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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 493

Brano: [...]o dalle sue posizioni.

Nel pomeriggio i nazisti si mossero al contrattacco, ma furono respinti. Una nuova offensiva, lanciata due giorni dopo con forze provenienti da Isola, ebbe esito analogo. I tedeschi tentarono una terza volta di riconquistare la posizione il 13 luglio, con il contemporaneo impiego di 40 paracadutisti, ma furono costretti dal fuoco dei patrioti a battere in ritirata, dopo aver lasciato sul terreno 12 morti e 20 feriti.

Castel Vittorio

Piccolo centro e comune di circa

1.000 abitanti, aggrappato in cima ad una altura a monte di Pigna (vai Nervia, in provincia di Imperia), Castel Vittorio col suo aspetto di antica fortezza sembra ancora oggi attendere gli assalti dei corsari saraceni. Ma se la guerra moderna, tecnica e meccanizzata, disdegna queste vestigia medievali, la guerriglia fa rinascere in pieno secolo XX lo spirito avventuroso e cavalleresco dei secoli andati. I tenaci « castellusi », laboriosi agricoltori e cacciatori instancabili, si trasformavano in guerrieri ogni volta che l’invasione tedesca o fascista minacciava il loro paese: i 40 e più caduti fra la popolazione ed il molto maggior numero dei tedeschi uccisi testimoniano il loro valore.

La prima volta che i [...]

[...]mero di tedeschi. D’indole avventurosa, si fece una volta prestare il mitra da un compagno e andò a rincorrere i tedeschi nei pressi di Lago Pigo, annientandone diversi.

Ma i castellesi non impugnano le armi solo per la difesa, quando si vedono direttamente minacciati; l’odio mortale che dopo le stragi di luglio essi nutrono verso l’oppressore li spinge al contrattacco. Il

19 agosto in solidarietà con le bande partigiane, la popolazione di Castel Vittorio attacca la caserma di Pigna. E il 29 agosto, mentre i fascisti sconfitti si ritirano a Isolabona, i castellesi con la banda garibaldina di Fuoco entrano in Pigna. Ma i nazifascisti non mollano: il 2 settembre' avviene un grande attacco di tedeschi e fascisti contro Pigna, appoggiati dal tiro di 12 cannoni da Isolabona. Ma sopraggiungono i castellesi, prendono alle spalle il nemico e lo obbligano a ritirarsi a Isolabona abbandonando sul terreno mortai e mitragliatori. E respinti sono pure il 5 ottobre, dopo due giorni di fuoco delle artiglierie di Isolabona concentrate su Pigna e Castel Vittor[...]

[...]di Fuoco entrano in Pigna. Ma i nazifascisti non mollano: il 2 settembre' avviene un grande attacco di tedeschi e fascisti contro Pigna, appoggiati dal tiro di 12 cannoni da Isolabona. Ma sopraggiungono i castellesi, prendono alle spalle il nemico e lo obbligano a ritirarsi a Isolabona abbandonando sul terreno mortai e mitragliatori. E respinti sono pure il 5 ottobre, dopo due giorni di fuoco delle artiglierie di Isolabona concentrate su Pigna e Castel Vittorio. Alla fine, il

10 ottobre, essi hanno il sopravvento: entrano in paese, saccheggiano e vandalizzano.

Comincia l’inverno: un inverno di sangue per i castellesi. La strage più cruenta fu quella di Monte Gordale, compiuta il 3 dicembre da tedeschi, bersaglieri e fascisti: 19

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 186

Brano: [...]atrioti della II Zona, a fianco dei partigiani sestesi giunti da Firenze al comando di Giulio Bruschi, opposero valida resistenza.

Dopo la Liberazione Rindi fu nominato presidente del C.L.N. di Sesto Fiorentino, nel 1947 segretario dell’organizzazione comunista sestese e, successivamente, eletto consigliere comunale e assessore nella giunta comunale per due legislature.

Rio Gordale, Eccidi di

La popolazione di Rio Gordale, nei pressi di Castel Vittorio (Imperia), durante la Guerra di liberazione fu vittima di feroci rappresaglie: il

3.12.1944 un centinaio di tedeschi, bersaglieri e fascisti italiani, venuti in camion da Dolceacqua a Castel Vittorio per rastrellare la zona, furono accolti da una pattuglia partigiana in agguato che, aperto il fuoco con le mitraglie, inflisse loro dure perdite.

Inferociti, i nazifascisti si sfogarono sulla popolazione inerme: durante la notte irruppero nelle case di Rio Gordale, trassero dal letto 26 contadini, uomini e donne, li trascinarono in aperta campagna e li mitragliarono. Caddero sotto il fuoco: Emilio Allavena, Eugenio Al lavena, Filiberto Allavena, Mario Baibis, Remo Moris, Caterina Orengo, Giacomo Orengo, Giobatta Orengo, Luigi Orengo fu Giacomo, Luigi Orengo fu Luigi, M. Caterina Orengo, Lo[...]

[...]e PevereUo, Maggiorino Pevere! lo, Carmelina Rebaudo, Giovanni Rebaudo fu Giacomo, Giovanni Rebaudo di Luigi, Giuseppe Rebaudo, Primolino Rebaudo, Stefano Rebaudo di Giacomo, Stefano Rebaudo di Luigi, Stefano Merlo.

Il 3 luglio erano già state trucidate nella stessa località 7 persone: Giuseppe Bai bis, Giovanni F ai s sol a, Giuseppe Millo, Luigi Orengo, Giuseppe Piccone, Giacomo Rebaudo, Giacomo Torre.

Il 10 ottobre altri 5 lavoratori di Castel Vittorio (Giacomo Saluzzi, Libero Sai uzzi, Giovanni Rebaudo, Giacomo Orengo, Pasquale Pecollo) erano stati deportati in Germania e 60 case incendiate.

F.Bi.

Rionero in Vulture

Comune agricolo di circa 11.000 abitanti in provincia di Potenza (v.)f durante la Guerra di liberazione fu teatro di eccidi compiuti da soldati tedeschi in ritirata e da paracadutisti italiani al loro seguito.

La tragica vicenda prese avvio l’11.9.1943, quando una trentina di tedeschi presero possesso del magazzino viveri deN'Intendenza della T Armata che si trovava a Rionero in Vulture. Al gruppetto germanico si er[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 272

Brano: [...]a, partigiano

combattente nella 144a Brigata Garibaldi.

Rossi, Marco Dino

Fuoco. Medaglia d’oro al valor militare. N. a Genova nel 1922, m. a Sanremo il 10.9.1944; studente di medicina.

Ufficiale di artiglieria, dopo l’8.9.

1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della II Divisione Garibaldi “F. Cascione” operante in Liguria. Capo di stato maggiore della formazione, si distinse in numerose azioni, fra cui quelle di Castel Vittorio (v.), di Pigna e contro una casamatta tedesca sul monte Ceppo.

Nell’agosto 1944 il Comando di brigata lo incaricò di una missione ai confini con la Francia: doveva verificare se gli Alleati erano sbarcati a Mentone. Il 18 agosto si trovava a Pigna (Imperia), dove prese una bicicletta per raggiungere Dolcedo e la costa, ma al Ponte di Bonda fu catturato dai tedeschi. Rinchiuso nelle carceri delle SS a Palazzo De Vascian di Sanremo, fu sottoposto a tortura, ma serbò stoicamente il silenzio per non compromettere la sorte dei compagni. Dopo dieci giorni, fu portato davanti al plotone di esecuz[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Castel Vittorio, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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