Brano: [...]ll’Hermada. Nella discussione intervenne, tra gli altri, Ulisse Igliori, mutilato ed ex legionario fiumano che, nel marzo 1921, aveva assunto il comando delle squadre d’azione fasciste romane e che, alla marcia su Roma (28.10.1922), comanderà col generale Fara la 3a colonna concentrata a MonterotondoMentana. L’Igliori e alcuni altri tennero discorsi fascisti che vennero vivacemente controbattuti da Secondari. Nel frattempo s’era riunito anche il Comitato di difesa proletaria, presenti i rappresentanti della Federazione comunistaanarchica del Lazio [Forbicini), della Sezione repubblicana di Roma [Conti], e delle due Camere del lavoro: la confederale (D’Amato) e la sindacale [Caramitti) ; assenti i socialisti e i comunisti. In tale riunione fu deciso di organizzare, per il 6 luglio, contro la reazione che si stava abbattendo sulle organizzazioni proletarie, una grandiosa manifestazione all’Orto botanico. La sera del 3 luglio gli Arditi del popolo romani fecero a loro volta una nuova riunione. Essendo gli intervenuti troppo numerosi, i tavoli furono portati fuori de[...]
[...] furono portati fuori della sede, sulla piazza dei Quiriti e, a lume di candela, vennero compilati i ruolini delle compagnie: numerosi operai di ogni categoria vi entrarono a far parte, insieme a ex combattenti/ arditi, legionari fiumani. Alla fine, dopo che il primo battaglione ebbe sfilato in ordine militare, Secondari parlò alla folla e chiese agli arditi di giurare.
Il 6 luglio ebbe luogo, all’Orto botanico, la prevista manifestazione del Comitato di difesa proletaria: vi parlarono D’Amato, Caramotti, Conti, Forbicini, Bombacci per i comunisti e Monici per i socialisti. Contro la manifestazione furono scatenate cariche di cavalleria, che provocarono numerosi feriti.
Per l’occasione Benito Mussolini, alludendo al cosiddetto « patto di pacificazione » che stava discutendo e che avrebbe firmato un mese dopo con i socialisti, così scrisse: « Dopo il comizio romano di ieri ci domandiamo se vale la pena di intraprendere ulteriori tentativi. Si è costituito a Roma, col titolo di Comitato di Difesa Proletaria, il fronte unico antifascista dagli anarchici al rep[...]
[...]comunisti e Monici per i socialisti. Contro la manifestazione furono scatenate cariche di cavalleria, che provocarono numerosi feriti.
Per l’occasione Benito Mussolini, alludendo al cosiddetto « patto di pacificazione » che stava discutendo e che avrebbe firmato un mese dopo con i socialisti, così scrisse: « Dopo il comizio romano di ieri ci domandiamo se vale la pena di intraprendere ulteriori tentativi. Si è costituito a Roma, col titolo di Comitato di Difesa Proletaria, il fronte unico antifascista dagli anarchici al repubblicani » [Il Popolo d'Italia, 8.7.1921)., Il Consiglio nazionale dei Fasci, riunitosi a Milano il 12 e il 13 luglio, approvò da parte sua un ordine del giorno per denunciare al
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