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Il segmento testuale Case del Popolo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 28Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 358

Brano: [...] azioni di più larga portata) invadendo e devastando la sede del giornale socialista La Difesa (v.), aggredendo e bastonando numerosi dirigenti socialisti secondo il piano, più o meno tacitamente concordato, di esasperare lo scontro sociale per poi giustificare l’intervento repressivo della forza pubblica. Quando, il 27.2.1921, una bomba a mano fu lanciata contro un corteo liberalfascista, squadristi armati invasero e devastarono circoli operai, Case del Popolo, abitazioni di dirigenti. Numerosi lavoratori furono bastonati; il ferroviere socialista Mugnai, ucciso nel centro della città; il comunista Spartaco Lavagnini, segretario del Sindacato ferrovieri, trucidato e il suo cadavere straziato.

Presidio di truppa in via Strozzi, durante le agitazioni contro l'intervento dell'Italia nella prima guerra mondiale (Firenze, primavera 1915)



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 359

Brano: [...]taldo e oltre 500 di Empoli.

Alla reazione militare seguì il fascismo: in 34 mesi furono costituite neM’intera provincia squadre fasciste, con elementi prezzolati al comando di ufficiali; poi le sezioni del Fascio, presiedute dai maggiori agrari e industriali del luogo. Con questa struttura capillare il fascismo fiorentino potè colpire sistematicamente le organizzazioni democratiche: le sezioni socialiste e comuniste, le Camere del Lavoro, le Case del Popolo, le cooperative vennero attaccate e incendiate; i lavoratori, perseguitati, bastonati, uccisi. In 4 mesi, dal marzo al giugno

1921, altri 26 operai fiorentini vennero trucidati; nei mesi successivi si ebbero ancora sanguinose repressioni in tutta la provincia, soprattutto a Sesto Fiorentino e nel Mugello, con nuovi morti e feriti, senza che nessuno degli assassini venisse mai chiamato a rispondere di questi misfatti davanti alla legge. Gli arrestati per i fatti del febbraiomarzo 1921 furono lasciati languire lungamente in carcere, in attesa di processo. Nel 1922 uno sciopero delia fame, cu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 569

Brano: [...] violenza più estrema e con la corruzione più svergognata ». (L'Ordine Nuoito, Opere, pagg. 7677).

« [...] La tattica fascista, in quanto corrispondeva ad un piano politico preordinato, si proponeva di fare rientrare nella legalità costituzionale i capi socialisti e di indurli alla collaborazione. L'on. Giolitti favorì il movimento fascista per incanalarlo a questo fine preciso. Le masse furono massacrate impunemente, le Camere del Lavoro, le Case del Popolo, le cooperative furono incendiate e saccheggiate impunemente per indurre i capi socialisti alla riflessione. Per indurre i capi sindacali e i deputati socialisti a smetterla con ” l’intransigenza ” e a collaborare con il governo e con i capitalisti, l'on. Giolitti permise al fascismo di martirizzare intere regioni» [L’Ordine Nuovo, Opere, pagg. 224225).

« Chi era al governo dello Stato italiano, quando il fascismo si organizzò in grande stile e Fniziò la fase delle spedizioni punitive, dello sfoggio aperto e impudente di moschetti, di bombe, di pugnali? Chi era al governo dello Stato itali[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 582

Brano: [...]la proprietà privata; perciò noi predichiamo non l’odio di classe dei ricchi, ma le urgenti necessità di una riforma sociale che a base del l’umano consorzio ponga la proprietà collettiva ».

Il quotidiano

Con il numero dell*1.1.1904 « La Giustizia,» divenne quotidiano, organo di un movimento che, penetrato ormai nella società civile, si trovava alla testa di numerose amministrazioni comunali, specie in Emilia e in Toscana, era fondatore di Case del Popolo e dirigente di grandiose lotte popolari.

Ogni avvenimento della vita nazionale veniva puntualmente registrato sul giornale che, pur nei suoi limiti riformisti, sosteneva le battaglie di quegli anni. La lotta fra neutralisti e interventisti, alla vigilia della prima guerra mondiale, trovò « La Giustizia » risolutamente contro l’intervento. Quando l’aggressività guerrafondaia, protetta dalla polizia, fece a Reggio alcune vittime, il giornale rispose con indignazione, ma certo senza invito alla violenza, col linguaggio « civile e mite » cui Prampolini teneva al massimo.

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 554

Brano: [...]triato con la Divisione nel 1944 e volontario nel Gruppo di combattimento «Cremona» (v.), continuò a combattere contro i tedeschi fino alla Liberazione. Iscritto al P.C.l. dal 1943, nel dopo

guerra svolse un’intensa attività sindacale e politica, affermandosi tra i migliori dirigenti del movimento operaio fiorentino. Nel 1951, per aver pubblicamente denunciato in un comizio a Barberino di Mugello l’arbitraria e provocatoria requisizione delle Case del Popolo (v.), fu accusato di vilipendio nei confronti del governo Sceiba allora in carica, processato e condannato a

10 mesi di reclusione.

Consigliere comunale di Firenze dal

1962 e capogruppo consigliare dal

1963 al 1965, fu eletto alla Camera nel 1968 e rieletto nel 1972. Dal 1962 al 1968 fu segretario della Federazione comunista di Firenze e dal X Congresso del P.C.l. divenne membro del Comitato centrale del Partito.

Nel 1972 fu designato responsabile della Commissione di amministrazione del P.C.l. e, già minato nel fisico, negli ultimi tempi della sua vita si prodigò oltre quanto [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 164

Brano: [...]igiosa e di lotta sociale La Luce (gerenti Mosè Molazzi, Francesco Garzolino, Giuseppe Lapi e Creso Cresi).

Prima guerra mondiale

La guerra segnò gravi battute d’arresto delle organizzazioni politiche e sindacali dei lavoratori. Qualsiasi azione rivendicativa era. passibile di dover rispondere davanti al tribunale militare: frequenti furono i casi di interdizione di comizi, gli arresti di scioperanti, gli scioglimenti imposti di autorità a Case del Popolo e a sezioni socialiste, i giornali operai censurati. Di converso, le commesse belliche tripli



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 604

Brano: [...] altre aggressioni, incendi di case, saccheggi e devastazioni, senza che le autorità di polizia intervenissero.

Bibliografia: Commemorando le stragi di Firenze, numero unico edito dalla Sezione socialista italiana di Buenos Aires, 3.10.1936.

LCav.

Pillori, Torquato

N. a Sesto Fiorentino il 22.8.1885, m. nel 1971; impiegato delle Ferrovie.

Aderente al P.S.I., divenne consigliere comunale a Sesto e presidente della Cooperativa delle Case del Popolo; nel 1923 venne licenziato dalle Ferrovie per motivi politici. Nel 1926 aderì al P.C.d'L. Arrestato nel 1936 insieme a Rigoletto Caciolli e Pilade Biondi, fu deferito al Tribunale speciale e condannato a 14 anni di reclusione. Rilasciato dopo due anni, venne di nuovo arrestato nel 1940 e inviato al campo di internamento di Manfredonia (Foggia).

Dopo la Liberazione, fu eletto sindaco a Sesto Fiorentino e rimase in carica fino al 1952.

Pillori, Tullio

N. a Firenze il 3.5.1907; manovale edile.



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 633

Brano: del Biellese, grazie al quale sorse e si sviluppò un’estesa rete di circoli vinicoli, ricreativi e Case del Popolo; tra queste ultime, quella di Biella che lo ebbe tra i fondatori e presidente.

Con l’instaurazione della dittatura fascista, per sfuggire alle continue persecuzioni espatriò in Francia, dove fu dirigente dei gruppi dell'emigrazione socialista.

Dopo la conclusione della Guerra di liberazione ritornò nel Biellese (1945) per riprendere il suo posto nelle organizzazioni democratiche. Nel 1949 venne eletto segretario della Federazione biellese del P.S.I. e direttore del settimanale socialista “Corriere Biellese”, incarichi che manterrà fino alla morte, sempre svolgendo un ruolo unitario nell[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Case del Popolo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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