Brano: [...]sioni francesi in Marocco, in Tunisia e in Algeria.

Nel 1952 gli fu assegnato il Premio Nobel per la letteratura, « per la profondità dell’analisi psicologica e per l’intensità dell’espressione artistica con cui, nei suoi romanzi, ha interpretato il dramma dell’umanità ».

Nel 1953 condannò l’assassinio di Julius ed Ethel Rosenberg, perpetrato dal governo degli Stati Uniti.

Allorché, crollata la Quarta Repubblica, nel 1958 salì al potere Charles De Gaulle, Mauriac si schierò al suo fianco, vedendo in lui il « difensore » della democrazia e il «salvatore» della Francia. Per i suoi atteggiamenti contraddittori si attirò critiche da ogni parte: da sinistra, in quanto gollista e profondamente anticomunista; dai cattolici, a causa del suo anticonformismo radicaleggiante (pur rimanendo egli sempre un cattolico fervente) ; dagli intellettuali progressisti per le sue posizioni non sempre pienamente coerenti.

D.Per.

Mauritania

Repubblica presidenziale dell’Africa occidentale. Confina con il Sahara spagnolo, l’Algeria, il Mali, il Senegai e, a [...]

Brano: [...]etica che indusse gli Alleati occidentali a compiere il 6 giugno l’atteso sbarco sulle coste della Normandia (v. Overlord, Operazione). Contribuì al successo, oltre il fatto che i nazisti erano stati obbligati a impiegare il meglio delle loro forze a Oriente per difendersi dall’Armata Rossa, la Resistenza francese che dall'aprile, con la formazione di un governo provvisorio composto da vari partiti (compresi i comunisti) e la nomina del generale Charles De Gaulle (v.) a comandante in capo, aveva riportato la Francia fra le grandi potenze alleate. Dopo la liberazione di Parigi (v.) che avverrà il 25.8.1944, i patrioti francesi saranno in grado di liberare con le loro sole forze la metà del territorio nazionale.

Poche settimane dopo lo sbarco alleato in Normandia e vista l’ormai disperata situazione del Fronte orientale un gruppo di alti ufficiali e uomini politici tedeschi pensarono che sarebbe stato ancora possibile impedire la temutissima invasione sovietica della Germania so

lo concludendo subito una pace separata con gli angloamericani. La pr[...]

Brano: [...]del Fronte popolare e il 30 novembre represse

10 sciopero generale, considerato come l’ultima azione unitaria condotta dalle organizzazioni frontiste prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale.

11 22.3.1940 si trovò alla testa di un governo sorretto da un solo voto di maggioranza, minato all’interno da dissidi tra politici e capi militari, incapace di affrontare i problemi posti dalla guerra. La sua proposta (marzo 1940) di nominare Charles De Gaulle segretario generale del Comitato di guerra fu respinta e solo il 6 giugno potrà designarlo come sottosegretario. Il 18 maggio era stato affiancato a Reynaud, come vicepresidente del consiglio, il generale Pétain (v.).

Tra l’aprile e il giugno 1940 la situazione della Francia precipitò: in seguito al fallimento dell’intervento armato francese in Norvegia e a una serie di sostituzioni volute da Reynaud negli Alti Comandi, il 9 maggio il ministro della Guerra Dala

dier rassegnò le dimissioni. Il 10 giùgno, nel pieno dell’offensiva tedesca, il governo lasciò Parigi alla volta di Bordeaux e [...]

Brano: [...]endone per contro destituiti o dimissionati, portò i suoi migliori frutti nel dare credibilità alla difficile ripresa nei rapporti con i paesi ex nemici.

Fin dall’ottobre 1943 l’ambasciatore Paolucei potè stabilire contatti con il Comitato di liberazione francese, anche se con questo, vivo essendo il ricordo della recente aggressione, l’opera di avvicinamento non poteva che essere lenta: nel luglio 1944 si ebbero i primi colloqui tra Prunas e Charles De Gaulle.

Con l’Unione Sovietica, grazie alla comprensione di quel governo le cose marciarono più speditamente: già nel marzo 1944 l’U.R.S.S., prima fra le nazioni alleate, attraverso il proprio ambasciatore Bogomolov (v.) annunciò la propria decisione di riprendere normali rapporti diplomatici con l’Italia, e a ciò fece seguito il gradimento sovietico alla nomina deH’ambasciatore Quaroni a Mosca.

Vincendo le ben comprensibili riluttanze delle controparti, nella primavera del 1944 l’Italia riuscì a riprendere contatti anche con la Grecia e con la Jugoslavia. Ciò contribuì ad attutire l’atteggiam[...]