Brano: [...]co Siri ».

Si susseguirono, per una settimana, sanguinosi combattimenti, nei quali (oltre ai già citati) caddero i capitani Giacomo Laroba e Giuseppe Richier; il sergente Giovanni Martinelli; Emilio Romolo, Calogero Tosco e 10 garibaldini spagnoli. Gravemente feriti rimasero Antonio Costi, Giuseppe Morales e Nello Boscagli.

Innumerevoli gli episodi di eroismo. Nella notte del 12 i garibaldini del

III Battaglione, guidati da Luis Rivas e Cesare Ravera, cercarono di riprendere Quota 471. Il 13 settembre la «Garibaldi» ricevette l’ordine di resistere a ogni costo. Il IV Battaglione riconquistò d’assalto Quota 366. Seguirono 3 giorni di martellante bombardamento dell’artiglieria fascista.

Le giornate del 18, 19 e 20 settembre furono le più dure dell’inte ra guerra. Gli attacchi si susseguirono ai contrattacchi. Il 21, ben 160 aeroplani scaricarono valanghe di bombe sulle posizioni tenute dai garibaldini. Nello stesso tempo i fascisti potevano mettere in campo truppe fresche. La « Garibaldi », ormai ridotta a poche centinaia di uomini, chie[...]

Brano: [...]contro la guerra. Nel gennaio 1921 aderì al Partito comunista e nelle sue fila partecipò attivamente alla lotta antifascista. Quando, nel 1922, dopo la marcia fascista su Roma, la prima sede clandestina della Direzione comunista (che aveva subito nella Capitale l’occupazione e la devastazione della propria sede legale, la distruzione dei suoi quotidiani a Roma e a Torino, e l’arresto di numerosi dirigenti locali e centrali) si trasferì a Milano, Cesare Ravera lavorò per il partito, prima egli stesso a Milano e successivamente a Roma; da quel momento egli si dedicò interamente all'attività di partito. Operò in Italia nel periodo semiclandestino 192326 e negli anni della totale clandestinità seguiti alle leggi eccezionali fasciste del 1926, poi in Francia nel 1928 e, in seguito, tra gli emigrati italiani e ancora verso l’Italia.

Nel 1936 fece parte delle prime

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Brano: [...] breve corso di preparazione il 25.11.1936 fu assegnato alla Sezione d’assalto della XII Brigata. Al comando di questo reparto partecipò ai combattimenti della complessa e valorosa Resistenza spagnola e internazionale. Quando i fascisti riuscirono a sfondare il fronte repubblicano a Guadalajara per marciare su Madrid e il Battaglione “Garibaldi” prese il proprio posto nella controffensiva, ai primi duri scontri, avvenuti a Briguera il 10.3.1937, Cesare Ravera rimase gravemente colpito al petto.

Raccolto in condizioni gravissime, curato e (con lungo e complicato trasporto) ricoverato in un ben attrezzato ospedale a Murcia, egli potè riprendersi e riacquistare la possibilità, se non di tornare in linea, di continuare a partecipare alla lotta, Fu infatti incaricato di redigere il giornale dei garibaldini e di provvedere alla raccolta e trasmissione della corrispondenza dei combattenti.

In Francia

Schiacciate le forze repubblicane dal massiccio intervento delle armi naziste e fasciste, i combattenti internazionali dovettero ripassare i Pirene[...]

Brano: [...]dine Nuovo” e, nel 1921, aderì al Partito comunista.

Militare di leva, nel 1920 fu condannato per propaganda antimilitarista e dovette scontare 6 mesi di carcere militare. Rientrato a Torino, partecipò alla lotta armata contro il fascismo e, dopo la strage ivi compiuta dai fascisti nel dicembre 1922, fu tra i dirigenti della ricostituita Sezione comunista. Il Primo Maggio 1923, per protestare contro la soppressione della Festa del lavoro, con Cesare Ravera e Matilde Comollo issò una bandiera rossa sulla Mole Antonelliana. Ricercato dalla polizia, alla fine del 1923 espatriò in Francia con la moglie. Nel 192425 fu tra i dirigenti della organizzazione comunista degli emigrati italiani a Lione. Nel 1925 rientrò in Italia, divenne responsabile sindacale della Federazione comunista di Torino, nello stesso tenv po lavorando alle dipendenze di varie ditte, infine come capospedizioniere presso la Delegazione commerciale sovietica di Genova. Nel 1928, nuovamente costretto a espatriare per sfuggire alla polizia, venne inviato dal partito a Bruxelles, dov[...]

Brano: [...]era al fratello Sigfrido, luglio 1924).

Prosciolto dal tribunale di Forlì dall’accusa di omicidio e terminati gli studi al “Tolmacov”, nel luglio 1925 tornò in Italia per ottemperare, dall’agosto, all’obbligo del servizio di leva, durante il quale collaborò ai periodici comunisti “La recluta” e “La caserma”.

Congedato nell’agosto 1926, alla fine del mese entrò a far parte dell’apparato clandestino del Partito comunista, dirigendo insieme a Cesare Ravera l’Ufficio V (militare).

Il lavoro militare

Tra i dirigenti comunisti, Sozzi fu uno dei più consapevoli del ruolo determinante delle forze armate

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