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Il segmento testuale Comitato di difesa proletaria è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 7Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 125

Brano: [...]ll’Hermada. Nella discussione intervenne, tra gli altri, Ulisse Igliori, mutilato ed ex legionario fiumano che, nel marzo 1921, aveva assunto il comando delle squadre d’azione fasciste romane e che, alla marcia su Roma (28.10.1922), comanderà col generale Fara la 3a colonna concentrata a MonterotondoMentana. L’Igliori e alcuni altri tennero discorsi fascisti che vennero vivacemente controbattuti da Secondari. Nel frattempo s’era riunito anche il Comitato di difesa proletaria, presenti i rappresentanti della Federazione comunistaanarchica del Lazio [Forbicini), della Sezione repubblicana di Roma [Conti], e delle due Camere del lavoro: la confederale (D’Amato) e la sindacale [Caramitti) ; assenti i socialisti e i comunisti. In tale riunione fu deciso di organizzare, per il 6 luglio, contro la reazione che si stava abbattendo sulle organizzazioni proletarie, una grandiosa manifestazione all’Orto botanico. La sera del 3 luglio gli Arditi del popolo romani fecero a loro volta una nuova riunione. Essendo gli intervenuti troppo numerosi, i tavoli furono portati fuori de[...]

[...] furono portati fuori della sede, sulla piazza dei Quiriti e, a lume di candela, vennero compilati i ruolini delle compagnie: numerosi operai di ogni categoria vi entrarono a far parte, insieme a ex combattenti/ arditi, legionari fiumani. Alla fine, dopo che il primo battaglione ebbe sfilato in ordine militare, Secondari parlò alla folla e chiese agli arditi di giurare.

Il 6 luglio ebbe luogo, all’Orto botanico, la prevista manifestazione del Comitato di difesa proletaria: vi parlarono D’Amato, Caramotti, Conti, Forbicini, Bombacci per i comunisti e Monici per i socialisti. Contro la manifestazione furono scatenate cariche di cavalleria, che provocarono numerosi feriti.

Per l’occasione Benito Mussolini, alludendo al cosiddetto « patto di pacificazione » che stava discutendo e che avrebbe firmato un mese dopo con i socialisti, così scrisse: « Dopo il comizio romano di ieri ci domandiamo se vale la pena di intraprendere ulteriori tentativi. Si è costituito a Roma, col titolo di Comitato di Difesa Proletaria, il fronte unico antifascista dagli anarchici al rep[...]

[...]comunisti e Monici per i socialisti. Contro la manifestazione furono scatenate cariche di cavalleria, che provocarono numerosi feriti.

Per l’occasione Benito Mussolini, alludendo al cosiddetto « patto di pacificazione » che stava discutendo e che avrebbe firmato un mese dopo con i socialisti, così scrisse: « Dopo il comizio romano di ieri ci domandiamo se vale la pena di intraprendere ulteriori tentativi. Si è costituito a Roma, col titolo di Comitato di Difesa Proletaria, il fronte unico antifascista dagli anarchici al repubblicani » [Il Popolo d'Italia, 8.7.1921)., Il Consiglio nazionale dei Fasci, riunitosi a Milano il 12 e il 13 luglio, approvò da parte sua un ordine del giorno per denunciare al

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 231

Brano: [...]tti, i repubblicani 12.743 voti e 1 eletto, i comunisti 8.400 voti.

Prime lotte contro il fascismo

La risposta alla violenza fascista, che si moltiplicava a Roma e in provincia (a Monterotondo, a Viterbo) fu poco coerente, divisa fra chi pensava di proteggersi con lo scudo del Parlamento e chi invece proclamava la necessità dell’autodifesa. In quest'ottica più combattiva vennero costituite strutture militari offensive/ difensive e sorse un Comitato di difesa proletaria, cui aderirono la Camera del lavoro, l’Unione socialista romana, i comunisti, i repubblicani, gli anarchici.

Nuovo strumento di lotta fu l’associazione degli Arditi, epurata della componente nazionalista e potenziata dalTimmissione di militanti anarchici e repubblicani. Gli Arditi del popolo (v.) il 27.6.1920 si organizzarono, ponendo alla direzione Argo Secondari, Ferrari e Pierdominici. Più tardi uscirono dall’organizzazione i comunisti e vi entrarono i socialisti, fra cui il deputato Giuseppe Mingrino (v.). Al 31.10.1920 gli Arditi del popolo contavano 1.563 aderenti a Roma, 5.000 in tu[...]

[...]n occasione delle dimissioni di Giolitti (giugno 1922), ripropose la collaborazione, aspramente criticata dall'Unione socialista.

Si ebbe ancora una mobilitazione di

60.000 persone al comizio del Primo Maggio 1922 ed esplosero nuovi scontri con i fascisti in occasione del trasporto della salma di Enrico Toti a Roma (maggio 1922). In quei giorni il quartiere di San Lorenzo pagò con 3 morti il prezzo di essere all’avanguardia della lotta. Il Comitato di difesa proletaria rispose

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 317

Brano: [...]intento al suo lavoro, venne riconosciuto e inseguito da un gruppo di squadristi montati su un camion, tutti minorenni, figli di noti borghesi e commercianti della città, che

lo massacrarono a bastonate nei pressi di Cascina Marasca. L’efferato assassinio ebbe risonanza nazionale; nella provincia di Cremona fu proclamato lo sciopero generale; durante i funerali la città, percorsa da squadre fasciste, fu pattugliata da centurie comuniste del « Comitato di difesa proletaria ».

Boldrin, Albano

N. a Cadoneghe (Padova) il 4.6. 1911; falegname. Membro dell’organizzazione comunista clandestina, nel 1936 fu condannato dal Tribunale speciale a 4 anni di carcere per aver diffuso manifestini contro la guerra d’Abissinia. DopoT8.

9.1943 ha preso parte alla Guerra di liberazione, comandante della Brigata Garibaldi « Sparviero », operante in provincia di Padova.

Boldrini, Arrigo

Bulow. Medaglia d’oro al valor militare. N. a Ravenna il 6.9.1915. Educato dal padre, popolare figura di internazionalista romagnolo, all’amore per la libertà e a uno spirito di vivac[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 363

Brano: [...]ifasciste versiliesi furono indirettamente colpite dall’assalto, a Massa, contro la tipografia dove si stampava La battaglia comunista, organo della Federazione del P.C. d’I. di Massa Carrara e della Versilia, diretto da Luigi Salvatori: iniziò fin da allora, per i comunisti, la necessità di operare nella clandestinità.

Lotta antifascista clandestina

Fallito rapidamente il tentativo degli Arditi del Popolo (v.) localmente organizzati in un Comitato di difesa proletaria guidato da Alfredo Sbrana, altri importanti nuclei di iniziativa antifascista furono: il Soccorso Rosso, organizzato e curato dal Salvatori, al quale ben presto saranno comminati carcere e confino; e alcune associazioni popolari, quale ad esempio la Società di pubblica assistenza e salvamento “Croce Verde”, i cui locali nel 1924 furono nottetempo assaliti dai fascisti, che costrinsero alle dimissioni il Consiglio, presieduto da Umberto Giannessi.

Altri tentativi di resistenza al fascismo vennero compiuti da una cellula giovanile comunista clandestina che, dopo una diffusione di volantini e[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Comitato di difesa proletaria, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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