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Il settimanale “Giustizia e Libertà”, edito a Parigi, annuncia la partenza della Colonna Rosselli 'per il fronte (19.8.1936)
di armi. Analoga risposta venne data dai socialisti e, con motivazioni dello stesso genere, neppure il Partito repubblicano volle partecipare alla riunione. Così, il 23 luglio, il solidale intervento di una “Colonna italiana” in Spagna fu deciso soltanto dai giellisti, dai socialisti massimalisti, dagli anarchici e dai dissidenti trotzkisti, alcuni dei quali passeranno poi al P.O.U.M. (v.). Accertato che la Colonna italiana avrebbe superato il centinaio di volontari, Rosselli si mise alla ricerca di armi, impresa allora non facile per un privato, nella quale venne affiancato da un giellista e da un socialista. Nello stesso tempo Rosselli contribuì anche alla costituzione di una forza aerea, la squadriglia comandata da André Malraux (v.), particolarmente importante per i repubblicani prima che giungessero gli aerei e gli aviatori dall’U.R.S.S. (il milanese Primo Gibelli (v. Luigi Gorelli) e il triestino Giuliano Viezzoli cadranno a Toledo, appunto in combattimento aereo).
La Colonna italiana non poteva tuttavi[...]
[...]n privato, nella quale venne affiancato da un giellista e da un socialista. Nello stesso tempo Rosselli contribuì anche alla costituzione di una forza aerea, la squadriglia comandata da André Malraux (v.), particolarmente importante per i repubblicani prima che giungessero gli aerei e gli aviatori dall’U.R.S.S. (il milanese Primo Gibelli (v. Luigi Gorelli) e il triestino Giuliano Viezzoli cadranno a Toledo, appunto in combattimento aereo).
La Colonna italiana non poteva tuttavia restare militarmente autonoma, quindi fu chiamata a far parte della Colonna Ascaso (v.), come sezione italiana di questa unità composta da milizie della Confederazione nazionale del lavoro (C.N.T.), l’organizzazione sindacale anarchica operante in Spagna.
Il 31.7.1936, sul giornale “Giustizia e Libertà”, Carlo Rosselli diede l’annuncio della imminente costituzione della Colonna italiana, scrivendo tra l’altro: « ...noi diciamo, non nell’esaltazione febbrile di un’ora, ma nella calma delle decisioni maturate: che la rivoluzione spagnola è la nostra rivoluzione, che la guerra civile del proletariato di Spagna è guerra di tutto l’antifascismo, che il posto dei rivoluzionari capaci di apportare ai compagni spagnoli un contributo effettivo tecnico — ché di tecnici soprattutto si abbisogna — è in Spagna [...] In queste condizioni, plaudiamo a tutti coloro che hanno obbedito al generoso impulso di portare immediatamente, a prezzo spesso di sacrifici non indifferenti, l’aiuto del pr[...]
[...]dito al generoso impulso di portare immediatamente, a prezzo spesso di sacrifici non indifferenti, l’aiuto del proprio braccio alla causa spagnola, ma raccomandiamo una pronta intesa fra tutte le forze antifasciste, affinché il loro contributo riesca più efficace ».
Alla metà di agosto Carlo Rossel
li, l’anarchico Camillo Berneri (v.), Mario Angeloni e qualche altr« firmarono a Barcellona il documento di costituzione ufficiale della “Prima Colonna Italiana”. Nonostante che estensore del documento fosse Berneri, non tutti gli anarchici l’accettarono e riserve vennero avanzate anche da trotzkisti e bordighisti.
Il primo problema che sorse fu quel
lo di decidere chi avrebbe comandato i volontari italiani, che inizialmente erano 130. A tale scopo, Rosselli aveva interpellato un alto ufficiale già appartenente alla gerarchia militare italiana e ora dissidente dal fascismo, ma questi, dopo una rapida ispezione alla Caserma “Pedralbes”, dove erano accantonati i volontari, aveva declinato la proposta, essendosi reso conto che si trattava di una t[...]
[...]nto che si trattava di una truppa poco incline a farsi comandare con i tradizionali criteri dell’esercito. Così il comando venne assunto direttamente da Mario Angeloni e da Carlo Rosselli che lo divisero nel modo seguente: il primo doveva pensare ai mitraglieri, quaranta uomini; e il secondo ai fucilieri, novanta uomini. Qualcuno, come Viezzoli, repubblicano ideologicamente vicino a Rosselli, finì invece nella squadriglia di André Malraux.
La Colonna Italiana fu subito impegnata, il 28 agosto, nella battaglia di Monte Pelato (v.), dove caddero in combattimento 7 dei suoi componenti, compreso Angeloni, e numerosi furono i feriti, tra cui Carlo Rosselli. Successivamente combattè a Huesca (12.9.1936), dove non furono tuttavia conseguiti risultati rilevanti, e nel mese di ottobre partecipò con successo alla difesa della città di Tardienta, assalita dalle truppe falangiste. Il 2022 novembre la Colonna Italiana prese parte all’attacco (fallito) contro Almudévar, che rimase in mano ai franchisti.
Seguì un periodo di riposo e di rior
dinamento che si protrasse fino alla primavera successiva. Nella prima decade dell’aprile 1937 i volontari italiani vennero nuovamente impiegati in duri combattimenti al Carrascal di Huesca, ma nello stesso mese la Colonna Italiana venne sciolta e i volontari che la componevano furono in buona parte aggregati alle Brigate Internazionali (v.).
Carlo Rosselli, che già dopo la battaglia di Almudévar aveva rinunciato al comando, anche perché afflitto dai postumi delle ferite subite a Monte Pelato, nel dicembre 1936 era rientrato a Parigi per curarsi ed era stato sostituito al comando da Antonio Cieri (si veda la voce “Giustizia e Libertà”).
Nel corso degli otto mesi di campagna, della Colonna Italiana entrarono a far parte complessivamente circa 350 volontari. Tra i comandanti di sezione si ricordano: Giuseppe Bifolch[...]
[...]e i volontari che la componevano furono in buona parte aggregati alle Brigate Internazionali (v.).
Carlo Rosselli, che già dopo la battaglia di Almudévar aveva rinunciato al comando, anche perché afflitto dai postumi delle ferite subite a Monte Pelato, nel dicembre 1936 era rientrato a Parigi per curarsi ed era stato sostituito al comando da Antonio Cieri (si veda la voce “Giustizia e Libertà”).
Nel corso degli otto mesi di campagna, della Colonna Italiana entrarono a far parte complessivamente circa 350 volontari. Tra i comandanti di sezione si ricordano: Giuseppe Bifolchi, Umberto Marzocchi, Libero Batti stelli, Emilio Canzi, Rodolfo Gunscher, Agostino Casati (Raimondi), Ottorino Orlandini.
I caduti furono complessivamente 53: Aurelio Aiacci, Mario Angeloni, Giuseppe Barberis, Francesco Barbiere, Libero Battistelli, Camillo Berneri, Natale Bricante, Attilio Bulzamini, Severino Casale, Andrea Cauderay, Michele Centrone, Vittorio Cerretelli, Antonio Cieri, Carlo Cocco, Andrea Coltiva, Luigi Crisai, Natale Cuzzucoli, Oreste Della Croce, Fosco[...]