Brano: [...] leggi), i vecchi funzionari erano ormai poco più di 150, contro i 200 nuovi venuti. Così che l'Agenzia Stefani, nel dare la notizia il 7.1.1928, poteva concludere: « Ora tutti i quadri sono rinnovati. Le ambasciate e le legazioni sono affidate a fascisti, talché la diplomazia è divenuta uno degli strumenti più fedeli e più sicuri a disposizione del duce ». Si capisce quindi che, approvandosi per acclamazione uno dei bilanci del Dicastero, l’on. Cario Delcroix (v.) potesse proclamare: « La politica estera è il capolavoro di Mussolini, in cui egli ha più direttamente impresso il segno della sua volontà e del suo genio. Per noi fascisti questa politica non si discute ma si esalta ».

I diplomatici di carriera rimasti dopo che Salvatore Contarini, « stanco di perdere il ranno e il sapone con un principale così squinternato si era dimesso» (G. Salvemini), e la sua politica, continuatrice di quella dell’ex ministro Carlo Sforza (v.) che era espatriato (benché proseguita qualche anno più tardi da Dino Grandi) si era interrotta, lasciando il varco alle [...]