Brano: [...]a bombardare le navi italiane anziché quelle nemiche, tanto che la contraerea italiana, per difenderle, dovette abbatterne uno. L’operazione doveva quindi essere considerata come un attacco fallito e nel corso del quale la flotta italiana aveva subito alcuni danni, nettamente superiori a quelli degli inglesi. L’accaduto aveva comunque dimostrato l’impreparazione della Marina e l’incapacità degli Alti Comandi, a cominciare da Mussolini che era il Comandante Supremo.

La propaganda fascista

Questo episodio bellico venne invece utilizzato dal regime per montare una campagna propagandistica interna che arrivò a punte grottesche.

Il fatto che gli inglesi non si fossero spinti oltre un certo limite nell’inseguimento della flotta italiana venne presentato dai fascisti come una grande vittoria.

In un messaggio rivolto agli equipaggi, il Comandante Supremo Mussolini scrisse che « le Forze Navali dell’Italia fascista hanno [...] vittoriosamente sostenuto il primo scontro con la flotta britannica del Mediterraneo ». Aggiunse che i sommergibili e gli aerei avevano « strenuamente combattuto » (nessun sommergibile, in realtà, era stato presente sul luogo, mentre gli aerei erano arrivati a cose finite) e concluse che la Marina italiana aveva « insegnato al nemico che non si viene impunemente verso le coste italiane ».

Il Bollettino di guerra n. 30, stilato personalmente dal Duce, fu presentato dai giornali italiani a caratteri di scatola sull’inte[...]