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Il segmento testuale C.I.A. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 150

Brano: Dulles, Alien

chiere mondiale, un’ondata di intrighi e sovversioni che non trova precedenti nella storia.

I più clamorosi e documentati interventi della C.I.A. si ebbero in quegli anni: nell’Iran (v.) dove, per diretto disegno di Alien Dulles (che si recò in Svizzera onde meglio coordinare la preparazione del complotto), rovesciò nel 1953 il governo di Mossadeq colpevole di aver nazionalizzato l’industria petrolifera e intaccato gli interessi del cartello angloamericano del petrolio; nel Guatemala (v.), quando nel 1954 l’organizzazione provocò la rivolta contro il governo del colonnello Arbenz Guzman che si disponeva a distribuire ai contadini

225.000 acri di terra contro la volontà del monopolio statunitense United Fruit Company, praticamente pa[...]

[...]nte padrona del paese; nella Guinea (v.) ex britannica, dove nel 1964 finanziò la campagna elettorale di Forbes Burnham contro il leader progressista Cheddy Jagan, assicurando la vittoria all’« amico degli Stati Uniti». Nel quadro degli interventi intesi a dividere le forze del movimento operaio in tutto il mondo (come ha documentato Claude Julien nel suo volume « L’Impero Americano », senza ricevere smentite attendibili) negli anni Cinquanta la C.I.A. ha largamente finanziato le centrali scissioniste socialdemocratiche e cattoliche del sindacalismo europeo.

Sono state inoltre largamente provate le responsabilità della C.I.A. nell instaurare nel Vietnam del Sud il governo fantoccio di Ngo Dinh Diem (più tardi Diem sarà assassinato con l’aiuto della stessa C.l. A.),, così come nel far salire al potere nel Laos (31.12.1959) il generale anticomunista Phoumi Novasan. Ma la più spettacolare (e fallimentarei delle imprese architettate dalla centrale spionistica e di diversione americana fu, nella primavera del 1961, il tentativo d’invadere Cuba (v.) con un contingente di esuf. anticastristi, addestrati ed equipaggiati negli Stati Uniti direttamente dai servizi di Alien Dulles.

II rovescio subito dal corpo di spedizió[...]

[...]ettacolare (e fallimentarei delle imprese architettate dalla centrale spionistica e di diversione americana fu, nella primavera del 1961, il tentativo d’invadere Cuba (v.) con un contingente di esuf. anticastristi, addestrati ed equipaggiati negli Stati Uniti direttamente dai servizi di Alien Dulles.

II rovescio subito dal corpo di spedizióne sbarcato nella Baia dei Porci e le clamorose ripercussioni suscitate da questo fatto smascherarono la C.I.A. al cospetto del mondo intero. Il disastro della spedizione cubana costò a Dulles l’incarico: égli fu sostituito il 29.11.1961 da John McCone, uomo di fiducia del nuovo presidente John F. Kennedy. Innumerevoli altri esempi di attività clandestine e provocatorie della C.I.A. si sono avute e si hanno tuttora, nelle manovre di spio

naggio aereo effettuato dagli U2 sui territori sovietici; nell'organizzare campagne di propaganda anticomunista in Germania e in tutta Europa tramite stazioni radio, giornali, associazioni pseudoculturali, ecc., sovvenzionate dalla C.I.A. e nate dalla fertile inventiva di Alien Dulles. Va infine ricordato come perfino nell’oscuro complotto che portò all’uccisione del presidente Kennedy, fu spesso sottolineata la parte avuta dai suoi agenti (fu appurato, tra l'altro, che Lee Harvey Oswald, il presunto autore dell’omicidio, era un agente della C.I.A. ai tempi della spedizione della Baia dei Porci). M.Gi.

Dumbarton Oaks

Edificio a pochi chilometri da Washington, sede del centro di studi bizantini della Harvard University. Dall’agosto all’ottobre 1944 vi si svolse la Conferenza internazionale preparatoria sulla sicurezza postbellica, nella quale furono gettate le basi per la nascita delle Nazioni Unite (v.), secondo quanto previsto dall’art. 4 della Dichiarazione di Mosca (v.) del 30.10.1943.

Alla prima parte della Conferenza (21 agosto 28 settembre) parteciparono gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e l'Unione Sovietica; alla second[...]

[...]he servì come base per i lavori della Conferenza di San Francisco (v.) svoltasi il 26.6.1945.

Dumini, Amerigo

N. a Saint Louis (Missouri, U.S.A.) nel 1896, m. a Roma nel 1968; squadrista e sicario del fascismo.

Fin dal 1921 si distinse nelle sanguinose spedizioni punitive di Foiano della Chiana (v. Arezzo) e di Sarzana (v.)> Con l’ascesa del fascismo al potere, passò di fatto alle dipendenze del ministero dell’interno: fu inviato in Francia, sotto falso nome, per scoprire l’attività ivi svolta da fuorusciti antifascisti e, pur non avendo incarichi uf

ficiali, al Viminale disponeva di un ufficio nei locali solitamente riservati all’Ufficio stampa della Presidenza del Consiglio, allora diretto da Cesare Rossi.

Per un certo fempo Dumini diresse a Firenze un periodico fascista che si intitolava La sassaiola fiorentina (stampato a Milano nella tipografia de II Popolo d'Italia) e su quel foglio scriveva articoli di cruda violenza, come quello intitolato: Il diritto di uccidere. Si afferma anche che a Roma, nel 1923, avesse partecipato alla devastazione del villino dell’ex presidente del consiglio on. Francesco Saverio Nitti, nonché alle aggression[...]

[...]la contro Giovanni Amendola (v.).

Nel 1923, conversando con Amedeo Giurin, ex vicepresidente della deputazione di Milano che lo consigliava di astenersi dalla sua criminale attività, il Duminf ammise: « Ho sulla coscienza undici o dodici omicidi per mandato; sono vincolato e in pieno potere di coloro per i quali ho agito ». Tale dichiarazione, fatta in presenza anche del deputato fascista Lanfranconi, venne riferita dal Giurin a un deputato socialista e poi data alla stampa.

Il delitto Matteotti

Nei primi mesi del 1924 Dumini ebbe da Cesare Rossi e da Giovanni Marinelli, diretti collaboratori del Capo del governo Mussolini, l'incarico di « sorvegliare » il deputato socialista Giacomo Matteotti (v.). Per assolvere il syo mandato si assicurò la collaborazione di Augusto Malacria, Amleto P over omo, Giuseppe Viola, Aldo Putato e Albino Volpi, « arditi » milanesi già esperti in aggressioni, e li fece trasferire a Roma sotto falsa identità. Il 10.6.1924, dopo un discorso pronunciato alla Camera contro le intollerabili illegalità commesse dal fascismo al potere, Giacomo Matteotti fu rapito sul Lungotevere Arnaldo da Brescia, condotto nella campagna romana e brutalmente ucciso a pugnalate. Il Dumini, che pilotava la macchinò dei rapitori, fu riconosciuto e non potè sfuggire a| processo. Questo, svoltosi il 16.3. 1926 a Chieti, con una Corte compiacente e in un clima di aperta intimidazione, si concluse con una semplice condanna per « omicidio preterintenzionale » a 5 anni,

2 mesi e 20 giorni. Quattro anni risultarono condonati grazie alla amnistia del 31.7.1925 e il Dumini tornò libero.

Consapevole del clima in cui si sarebbe svolto il dibattimento e della sua scontata conclusione, la parte civile della ved[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 149

Brano: Dulles, Alien

sta fu confinato per 5 anni a Ventatene.

Dopo T8.9.1943 ha preso parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza lombarda, membro del C.L.N. e del Comitato insurrezionale di Magnago (Milano).

Dugoni, Enrico

N. il 12.6.1874 a San Benedetto Po (Mantova), ivi m. il 2.11.1945. Cominciò a militare nel Partito socialista nel 1896, a Ginevra, dove frequentava la facoltà di Scienze e di chimica farmaceutica, studi che proseguì poi all’Università di Bologna, fino a quando non li interruppe per darsi interamente alla lotta politica.

Diede impulso al movimento socialista nel Mantovano, ivi fondando leghe contadine e le prime cooperative. Diresse i settimanali socialisti Il Lavoratore Comasco, La Nuova Terra e, nel periodo in cui fu organo deLPartito socialista, anche il quotidiano La provincia di Mantova. Fu assessore comunale e consigliere provinciale di Mantova, poi presidente della Provincia. Per oltre 10 anni fu segretario della Federazione socialista mantovana e

— per altri 15 — della Camera del lavoro, nonché membro dell’Esecutivo nazionale della Lega delle cooperative. Eletto deputato per la prima volta nel 1913, fu rieletto nel

1919 e nel 1921.

Di orientamento riformista, seguì Filippo Turati e Claudio Treves (durante la prima guerra mondiale fu per la « collaborazione », e per la « difesa della patria » quando l’Italia fu invasa), uscendo con loro dal P.S.I. nell’ottobre 1922 per dare vita al Partito socialdemocratico (P.S.U.).

Negli anni della dittatura subì numerosi processi per reati di stampa, ebbe l’abitazione di[...]

[...]ri 15 — della Camera del lavoro, nonché membro dell’Esecutivo nazionale della Lega delle cooperative. Eletto deputato per la prima volta nel 1913, fu rieletto nel

1919 e nel 1921.

Di orientamento riformista, seguì Filippo Turati e Claudio Treves (durante la prima guerra mondiale fu per la « collaborazione », e per la « difesa della patria » quando l’Italia fu invasa), uscendo con loro dal P.S.I. nell’ottobre 1922 per dare vita al Partito socialdemocratico (P.S.U.).

Negli anni della dittatura subì numerosi processi per reati di stampa, ebbe l’abitazione distrutta dai fascisti (1921) e fu poi sorvegliato speciale e ammonito dalla polizia durante tutto il ventennio.

Dopo la Liberazione fu segretario generale della Lega nazionale delle Cooperative, nei pochi mesi che lo separarono dalla morte.

Dugoni, Eugenio

N. a Mantova il 24.3.1907, m. a Peschiera del Garda (Verona) il 24. 8.1960; laureato in Legge e in Economia e commercio, dirigente d’industria.

Dal 1921 nel P.S.I., fu nel movimento Non mollare (v.) e nel 1926 prese parte all’organizzazione della fu

ga di Filippo Turati in Corsica. Negli anni del regime fascista svolse attività clandestina nel Centro interno socialista, mantenendo [...]

[...]Cooperative, nei pochi mesi che lo separarono dalla morte.

Dugoni, Eugenio

N. a Mantova il 24.3.1907, m. a Peschiera del Garda (Verona) il 24. 8.1960; laureato in Legge e in Economia e commercio, dirigente d’industria.

Dal 1921 nel P.S.I., fu nel movimento Non mollare (v.) e nel 1926 prese parte all’organizzazione della fu

ga di Filippo Turati in Corsica. Negli anni del regime fascista svolse attività clandestina nel Centro interno socialista, mantenendo i collegamenti col Centro" socialista in Francia. ,

Arrestato nel 1942 e tornato in libertà alla caduta del fascismo, dopo I'8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione. Organizzatore delle Brigate Matteotti (v.) di cui divenne ispettore, fu membro del Comitato regionale lombardo del suo partito. Incaricato di alcune missioni all'estero, svolse con passione compiti di collegamento tra la Resistenza italiana e quella francese, guadagnandosi il titolo di Ufficiale della Legion d’onore.

Deputato alla Costituente e nella I Legislatura repubblicana, venne rieletto nel 1953. È stato membro della direzione del P.S.I. dal XXVII Congresso (1948).

Dulles, Alien

N. nel 1893; diplomatico americano. Fratello di John Foster Dulles (segretario di Stato di F.isenhower) studiò nelle università di Princeton e di Brown. Nel 1916 entrò nel servizio diplomatico e vi rimase fino al 1926. Ricoprì successivamente vari incarichi di secondaria importanza finché, nel 1942, fu nominato direttore della centrale europea delVOffice of Strategie Service (O.S. S.) con sed[...]

[...]ato direttore della centrale europea delVOffice of Strategie Service (O.S. S.) con sede a Berna, onde curare i servizi d’informazione contro l'Italia fascista e la Germania hitleriana.

Rapporti con la Resistenza italiana

Da Berna, Alien Dulles dopo l’8.9.

1943 tenne i rapporti con il C.L.N. dell’Alta Italia e con il movimento partigiano italiano, operando (di concerto, almeno in una certa misura, con l’analoga centrale svizzera dello Special Operation Executive britannico diretto da J. McCaffery) per ostacolare la formazione di un vero e proprio esercito di volontari impegnati nella guerra contro i tedeschi. Ciò rispondeva alle direttive dei governi di Washington e Londra, i quali tenevano ad avere il contributo dei partigiani per compiti di sabotaggio, spionaggio e disturbo del nemico, ma al tempo stesso paventavano qualsiasi crescita numerica e rafforzamento organizzativo delle formazioni, essendo queste controllate nella grande maggioranza dai partiti di sinistra del C.L.N. (v. Franchi, Organizzazione) .

Nel febbraio 1945 [...]

[...]la Wehrmacht con la Repubblica di Salò, per avviare trattative segrete di resa delle forze armate naziste dislocate nella pianura padana.

Egli ebbe inoltre una parte di primo piano nell'imporre al Corpo volontari della Libertà il comando del generale Raffaele Cadorna (v.) e nel tentativo di limitare al massimo l’autonomia strategica del movimento di Resistenza soprattutto durante le fasi conclusive della Guerra di liberazione.

A capo della C.I.A.

Nel dopoguerra fu nominato vicedirettore della Central Intelligence Agency (C.I.A.), organizzazione del servizio segreto statunitense; e il 10.2.1953, divenuto presidente degli U.S.A. Eisenhower, gliene fu affidata la direzione.

Fedele esecutore degli orientamenti di politica estera del fratello (teorico della « missione » anticomunista degli U.S.A. nel mondo nel periodo più teso della guerra fredda), in breve tempo Alien Dulles trasformò la C.I.A. in uno strumento dei gruppi imperialistici americani più aggressivi.

La C.I.A. si diede una struttura autonoma ed ebbe a disposizione mezzi di tale portata, da costituire quasi uno « Stato nello Stato ». Essa ha ramificato in ogni paese i propri agenti, svolgendo un'attività apertamente reazionaria, talvolta scavalcando perfino direttive e decisioni del governo americano per intervenire con iniziative proprie dovunque a suo avviso risulti necessario difendere gli interessi dell’imperialismo americano. Ha reclutato decine di migliaia di agenti, si serve di avventurieri di ogni specie e ha scatenato, sull'intero scac

L’ex direttore della C.I.A. Alien W. Dulles ^durante[...]

[...]ato ». Essa ha ramificato in ogni paese i propri agenti, svolgendo un'attività apertamente reazionaria, talvolta scavalcando perfino direttive e decisioni del governo americano per intervenire con iniziative proprie dovunque a suo avviso risulti necessario difendere gli interessi dell’imperialismo americano. Ha reclutato decine di migliaia di agenti, si serve di avventurieri di ogni specie e ha scatenato, sull'intero scac

L’ex direttore della C.I.A. Alien W. Dulles ^durante uno dei suoi ultimi viaggi in Italia (1964)

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 689

Brano: [...]di signori feudali del paese, ma anche alla United Fruit Company, la vera padrona dell'economia guatemalteca.

La reazione non si sarebbe fatta attendere: finanziato e armato dal governo degli Stati Uniti, un esercito mercenario al comando di CastìUo Armas, con il diretto appoggio dell’aviazione americana, il 18.6.1954 aggredì dall’esterno il Guatemala, il cui piccolo e impreparato esercito ben poco potè fare per opporsi.

L'intervento della C.I.A.

Il 10.6.1963 il presidente americano Dwight Eisenhower confermò esplicitamente che l'attacco era stato organizzato dagli Stati Uniti: « A un certo punto — disse Eisenhower — ci trovammo alle prese con una situazione veramente disperata, o almeno tale ci parve, nell'America centrale. Dovevamo liberarci a tutti i costi di un governo comunista che si era impadronito del potere. Un nostro primo intervento venne compromesso da un brutto incidente, per cui fummo costretti ad inviare a tamburo battente degli aiuti *>.

L’« incidente » cui allude Eisenhower è raccontato dai giornalisti statunite[...]

[...]rica centrale. Dovevamo liberarci a tutti i costi di un governo comunista che si era impadronito del potere. Un nostro primo intervento venne compromesso da un brutto incidente, per cui fummo costretti ad inviare a tamburo battente degli aiuti *>.

L’« incidente » cui allude Eisenhower è raccontato dai giornalisti statunitensi Wise e Bross nel volume il governo invisibile: due aerei forniti a CastiIlo Armas dal servizio segreto americano della C.I.A. vennero abbattuti mentre un gruppo di mercenari si stava ancora addestrando, sotto la direzione di ufficiali statunitensi, nelle piantagioni del dittatore del Nicaragua Somoza. Gli U.S.A. furono così costretti a mettere a disposizione dell’esercito invasore aerei dell’aviazione militare americana, con tanto di con

trassegno. L’operazione El diablo scattò il 18.6.1954, quando le truppe di Armas furono aerotrasportate fino ai confini del Guatemala. Armas si fermò a 10 chilometri dalla frontiera e lasciò agli aerei americani il compito di bombardare la capitale guatemalteca.

L'occupazione « americana »

Il 25.6.1954 Arbenz, senza appellarsi al popolo, si dimise, lasciando la presidenza al col[...]

[...]zione dell’esercito invasore aerei dell’aviazione militare americana, con tanto di con

trassegno. L’operazione El diablo scattò il 18.6.1954, quando le truppe di Armas furono aerotrasportate fino ai confini del Guatemala. Armas si fermò a 10 chilometri dalla frontiera e lasciò agli aerei americani il compito di bombardare la capitale guatemalteca.

L'occupazione « americana »

Il 25.6.1954 Arbenz, senza appellarsi al popolo, si dimise, lasciando la presidenza al colonnello Diaz che fu immediatamente sostituito da Castillo Armas, arrivato nella capitale a bordo dell’aereo deH’ambasciatore degli Stati Uniti.

Dopo che i militari ebbero fatto il colpo, Il segretario di stato degli U.S.A. John hoster Dulles, annunciò che « guidati dal colonnello CastiIlo Armas, i patrioti guatemaltechi si erano sollevati per sfidare la dominazione comunista e abbatterla ».

Il primo provvedimento del nuovo dittatore fu quello di restituire alla United Fruit i 100.000 ettari che Arbenz aveva requisito e distribuito ai contadini. Il secondo fu quello di istituire un « Comitato di difesa contro il comuniSmo », cui vennero affidati illimitati poteri di polizia. Nel 1957 Armas cadde assassinat[...]

[...]i di polizia. Nel 1957 Armas cadde assassinato da gruppi rivali e nel 1958 il potere venne assunto dal generale Ydigoras Fuentes che instaurò una dittatura ancora più brutale e corrotta di quella di Armas. Alcuni anni dopo, lo stesso esercito intervenne (su sollecitazione americana) per deporre il dittatore e il 31.3.1963 salì al potere il colonnello Enrique Peralta Azurdia.

A distanza di un decennio dal primo colpo di stato organizzato dalla C.I.A., la sorte dei guatemaltechi era rimasta la stessa: i latifondisti prosperavano, i due milioni di in* dios, in larga misura analfabeti, continuavano a subire un inumano sfruttamento e il potere era nelle mani di un’altra giunta militare. Le insopportabili condizioni di vita che avevano portato all’ascesa di Arbenz erano presenti più che mai. Il colpo di stato di Peralta, nel 1963, non fu perciò dettato, secondo una tradizionale prassi sudamericana, da rivalità tra gruppi dell’esercito o della polizia, bensì da tutto l’esercito, e sostenuto daN’insieme delle classi dominanti, dai gruppi feudali[...]

[...]minanti, dai gruppi feudali a quelli della grande e media borghesia che volevano un regime stabile, possibilmente non corrotto, in grado di offrire il massimo di garanzie agli U.S.A., ispirandosi al « nuovo corso » impresso alla sua politica sudamericana dalla presidenza Kennedy.

La lotta di liberazione

Il carattere del nuovo regime riaccese gli animi e portò a una profonda riorganizzazione delle forze popolari. Da un gruppo di giovani ufficiali che il 13.11.1960 aveva tentato un audace, ma sfortunato colpo di mano contro la dittatura ydigorista, era nato il Movimento Rivoluzionario 13 novembre (MR13). I suoi capi (Marco Yon Sosa, Alejandro de Leon e altri) compresero che il sollevamento del 1960 era stato domato con facilità per l’assenza di un serio collegamento con le masse popolari.

Il MR13 si preoccupò così di colmare questa lacuna fondamentale collegandosi con altre forze politiche, e in particolare con il Partito Guatemalteco del Lavoro (P.G. TJ, comunista.

Arrestato e trucidato in carcere De Leon nel 1961, il 6.2.1962[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 503

Brano: [...]arichi di sempre maggiore responsabilità: ministro delle Finanze dal dicembre 1947, divenne ministro del Tesoro e (ad interim) del Bilancio dopo le elezioni del 18.4.1948.

Nell'agosto 1953, uscito di scena De Gasperi per la sconfitta della leggetruffa, Pella divenne presidente del Consiglio alla testa di un governo che ebbe però breve durata: nel gennaio 1954 gli subentrò Aminto re Fanfani, con un governo che però non riuscì a ottenere la fiducia del Parlamento, quindi Mario Sceiba.

Vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri del governo Zoli nel maggio 1957, ancora ministro degli Esteri del secondo governo Segni nel 1959, ministro del Bilancio del terzo governo Fanfani, tornò a essere ministro delle Finanze nel primo governo Andreotti (1972). Nei suoi ultimi anni fu presidente de\V Istituto italiano per la contabilità nazionale e del Centro studi e documentazioni sulle Comunità Europee, nonché direttore di Stato sociale, mensile di studi sociali economici e finanziari.

Ricoprì importanti incarichi anche in campo intern[...]

[...]Vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri del governo Zoli nel maggio 1957, ancora ministro degli Esteri del secondo governo Segni nel 1959, ministro del Bilancio del terzo governo Fanfani, tornò a essere ministro delle Finanze nel primo governo Andreotti (1972). Nei suoi ultimi anni fu presidente de\V Istituto italiano per la contabilità nazionale e del Centro studi e documentazioni sulle Comunità Europee, nonché direttore di Stato sociale, mensile di studi sociali economici e finanziari.

Ricoprì importanti incarichi anche in campo internazionale: governatore del Fondo Monetario Intemazionale, rappresentante del governo italiano nel Consiglio dei ministri dell'O.E.C.E., presidente dell’Assemblea Comune della C.E.C.A.. Gradualmente emarginato dalla D.C. per la sua opposizione al governo di centrosinistra, concluse la carriera parlamentare e di governo non ripresentandosi candidato alle elezioni del giugno 1976, ma conservò fino alla sua scomparsa i connotati di « notabile eccellente >» della Democrazia cristiana.

La sentinella della lira »

Uo[...]

[...]nte fascista, nella sua veste di presidente del Consiglio dichiarò « che non avrebbe esitato a far sparare anche sugli angloamericani, qualora fosse stato vietato ai bersaglieri di entrare nella

zona A » di Trieste. Parole che gli ottennero il plauso degli sciovinisti.

Questo stesso carattere bellicoso lo indusse a dichiarare pubblicamente, negli anni Cinquanta: « Preferisco che mia figlia muoia per una esplosione atomica, piuttosto che lasciarla vivere in un Paese dominato dai comunisti ».

A.To.

Pella, Remo

N, a Valdengo (Vercelli) il 2.2. 1909, m. a Bocchetta di Sessera (Vercelli) il 20.2.1944; operaio tessile.

Appena ventenne, all’inizio degli anni Trenta aderì al P.C.I. e, pur nelle difficili condizioni deU’epoca, seppe svolgere importanti funzioni neH’organizzazione comunista del Biellese, particolarmente nelle zone di Cossato e Valdengo, mantenendo collegamenti con i gruppi clandestini di Candelo e Biella.

Dopo I’8.9.1943 si impegnò nell'organizzazione del movimento partigiano del Biellese e contribuì alla nasc[...]

[...]ta Garibaldi « Biella », nel gennaio

1944 fu animatore e comandante del Distaccamento « Mameli ». Cadde durante un combattimento contro preponderanti forze nazifasciste al valico di Bocchetta Sessera.

A.To.

Pellegrini, Giacomo

N. a Osoppo (Udine) il 28.8.1901, m. a Udine nel 1979; pubblicista. Ancora studente universitario, si iscrisse al P.C.d’I. nel 1921. Arrestato a Roma nel 1926, fu uno dei primi a essere deferito al Tribunale speciale, che il 21.9.1927 lo condannò a 8 anni e 6 mesi di reclusione per aver prodotto manifestini e giornali antifascisti.

Uscito dal carcere dopo 6 anni e mezzo, espatriò In Romania e passò poi in Francia. Dopo aver lavorato per il partito a Parigi, venne inviato a Mosca. Nell’agosto 1936 fu inviato nella Spagna repubblicana e assegnato alla colonna « Carlo Marx » delle Brigate Internazionali. Combattè sul fronte di Huesca, poi a Madrid, Valencia, Barcellona. Richiamato a Parigi dalla Direzione del partito, fu successivamente inviato in Italia per svolgervi attività di organizzazione clandestina contro il regime, ma pochi giorni

Giacomo Pellegrini

dopo l’arrivo venne arrestato a Genova e nuovamente deferito al Tribunale speciale che, il 2.2.1940, lo condannò a 20 anni di reclusione. Liberato un mese dopo la caduta del fascismo, daH’8.9.1943 prese parte attiva al tentativo di difesa di Roma e, durante l’intero periodo dell'occupazione tedesca, lavorò nella segreteria del P.C.I., curando l’organizzazione delle formazioni partigiane del Lazio, dell’Umbria e degli Abruzzi.

Subito dopo la liberazione della Capitale divenne uno dei più stretti collaboratori di Pai miro Togliatti. Poi, per un anno, rappresentò la Direzione del partito a Trieste, in una situazione particolarmente difficile.

Nel giugno 1946 fu eletto [...]

[...]ubito dopo la liberazione della Capitale divenne uno dei più stretti collaboratori di Pai miro Togliatti. Poi, per un anno, rappresentò la Direzione del partito a Trieste, in una situazione particolarmente difficile.

Nel giugno 1946 fu eletto aU’Assemblea Costituente per il Collegio di Udine. Dal 1948 fu senatore di diritto perché membro della Costituente che aveva scontato 10 anni e 9 mesi di reclusione in seguito a condanne del Tribunale speciale. Rieletto al Senato nelle 2 successive legislature, nel 1968 fu eletto nel Consiglio regionale del FriuliVenezia Giulia, divenendone vicepresidente.

Fu anche membro del Comitato centrale del P.C.I. e della Direzione del partito, nonché Segretario regionale per il Veneto.

Di carattere schivo e taciturno, rigoroso e fermo nei propri comportamenti, Pellegrini aveva un grande ascendente fra i giovani compagni, molti dei quali vedevano in lui la figura del vero « bolscevico », educato alla scuola di Mosca. Per questo stesso motivo era temuto dagli avversari che gli attribuivano un temperam[...]

[...]oso e fermo nei propri comportamenti, Pellegrini aveva un grande ascendente fra i giovani compagni, molti dei quali vedevano in lui la figura del vero « bolscevico », educato alla scuola di Mosca. Per questo stesso motivo era temuto dagli avversari che gli attribuivano un temperamento sanguinario e implacabile.

Per l’attività svolta in Spagna e nella lotta di liberazione, venne incluso nell’elenco dei « quaranta spietati », compilato dalla

C.I.A. e apparso in un libello largamente

503



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 463

Brano: Secchia, Pietro

blica Sicurezza, Milano, Feltrinelli, 1967), dominati dalla eco del recente colpo di Stato imperialista in Grecia e dalla consapevolezza del pericolo di guerra, e intesi a richiamare al rispetto della Costituzione democratica e al dovere della disobbedienza civile in caso di tentativo reazionario in Italia. Problemi e preoccupazioni che ricorsero anche nell'intervento al C.C. del 1012.7.1967, nel quale forte ed esplicito era l’invito alla mobilitazione preventiva del partito e delle masse contro la minaccia reazionaria.

Dei primi del 1968 è lo scritto su “/ patti segreti della Nato” (“Critica marxista”, marzoaprile 1968), in cui egli documentava « gli aspetti anticostituzionali della adesione dell’Italia al Patto atlantico », con particolare riguardo agli accordi e protocolli sottratti alla conoscenza della pubblica opinione e alla discussione parlamentare. Le elezioni del maggio 1968 riportarono Secchia al Senato, ancora per il collegio di Biella.

L’intervento sovietico in Cecoslovacchia colpì Secchia; egli si allineò al giudizio del partito circa il « grave errore » e la disapprovazione [...]

[...](AS, pp. 552555). Il 12.10 a Milano, in una manifestazione indetta dall’A.N.P.I., commemorò Che Guevara esaltando l’unità nella lotta antimperialista e la continuità della Resistenza italiana e internazionale.

Secchia saiutò il movimento studentesco e giovanile affermatosi nel 1968 come « un movimento di classe e di generazioni così impetuoso quale non si aveva da cinquantanni » e ne auspicò l'unità con le masse lavoratrici in direzione del socialismo (AS, pp. 534535): egli dichiarò di non accettare le generalizzazioni negative di chi guardava soprattutto alfe « esagerazioni più estremiste e anarcoidi », alle « esuberanze » e agli « eccessi » inseparabili da ogni fase acuta della lotta di classe (AS,'pp. 706709). Nel suo intervento al XII Congresso del P.C.I. (Bologna, febbraio 1969) parlò di esplosione delle contraddizioni capitalistiche e di prodromi di una « crisi rivoluzionaria », di esigenza dell’unità internazionalistaproletaria e di radicaiizzazione della campagna contro l’imperialismo americano e la N.A.T.O..

Il 27.5.1969, [...]

[...]tazione dei capitoli principali del documento conclusivo e il conseguente isolamento del P.C.I. nel quadro del comuniSmo internazionale. La priorità assegnata da Secchia alla esigenza della unità internazionalistica e la netta opposizione a movimenti frazionistici interni privi di autentiche radici di classe determinarono in quel periodo l'adesione di Secchia alla radiazione del gruppo de “// Manifesto Nel marzo 1970 pubblicò, in un fascicolo speciale per il 70° compleanno di Longo, un articolo nel quale ricordava tra l'altro le speranze della Resistenza, le delusioni romane e le amarezze delle sconfitte riportate (“/.offa politica nell'interno del partito”, nel n.u. “Il compagno Luigi Longo”).

Gravavano tuttavia sempre su Secchia la emarginazione dal dibattito politico e il sospetto sulle sue posizioni; un suo breve scritto su “Lenin e la scienza militare” (“Il Calendario del Popolo”, aprile 1970), contenente un cenno critico alla « via pacifica », suscitò preoccupazione e disapprovazione.

Più esplicito diveniva intanto l’impegno [...]

[...]li, a partire dal 1967, egli compì per incarico del partito).

La profonda convinzione del nesso tra « desistenza » e pericolo reazionario portò Secchia a ripercorrere le fasi dell'ascesa e della vittoria del fascismo (Le armi del fascismo, 19211971, Milano, Feltrinelli, 1971) e a dedicare « ai giovani delle officine e delle scuole » non solo una ricostruzione storica dei primi anni '20, ma anche una delineazione dei nuovi caratteri della minaccia di destra, basata sulI '« atteggiamento di determinati organismi preposti alla “difesa” e alla sicurezza dello Stato » nel quadro della alleanza NA.T.O. e della strategia dell’imperialismo americano.

L’1.1.1972 Secchia partì per il Cile, dove partecipò alle celebrazioni del 50° anniversario del Partito comunista, pronunciò discorsi, incontrò leader cileni e di altri paesi, preparò appunti per una relazione. L’11 gennaio fu di ritorno; due giorni dopo fu colto da un grave malessere, che la maggior parte dei medici e degli specialisti chiamati a curarlo prima e dopo il ricovero in clinica (1[...]

[...]esa” e alla sicurezza dello Stato » nel quadro della alleanza NA.T.O. e della strategia dell’imperialismo americano.

L’1.1.1972 Secchia partì per il Cile, dove partecipò alle celebrazioni del 50° anniversario del Partito comunista, pronunciò discorsi, incontrò leader cileni e di altri paesi, preparò appunti per una relazione. L’11 gennaio fu di ritorno; due giorni dopo fu colto da un grave malessere, che la maggior parte dei medici e degli specialisti chiamati a curarlo prima e dopo il ricovero in clinica (16 gennaio) diagnosticò variamente come intossicazione, da alcuni di essi attribuita ad avvelenamento. Da parte sua Secchia fu convinto di essere vittima di una iniziativa della C.I.A., mentre i dirigenti del P.C.I. non diedero corso alle voci che circolavano in proposito e tan

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 487

Brano: [...]rare comunicazioni. Tutte cose evidentemente illegali. Si cercava di riuscire a captare, tra gli informatori, degli amici, dei conoscenti che avevano particolarmente consuetudine con un determinato personaggio e attraverso questi si cercava di sapere quaIS fosse il pensiero della persona sottoposta al controllo ».

Secondo documenti statunitensi nello stesso periodo, Thomas Karamessines (massimo dirigente della Central Intelligence Agency

o C.I.A. a Roma), suggerì al generale De Lorenzo di approfondire curriculi personali dei leader politici favorevoli all’apertura a sinistra, allo scopo di individuare i personaggi più facilmente ricattabili. In dettaglio, chiese di schedare con dovizia di particolari il gruppo di collaboratori di Aldo Moro (v.).

Il Piano Solo

Nel corso del 1964 l'attività di intimidazione nei confronti delle forze riformatrici operanti nel paese fu all’origine dell’elaborazione di un progetto di colpo di stato (Piano Solo), redatto su indicazione di De Lorenzo da suoi stretti collaboratori inseriti al vertice de[...]

[...]nerale Maletti, affiancato dal suo più stretto collaboratore, il capitano La Bruna del Nucleo operativo Difesa. Mentre i due schieramenti dei servizi segreti si affrontavano senza esclusioni di colpi, ulteriori inchieste della magistratura fecero emergere gravissime responsabilità dei servizi segreti in altri episodi di destabilizzazione della democrazia. Si giunse così a provare l’attività di vere e proprie organizzazioni parallele a quelle ufficiali (come quella denominata La rosa dei venti), nelle quali erano segretamente attivi funzionari del S.I.D. e membri di Comandi militari italiani e atlantici. Dall'1.7.1974 il comando del S.I.D. passò aH’ammiraglio Casardi e, nel

lo stesso tempo, la magistratura di Padova approfondì le indagini sulla “Rosa dei venti” fino a ordinare l’arresto del generale Miceli (ottobre 1974). Dopo aver trascorso alcuni mesi in carcere, quest'ultimo tuttavia venne messo in libertà dai giudici romani che, nel frattempo, avevano avocato a sé l’inchiesta e il proseguimento dell'azione giudiziaria.

L’azione [...]

[...]ziaria.

L’azione dei giudici romani, in realtà, costituiva un contrattacco da parte del gruppo di potere al quale era legato il Miceli. Nei mesi successivi, infatti, il generale Maletti venne rimosso dall’Ufficio “D” e successivamente subì anche procedimenti giudiziari, mentre il suo incarico fu affidato a un colonnello fedele al Miceli. Nel frattempo costui, dimessosi dal servizio attivo, era stato eletto deputato nelle liste del Movimento sociale italiano (20.6.1976).

Sarà appunto nel corso di un dibattito parlamentare, durante una durissima polemica con Giulio Andreotti (ex ministro della Difesa e ora presidente del Consiglio), che Miceli rivelerà come i servizi segreti italiani avessero controllato, per conto delle gerarchie politiche e militari statunitensi, persino i più alti esponenti del governo italiano.

Tra il 1976 e il 1977 continuarono gli scontri tra le due ali del S.I.D. mentre, per far fronte aH’ampliarsi dell’offensiva terroristica che insanguinava il paese, veniva creato 17spettorato antiterrorismo, formato da f[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 338

Brano: [...] si quadruplicarono nel periodo 19501957) per completare la rete di infrastrutture, gettare le basi dell'industria petrolchimica e siderurgica, aiutare la formazione e diversificazione di un forte capitale nazionale, attirare l’immigrazione straniera necessaria alla modernizzazione operativa del sistema. Naturalmente, la contropartita di questa rapida crescita fu urta feroce repressione contro qualsiasi rivendicazione operaia. Nel 1957 la pace sociale andò in frantumi proprio perché il capitalismo venezuelano era di formazione troppo recente per poter consentire la realizzazione di un programma sociale, che pure la dittatura perseguiva. Dopo lo svolgimento di un plebiscito caratterizzato da frodi elettorali, cominciò a delinearsi una forte lotta di massa, con elementi insurrezionali, che spaventò il governo degli U.S.A. e portò all’intervento destabilizzatore della C.I.A. nelle Forze armate venezuelane. Si giunse così ad una rivolta militare di palazzo: Marcos Pérez Jiménez venne esiliato, ma l’ondata insurrezionale — alla cui testa stavano elementi del P.C.V. e di Acción Democràtica — continuò. Per alcuni mesi

il Venezuela venne considerato alla stregua di Cuba, come centro della tensione politica regionale, ma l’esistenza di una forte corrente socialdemocratica all’interno di A.D., l’isolamento geografico del proletariato dei campi di petrolio, la disgregazione delle masse contadine e la debole organizzazione del proletariato di Caracas permisero di giungere a una rapida “normalizzazione” democratica. Nel 1958, Romualdo Betancourt vinse le elezioni presidenziali, contrassegnate anche da una forte affermazione del C.O.P.E.I..

La guerriglia

Iniziò allora un processo di arretramento della sinistra che cominciò a illudersi di poter ricuperare attraverso un'azione militare quanto andava perdendo sul terreno politico: nel 1962 si formò i[...]

[...]rumento essenziale della normalizzazione democratica.

Ma la sinistra comunista e la frazione dissidente di A.D. organizzata nel M.I.R. passarono dall'insurrezione di massa ad azioni di guerriglia, arroccandosi in 78 basi situate tra montagne praticamente disabitate: un’iniziativa politicamente insignificante, ideologicamente utopistica, sempre più striminzita e inconsistente sul piano militare. A partire da quel momento, A.D. (ormai partito socialdemocratico maturo) costituì il perno di qualsiasi possibile politica riformista e il C.O.P.E.I.

il suo contraltare conservatore.

Politica riformista

La nuova politica di A.D., proseguita dal governo di Rafael Leoni (19631968), cercò di creare le migliori condizioni per un rilancio dell’accumulazione capitalistica: rinegoziò le condizioni di dipendenza dal capitale internazionale, specie per quanto riguardava il petrolio; liquidò la vecchia proprietà fondiaria per far posto a uno sviluppo agricolo capitalistico; pose le basi di una politica selettiva di industrializzazione; completò [...]

[...].P.E.I. di porre al centro del proprio programma la questione della “concordia nazionale” e, su questa base, portò il proprio candidato, Rafael Caldera, alla presidenza della Repubblica. Il nuovo governo pose le premesse per un nuovo ciclo economico, ancora più dinamico, rappresentato dalla successiva presidenza di Carlos Andrés Pérez (19731978) e durante il quale la sinistra, politicamente minoritaria, tornò legale.

Le forze di sinistra cominciarono a registrare in Venezuela un certo ricupero solo dopo la lacerazione provocata dall’invasione della Cecoslovacchia, che portò a una scissione nel Partito comunista e alla nascita del Movimento per il Socialismo (M.A.S.), in polemica con la tradizione terzinternazionalista e fortemente critico nei confronti della si

nistra storica, anticipando per contro i temi della via nazionale al socialismo, del blocco sociale progressivo, del superamento dei blocchi militari ecc.. A partire dal 1973, il M.A.S. diventerà la terza forza elettorale del paese, anche se di gran lunga minoritaria rispetto all’A.D. e al C.O.P.E.I..

All’inizio degli anni Settanta il Venezuela poteva contare su un settore industriale mediamente sviluppato e su un contesto politico democratico. Questi due fattori gli permisero, a partire dal 1973, di sfruttare l’enorme aumento dei redditi petroliferi per una politica di investimenti interni, ma la forte crescita economica che ne derivò si esaurì nei giro di 4 anni: a partire dal 1978, [...]

[...]to dei redditi petroliferi per una politica di investimenti interni, ma la forte crescita economica che ne derivò si esaurì nei giro di 4 anni: a partire dal 1978, il paese entrò in una fase recessiva che si aggravò a partire dal 1982, pur senza mettere in discussione la sopravvivenza delle istituzioni democratiche.

Dopo che nel 1974, grazie al petrolio, il reddito nazionale crebbe in un solo anno del 60% permettendo al presidente Pérez di lanciare lo slogan « Utilizzare i prodotti petroliferi per costruire un grande Venezuela », le rosee aspettative andarono deluse e i nodi negativi emersero in pieno con la nuova amministrazione del democristiano Luis Herrera Campins (1978). Allorché, nel 1982, i redditi petroliferi diminuirono del 18%, in seguito al mutato andamento del mercato mondiale, ebbe inizio quella crisi che è tuttora in pieno svolgimento.

Il 1984, primo anno di presidenza del candidato di A.D., il medico socialdemocratico Jaime Lusinchi, vide il paese continuare a dibattersi nei problemi derivanti dalla fallimentare situ[...]

[...]ti petroliferi per costruire un grande Venezuela », le rosee aspettative andarono deluse e i nodi negativi emersero in pieno con la nuova amministrazione del democristiano Luis Herrera Campins (1978). Allorché, nel 1982, i redditi petroliferi diminuirono del 18%, in seguito al mutato andamento del mercato mondiale, ebbe inizio quella crisi che è tuttora in pieno svolgimento.

Il 1984, primo anno di presidenza del candidato di A.D., il medico socialdemocratico Jaime Lusinchi, vide il paese continuare a dibattersi nei problemi derivanti dalla fallimentare situazione finanziaria, comune del resto a tutta l’area latinoamericana, ma che forse lasciava al Venezuela maggiori margini di trattativa con il Fondo monetario internazionale (v. Neocolonialismo), data l’importanza di questo paese.

Il debito estero venezuelano accendeva, alla fine del 1984, a ben 34 miliardi di dollari USA, di cui 22 miliardi da pagare entro l’anno, cosa ovviamente impossibile. Inoltre il paese aveva più di 1 milione di disoccupati e un'inflazione del 50%. La linea di tendenza del “moderato di sinistra” Lusinchi, ben appoggiato dalle socialdemocrazie europee, era di conquistare una leadership non solo interna, ma di tutta l’America centrale e andina, presentando[...]

[...]ri margini di trattativa con il Fondo monetario internazionale (v. Neocolonialismo), data l’importanza di questo paese.

Il debito estero venezuelano accendeva, alla fine del 1984, a ben 34 miliardi di dollari USA, di cui 22 miliardi da pagare entro l’anno, cosa ovviamente impossibile. Inoltre il paese aveva più di 1 milione di disoccupati e un'inflazione del 50%. La linea di tendenza del “moderato di sinistra” Lusinchi, ben appoggiato dalle socialdemocrazie europee, era di conquistare una leadership non solo interna, ma di tutta l’America centrale e andina, presentandosi come alfiere di un’indipendenza dal neocolonialismo.

A.RIv.

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 446

Brano: Zaniboni, Tito

governi di sanzione regia. Venne quindi espulso dal P.S.I., ma vi fu riammesso un mese dopo e, dal giugno del 1944 al giugno 1945, ricoprì la carica di commissario per i profughi.

Nel 1945 fu designato presidente deH'Unione nazionale ufficiali in congedo e nel luglio dello stesso anno fondò l'Unione socialdemocratica italiana (U.S.D.I.), confluita poi nel P.S.L.I..

Documenti degli archivi di Stato americani venuti alla luce negli anni Settanta segnaleranno lo Zaniboni come candidato a capeggiare, nel giugno 1944, una sorta di organismo militare clandestino anticomunista previsto dagli accordi conclusi in una riunione segreta di industriali del Nord, tenutasi al l'epoca a Torino. Altre carte della

C.I.A. lo indicheranno come associato, dopo la Liberazione, a un fantomatico “Partito della Giovane Italia” capeggiato dal generale Naborti sotto il patrocinio di F.S. Nitti e del generale Bencivenga, con finalità “marcatamente reazionarie”.

Zaniboni trascorse i suoi ultimi anni ritirato dalla scena politica e impegnato a difendere con scritti il proprio operato, pubblicando tra l'altro un “Testamento spirituale” (Milano, 1949).

M.GI.

Zaninetti, Giovanni

N. a Crevacuore (Vercelli) il 20.2. 1903, m. a Torino il 9.6.1983; operaio.

Metallurgico, dirigente sindacale della FIOM nella fabbrica in cui lavorava, a 18 ann[...]

[...]venne poi un funzionario e dirigente del Segretariato Interregionale della gioventù comunista nelle Marche, in Emilia e nel Veneto.

Nel maggio 1926, alcuni mesi prima delle Leggi eccezionali, fu arrestato ad Ancona ma riuscì a fuggire durante il trasferimento dalla Questura al carcere. Nuovamente arrestato a Verona nel 1928, in seguito alla scoperta del “centro operativo” di via Bixio di Milano, il 30.10.1928 venne condannato dal Tribunale speciale a 10 anni di reclusione. Liberato nel 1932 in seguito ad amnistia, espatriò in Francia dove svolse intensa attività tra i gruppi deH'emigrazione antifascista. Trasferitosi successivamente in Brasile, divenne un apprezzato dirigente del Sindacato dei metallurgici della città di San Paulo, sua definitiva residenza.

Fu colto dalla morte a Torino, dove era giunto per trascorrere un periodo di vacanze.

A.To.

Zaninetti Libano, Andreina

Anna. N. a Vercelli il 18.6.1904, m. a Vercelli il 30.4.1982; impiegata. Militante del Partito d'Azione, dal settembre 1943 collaborò per portare in salvo ex prigionieri di guerra angloamericani, poi con I’“Ufficio informazioni” e l’“Uffici[...]

[...]li (Udine) nel 1903, m. a Forgaria (Udine) nell’aprile 1945; medico. Laureato presso l’Università di Pavia nel 1932, divenne medico condotto nel comune di Forgaria nel Friuli. Durante la Guerra di liberazione si prodigò assistendo i partigiani feriti, nascondendoli nei luoghi più impensati e curandoli durante le ore notturne.

Quando la zona venne occupata dai cosacchi bianchi agli ordini dei tedeschi, fu ripetutamente esortato dal C.L.N. a lasciare la condotta perché ormai individuato dai fascisti, ma egli non volle mai abbandonare i suoi assistiti. Nell’aprile 1945, durante uno scontro armato fra partigiani e collaborazionisti, stava accorrendo sul luogo del combattimento per curare un patriota ferito, quando venne falciato da una raffica sparatagli a bruciapelo da un cosacco.

F.VI.

Zanni, Ernesto

N. ad Avezzano (L'Aquila) l’11.4. 1905, m. a Pescara l'11.9.1976; impiegato.

A 16 anni, dopo aver seguito le vicende del Congresso socialista di Livorno e il conseguente congresso costitutivo del Partito comunista d'Italia, si iscrisse alla Federazione giovanile comunista. Le sue capacità intellettuali lo misero in luce e per due anni (19241926) fu funzionario della F.G.C.I.. Lettore assiduo e attento, perfetto autodidatta, si formò una solida cultura gene

rale che rinsaldò con lo studio sistematico dei classici del marxismo.

Per la sua attività di educatore di giovani comunisti, organizzatore e dirigente politico, nel 1926 venne arrestato, tradotto a Regina Coeli e deferito al Tribunale speciale, la cui legge istitutiva[...]

[...]vanile comunista. Le sue capacità intellettuali lo misero in luce e per due anni (19241926) fu funzionario della F.G.C.I.. Lettore assiduo e attento, perfetto autodidatta, si formò una solida cultura gene

rale che rinsaldò con lo studio sistematico dei classici del marxismo.

Per la sua attività di educatore di giovani comunisti, organizzatore e dirigente politico, nel 1926 venne arrestato, tradotto a Regina Coeli e deferito al Tribunale speciale, la cui legge istitutiva prevedeva la “retroattività” dei reati contro la sicurezza dello Stato. Con l'accusa di aver « organizzato e diretto il Partito comunista nell'Italia meridionale » (sentenza del 19.10.1927), fu condannato a 10 anni di reclusione. Ne scontò 7 nei penitenziari di Oneglia e Firenze, venendo liberato anticipatamente grazie all'amnistia del 1932, decennale delibera fascista”.

Gli anni trascorsi in carcere arricchirono ulteriormente la sua cultura e nel 1932, ad Avezzano, riprese i contatti con l'ambiente antifascista, dando nuovo impulso all'attività cospirativa e, pe[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 304

Brano: [...]gan, il ruolo repressivo dell’O.S.A. ha riacquistato vigore. Non a caso, un giornale di Buenos Aires commentava la vittoria di Reagan con il titolo « Era ora. Non sentiremo più parlare dei diritti umani ». In particolare, sono state prospettate contro Nicaragua e Cuba misure punitive che potrebbero arrivare fino all’invasione diretta dei due paesi, con il coinvolgimento dell’intera Organizzazione.

Nel dicembre 1981, alla Conferenza di Santa Lucia, il segretario di Stato Alexander Haig ha chiesto esplicitamente la formazione di una forza interamericana, sotto l’egida formale dell’O.S.A., per « pacificare » El Salvador. Nel gennaio 1982, i governi di Costa Rica, El Salvador e Honduras hanno creato la Comunità Democratica Centroamericana (C.D.C.A.) che, facendo riferimento al T.I.A.R., prevede il ricorso al meccanismo della « difesa congiunta » (contemplata da questo organismo) contro El Salvador e Nicaragua: è ovvio che la nuova « Comunità » è considerata organizzazione interna alTO.S.A.. Ancora, i piani di intervento diretto nel Nicara[...]

[...]ador. Nel gennaio 1982, i governi di Costa Rica, El Salvador e Honduras hanno creato la Comunità Democratica Centroamericana (C.D.C.A.) che, facendo riferimento al T.I.A.R., prevede il ricorso al meccanismo della « difesa congiunta » (contemplata da questo organismo) contro El Salvador e Nicaragua: è ovvio che la nuova « Comunità » è considerata organizzazione interna alTO.S.A.. Ancora, i piani di intervento diretto nel Nicaragua elaborati dalla C.I.A. e resi noti dal Washington Post nel febbraio 1982, prevedono di nuovo la partecipazione decisiva dell'O.S.A..

A.Riv.

Osacca

Località della frazione di Gravago del comune di Bardi (Parma), durante la Guerra di Liberazione Osacca fu teatro di un importante scontro fra partigiani e militi fascisti, considerato come la prima battaglia della Resistenza nel Parmense.

Posta nelTestremo lembo della vai Noveglia (trasversale dell’alta vai Ceno), presso lo spartiacque con la valle del Taro, nel settembre

1943 Osacca era abitata da una ven

tina di famiglie e qui si costituì uno dei pri[...]

[...]Bardi (Parma), durante la Guerra di Liberazione Osacca fu teatro di un importante scontro fra partigiani e militi fascisti, considerato come la prima battaglia della Resistenza nel Parmense.

Posta nelTestremo lembo della vai Noveglia (trasversale dell’alta vai Ceno), presso lo spartiacque con la valle del Taro, nel settembre

1943 Osacca era abitata da una ven

tina di famiglie e qui si costituì uno dei primi gruppi partigiani della provincia, con l’aiuto della popolazione locale.

Principali protagonisti dello scontro (una battaglia quasi incredibile, in rapporto all’epoca così iniziale della Resistenza e alle circostanze, ma suscitatrice di stimolo politico e di lotta sulla intera popolazione parmense) furono: Giovanni Favagrossa e Sergio Vida di Casalmaggiore (Cremona) ; Afceste Bertoli, inviato con incarichi organizzativi da Parma; alcuni montanari della zona, già appartenenti a nuclei partigiani o spontaneamente armatisi come Albino Bergazzi, Beniamino Cristina, Giovanni Cristina, Giuseppe Colombani, Antonio Fulgoni, Giovan[...]

[...]da parte sua, fungeva da collegamento con la popolazione della vai Noveglia, dove si trovavano Alceste Bertoli e i militari sbandati, attivamente sostenuti dalla popolazione per quanto riguardava il vettovagliamento e le altre necessità.

La battaglia

La vigilia di Natale i partigiani, solidarmente ospitati dalle famiglie del luogo, suggellarono il consolidamento numerico, organizzativo e politico della loro formazione, la prima della provincia.

Alle 7 del mattino del 25.12.1943 tre autobus con a bordo circa 150 fascisti della 80a Legione di Parma (guidati da una spia che si era precedentemente infiltrata nel distaccamento e ne era da poco fuggita) piombarono a Noveglia, a un’ora e mezzo di cammino da Osacca. Circondato il paese, i militi catturarono Giuseppe Fulgoni ivi residente (ma poche ore dopo il Fulgoni, nella confusione del ritorno della colonna dei militi battuti, riuscirà a fuggire; verrà nuovamente arrestato nel febbraio 1944 e deportato a Mauthausen, da dove tornerà in Italia dopo la liberazione) .

Compiuto il raid[...]

[...] nel distaccamento e ne era da poco fuggita) piombarono a Noveglia, a un’ora e mezzo di cammino da Osacca. Circondato il paese, i militi catturarono Giuseppe Fulgoni ivi residente (ma poche ore dopo il Fulgoni, nella confusione del ritorno della colonna dei militi battuti, riuscirà a fuggire; verrà nuovamente arrestato nel febbraio 1944 e deportato a Mauthausen, da dove tornerà in Italia dopo la liberazione) .

Compiuto il raid a Noveglia e lasciato in loco un presidio di venti uomini, la colonna fascista proseguì lungo la mulattiera per Osacca. Raggiunta la località Roncazzuolo, dove esisteva una base di transito dei partigiani, i fascisti vi sorpresero altri patrioti, tra cui il giovane Roberto Rossi di Casalmaggiore. Quindi proseguirono la marcia e, alle nove e mezza, si attestarono alle « Case Vecchie » di Osacca, all’inizio del villaggio. Oltreché numerosi, essi erano poderosamente armati, ma la loro azione di sorpresa fallì perché una donna, attraverso scorciatoie, corse a dare l’allarme ai partigiani accampati nelle case « Costa » e « Pesche », poste più a monte.

A questo punto il distaccamento partigiano, comandato dal casala* sco Giovanni Favagrossa, distribuì le proprie forze fra le case « Costa », « Pesche » e sulla destra della montagna. Nello stesso tempo alcuni abitanti di Osacca, fattisi consegnare le armi, accorsero a dar man forte ai partigiani.

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 301

Brano: O.S.A,

nicana, Santa Lucia, Stati Uniti, Surinam, TrinidadTobago, Uruguay e Venezuela. Ne fanno parte tutti gli Stati del continente americano, tranne il Canada e Cuba che ne è stata esclusa nel 1962. Vi partecipano, in veste di « osservatori permanenti », i seguenti Stati: Austria, Belgio, Canada, Egitto, Francia, Germania, Giappone, Israele, Italia, Olanda, Portogallo e Spagna. Formalmente, scopo delI'O.S.A. è quello di « garantire la pace e la sicurezza del continente americano, risolvere i contrasti reciproci, assicurare la difesa comune, pervenire alla soluzione dei problemi politici, giuridici ed economici ».

Di fatto, è uno strumento dell'imperialismo nordamericano per il controllo dell'America Latina.

II massimo organo delI’O.S.A. è l’Assemblea annuale ordinaria. Segretario generale è l’argentino Alejandro Orfila, eletto per la prima volta nel 1974 e rieletto nel 1979 per un secondo manda[...]

[...]imperialismo nordamericano per il controllo dell'America Latina.

II massimo organo delI’O.S.A. è l’Assemblea annuale ordinaria. Segretario generale è l’argentino Alejandro Orfila, eletto per la prima volta nel 1974 e rieletto nel 1979 per un secondo mandato di cinaue anni.

AH’interno delI'O.S.A, esistono una serie di organismi per la cooperazione economica interregionale, tra cui il Patto Andino, il Mercato Centro Americano [M.C.A.), {'Associazione Latinoamericana di libero commercio {A.L.A.L.C.), il Sistema Economico Latinoamericano (S.E.L.A.) e altri ancora, tutti sostanzialmente poco significativi. Hanno invece grande importanza la Banca Interamericana per lo Sviluppo (B,i,d,), creata nel 1959 e massimo organismo finanziario della regione, e soprattutto gli organismi repressivi, tra cui il Consiglio di Difesa CentroAmericano (Con.de.ca.), il più attivo negli ultimi anni.

Fondato nel 1963, il Con.de.ca. agisce come vera e propria superstruttura politica nella regione dell’istmo centroamericano, dove opera in maniera assolutame[...]

[...]fatto l’O.S.A. ha giocato e conserva ancora un ruolo significativo nell’agevolare e giustificare il dominio incontrastato degli U.S.A. su tutto il Subcontinente, nel settore militare, in quello economico e in quello culturale.

Questo emerge con chiarezza ripercorrendo le principali tappe storiche deN’Organizzazione.

Precedenti storici

Alla radice del movimento indipendentista latinoamericano, a cavallo tra i secoli XVIII e XIX, si intrecciano una serie di motivi: la rivendicazione dei diritti politici da parte degli schiavi negri in tutta la zona dei Caraibi, il diffondersi di ideologie dettate dall’illuminismo francese, l’esigenza di libertà commerciali che determinano la caduta del monopolio spagnoloportoghese, La lotta per l'indipendenza sarà diretta dalla borghesia creola, egemonizzata pressoché totalmente dalla sua ala dedita a! commercio. Di fatto le nuove repubbliche nascono già dipendenti dal mercato esterno, e questa dipendenza si accentuerà ancor più dopo la fase di dominazione inglese, protrattasi per quasi tutto I’ '800.

Contemporaneamente gli U.S.A., che all’epoca della propria indipendenza erano una nazione arretrata e agricola, intraprendono un gigantesco processo di espansione economica (già nel 1870 hanno il prodotto naz[...]

[...]). Tale espansione è stata pagata ad altissimo prezzo, prima dagli indiani locali, poi dal Messico, dai Caraibi e dal Subcontinente in generale, poi ancora dal movimento operaio statunitense stesso.

Verso la fine dell' '800, il nascere dell’imperialismo moderno attraverso l’integrazione e la diffusione del modo di produzione capitalistico su scala planetaria ha per l’America Latina alcune importanti conseguenze: un accelerato processo di « specializzazione » monoproduttiva, l'immigrazione di mano d’opera di origine europea più qualificata soprattutto nei grandi paesi deU'America del Sud, la comparsa e la rapida diffusione di un nuovo modello di organizzazione produttiva (la Company) che ha

bisogno sia di una forte concentrazione del latifondo, sia di costruirsi un peso politico determinante, per poter operare a condizioni economiche particolarmente vantaggiose. Il caso più esemplare in questo senso è forse quello della United Fruit (U,F.C.O.) che, nata nel 1898 in Costa Rica, dominerà fino ai primi anni ’60 del nostro secolo la vit[...]

[...]ttiva (la Company) che ha

bisogno sia di una forte concentrazione del latifondo, sia di costruirsi un peso politico determinante, per poter operare a condizioni economiche particolarmente vantaggiose. Il caso più esemplare in questo senso è forse quello della United Fruit (U,F.C.O.) che, nata nel 1898 in Costa Rica, dominerà fino ai primi anni ’60 del nostro secolo la vita politica ed economica di tutti i paesi delTistmo centroamericano, rovesciando governi, nominando presidenti, ecc.. Questo processo non poteva che generare acute contraddizioni; e, di fatto, a partire dalla fine delI’'800 sorgono e si sviluppano le prime organizzazioni e i primi partiti operai latinoamericani, si assiste ai primi scioperi « moderni », l’intera società appare in subbuglio. Nasce quindi come una necessità oggettiva quella di creare strutture organizzative regionali. Queste devono fornire copertura legale alle attività imperialistiche, dividere la « spesa repressiva », creare le condizioni interne per l’investimento estero, consacrando così l'alleanza s[...]

[...]e bor ghesie nazionali al potere e le potenze esterne. È naturale che proprio a Washington si svolga la prima Conferenza degli Stati Americani (C.E.A.). Convocata per discutere sui flussi informativi in rapporto al commercio internazionale, si riunirà in tutto otto volte, l'ultima delle quali a Lima (Perù) nel 1938.

Superata questa fase dello sviluppo capitalistico, la C.E.A. scompare per riapparire sotto il nome di Conferenza Interamericana (C.I.A.) che si riunisce nel 1945 a Città del Messico. Gli obiettivi originari dellorganizzazione sono ormai spostati e VAtto di Chapultepec stabilisce come finalità principale dell'alleanza tra j vari Stati americani quella di creare un sistema di sicurezza militare continentale.

Su questa base, nel settembre 1947 viene firmato a Rio de Janeiro il Trattato di Assistenza Reciproca [T.I.A.R.), inteso essenzialmente come alleanza per la difesa collettiva contro ogni aggressione esterna all'area (cioè contro l'U.R.S.S.) e quale modello per la successiva costituzione della N.A.T.O. (aprile 1949). Si c[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine C.I.A., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---fascista <---U.S.A. <---comunista <---fascismo <---comunisti <---fascisti <---italiana <---italiano <---Partito comunista <---Storia <---imperialismo <---italiani <---socialista <---C.L.N. <---United Fruit <---anticomunista <---antifascista <---D.C. <---La lotta <---N.A.T.O. <---P.C.I. <---U.R.S.S. <---United Fruit Company <---capitalismo <---imperialista <---nazista <---Alien Dulles <---Bibliografia <---Diritto <---Ethel Rosenberg <---John Foster Dulles <---Luigi Longo <---O.S.A. <---P.S.I. <---S.I.D. <---Santa Lucia <---T.I.A.R. <---Terzo Mondo <---antifascismo <---antifascisti <---cristiana <---d'Italia <---democristiano <---fasciste <---hitleriana <---marxismo <---marxista <---militarismo <---nell'Italia <---neofascisti <---revisionismo <---riformista <---socialismo <---A.D. <---A.G.I.P. <---A.L.A.L.C. <---A.N.H. <---A.N.P.I. <---Adamo Degli Occhi <---Air Haiti <---Albino Volpi <---Alejandro Orfila <---Alejandro de Leon <---Alien W <---Alien W Dulles <---Amedeo Giurin <---Amedeo Matacena <---Amleto P <---Angelo De Giorgi <---Anna Marietti Solmi <---Anno Zero <---Antonio Gramsci <---Aref su Kassem <---Arrestato a Brescia <---Augusto Malacria <---Bixio di Milano <---Bocchetta Sessera <---Bocchetta di Sessera <---Brigate Garibaldi Luigi Longo <---C.C. <---C.D.C.A. <---C.E.A. <---C.O.P.E.I. <---C.V.L. <---C.V.P. <---Calendario del Popolo <---Camp David <---Campo Imperatore <---Carlo Marx <---Carlos Andrés Pérez <---Centro interno <---Centro-Americano <---Cesare Maria De Vecchi <---Che Guevara <---Chicago Daily News <---Chiesa di Roma <---Chimica <---Chimica farmaceutica <---Claudio Varalli <---Clinica <---Clinton Knox <---Collegio di Udine <---Columbia University <---Comando generale del Corpo Volontari <---Comitato centrale <---Comunità Democratica <---Comunità Europee <---Conferenza degli Stati Americani <---Consiglio di Difesa Centro <---Consulta Nazionale <---Continental Illinois Bank <---Convegno di Feltre <---Corporazione Venezuelana del Petrolio 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