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Il segmento testuale C.G.T. è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 469

Brano: [...]in un istituto professionale francese di Conakry, capitale della colonia, ma l'anno seguente ne venne espulso per aver diretto uno sciopero di studenti. Completò gli studi superiori per corrispondenza.

Nel 1940 si impiegò presso una ditta francese e l’anno dopo si specializzò in telecomunicazioni. Impegnatosi attivamente nel movimento operaio, nel 1945 fu eletto segretario generale della Federazione dei lavoratori di Guinea, affiliata alla

C.G.T. francese e alla Federazione sindacale mondiale. Il 18.10.1946 partecipò a Bamako (Sudan) alla conferenza di fondazione del Rassemblement démocratique africain (R.D.A.), il grande partito interterritoriale unito che doveva guidare sulle posizioni più avanzate nella lotta per l’indipendenza le forze democratiche delle colonie francesi in Africa.

Nel 1947 entrò a lavorare nella amministrazione del Ministero delle Finanze francese in Guinea e divenne segretario generale del sindacato degli impiegati ministeriali. A causa della sua attività politica perse ben presto l’impiego, per cui si dedicò[...]

[...]vanzate nella lotta per l’indipendenza le forze democratiche delle colonie francesi in Africa.

Nel 1947 entrò a lavorare nella amministrazione del Ministero delle Finanze francese in Guinea e divenne segretario generale del sindacato degli impiegati ministeriali. A causa della sua attività politica perse ben presto l’impiego, per cui si dedicò completamente al lavoro sindacale. Nel 1948 diventò segretario generale della sezione guineana della C.G.T. e nel 1950 segretario del comitato di coordinamento di tutte le sezioni della C.G.T. deH’Africa Occidentale Francese.

Per l'indipendenza della Guinea

Nel 1946 era stato tra i fondatori del Partito progressista di Guinea che, nel 1947, aveva aderito al R.

D.A. e cambiata la propria denominazione in Partito democratico guineiano (P.D.G.). In questo partito, guidato per 6 anni da Madeira Keita, ripetutamente arrestato e deportato dalle autorità coloniali francesi, nel 1952 la direzione fu assunta da Touré che seppe trasformarlo in una grande organizzazione nazionale di massa. Eletto nel 1953 all’assemblea territoriale, ma non eletto all’Assemblea Nazionale francese nel [...]

[...]n eletto all’Assemblea Nazionale francese nel 1954 unicamente per i brogli elettorali compiuti contro di lui, Touré acquistò crescente popolarità, tanto che nel 1956 le autorità francesi non poterono più impedirne l’elezione. Nello stesso anno egli

Sékou Touré

divenne anche sindaco di Conakry. Ormai leader indiscusso della più forte organizzazione politica guineana, nell’aprile 1956 fondò la Confederazione generale dei lavoratori africani (C.G.T.A.), affiliata alla C.G. T. francese e alla F.S.M.; e nel gennaio 1957 fondò VUnione generale dei lavoratori dell'Africa Nera [U.G.T.A.N.), estranea a qualsiasi affiliazione europea o internazionale. Nel marzo 1957, alle elezioni svoltesi ancora sotto il controllo della Francia, il P.D.G. conseguì una tale vittoria che le autorità coloniali furono costrette ad affidare a questo partito la formazione del governo, del cui Consiglio esecutivo Touré divenne vicepresidente. Due mesi dopo egli fu eletto anche membro del Gran Consiglio dell’Africa Occidentale Francese.

Da quel momento Touré riuscì[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 71

Brano: [...] Gourget e D. Lèv ine.

A parte alcuni aderenti al Partito comunista francese, il contingente più importante della « Ligue communiste » fu costituito dall'immigrazione, che diede anche i migliori quadri, soprattutto grazie all’adesione di alcuni militanti di origine italiana, tedesca, polacca, austriaca, cecoslovacca.

Parallelamente all’organizzazione della « Ligue communiste », all’interno della Confederazione generale del lavoro unitaria (C.G.T.U.), si costituì in Francia un'opposizione sindacale ispirata da Rosmer e Dommanget, ma tale formazione fu poi contestata dall’« ortodossia trotskista », che sconfessò Rosmer. Questi, vecchio sindacalista rivoluzionario, rifiutò di sottomettersi ai suoi critici e, nel novembre 1930, dette le dimissioni dalla « Ligue communiste », portandosi dietro alcuni compagni che, nell’aprile 1931, fondarono con lui un gruppo detto della « Sinistra comunista », di effimera durata.

Rosmer riassumeva il suo pensiero nella formula: « Né trotskismo, né trotskista ».

Nonostante le divisioni e le scissioni[...]

[...]tskismo in Francia

La feroce dittatura esercitata in Germania da Hitler, la guerra civile scatenata dal generale Franco in Spagna (1936) e, da quello stesso anno, l’inizio dei « processi staliniani » in Unione Sovietica, segnarono drammaticamente la storia europea. Ma fin dal 1934, dopo il tentato putsch fascista di Parigi, la reazione dei lavoratori francesi era stata immediata, portando alla costituzione di un Fronte unitario tra la vecchia C.G.T., riformista, e la C.G.T.U., guidata dai comunisti. A ciò sarebbe seguito il patto di unità dazione tra socialisti e comunisti. La tattica terzinternazionalista della « classe contro classe » venne così gradualmente abbandonata (v. Fronte popolare).

In tale situazione, bisognava cercare di uscire dall’isolamento in cui i « trotskisti » erano stati gettati e



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 446

Brano: [...]la minaccia di guerra. Il 27.5.1932 Henri Bar busse (v.) e Roma in Rolland lanciarono l’idea di un Congresso mondiale contro la guerra e, alla fine di agosto dello stesso anno, questo infatti si riunì ad Amsterdam con 2.200 delegati rappresentanti 29 nazioni.

La delegazione francese era composta da comunisti, da socialisti della S.F.I.O., da rappresentanti della Lega dei diritti dell'uomo (L.I.D.U.) e della Confederazione generale del lavoro [C.G.T.). I socialisti intervenuti ebbero poi un biasimo da parte degli organi disciplinari del loro partito che considerava tale congresso « più una manovra contro la socialdemocrazia che non un’iniziativa seria in favore della pace ».

Il secondo Congresso del movimento si riunì all’inizio del 1933, nella famosa sala da concerti Pleyel a

Parigi. I socialisti si ritrovarono, più numerosi che nella riunione precedente, a fianco dei comunisti, e ancora una volta furono biasimati dalla direzione del loro partito. Il movimento AmsterdamPleyel andò comunque sviluppandosi, costituendo un primo import[...]

[...] comunisti organizzarono una contromanifestazione in piazza della Repubblica, reclamando l’« arresto immediato del prefetto Chiappe, lo scioglimento delle organizzazioni fasciste, la rappresentanza proporzionale alla Camera, la difesa dei salari e degli stipendi». La manifestazione fu proibita, ma si svolse ugualmente e fu imponente. A causa dell’intervento della forza pubblica si ebbero 4 morti e numerosi feriti.

A seguito di questi fatti la C.G.T. decise uno sciopero generale di 24 ore per il 12 febbraio e, per lo stesso giorno, il Partito socialista (S.F.I.O.) indisse a sua volta una grande manifestazione. Sia allo sciopero che alla manifestazione aderirono il P.C.F. e la Confederazione generale del lavoro unitaria (C.G.T.U.), diretta dai comunisti.

Nel pomeriggio del 12, oratori del Partito socialista e del Partito comunista parlarono insieme a una massa di 150.000 manifestanti. Anche se vi erano ancora passi da compiere prima di giungere al Fronte popolare, si può dire che da quel giorno l’avvicinamento tra i due partiti s’era effettuato.

Nel marzo 1934 fu costituito un Comitato d’azione antifascista e di vigilanza, che più tardi venne conosciuto anche come Comitato di vigilanza degli intellettuali antifascisti e che, poco più di un anno dopo, già contava 8.532 aderenti. L’avvicinamento tra socialisti, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 424

Brano: [...]ano numerosi cattolici. « Combat » era guidato da un comitato comprendente Georges Bidault (v.) e altri dirigenti [Frenay, Bertin Chevance, Claude Bourdet, De Menthon, P.H. Teitgen, Rémy Roure).

A ClermontFerrand (Alvernia) l'ex ufficiale di marina E. D'Astier de la Vigerie e il generale Corni llionMoliner furono alla testa del movimento Dernière Colonne che, a un certo momento, si propose di riunire comunisti, socialisti, sindacalisti della C.G.T. e dei sindacati cristiani (Confédération Francaise des Travailleurs Chrétiens). Nel primo comitato esecutivo del nuovo movimento, cui fu dato il nome di Liberation, entrarono Forgues e Lacoste (C.G.T.), Vienot e Laurent (P.S.) f e Poimboeuf (C.G.T.C.).

Sin dal novembre 1940 era intanto sorto a Lione il movimento FranceLiberté, i cui aderenti venivano reclutati soprattutto negli ambienti

della Jeune République. Verso la fine del 1941 « FranceLiberté » pubblicò il giornale FrancTireur, al quale si aggiunse, nel marzo 1942, il Pére Duchesne, diretto da Avinin, cui collaborarono Peju, Pinton, l.P. Levy, ClaudiusPetit, A. Bay et, Marc Bloch (v.), Georges Altman.

Sempre a Lione fu fondato negli ambienti militari e intellettuali il movimento France d'abord (Francia anzitutto) che estese le proprie ramificazioni nella regione Rodano e [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 447

Brano: [...]so del movimento di massa travolse i punti di dissenso. La prima affermazione pubblica del Fronte popolare ebbe luogo a Parigi il 18.1.

1935, in occasione di un grande comizio alla sala Bullier. Vi erano presenti: il Partito comunista, il Partito socialista, la Federazione della Senna del Partito radicalsocialista, il Partito radicale intitolato a « Camillo Pelletan », la L.I.D.U., il Comitato di vigilanza degli intellettuali antifascisti, la C.G.T.U..

Un mese dopo (10 febbraio), rispondendo all’appello dei comunisti e dei socialisti, 100.000 manifestanti sfilarono in piazza della Repubblica per onorare i caduti della dimostrazione dellanno precedente.

II 17 giugno venne eletto un comi

tato unitario per organizzare la tradizionale manifestazione del 14 luglio. Assunto il nome di Comitato per l’adunata popolare e presieduto da Victor Basch (18631944; cadrà assassinato dai miliziani di Darnand), presidente della L.I.D.U., lanciò un appello alle masse.

Richiamandosi alle grandi tradizioni rivoluzionarie del 14 luglio, l’appello [...]

[...]in questo giorno che fa rivivere la prima vittoria della Repubblica, di difendere le libertà democratiche conquistate dal popolo di Francia, di dare pane ai lavoratori, lavoro alla gioventù, e al mondo la grande pace umana ».

Risposero numerose organizzazioni, tra le quali il Partito comunista, il Partito socialista (S.F.I.O.), il Partito radicalsocialista, il Partito radicale « Camille Pelletan », la Giovane Repubblica, il Fronte sociale, la C.G.T., la C.G.T.U., il Comitato di vigilanza degli intellettuali antifascisti, il movimento AmsterdamPleyel, l’Associazione degli scrittori e degli artisti rivoluzionari, l’Associazione repubblicana degli ex combattenti. Il 14 luglio gli esponenti delle varie organizzazioni si riunirono al velòdromo Buffalo a MontRouge e vi tennero le «Assisi della pace e della libertà ». Nel pomeriggio ebbe luogo un'imponente sfilata popolare, dalla Bastiglia fino al bosco di Vincennes.

Dopo varie trattative e il superamento di non poche difficoltà, il programma del Rassemblement populaire fu messo a punto e pubbli

cat[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 185

Brano: Jugoslavi in Italia

l’aprile 1943, fu deportato in un campo di concentramento in Germania, dove rimase fino alla Liberazione.

Secondo dopoguerra

Nel maggio 1945 fu eletto vicepresidente dell’Unione sindacale mondiale e, nel 1947, presidente del Consiglio economico deH'O.N.U.. Dopo essere stato ininterrottamente per 38 anni segretario generale della C.G.T., nel 1947 (per sottrarre la C.G.T. al controllo dei comunisti che vi avevano conquistato la maggioranza) si pose alla testa della scissione sindacale del movimento operaio francese, assumendo poi la direzione della C.G.T. Force Ouvrière (v. Francia).

Vicepresidente della Federazione internazionale dei sindacati liberi (dicembre 1949) e presidente del Consiglio internazionale del Movimento europeo, nel 1952 fu insignito del Premio Nobel per la pace.

Bibliografia: G. Bernard D. Tintaut A. M. RenauId, Léon Jouhaux, cinquante ans de syndicalisme, Paris 1952; Hommage inter national a Léon Jouhaux, a cura del « Comité des amis de Léon Jouhaux et Démocratie combattante », Paris 1952.

E.Po.

Jovine, Francesco

N. a Guardialfiera (Campobasso) il 9.10.1902, m. a Roma il 30.4.1950; scrittore.

Di modesti[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 184

Brano: [...]sta riformista.

Di famiglia operaia, dopo aver frequentato una scuoia professionale entrò come operaio in una manifattura di fiammiferi, aderendo subito al sindacato.

Licenziato dalla fabbrica nel 1901, si diede all’attività sindacale e nel 1905 fu chiamato a far parte deì Comitato nazionale della Confédération Générale du Travail come rappresentante della Bourse du Travail (Camera del lavoro) di Angers.

Eletto segretario generale della C.G.T. dal 1909, partecipò in tale veste alle conferenze internazionali di Zurigo (1913), Bruxelles (1914) e Leeds (1916). In quegli anni fu tra i maggiori propagandisti del sindacalismo rivoluzionario e direttore del periodico « La Bataille syndicaliste » (19111921).

Nel 1917 fu ministro nel governo Clemenceau. Nel 1919, alla conferenza della pace di Versailles, fu nominato consigliere tecnico per lo studio della legislazione internazionale del lavoro.

Nel 1936 Léon Blum gli offrì un portafoglio ministeriale nel governo di Fronte Popolare (v.). Successivamente diventò consigliere generale del[...]

[...]ico « La Bataille syndicaliste » (19111921).

Nel 1917 fu ministro nel governo Clemenceau. Nel 1919, alla conferenza della pace di Versailles, fu nominato consigliere tecnico per lo studio della legislazione internazionale del lavoro.

Nel 1936 Léon Blum gli offrì un portafoglio ministeriale nel governo di Fronte Popolare (v.). Successivamente diventò consigliere generale della Banca di Francia.

Nella Resistenza

Nel 1940, dissoltasi la C.G.T., Jouhaux fu tra coloro che nella Francia occupata iniziarono la Resistenza. Nel 1941 il governo collaborazionista di Vichy lo fece arrestare a Marsiglia e lo relegò a domicilio coatto a Cahors, da dove riuscì a fuggire. Arrestato dai tedeschi nel

184



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 420

Brano: [...]enza successo, la politica di riavvicinamento alla Germania concedendo una riduzione delle riparazioni di guerra e offrendo una intesa su alcune importanti questioni (accordi di Wiesbaden del 1921). L’isolamento in cui venne a trovarsi la Francia alla Conferenza di Washington (192122) provocò la ■ caduta del governo Briand. Succedette il conservatore Raymond Poincaré (18601934) che accentuò la politica di destra intensificando la lotta contro la C.G.T. e il P.C.F.. Quanto alla politica estera, col pretesto di non aver ricevuto dai tedeschi il regolare pagamento della quota di riparazioni di guerra, nel 1923 Poincaré fece occupare la Ruhr, cosa che aggravò la situazione interna della Francia, i suoi rapporti con gli alleati: e accelerò la crisi rivoluzionaria in Germania. Dalle elezioni del maggio 1924 uscì vittorioso il « Cartello delle sinistre », costituito da socialisti, radicalsocialisti e altri partiti della piccola e media borghesia. Millerand e Poincaré furono costretti

a dimettersi. Al governo successe il socialista Edouard Herri[...]

[...] per il regolamento delle riparazioni di guerra da parte della Germania, normalizzò nell’ottobre 1924 le relazioni con l’Unione Sovietica e, nel 1925, partecipò agli accordi di Locamo con Inghilterra e Germania per assicurare una pacifica soluzione alle questioni europee.

Sotto il successivo governo Briand, la Francia iniziò la guerra contro la Repubblica del Riff, nel Marocco, e soffocò il movimento di liberazione della Siria. Il P.C.F. e la C.G.T. condussero un’ampia azione di difesa dei popoli coloniali, con dimostrazioni culminate nel grande sciopero generale del 12.10.1925. Contro le sinistre cominciò allora a ergersi sempre più minaccioso il movimento di tipo fascista della Action Francaise (monarchico, clericale e antisemita).

Nel 1926 i socialisti si staccarono dal «Cartello delle sinistre», sicché nel 1926 potè tornare al governo Poincaré. Questi accentuò la repressione, emanò una legge che puniva le azioni antigovernative e riduceva i diritti fondamentali dei lavoratori, ma ciò provocò manifestazioni e scioperi di protesta. [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 755

Brano: [...]nerale. Ciò si produsse a Ginevra nel 1902, nel cantone di Vaud nel 1907 (con un successo limitato) e a Zurigo nel 1912. Robert Grimm (18811958), allora segretario dell’Unione operaia di Basilea, nel 1906 pubblicò un opuscolo sul

lo sciopero generale politico, nel quale suggeriva di ricorrere a questo mezzo per assicurare il successo di certe rivendicazioni politiche. Nella Svizzera di lingua francese, dove si faceva sentire l’influenza della C.G.T. di Francia, un movimento sindacalista rivoluzionario conobbe qualche espansione fin verso il 1908; la posizione minoritaria di questa componente in seno alla maggior parte delle federazioni sindacali, una industrializzazione recente e le insufficienze dei socialisti locali (specialmente nel cantone di Vaud) resero effimero questo successo. Nel 1914 il movimento era già scomparso e i suoi resti si confusero con i piccoli gruppi anarchici animati dal ticinese Luigi Bertoni (18721947), il quale, dopo il 1900, pubblicava a Ginevra il suo settimanale Le Réveii il Risveglio.

I lavoratori strani[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 119

Brano: Resistenza italiana

Di contro, all'indomani della guerra etiopica e proprio negli anni proclamati come gli “anni del consenso”, ben 130.000 lavoratori italiani emigrati si iscrissero in Francia alla C.G.T., l’organizzazione sindacale diretta dai comunisti, e non pochi di essi furono diretto veicolo di antifascismo, venendo in Italia durante le ferie e portandoci notizie degli aumenti salariali, della settimana di 40 ore, dei 15 giorni feriali per anno, benefizi ottenuti in un Paese che veniva colpito dagli anatemi della propaganda di Roma. Per non parlare della crescente defezione del clero dopo l'alleanza del 1936 con la Germania nazista e (spinta decisiva) dopo le leggi razziali del 1938.

Il fuoco, del resto, veniva tenuto acceso dagli strati intellettuali rimasti fedeli a Benedetto Croce [...]


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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine C.G.T., nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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