Brano: [...]one con il movimento neofascista dell’«Uomo qualunque», respinte dal Croce.

Ugualmente respinta, almeno in linea di principio, fu l’identificazione di liberalismo politico e liberalismo economico proposta dall’Einaudi. Il Croce negava che la tradizione e l’idea liberale potessero identificarsi con una qualsiasi forma di conservatorismo, affermava anzi il carattere di « centro » del partito e si richiamava, come precedente storico, al connubio CavourRattazzi e al « radicalismo » giolittiano. Contemporaneamente grande eco ebbe la sua polemica alla Consulta con Ferruccio Parri, divenuto presidente del Consiglio dopo la liberazione del Nord, sul carattere democratico dell’Italia prefascista, che Parri negava e Croce affermava energicamente, dando un carattere « restauratore » al suo antifascismo e accentuando ancora la rottura con gli azionisti.

Nel dibattito monarchiarepubblica, il Croce fece approvare una posizione. agnostica del suo partito, mentre avanzava la proposta, poi accolta, che la questione fosse risolta per mezzo di referendum popola[...]