece di interrompere quanto prima gli aiuti concessi ai loro alleati nel quadro della legge Affitti e Prestiti (v.) e di non esigere affatto riparazioni dalla Germania, ma anzi di aiutarla a rimettere in piedi la propria economia, anche per contenere una temibile espansione sovietica.

Nella Conferenza di Potsdam queste differenze di interpretazione tra potenze alleate vennero alla luce e fu allora deciso che ogni stato vincitore avrebbe tratto le riparazioni che riteneva legittime dalle rispettive zone di occupazione in cui veniva divisa la Germania e, all’Unione Sovietica, si consentì di barattare carbone e forniture alimentari della propria zona di influenza in cambio di eccedenze industriali delle zone tedesche occupate dagli occidentali. In effetti, questo meccanismo economico divenne la norma degli scambi economici europei nei primissimi anni del dopoguerra, creando una situazione in cui mancava[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 738

Brano: Potsdam

La divisione della Germania in zone di occupazione, secondo le decisioni della Conferenza di Potsdam

teva prescindere dal tener conto delle situazioni di fatto già esistenti a seguito deH'occupazione quadripartita della Germania e dell’Austria, e degli sviluppi politici in tutta l’area dell’Europa orientale, sviluppi che interessavano non soltanto le frontiere della Germania ma la più generale collocazione internazionale degli Stati del settore.

L’unanimità con la quale furono adottate le decisioni finali non deve quindi far dimenticare che esse furono il risultato di schermaglie e di polemiche spesso anche aspre, sullo sfondo della nuova dislocazione di forze che si andava realizzando[...]

[...] il Giappone proprio per impedire che l’Unione Sovietica potesse avere il tempo di intervenire nelle ostilità e quindi di partecipare a determinare la sistemazione postbellica anche nell'Estremo Oriente. La ricostruzione di questi sviluppi, avvenuta in buona parte per opera della più recente storiografia statunitense impegnata nella revisione della storiografia dell'imperialismo [Alperovltz, Horovitz, Fleming), è oggi essenziale per collocare la conferenza di Potsdam e l’esito che ebbero negli anni successivi le sue deliberazioni nei prodromi delja « guerra fredda », della rottura delia « grande alleanza » del tempo di guerra, e addirittura nel rovesciamento delle alleanze che avrebbe avuto la sua manifestazione più clamorosa nel riarmo della Germania occidentale, voluto dalle potenze occidentali a sostegno dello schieramento atlantico.

Il problema tedesco

La frettolosità con la quale fu preparata la conferenza per impulso soprattutto della Gran Bretagna, che mirava a contenere il consoli

damento delle posizioni sovietiche, esprimeva anche l'urge[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 737

Brano: [...] ribelli tremano quando sentono pronunciare il suo nome ».

Bibliografia: G. Scotti, Pothum paese martire, in « La Voce del Popolo » di Fiume.

G.Sco.

Potsdam

Città di 115.000 abitanti a 25 km da Berlino (oggi nella Repubblica Democratica Tedesca), all’indomani della conclusione della guerra in Europa fu scelta come sede di una conferenza tra i rappresentanti delle tre grandi potenze vincitrici (U.R. S.S., U.S.A., Gran Bretagna).

La conferenza di Potsdam

Svoltasi dal 17 luglio al 2.8.1945 nel castello Cecilienhof, facente parte del complesso dei vecchi edifici imperiali di Potsdam, fu questa la terza conferenza tra i capi di Stato delle potenze della coalizione antinazista della Seconda guerra mondiale, dopo gli incontri di Teheran (novembredicembre 1943) e di Yalta (febbraio 1945).

Riunitasi a un mese e mezzo dalla capitolazione della Germania nazista e alla vigilia della resa del Giappone, quella di Potsdam fu la prima conferenza che affrontò in termini ormai immediati i problemi della sistemazione postbellica nel quadro generale dei [...]

[...]ga battaglia per l’apertura del secondo fronte e i fatti di Grecia, per citare i casi più vistosi).

Le Memorie di Winston Churchill attesteranno senza perifrasi lo stato d’animo con il quale le potenze occidentali, e allora in particolare la Gran Bretagna, si accingevano all’incontro di Potsdam, ossia principalmente la volontà di contestare la presenza sovietica nel cuore dell’Europa. Ma la conferenza non po

Churchill, Truman e Stalin alla Conferenza di Potsdam

737



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 771

Brano: [...]ipercussioni non meno profonde la vicenda di Monaco doveva lasciare sul popolo cecoslovacco. L’intransigenza con la quale i rappresentanti cechi in esilio, e soprattutto il presidente Benes, sostennero durante la Seconda guerra mondiale la necessità di allontanare dalla Cecoslovacchia il gruppo etnico tedesco che aveva così cospicuamente contribuito alla disgregazione dello Stato cecoslovacco, traeva origine appunto dall’esperienza di Monaco. La Conferenza di Potsdam del luglioagosto 1945 riconobbe la validità di tale richiesta.

Ed è ancora all’esperienza di Monaco che si è appellato il governo cecoslovacco allorché ha subordinato l’allacciamento di relazioni diplomatiche con la Repubblica Federale Tedesca al riconoscimento, da parte di quest’ultima, della nullità ab initio del Patto di Monaco. Ciò allo scopo di togliere ogni arma alle eventuali rivendicazioni politiche, giuridiche ed economiche dei gruppi tedescosudeti trasferitisi nella Repubblica Federale Tedesca, dove rappresentano tuttora l’elemento più organizzato e più attivo dei gruppi revansci[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 630

Brano: [...]estazione elettorale di comunisti inglesi per le elezioni dell’ottobre 1951. La bambina regge una copia del « Daily Worker », quotidiano del Partito. Sullo striscione si legge: « Per una maggioranza del lavoro & un gruppo comunista in Parlamento » (Woodford, Essex, 20.10.1951)

litari americane e nel 1949 venne firmato il Patto Atlantico (v.). Il governo laburista si rese infine corresponsabile della violazione degli accordi interalleati della Conferenza di Potsdam (v.) relativi alla smilitarizzazione della Germania.

La impopolare politica economica detta dellai/sfer/fy (il razionamento alimentare continuò in Inghilterra fino al 1950 e oltre) dette ai laburisti il colpo di grazia, portandoli alla sconfitta elettorale del 23.2. 1950. Battuto nel numero dei voti, il partito conservò tuttavia 315 seggi (i conservatori ne ottennero 296 e i liberali 9) e rimase al governo con una esigua maggioranza.

Il Partito comunista inglese, costantemente perseguitato e discriminato nonostante la sua legalità ufficiale, non poteva esercitare che una scarsa influenz[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 540

Brano: Germania

no che, espugnata dai russi, veniva a trovarsi ai centro della zona sovietica, fu decisa la divisione in 4 settori analoga a quella delle zone e fu costituita un’amministrazione speciale comune. Di conseguenza, nel luglio 1945 le truppe americane, inglesi e francesi entrarono nella capitale tedesca dove, insieme ai sovietici, diedero vita a una Kommandatura alleata quadripartita.

Nel luglioagosto 1945 la Conferenza di Potsdam (v.) decise di assegnare la parte settentrionale della Prussia Orientale (compresa la città di Koenigsberg) all’U.R.S.S. e la parte meridionale alla Polonia, cui vennero inoltre definitivamente ricosciuti i territori a est della linea costituita dai fiumi Oder e Neisse. La stessa Conferenza decise di trasferire in Germania tutti i tedeschi che si trovavano in Polonia, in Ungheria e in Cecoslovacchia (Sudeti), molti dei quali avevano illegittimamente occupato quelle terre ^ seguito della invasione nazista di pochi anni prima. Riguardo al regime interno della Germania, a Potsdam' fu deciso che [...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Conferenza di Potsdam, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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