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Il segmento testuale Comando generale del Corpo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 24Entità Multimediali , di cui in selezione 22 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 618

Brano: [...] guida politica, senza ideali, senza quella coscienza che rende possibile qualsiasi sacrificio: di questi ideali e di questa coscienza i commissari erano i portatori.

Il rapido sviluppo e il progressivo rafforzamento delle formazioni che avevano nel loro organico il commissario politico indussero a un certo momento il Comitato militare del C.L.N.A.I. a ritenere « utile e raccomandabile l’istituzione del commissario », e ih un secondo tempo il Comando generale del Corpo volontari della libertà a riconoscerne pienamente la necessità e le funzioni, fino a diramare precise direttive per la loro istituzione in ogni reparto.

Allorché fu decisa la trasformazione delle formazioni partigiane in regolari unità militari (allo scopo di potenziare l’organizzazione e chiederne al governo italiano il riconoscimento come parte integrante delle Forze armate nazionali), il C.L.N.A.I., nel comunicare tale decisione e le relative misure di attuazione pratica a tutte le formazioni, previde nell’organico delle « regolari unità militari » il ruolo del commissario politico, ass[...]

[...]del come si può uscire da questa catastrofe ed evitare che accadano, altre e

simili avventure, del perché e delle difficoltà quotidiane che l’unità incontra nella sua vita e nella sua lotta, è impossibile ottenere dai propri uomini tutta la combatta vita, tutto lo spirito di sacrificio necessari per sormontare queste difficoltà e portare la propria formazione in piena efficienza alla lotta ed alla vittoria ».

Le istruzioni del C.V.L.

Il Comando generale del Corpo volontari della libertà diramò con circolare del 19.7. 1944, ai Comandi regionali e ai Comandi di tutte le formazioni, le seguenti direttive: « Va chiarito anzitutto che il commissario politico presso le formazioni partigiane, a qualunque partito appartenga, non è mai membro del Comando in funzione di rappresentante di un partito politico, bensì in funzione di rappresentante del Comitato di Liberazione Nazionale. Nelle formazioni partigiane nelle quali siano presenti volontari di diverse correnti politiche e quadri appartenenti a partiti diversi, la garanzia del reciproco controllo e di armon[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 79

Brano: [...] quel momento liberata — azionisti, comunisti, democristiani, demolaburisti, socialisti, liberali, militari — avevano raggiunto un accordo per la sua creazione. Con decreto legge n. 224 del 5.4.1944, l’A.N.P.I. fu eretta in ente morale e venne così a rappresentare, anche ai fini assistenziali, l’associazione ufficiale della Resistenza. Alla sua costituzione, in Roma, cooperarono anche la Giunta militare del Comitato di liberazione nazionale e il Comando generale del Corpo volontari della libertà (C.V.L.).

I compiti che fin d’allora si posero all'associazione non erano soltanto quelli legati alla lotta di liberazione, per la quale il movimento partigiano si accingeva ad affrontare il suo secondo inverno di guerra, ma anche quelli che comportavano l’immissione dei partigiani progressivamente smobilitati, man mano che le regioni italiane venivano liberate, nella nuova vita democratica risorgente dopo l’immane tragedia del fascismo e della guerra. Alla massa di queste forze nuove da inserire nella società si aggiungevano i familiari dei Caduti, gli invalidi e m[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 360

Brano: [...]nel gelo, per stare con me dieci minuti. Una sera ebbe una crisi di sconforto. Pensava di ammazzarsi. Ma le passò subito, era una combattente ».

Trasferito nel 1943 da Civitavecchia a Sulmona, riottenne la libertà

11 23.8.1943 e si impegnò subito nella Resistenza. DaH’8.9.1943 fu ispettore del P.C.I. per il Piemonte e la Liguria, poi a Milano, capo di stato maggiore (ma di fatto vicecomandante generale) delle Brigate Garibaldi e membro del Comando generale del Corpo volontari della libertà, a fianco di Luigi Longo, occupandosi in particolare della redazione de II Combattente (v.), organo dei distaccamenti e delle Brigate d’assalto Garibaldi. Dall’aprile 1944 fu anche responsabile del lavoro giovanile del P.C.I. per l'Alta Italia e contribuì alla fondazione del « Fronte della Gioventù ». Nel novembre 1944, incaricato dal P.C.I. di recarsi a Roma come membro della delegazione del C.L.N.A.I. che doveva trattare l’accordo politicomilitare con gli Alleati (v. Protocolli di Roma), prese parte alle trattative e rimase poi nella Capitale quale rappresentante del[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 779

Brano: [...]ssa data, Pietro Secchia su « l'Unità ».

Già nella primavera di quell'anno la polemica era stata particolarmente accesa. Il 14 febbraio « l'Unità » aveva pubblicato un^ durissimo comunicato del P.C.I., nel quale si negava alla magistratura il diritto di giudicare fatti della guerra partigiana. Un duro attacco al processo e un richiamo alla necessità di valutare certi episodi nell'ottica della guerra venne anche da un documento (18.3.1947) del Comando generale del Corpo volontari della libertà, firmato da Raffaele Cadorna, Mario Argenton, Enrico Mattei, Luigi Longo, Ferruccio Parri e Giambat



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 802

Brano: [...]in Italia, firmato il 7.12.

1944 presso il Grand Hotel di Roma.

Firmatari furono: il generale Sir W. Maitiand WiJson, comandante supremo del teatro mediterraneo britannico; Pizzoni Alfredo (Pietro Longhi), Ferruccio Parri [Maurizio), Gian Carlo Paletta [Mare)t Edgardo Sogno [Franco Franchi), tutti rappresentanti del C.L.N.A.L L’accordo avrebbe governato i rapporti militari, di comando e di appoggio finanziario fra gli eserciti alleati e il Comando generale del Corpo volontari della libertà (il Comando militare del C.L.N.A.L) durante le ultime fasi della Guerra di liberazione, e stabilito la procedura da seguire allatto della liberazione del Nord. A questo accordo seguì un altro, firmato da Gian Car

lo Pajetta in rappresentanza del C.L.N.A.L e il presidente del Consiglio dei ministri Ivanoe Bonomi, per definire i limiti dell’autorità politica e giuridica del C.L.N.A.L stesso rispetto al Governo di Roma e allo Stato.

Il testo dei Protocolli di Roma era il seguente:

1. Il comandante supremo alleato desidera che la più completa cooperazione militare[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 241

Brano: [...]in dai primi di maggio per riordinare le fila della formazione seguendo nuovi criteri: gli effettivi vennero riordinati in squadre e distaccamenti che, dotati di larga autonomia nell'ambito operativo della Brigata, si distribuirono su un ampio territorio occupando posizioni ben difendibili.

Con l'aumento del numero dei combattenti provenienti dalla pianura e in particolare dalle fabbriche, si rese possibile applicare le direttive militari del Comando generale del Corpo volontari della libertà dell’Alta Italia, raggruppando i distaccamenti in 4 battaglioni, costituendo uno stato maggiore, un Servizio informazioni militari, un Servizio sanitario e un Servizio inten

denza per le necessità logistiche. Tutto quanto era necessario per la sussistenza della Brigata veniva acquistato e, conseguentemente, si stabilì un interscambio economico con la popolazione. Analoghi rapporti si ebbero con la popolazione per quanto riguardava il Servizio sanitario e il Servizio informazioni. Vennero nominati commissari politici di distaccamento (con poteri delegati in ogni squa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 243

Brano: [...]tasi questa formazione in seguito al rastrellamento di dicembre, tornò clandestinamente in pianura. Attivamente ricercato dai nazifascisti dell’Udinese, fu inviato dal suo partito a Milano, dove continuò a svolgere funzioni di commissario politico nelle formazioni “Giustizia e Libertà”.

Dal C.L.N.A.I. ebbe affidato l’incarico di tenere i contatti con il corriere svizzero e, nel periodo che precedette la liberazione di Milano,

lavorò per il Comando generale del Corpo volontari della libertà.

Romania

Repubblica socialista dell’Europa centroorientale, con una popolazione di circa 21.600.000 abitanti e un’estensione di 237.500 kmq. La capitale Bucarest (1.807.000 abitanti), semidistrutta dal sisma del 1976, è stata ricostruita in breve tempo con criteri moderni. La Romania confina a nord e a est con l’U.R.S.S.; a sud con la Bulgaria; a ovest con la Jugoslavia e l’Ungheria; a est si affaccia sul mar Nero.

Il 15% della popolazione è costituito da minoranze: ungherese (8,5 per cento) raccolta in una regione autonoma della Transilvania occidentale, tede[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 488

Brano: [...]rmazione che raggiunse anche notevoli livelli di efficienza, quantunque fosse nata in modo improvvisato, frettoloso e per di più formata da “agenti segreti” professionalmente non preparati. Anzi, questa rete si compose di un numero perfino eccessivo di nuclei che, all’inizio, operarono del tutto indipendentemente gli uni dagli altri e che solo a partire da un certo momento furono coordinati (ma non tutti) dal Servizio I centrale, organizzato dal Comando generale del Corpo volontari della libertà (v.). Questa particolare attività resistenziale incontrò il pieno favore degli Alleati, che non le lesinarono gli aiuti, sia in mezzi tecnici (radiotrasmittenti) che in denaro.

« I comandi alleati si attendevano da noi soprattutto la raccolta di informazioni di carattere militare », scriverà Leo Valiani. « I partigiani furono considerati anzitutto elementi utili a raccogliere informazioni e a sabotare », confermerà da parte sua lo storico inglese F. Deakin.

Benché sostenitore strenuo di un esercito partigiano combattente, lo stesso Ferruccio Parri (che fin dall’i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 707

Brano: [...]o, lì 3.9.1944 lasciò il suo incarico a Lugano per raggiungere l’Ossola, dove frattanto i partigiani avevano liberato Domodossola e costituito una giunta provvisoria di governo: Stucchi (con il nome di battaglia di “Federici”) ne divenne il coordinatore militare designato dal C.L.N. (v. Ossola, Repubblica dell'). Dopo la caduta dell’Ossola (22.10.1944) continuò a svolgere un importante ruolo nella lotta partigiana come capo di stato maggiore del Comando generale del Corpo volontari della iibertà (v.) e in rappresentanza delle Brigate Matteotti.

Nel dopoguerra riprese la professione forense, senza mai abbandonare le responsabilità civili: deputato dal 1953 al 1958, fu per trentanni attivissimo consigliere comunale a Monza, prima per il P.S.I., poi per lo P.S.I.U.P. e infine come indipendente.

Sugli anni che vanno dalla campagna di Russia alla repubblica dell'Ossola ha scritto un interessante libro di memorie: Tornim a Baita (Vangelista, 1983).

M.T.G.

Stura, Valle

Valle dello Stura di Demonte. Vallata alpina in provincia di Cuneo, risalente dalla [...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 128

Brano: [...]ecisione di allora: mantenere alla insurrezione partigiana rigorosamente intatto sino in fondo il carattere di forza militare dei Cln, popolare egualitaria senza gerarchie, a patto peraltro che esprimesse una volontà unitaria nazionale.

A persuadermi ancora una volta della verità e della sostanza di questa unità, a ripercorrere la strada faticosa della sua ricerca mi ha spinto la pubblicazione, che uscirà il prossimo 25 aprile, degli Atti del Comando generale del Corpo volontari della libertà. Ne è editore l’istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione di Milano; ne è curatore Giorgio Rochat. Consentano i lettori che segnali ancora una volta l’opera di questo Istituto che' con i regionali che vi sono associati persegue un programma organico e metodico di base, sia come raccolta delle fonti documentarie, sia come accertamento ordinato dei fatti, sia come indagine sugli ambienti sociali e politici nei quali si sono prodotti. Ma è una storia che vuole illustrare anche i tempi precedenti, dei quali la Resistenza giustamente intesa è come un epi[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Comando generale del Corpo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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