Brano: [...]enne iniziato all’alba dell’11 giugno, sotto una pioggia dirotta. Il 3° Distaccamento, di stanza a Glori, al comando di Ivan

e di Garibaldi; e il 6° Distaccamento, di stanza a Bregalla, al comando di Mirko e di Merlo, ebbero il compito di iniziare le operazioni. Queste avrebbero dovuto raggiungere la fase decisiva al sopraggiungere del 4° Distaccamento, di stanza a Geribante, al comando di Marco e di Tento; e del 5° Distaccamento, di stanza a Cima Marta, al comando di Ivano e di Erven. Senonché, durante la marcia di trasferimento, il 4° e il 5° Distaccamento furono improvvisamente impegnati in un violento scontro con due compagnie di tedeschi che, su autocarri, attraversavano la valle Argentina. Lo scontro si concluse vittoriosamente per i partigiani, ma il mancato sopraggiungere dei rinforzi costrinse gli altri distaccamenti a sospendere l’attacco su Badalucco. L’azione potè essere vittoriosamente ripresa

il 29 dello stesso mese: si concluse con la liberazione del paese e con l’ingresso dei partigiani fra il tripudio della popolazione.
[...]

Brano: [...]ve si trovava I'8.9.1943.

Nella Guerra di liberazione

All’annuncio dell’armistizio raggiunse Imperia e fu subito tra gli organizzatori delle prime bande partigiane. Durante l’attacco a una postazione di carabinieri presso una polveriera in vai Galvano, rimase gravemente ferito. Appena guarito (aprile 1944) riprese il suo posto di combattimento e divenne comandante del 5° Distaccamento della Brigata Garibaldi « Felice Cascione », con base a Cima Marta (nell’imperiese), formazione che nel corso della lotta si sarebbe trasformata in brigata. Alla testa dei suoi uomini partecipò a numerose battaglie, subì il rastrellamento di Triora (luglio 1944), vinse in settembre la prima battaglia di Baiardo (v.), resistendo a preponderanti forze nemiche, e ai primi di ottobre, sfuggendo a un nuovo insidioso rastrellamento, condusse la brigata fino a Fontane, nel Cuneese.

Rientrato con i suoi uomini in Liguria il 6 novembre, riprese il controllo della situazione e nello stesso mese fu nominato comandante della « Cascione » (divenuta nel frattempo II Di[...]

Brano: [...]ibaldina sul monte Vetta, s’infiltrò tra le linee tentando di spezzarle e isolarle. Si combattè per ore, senza cibo né acqua e con munizioni sempre scarse.

I comandanti, tesi in volto, passavano da una postazione all’altra per rincuorare gli uomini, sotto una grandine di proiettili. Era però evidente che la situazione diventava insostenibile. Poco dopo mezzogiorno iniziò il lento ripiegamento partigiano sulla linea Carmo Langan — monte Grai ~ Cima Marta. A Pigna, centro dello schieramento, si continuò a combattere con grande fermezza per contenere il nemico e permettere lo sganciamento al grosso delle forze. Verso le 15, la squadra di Doria, composta di 12 uomini, scaricò un’ultima volta le armi contro il nemico ormai irrompente da tutte le parti e lasciò il paese, ritirandosi lungo la mulattiera che da Croce di Campo Agostino conduceva a Prearba.

Verso le 16 un reparto nemico proveniente dalla vai Roja sfondò a Muratone, costringendo i mortaisti garibaldini a ritirarsi verso nord. Attraverso Toraggio, Langan, Cetta, Bregalla e monte Pell[...]