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Il segmento testuale Cacciatori delle Alpi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 25Entità Multimediali , di cui in selezione 19 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 365

Brano: [...]a repressione del 5.3.1944, tradottasi in una gigantesca retata di tutti i sospettati di attività clandestina. Dei dirigenti l’organizzazione, il solo Bertini riuscì a sottrarsi alla cattura con una fuga rocambolesca.

Toccherà a Bertini ricostituire il C.L.N. viareggino e il Comando militare con pochi altri sfuggiti all’arresto, mentre alcuni elementi tra i più esposti (Giusti, Raggiunti) verranno spostati per essere utilizzati altrove.

/ "Cacciatori delle Alpi"

I fascisti cercarono di catturare anche Gino Lombardi, ma egli riuscì a sfuggire, armi alla mano. Con la successiva attività del Lombardi, che subito si concretizzò nella creazione della formazione denominata “Cacciatori delle Alpi”, l’epicentro della lotta si spostò verso le montagne.

Al gruppo di Lombardi si unì, inviato dal C.L.N. di Stazzema, Lorenzo

Bandelloni, da poco rientrato dalla Jugoslavia, dove aveva militato con i partigiani di Tito. Vennero inoltre aggregati allo stesso gruppo alcuni marinai della Decima Mas, di stanza a Focette, che avevano disertato. Un’azione dei “Cacciatori delle Alpi” fu rivolta in marzo contro la caserma dei carabinieri di Ponte Stazzemese; altre seguirono, finché i fascisti non intrapresero un’operazione radicale per distruggere questa formazione: dopo aver arrestato i famigliari di Lombardi e bruciatagli la casa, il 17 aprile reparti della G.N.R. ed elementi delia Decima Mas attaccarono le posizioni dei “Cacciatori”. Con una difesa a oltranza, i partigiani riuscirono a sfuggire lasciando sul campo l’eroico ex attendente di Gino Lombardi, il sardo Luigi Mulargia [Aldo). A questo punto, il Comitato militare del C.L.N. di Viareggio consigliò di trasferire[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 592

Brano: [...].C.d’I. (per questo, quattro anni dopo, nell’autunno del

1937, verranno proposti per il confino).

L’entrata in guerra dell'Italia, con i conseguenti richiami alle armi e il costante peggioramento delle condizioni di vita, fece dilagare la mai sopita avversione al regime.

Lotta di liberazione

Dopo l’8.9.1943, sebbene la zona fosse presidiata da reparti della Decima Mas, fra Pietrasanta e Stazzema si costituì la formazione partigiana « Cacciatori delle Alpi Apuane », capeggiata dall'ex sottotenente di aviazione Gino Lombardi (v.), di Querceta. Dopo le prime scaramucce, il 17.4.1944 questa impegnò in un duro scontro sul monte Gàbberi la Guardia nazionale repubblicana e la Decima Mas.

Per evitare di essere accerchiato dai repubblichini, il Lombardi decise di spostarsi con la formazione in Lunigiana, ma venne catturato a Sarzana con due compagni e, nel tentativo di liberarsi, perse la vita. Dai superstiti « Cacciatori delle Alpi Apuane » nacque la formazione « Luigi MuJargia » (v.), intitolata al nome dell'ex attendente del Lombardi, caduto nell[...]

[...] capeggiata dall'ex sottotenente di aviazione Gino Lombardi (v.), di Querceta. Dopo le prime scaramucce, il 17.4.1944 questa impegnò in un duro scontro sul monte Gàbberi la Guardia nazionale repubblicana e la Decima Mas.

Per evitare di essere accerchiato dai repubblichini, il Lombardi decise di spostarsi con la formazione in Lunigiana, ma venne catturato a Sarzana con due compagni e, nel tentativo di liberarsi, perse la vita. Dai superstiti « Cacciatori delle Alpi Apuane » nacque la formazione « Luigi MuJargia » (v.), intitolata al nome dell'ex attendente del Lombardi, caduto nello stesso scontro del 17 aprile.

Questa formazione, comandata dall’ex sottotenente dei bersaglieri Marcello Garosi (v.), si distinse nello scontro del 13.6.1944 a Forno di Massa. II Garosi, dopo aver superato l’accerchiamento nemico,

592



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 9

Brano: « Nannetti Nino », Divisione Garibaldi

Il reparto d’assalto « Francesco Baracca » della Brigata « Cacciatori delle Alpi », appartenente alla Divisione « Nannetti ». Al centro: il comandante Diego Baratella (Oderzo, 28.4.1945)

prendeva il capitano Rhos e l’italiano prof. Groz [Vittorio). Successivamente arrivò anche una Missione statunitense, guidata dal maggiore Chapell. Le due missioni restarono presso il Comando della « Nannetti » fino alla Liberazione, ma la loro presenza non determinò, come avevano sperato i garibaldini, un consistente invio di armi.

Rastrellamenti

Non potendo tollerare tale situazione in un territorio che consideravano annesso al Terzo Reich (i giovani non ubbidivano ai bandi di [...]

[...]nesto Tattoni, che condusse al distacco della T « Alpini » dalla « Nannetti ». Le altre formazioni dovettero essere riorganizzate e la lotta continuò in condizioni di crescenti difficoltà. Con la riorganizzazione della « Nannetti », le forze furono ordinate in due divisioni: la « Belluno », comprendente le Brigate « Gramsci », « Pisacane », «Fortunato Calvi » e alcuni battaglioni isolati; la « Nannetti », comprendente le Brigate « Tollot »,

« Cacciatori delle Alpi », il Gruppo Brigate « Vittorio Veneto » e alcuni battaglioni autonomi. La « Belluno » fu posta al comando di Luigi DalTArmi, la « Nannetti » al comando di Francesco Pesce.

Venne successivamente costituito un Comando Zona con l’azionista Abba comandante, il comunista Giuseppe Landi commissario politico, Paride Brunetti vicecomandante (per un certo periodo) e Cavarzani capo di stato maggiore. Comandante della Piazza di Belluno fu designato Mariano Mandolesi. I Comandi delle diverse unità subirono poi diversi altri rimaneggiamenti, ma DaH’Armi, Pesce e quasi tutto il Comando Zona rimasero al[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 423

Brano: [...]ccati dai tedeschi ed ebbero 6 morti.

Con il rafforzarsi della lotta partigiana s’intensificò la repressione nazifascista. Il 25 febbraio furono arrestati a Forte dei Marmi quasi tutti i componenti del Fronte della Gioventù. Il 5 marzo caddero, in una vasta retata, alcuni dirigenti militari e componenti del C.L.N..

Nei giorni 16 e 17 aprile centinaia di militi della X Mas e della Guardia nazionale repubblicana attaccacarono la formazione « Cacciatori delle Alpi Apuane ». I partigiani si difesero strenuamente, riuscendo a spezzare l’accerchiamento, ma nell’azione cadde il giovane sardo Luigi Mulargia [Aldo).

Il 21 aprile furono uccisi Gino Lombardi e Pietro Consani. Fermati a Sarzana insieme a Ottorino Balestri, tentarono di fuggire mentre venivano condotti in caserma, ma caddero dopo aver a loro volta colpito a morte alcuni repubblichini.

La morte del comandante Gino Lombardi produsse nei « Cacciatori delle Alpi » un certo sbandamento. Alcuni di loro cercarono di raggiungere la Garfagnana, mentre altri si portarono sul monte Prana, alla cosiddetta Tacca Bianca, dove si stava organizzando una nuova formazione al comando del sottotenente Marcello Garosi (v.), la formazione « Aldo Mulargia» (v.). Questa, con un altro gruppo insediatosi alla Pania e comandato da Aristodemo Pierotti (Pelle), portò a termine con successo alcuni attacchi ai magazzini della Todt a Isola Santa e a Vagli di Sotto.

Il 13 maggio le unità partigiane della zona si fusero, costituendo un Comando unico composto da: Marcello Garos[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 399

Brano: [...]ganizzatore della lotta armata: cominciò col raccogliere armi e altro materiale bellico che, d’intesa col parroco don Mariani, nascose persino nell’organo della chiesa dei SS. Cosma e Damiano. Dopo aver persuaso numerosi giovani a darsi alla macchia, costituì le prime bande partigiane tra Farnocchia e Sant’Anna di Stazzema (Lucca), in località La Porta. Al gruppo iniziale che, sotto il suo comando, sarebbe poi diventato Brigata, diede il nome di Cacciatori delle Alpi Apuane.

I Cacciatori delle Alpi Apuane

Fu tra i primi ad aderire al Fronte della Gioventù di Forte dei Marmi, i cui componenti furono poi quasi tutti arrestati il 25.2.1944. In tale occasione la polizia fece un’irru

399



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 571

Brano: Appendice

sti di blocco e distaccamenti fascisti. Divenuto successivamente commissario politico del Battaglione “Manara” della Brigata Garibaldi “Vittorio Veneto”, dal settembre

1944 partecipò ai combattimenti per sfuggire ai rastrellamenti sul Col Alt e sul Cansiglio.

Quando si costituì la Brigata “Cacciatori delle Alpi” del Gruppo “Vittorio Veneto” della Divisione Garibaldi “Nannetti”, ne divenne comandante. Costrinse alla resa un intero reparto del Battaglione “Barbarigo” della Decima M.A.S., sbaragliò il presidio fascista di Sarmede, prelevò quello di Cordignano e, poco prima della Liberazione, con un'azione di “commando” catturò il generale von Kamps, uno dei maggiori capi della polizia tedesca in Italia.

Nei giorni delTinsurrezione popolare costrinse alla resa i presidi tedeschi di Orsago e Cordignano, catturò una autocolonna tedesca proveniente da Pordenone e, lungo la strada Alemagna, attraverso un[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 569

Brano: [...]o, ma non aveva firmato nessuna confessione. Sentiva di essere in fin di vita e voleva darmi il suo ultimo saluto, inviare per mio tramite un estremo messaggio di fede ai compagni anarchici rimasti in Italia. [...] Le ossa del povero Ghezzi riposano ora sotto la tundra gelata di Vorkuta » (Da II redivivo tiburtino, ed. La Pietra, p. 100).

Giacomini, Isidoro

Mago. N. a Cordignano (Treviso) l’11.2.1922.

Commissario politico della Brigata “Cacciatori delle Alpi” della Divisione Garibaldi “Nino Nannetti”, nel settembre 1944, accerchiato in località Col Alt nella zona del Cansiglio, resistè per 3 giorni finché, ormai con poche munizioni, alla testa dei suoi uomini riuscì ad aprirsi un varco nella linea nemica e a portare in salvo la sua formazione. Nel febbraio 1945, sempre sulla catena del Cansiglio, respinse un insidioso attacco delle SS. Il 2728.4.

1945, dopo aspri combattimenti, alla testa della sua Brigata, comandata dall’altrettanto valoroso comandante Giuseppe Giust (v.), liberò Cordignano, Colle Umberto, Godega S. Urban e la zona fra Vittor[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 478

Brano: [...]piccola frazione di Seravezza, ricacciarono una provocazione Jascista. Ancora a Riomagno, nel settembre 1924, vennero duramente respinti i fascisti che avevano attaccato la casa della famiglia Paoli.

Guerra di liberazione

Lo sviluppo della lotta antifascista in Versilia (v.) dopo il 25 luglio

1943 dovette molto agli abitanti di Seravezza. Qui nacque, a opera di Gino Lombardi, il primo vero nucleo partigiano della provincia, denominatosi Cacciatori delle Alpi.

Con la nascita del C.L.N. di Seravezza si ebbe il rientro nella lotta politica di Pietro Marchi, chiamato a presiederlo. Nel giugno 1944 avvenne l’episodio di eroismo di Amos Paoli: il giovane, che nonostante fosse immobilizzato dalla poliomielite aveva partecipato all’intensa opera di sostegno all’attività partigiana, fiorita in casa sua, venne arrestato. Sottoposto a crudeli sevizie e nello stesso tempo lusingato con promesse di liberazione, fu condotto dai suoi aguzzini di fronte alla casa natia e qui gli fu rinnovata la promessa di immediato rilascio se avesse fatto i nomi dei compagn[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 128

Brano: [...]di fanteria “Siena” e LI Brigata speciale.

Egeo: Divisioni di fanteria “Cuneo” e “Regina”.

Provenza: Divisioni di fanteria “Taro”. Divisione alpina “Pusteria”, 2a Divisione Celere, Divisioni costiere 201a, 223a e 224a.

Corsica: Divisioni di fanteria “Friuli” e “Cremona”, Divisioni costiere 225a e 226a, I Raggruppamento granatieri, I Raggruppamento alpino, I Raggruppamento motorizzato. Slovenia, Croazia e Dalmazia: Divisioni di fanteria “Cacciatori delle Alpi”, “Isonzo”, “Lombardia”, “Macerata”, “Murgia”, “Bergamo”, “Zara”, Raggruppamento Milizia, 5°

Raggruppamento Guardia alla frontiera, XIV e XVI Brigate costiere, 4° Reggimento bersaglieri, I Divisione Celere.

Altre unità erano già in fase di rientro: dalla Francia la Divisione di fanteria “Lupi di Toscana” e, dalla Croazia, la Divisione di fanteria “Re”.

Complessivamente si trovavano perciò presenti nei territori occupati e in Egeo 35 divisioni italiane, contro le quali i tedeschi disponevano di 20 divisioni, 2 brigate corazzate e 1 brigata da fortezza. Il rapporto di forze, numericame[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 628

Brano: [...]a » della 23“ Brigata Garibaldi.

Dopo la Liberazione di Pisa, numerosi partigiani della provincia proseguirono la lotta, anche assumendo posti di responsabilità nelle formazioni operanti nelle province vicine. Tra questi si ricordano Italo Bargagna (commissario della 3a Brigata Garibaldi), Giancarlo Taddei (comandante della 10* Brigata Garibaldi « M. Garosi », cadrà in combattimento sulle Apuane), Piero Consani (vicecomandante della Brigata « Cacciatori delle Alpi », sarà torturato e fucilato dai nazisti a Sarzana), Gino Lombardi (v.). L’opera di ricostruzione di Pisa si presentò particolarmente difficol

628


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Cacciatori delle Alpi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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