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Il segmento testuale Castel San Pietro è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 10Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 480

Brano: [...] 13.4.1945 la « Majella » si trasferì a Faenza ed ebbe assegnato il compito di avanzare lungo la Via Emilia.

All'alba del 21 aprile la Brigata marciava su Bologna e, quantunque appiedati, ovviando alla mancanza di collaborazione dei reparti celeri polacchi, i suoi volontari entrarono tra i primi nella città liberata. L'inadeguatezza dei mezzi che la rendeva inadatta aH’inseguimento del nemico costrinse il grosso della « Majella » a fermarsi a Castel San Pietro (Bologna), ma una sua colonna, attrezzata con camionette, potè puntare su Asiago e partecipare l’1 maggio, a fianco delle forze partigiane locali, alla liberazione di questa città.

Scioglimento

Altre dolorose perdite doveva subire la « Majella » nell’opera di sminamento della zona di Castel San Pietro, quando già si avvicinava lo scioglimento del Corpo. Questo ebbe luogo il 15 luglio a Brisighella. Furono presenti alla cerimonia i generali Timmis e Pennend dell'Vili Armata, il colonnello Lewisky del 2° Corpo polacco, i generali dell'Esercito italiano Tomaselli e Cerica, i ministri Lussu (Assistenza Postbellica) e Cevolotto (Difesa), nonché i sottosegretari Spataro e Pompeo Colajanni.

La Brigata « Majella », decorata di medaglia d’oro, aveva pagato alla Guerra di liberazione un tributo di 55 caduti e 151 feriti. Ai suoi combattenti sono state conferite 4 medaglie d’argento alla memoria e[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 493

Brano: [...]l dottor Paolo Tagliavini di anni 34. Alle vittime incolpevoli risplenda la luce perpetua di Dio ».

Nello stesso comune, una lapide nei giardini della Rocca ricorda un ultimo eccidio ivi consumato dai tedeschi in fuga il 24.4. 1945. L’epigrafe reca: « Gloria ai nostri martiri Caletti Afro, cl. 1921, Bigliardi Lino, cl. 1920, Simonazzi Carlo, cl. 1902, Vioni Dimmo, cl. 1908, Cervi Adriano cl. 1925, vilmente trucidati dai barbari invasori ».

Castel San Pietro

Frazione di 500 abitanti dèi comune di San Severino Marche (Macerata), nel corso della Guerra di liberazione Castel San Pietro fu teatro di aspri combattimenti tra partigiani e tedeschi.

Il 10.7.1944 due squadre rispettivamente del IV e del XIV plotone del Corpo volontari della Maiella (v.) comandato da Ettore Troilo, presero d’assalto la località occupata dai tedeschi e, dopo un’aspra lotta condotta casa per casa, riuscirono a sloggiare il nemico dalle sue posizioni.

Nel pomeriggio i nazisti si mossero al contrattacco, ma furono respinti. Una nuova offensiva, lanciata due giorni dopo con forze provenienti da Isola, ebbe esito analogo. I tedeschi tentarono una terza volta di riconquistare la posizione il 13 lug[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 470

Brano: [...]ntura e di orientarsi verso il distacco delle forze armate dal partito, verso la contrapposizione dell'Esercito sovietico alla direzione del partito ». (Cfr. N. Krusciov, Rapporti al XXII Congresso del PCUS, Editori Riuniti, Roma, 1961, pp. 130132).

Definitivamente estromesso dai vertici del potere, Zukov trascorse in ombra gli ultimi 17 anni della sua esistenza, pubblicando nel 1970 un libro di memorie militari.

Zuppiroli, Gaetano

N. a Castel San Pietro (Bologna) il 14.10.1889; tranviere.

Membro di un'organizzazione clandestina attiva a Bologna, in particolare tra i lavoratori dell’azienda tranviaria, alla fine del 1938 fu arrestato. Deferito al Tribunale spe

ciale, il 21.7.1939 venne condannato a 5 anni di reclusione.

Zurletti, Lorenzo

N. a Torino il 29.5.1922; studente. Membro di un'associazione antifascista studentesca operante a Torino dall’autunno 1940 all’inizio del

1942 (di cui faceva parte anche il fratello minore Franco), fu arrestato. Deferito al Tribunale speciale, il 27.7.1942 fu condannato a 10 anni di reclusione.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 166

Brano: [...]tito d’Azione e alla Resistenza nel Casertano.

Nel dopoguerra fu nominato dal C.L.N. presidente della Deputazione provinciale di Caserta, carica che mantenne fino al 1952.

Fu poi presidente della associazione culturale La Consulta (195363) da lui fondata, nonché autore di libri: Il ventennio fascista (pubblicato nel 1944 col titolo 22'43 sotto

lo pseudonimo di Alberto Favonio) e Ritorno alla libertà (1960).

Trombetti, Gustavo

N. a Castel San Pietro dell’Emilia (Bologna) il 12.10.1905; cameriere. Membro della Gioventù socialista dal 20.10.1920, quand’era ancora quindicenne, nel 1921 passò a quella comunista e nel 1926 potè iscriversi al P.C. d’I., entrando subito a far parte del Comitato federale di Bologna. Il 20.9.1927 fu arrestato e deferito con altri 28 compagni al Tribunale speciale, ma assolto in istruttoria per insufficienza di prove e liberato dopo 14 mesi di detenzione. Poco dopo fu nuovamente arrestato e carcerato per parecchie settimane in occasione della visita a Bologna del principe Umberto di Savoia.

Nel 1930 fu designat[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 657

Brano: [...] uno dei centri focali: in primo luogo per l’estensione raggiunta dal movimento locale e poi anche per un sanguinoso confronto verificatosi il 9.8.1920 tra scioperanti e crumiri nell’azienda agraria Portonovo, scontro che provocò morti e feriti gravi da ambedue le parti.

Contro il fascismo

Allo scatenarsi dello squadrismo fascista, Medicina venne attaccata in molteplici forme: il 5.5.1921 una squadra di fascisti provenienti da Bologna e da Castel San Pietro diede alle fiamme il Circolo socialista; 4 degli assalitori furono fermati dalla forza pubblica, ma dopo un’ora vennero rilasciati benché fossero in possesso di armi. A pochi giorni di distanza, una squadra autotrasportata assalì in piazza il dottore Gino Zanardi, medico dei poveri e socialista indipendente, ma questi seppe rispondere a mano armata e con ferma risoluzione, salvandosi dal peggio. Il 18 novembre dello stesso anno, in frazione Ganzanigo, i fascisti aggredirono, col

pendolo a morte, lo stradino Ugo Morara, propagandista socialista, che morirà l'indomani.

Nel maggio 1922 gli[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 320

Brano: [...]rterra. La risposta popolare fu lo sciopero generale. Le autorità governative osservavano in silenzio, lasciando liberi i fascisti dì continuare impunemente le loro violenze. La Camera del lavoro fu occupata dalla truppa, vennero proibiti gli assembramenti per tutti, tranne che per i fascisti.

In tutta la provincia si moltiplicarono gli assalti e le devastazioni delle Case del popolo, delle Cooperative, delle Camere del lavoro (a Casalecchio, Castel San Pietro, Crevalcore, Pianoro, Santa Maria in Duno, Bazzano, San Lazzaro, Medicina, Altedo, Sasso Morelli e* in molte altre località). Gli agrari non riconobbero i patti già stipulati e sfrattarono i mezzadri dai fondi. Vi furono oltre 2.000 disdette. Le leghe e i sindacati democratici cominciarono a sgretolarsi di fronte al massiccio attacco dei fascisti appoggiati dalla forza pubblica. Nel primo semestre del 1921 gli squadristi distrussero, a Bologna e in provincia, un giornale, 6 Case del popolo, 7 Camere del lavoro, 9 cooperative, 5 leghe contadine, 5 sezioni e circoli socialisti, 2 circoli operai[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 186

Brano: [...] agosto: a Meldola (Bologna), ucciso il giovane comunista Pietro Venturi.

4 agosto: a Gemano (Roma), ucciso il comunista Butteroni.

13 agosto: a Colereto (Parma), ucciso il giovane Speridio Magnani.

25 agosto: a Órigglo (Saronno), ucciso l’operaio Giuseppe Boroni.

4 settembre: a Trasacco (Avezzano), ucciso

il contadino Vincenzo Cardarelli.

14 settembre: ad Alberino (Bologna)* ucciso l'operaio Angelo Frazzonl.

17 settembre: a Castel San Pietro (Bologna), ucciso il socialista Aldo Ramenghi.

21 settembre: a Cosenza, ucciso il socialista Paolino Cappello.

23 settembre: a Tirolo di Calabria (Catanzaro), ucciso l'antifascista Giuseppe Paone.

14 ottobre: a Sesto San Giovanni (Milano), gravemente feriti gli operai G. Turati, Achille Berti ed Enrico Cesati.

23 ottobre: a Guardavalle (Catanzaro), a opera di un caposquadra della M.V.S.N., ucciso Pasquino Agazio e feriti gravemente i suoi fratelli Domenico e Francesco.

30 ottobre: a Bologna, ucciso il postelegrafonico Guglielmo Cialdi.

1 novembre: a Roma, ucciso l’operaio Gi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 16

Brano: [...]retario regionale per la Liguria.

Dall’Aglio* Aldo

Italo. Medaglia d’argento al valor militare alla memoria. N. a Reggio Emilia T1.11.1919, caduto a Villaminozzo (Reggio Emilia) l’11.1.1945; studente.

Militante nell’Azione cattolica, partecipò alla Resistenza. Fu comandante di battaglione nella 144a Brigata Garibaldi, indi vicecomandante della 284a Brigata Fiamme Verdi, che ne assunse il nome alla sua morte.

Dalla Valle, Enea

N. a Castel San Pietro (Bologna) il 29.11.1910; muratore. Comunista, nel 1939 fu deferito al Tribunale speciale e condannato per la sua attività antifascista a 3 anni di carcere.

Dopo l’8.9.1943 è stato tra gli organizzatori delle prime formazioni partigiane in Emilia e al comando della 66a Brigata Garibaldi « Jacchia ».

Dall’Armellina, Michelangelo

N. a Bozzolo (Mantova) il 17.7. 1906; laureato in lettere.

Ufficiale di cavalleria, dopo l’8.9.

1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza, come partigiano combattente e poi comandante di brigata nella Divisione del Popolo « [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 412

Brano: [...]rra, operai di Imola. A Kolia, un partigiano sovietico che si era unito alla formazione, venne fracassato il cranio.

Quando i tedeschi, dopo gravi perdite a loro volta subite, riuscirono a occupare Ca’ di Guzzo, vi fecero strage dei civili e dei partigiani feriti ivi rimasti. I sette garibaldini Domenico Sportelli, Vladimiro Baìducci, Tarcisio Naldi, Paolo Betti di Imola, Isidoro Renda di Tunisi, Renzo Nardi di Ferrara, Francesco Campomori di Castel San Pietro, e quattro civili (Medardo Mallini, Pietro Coppi, Giancarlo Gardi, Mario Ferretti) vennero abbattuti l’uno sull’altro. Gianni Palmieri, che era rimasto sul posto per assistere i suoi compagni, fu tenuto in vita affinché curasse i tedeschi feriti e venne fucilato all’indomahi.

Le unità americane, che ventiquattro ore dopo occuparono la posizione, comunicarono di aver trovato sul terreno 140 tedeschi uccisi.

I partigiani ebbero 24 caduti. La battaglia di Ca’ di Guzzo fu una delle più impegnative e coraggiose sostenute dalla 36a Brigata Garibaldi.

Ca’ di Malarica

Monte appenninico a [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Castel San Pietro, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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