Brano: [...]ione del cascinale della Benedicta, lasciando alla retroguardia un gruppo di 30 uomini guidati da Giuseppe Merlo, col compito di distruggere i documenti del Comando e di occultare il materiale non trasportabile. La seconda colonna tedesca, dopo aver infranto l’accanita resistenza del I Distaccamento della Brigata Garibaldi, esclusivamente composto di partigiani russi e attestato sopra i Piani di Praglia, si diresse rapidamente verso il villaggio Capanne di Marcarolo, dove si trovavano gli altri distaccamenti della « Liguria », formati da un esiguo numero di ex militari bene armati e da molti giovani volontari del tutto inesperti. Sotto l’improvviso attacco alcuni distaccamenti si dispersero, altri si frazionarono in piccoli qruppi nel tentativo di sfuggire aH’accerchiamento e altri ancora (il 2°, il 4°, il 5° e un distaccamento gappista) opposero una coraggiosa resistenza nelle zone di Monte Colma. Monte Tugello, sulle falde del Tobbio, ai laghi della Lavagnina e soprattutto a Passo Mezzano, infliggendo al nemico sensibili perdite.

Il grosso della Bri[...]

[...]ccamento, guidato da Isidoro Maria Pestarino, raggiun

geva oltre il passo gli uomini di Odino.

A rendere più tragica la situazione dei partigiani sopraggiunse la terza colonna tedesca che, partita da Lerma, fu vista salire lungo la strada della Lavagnina. I comandanti dei gruppi ordinarono di affrettare la marcia verso la Benedicta ed effettivamente la pattuglia di testa raggiunse la sede dell’intendenza, mentre altri, udendo sparare dalle Capanne di Marcarolo, ritennero più conveniente deviare verso il Gorzente, per rifugiarsi in una grotta situata in prossimità di quel torrente. Mentre il piccolo gruppo degli « autonomi », giunto alla cascina della Benedicta, vi venne immediatamente catturato dai tedeschi, gli altri (una quarantina) si nascosero nella grotta e ne minarono l’accesso Nel pomeriggio, scoperti in quel loro rifugio, fecero brillare le mine per ostruirne l’ingresso, ma i nazisti 'li costrinsero ugualmente a uscire, catturandoli quasi tutti. Condotti alla sede dell’intendenza, vennero rinchiusi con gli altri prigionieri nella cappella d[...]

Brano: [...]All’Università, stabiliva intanto contatti con i professori antifascisti, organizzava gli studenti comunisti e creava il C.L.N.. L’1.1.1944 sfuggì per puro caso a un agguato tesogli dai fascisti in una latteria di via Madre di Dio. Essendo la sua vita ormai esposta a continuo pericolo, l’organizzazione del suo partito decise di farlo Allontanare dalla città. Buranello divenne così comandante di uno dei primi distaccamenti partigiani liguri, alle Capanne di Marcarolo, e successivamente alla Cascina Lombardo. Alla fine di febbraio, scese di nuovo in città per sostenere, con la sua azione militare, lo sciopero di marzo. La mattina del 2 marzo si trovava con Neda Fissoli al bar De Lucchi, allorché tre agenti fascisti lo riconobbero e tentarono di arrestarlo. Dopo averne ucciso uno e ferito un secondo, si diede alla fuga, ma un’auto della polizia gli bloccò la strada poco oltre. Esaurite |e munizioni, fu arrestato. Dopo un giorno e una notte di tortura, fu fucilato al forte di San Giuliano.

Giacomo Buranello non era il giovane ventenne intrepido e generoso[...]

Brano: [...]e il cammino per l’Italia, ma poco più di un anno dopo si spense.

B.An.

Campomorone, Base di

Comune di circa 6.000 abitanti della vai Polcevera a un chilometro da Pontedecimo (Genova), ai piedi dei monti tra la Liguria e il Piemonte, Campomorone e le sue frazioni di Cravasco, Gallaneto, Isoverde, Langasco ebbe durante la Guerra di liberazione una particolare importanza strategica per i partigiani: da queste località si sale infatti alle Capanne di Marcarolo, alla Benedieta, ai valichi dei Giovi e della Bocchetta, e ci si porta in quel di Antola, ove sorsero le brigate di quella che era la VI Zona ligure.

Il primo organizzatore della resistenza a Campomorone fu il farmacista Antonio Gavino che con Alice

Noli e pochi altri creò una efficiente base di informazione e di rifornimenti per le unità partigiane. Il locale Comitato di liberazione era inizialmente composto, oltreché dal Gavino e dalla Noli, da: Michele Repeitto, repubblicano; Carlo Rolando, socialista; Aldo Mantovani e Domenico Varecchia, del Partito comunista; e Mario Parodi, per la[...]

Brano: [...]. N. a Pegli (Genova) il 6.12.1914, fucilato a Villa Bagnara di Masone (Genova) il 18.4.1944. Collaudatore nello stabilimento AnsaldoArtiglieria, durante gli anni del fascismo partecipò all’organizzazione clandestina antifascista della fabbrica e fu tra i promotori degli scioperi del marzo 1943.

Dopo l’8.9.1943 partecipò attivamente alla Guerra di liberazione nelle file della Resistenza. Sfuggito alla cattura da parte delle S.S., raggiunse le Capanne di Marcarolo, dove combattè nella 3a Brigata « Liguria ». Nominato vicecomandante del 1 Distaccamento della brigata stessa, apprezzato per la sua competenza e per il coraggio, portò a termine importanti azioni, scendendo in città insieme con gruppi gappisti.

L’1.3.1944, compagno d’azione del gappista Buranello (v.) che, scoperto, cadde in mano ^l nemico, Colla riuscì ancora una volta a evitare la cattura. Finito in mano ai tedeschi nel rastrellamento della Benedieta (v.), fu fucilato senza processo, con altri 12 patrioti, e sepolto in una fossa comune. Alla sua memoria è stata assegnata la Croce al mer[...]

Brano: [...]scovo di Torino monsignor Fossati, morì all’ospedale di Biella alcune settimane dopo, in seguito alle percosse subite.

Dagnino, Fratelli

Mario (n. a GenovaPegli il 19.5.

1925, fucilato sul Turchino il 19.5

1944), benché giovanissimo, l’8.9. 1943 si schierò con la Resistenza adoprandosi per recuperare armi e mezzi allo scopo di formare i primi nuclei partigiani. Dopo aver intensamente operato in città, nel febbraio 1944 raggiunse alle Capanne di Marcarolo (Appennino ligurepiemontese) quella formazione partigiana che sarebbe poi diventata la 3a Brigata « Liguria ».

Valoroso partigiano, partecipò ai combattimenti del rastrellamento nazifascista del 67.4.1944 alla Benedieta (v.), riuscendo a salvarsi e a raggiungere Genova, dove però fu catturato. Dalle carceri di Marassi venne trasferito alla Casa dello Studente, qui sottoposto a tortura e infine condotto a morte il giorno stesso del suo diciannovesimo compleanno.

Nicolò (n. a GenovaPegli l'1.10.

1926, caduto in combattimento sull’Appennino il 2.2.1945), prese parte alla lotta contro il[...]