Brano: [...]el quale si oppose alla costituzione di « unioni » sindacali miste tra padroni e lavoratori. Nel 1911 si schierò contro la guerra di Libia e nel maggio 1915 fu contro l’entrata in guerra dell’Italia. Nel 1913 venne eletto deputato al Parlamento nel collegio di Soresina, dove sarà rieletto nel ’19 e nel ’21, nella lista del Partito Popolare (v.), con un imponente seguito di clero e contadini cattolici.

Primo dopoguerra

Nel marzo 1919, dalla Casa del Popolo di Soresina, Miglioli lanciò ai lavoratori del Cremonese la parola d’ordine della « terra ai contadini », che mirava alla abolizione della figura del salariato attraverso la compartecipazione del lavoratore alla gestione stessa dell’azienda oltre che ai suoi utili. Agli inizi dell’anno si era accordato con i « rossi » per una lotta unitaria sul patto colonico e con essi aveva conquistato le otto ore, ma nell’ottobre 1919, spingendo chiaramente verso la conquista di una riforma agraria fondata sulla conduzione a struttura associativa e d’altra parte ritenendo superate le precedenti esperienze delle cooper[...]