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Il segmento testuale Certosa di Farneta è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 5Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 272

Brano: [...]segnato il suo fisico. Una precoce cecità precluse dalla vita politica attiva « l’uomo di tutte le battaglie », come lo aveva definito Giacinto Menotti Serrati. Dopo la proclamazione delle leggi eccezionali fasciste (1926), per farlo sfuggire al carcere i compagni lo indussero a emigrare nell’Unione Sovietica. Trascorse i suoi ultimi anni a Mosca, ospite nella Casa dei veterani della rivoluzione.

Farneta, Certosa di

Consacrata nel 1358, la Certosa di Farneta (a 9 km da Lucca) fu sempre abitata da monaci dediti allo studio e a vita contemplativa.

Dopo 1*8.9.1943 vi trovarono asilo numerosi sfollati, patrioti e perseguitati politici, ma la notte del 2.9.

1944, alla vigilia della liberazione di Lucca, una ventina di S.S. tedesche, guidate da un sergente che da tempo frequentava il monastero fingendosi amico, irruppe improvvisamente nella Certosa dandosi al saccheggio e catturando tutti coloro che vi si erano rifugiati.

Dopo aver rinchiuso i frati nel par

latorio della portineria e aver bloccato ogni altra via di scampo, i tedeschi cattur[...]

[...]i lungo il torrente Frigido. Tra i superstiti, dopo altre selezioni, 16 certosini ritenuti abili al lavoro furono deportati a Fosso!); da lì, 10 finirono in Germania, mentre altri 6 vennero liberati per intercessione del vescovo di Carpi. Complessivamente 12 certosini (tra questi, 6 fratelli laici) furono uccisi dai tedeschi in località diverse, sulla sinistra del Frigido, insieme a circa 300 uomini e donne, mentre altri civili rastrellati nella Certosa di Farneta scomparvero nei campi di sterminio della Germania.

Tra i religiosi uccisi vi furono: il padre svizzero Martino Binz, superiore del convento; don Antonio Costa (v.), procuratore della Certosa; monsignor De Oca Montes, già vescovo nel Venezuela; il padre francese Adriano Compagnone il padre spagnolo Benedetto Lapuente; il padre svizzero Pio Maria Egger; i frati Adriano Clerc (svizzero), Alberto Rosbach (tedesco), Raffaele Cantero (spagnolo) ; Bruno D’Amico, Giorgio Maritano e Michele Nota (italiani). Alla memoria di don Antonio Costa è stata conferita la medaglia d’oro al valor militare.

[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 693

Brano: [...], 1956; A. Costa, Bagliori di socialismo, Firenze, 1900; ^\. Costa, Annotazioni autobiografiche per servire alle Memorie della mia vita, Milano, 1952; P.C. Masini, Gli Internazionalisti, Milano, 1958; L. Lipparini, Andrea Costa, Milano, 1952.

Costa, Don Antonio

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Massalombarda (Ravenna) nel 1898, fucilato a Massa Carrara il 10.9.1944; sacerdote. Appartenente all’ordine dei cistercensi della Certosa di Farneta (Lucca), subito dopo I’8.9.1943 si schierò con le forze della Resistenza e dall’ottobre fece parte della formazione partigiana « Pippo », operante nella zona di Lucca.

« Dopo aver reso alla lotta di liberazione — dice la motivazione della m.d’o. — servizi veramente eminenti, costituendo e in se stesso impersonando un importante centro di raccolta, vaglio e trasmissione di informazioni, e dando con cristiana pietà asilo nel monastero di Farneta a molti perseguitati dalla furia tedesca, cadeva per delazione nelle mani delle S.S. germaniche. Duramente interrogato e sottoposto a tortura, mante[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 483

Brano: [...]one, tutti gli altri furono barbaramente uccisi.

La strage

Nelle prigioni del Forte, aventi una capienza normale di 50 carcerati,

nell’agosto 1944 se ne trovavano 162, tra cui 78 vecchi e ammalati provenienti dal carcere penale. Gli altri erano prigionieri politici o penali, comprese 2 donne.

Nella prima settimana di settembre la popolazione del carcere aumentò per l’arrivo di un gruppo di 80 ostaggi rastrellati dai nazifascisti alla Certosa di Farneta (v.) e in altre località della Versilia.

11 10.9.1944, alle 9 di mattina, un drappello di S.S. si presentò al Forte su una camionetta e prelevò alcuni degli ostaggi versiliesi. Giunti in via della Foce, alla periferia di Massa, questi ostaggi furono fatti entrare nelle cave di pietra e uccisi a raffiche di mitra.

Tornate al Forte, le S.S. prelevarono un secondo gruppo di ostaggi,

lo condussero in località Ponte di Forno e lo trucidarono. Così, per

12 ore di seguito, la camionetta tedesca fece la spola tra il Forte Malaspina e diverse località alla periferia di Massa (al Ponte di L[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 593

Brano: [...]o a Bergiola Foscalina e vi massacrarono 71 tra vecchi, donne e bambini. Molti di questi furono bruciati vivi nella scuola. Un maresciallo della Guardia di finanza che si era offerto per essere ucciso al posto della popolazione inerme, fu straziato con una raffica di mitra e gettato nel rogo insieme alle altre vittime.

Lo stesso giorno, sul greto del fiume Frigido, i tedeschi trucidarono 146 prigionieri civili, compresi alcuni religiosi della Certosa di Farneta (v.). Molte di queste vittime provenivano dal Forte Malaspina (v.) di Massa, dove già erano stati trucidati 41 prigionieri.

Durante il mese di ottobre i partigiani continuarono la lotta distruggendo numerosi automezzi tedeschi, attaccando dovunque fosse possibile il nemico e giustiziando i suoi complici fascisti.

La « liberazione » di Carrara

Particolarmente importante fu, tra l’8 e il 9.11.1944, la temporanea liberazione della città di Carrara per

Contadini legati con il filo spinato e uccisi per rappresaglia a Bardine di San Terenzio (19.8.1944)

opera dei partigiani. La decis[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Certosa di Farneta, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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