Brano: Sudafrica
nel paese per importanza, con un programma antimperialista. Nel 193536 questa lega condannò l’invasione italiana dell’Etiopia e l’invasione giapponese della Cina. L’antimperialismo e la noncollaborazione erano ormai diventati i due principi abbinati dei nuovi movimenti di liberazione. Nel 1937 Gool propose una “unità noneuropea” per realizzare questi scopi. Senonché l’A.A.C., l’A.N.C. e il C.P.S.A. accettarono come “portavoce” dell’A.A. C. il N.R.C. e spezzarono il boicottaggio facendo una campagna per far eleggere come rappresentanti indigeni “bianchi” i liberali Ballinger, Hemming e Molteno, ma il 61% degli “elettori” registrati boicottò le elezioni.
Kotane, a proposito del risultato politico del C.P.S.A., affermò: « Dobbiamo ammettere un completo tradimento del popolo africano » (Verbali del C.P.S.A., 29.12.1938).
Punto di riferimento delle forze della noncollaborazione divenne da questo momento l’Associazione Nuova Era (N.E.F.) fondata nel 1937 a Città del Capo come un forum aperto da Gool, B.M. Kies, I.B. Tabata, S.A. Jayiya e altri che, insieme al gruppo La Guma del C.P.S.A. e a militanti della N.L.L., nel marzo 1938 diedero vita al Fronte unito noneuropeo (N.E.U.F.) per una politica nonrazziale, antimperialista e noncollaborazionista. Nell'autunno del 1939 il N.E.U.F. tenne assemblee di massa contro le nuove leggi di segregazione e in favore della Cina e dell’Etiopia. Il dottor Y. Dadoo, dirigente “indiano” del C.P.S.A., nel settembre 1939 fu arrestato per dichiarazioni contro la guerra fatte dal N.E.U.F.. In seno a questa organizzazione anche Kies, Gool, Tabate, Jaffe, Jayiya e altri del N.E.F. denunciavano il nuovo conflitto mondiale come interimperialista. Essi condannavano la collaborazione del
C.P.S.A. con i nazionalisti sudafricani e con i nazisti, nonché il giornale razzista del C.P.S.A. “Ware Republikein”, per il loro voltafaccia dopo il Patto russotedesco del 1939.
Seconda guerra mondiale: Movimento di unità noneuropea
Dopo l’invasione tedesca della Russia (luglio 1941), il C.P.S.A. fece una nuova svolta: diede un incondizionato sostegno al regime razzista e imperialista di Smuts, bloccò uno sciopero dei minatori africani in nome dello “sforzo bellico”, accolse il ministro della Giustizia C. Steyn nella associazione Amici del
TUnione Sovietica (completamente “bianca”) e costituì infine la Z.eg/one Springbok inviando in Etiopia truppe sudafricane segregazioniste per sostenere l’Amministrazione militare britannica colonialista.
Nel 1942 il C.P.S.A. collaborazionista si fece rappresentare in seno al N.R.C. da Mfutsunyana. Nel N.E.F. intanto i giovani antimperialisti[...]
[...]a: diede un incondizionato sostegno al regime razzista e imperialista di Smuts, bloccò uno sciopero dei minatori africani in nome dello “sforzo bellico”, accolse il ministro della Giustizia C. Steyn nella associazione Amici del
TUnione Sovietica (completamente “bianca”) e costituì infine la Z.eg/one Springbok inviando in Etiopia truppe sudafricane segregazioniste per sostenere l’Amministrazione militare britannica colonialista.
Nel 1942 il C.P.S.A. collaborazionista si fece rappresentare in seno al N.R.C. da Mfutsunyana. Nel N.E.F. intanto i giovani antimperialisti studiavano gli scritti di Kenyatta, Nkrumah e Nehru (imprigionato per essersi dichiarato contro la guerra). Fu costituita una Lega giovanile della A.N.C. che si ispirava a A. Cesaire della Martinica, al senegalese Senghor, al francese J.P. Sartre ed era influenzata da missionari cattolici.
Quando nel 1943 Smuts, il grande architetto della segregazione, costituì il Dipartimento degli affari di co^ lore [C.A.D.), il N.E.F. fondò un Comitato antiC.A.D. per boicottare i “qui[...]
[...] di un programma di
10 punti per la lotta contro ogni determinazione razziale, per la noncollaborazione e contro l’imperialismo. Il movimento aveva propri rappresentanti in Rhodesia, in Namibia e nei protettorati. In campagne di estensione nazionale esso si oppose alla nuova segregazione del tempo di guerra e poi a quella del dopoguerra, salutando le lotte per l’indipendenza dell’Indonesia, dell’india, del Vietnam e della Cina.
Nel 1944 il C.P.S.A. e l’A.N.C. aderirono al N.E.U.F., ma nel 1945 si ritirarono da una campagna antipermessi lanciata dal movimento contro i liberali del Capo. Nel 1946 il N.E.U.M. rivendicò l’indipendenza per la Namibia, ma l’A.N.C. propose invece un’amministrazione fiduciaria.
Nel 1946, dopo uno sciopero di 80 mila minatori (nel corso del quale
10 scioperanti rimasero uccisi e 1.300 feriti), l’A.N.C. accettò la pro
posta di M. Kotane di boicottare le elezioni del Consiglio dei rappresentanti indigeni e delle rappresentanze degli indigeni “bianchi”. Nel giugno 1947 il N.E.U.M. organizzò il boicottagg[...]
[...]trazione fiduciaria.
Nel 1946, dopo uno sciopero di 80 mila minatori (nel corso del quale
10 scioperanti rimasero uccisi e 1.300 feriti), l’A.N.C. accettò la pro
posta di M. Kotane di boicottare le elezioni del Consiglio dei rappresentanti indigeni e delle rappresentanze degli indigeni “bianchi”. Nel giugno 1947 il N.E.U.M. organizzò il boicottaggio di queste elezioni e in ottobre lo stesso Kotane, diventato nel frattempo segretario del C.P.S. A., nell’organo di partito “Libertà” stigmatizzò i rappresentanti indigeni come « traditori dell’Africa ». Ma la conferenza del C.P.S.A. del gennaio 1948 respinse il boicottaggio e decise di presentare (come “rappresentanti indigeni”) alcuni “bianchi” iscritti al partito.
Mentre Tabata veniva arrestato durante le lotte contadine condotte dal N.E.U.M. nel Pondoland, nel novembre 1948 S. Khan fu il primo “comunista bianco” eletto come “rappresentante indigeno” al Parlamento interamente bianco, e ciò nonostante un massiccio boicottaggio africano contro i “traditori dell’Africa”. Il C.P.S.A. continuò questa collaborazione razzista facendo eleggere altri “rappresentanti indigeni” bianchi: Bunting, Carneson e R. Alexander. Ciò [...]
[...]l gennaio 1948 respinse il boicottaggio e decise di presentare (come “rappresentanti indigeni”) alcuni “bianchi” iscritti al partito.
Mentre Tabata veniva arrestato durante le lotte contadine condotte dal N.E.U.M. nel Pondoland, nel novembre 1948 S. Khan fu il primo “comunista bianco” eletto come “rappresentante indigeno” al Parlamento interamente bianco, e ciò nonostante un massiccio boicottaggio africano contro i “traditori dell’Africa”. Il C.P.S.A. continuò questa collaborazione razzista facendo eleggere altri “rappresentanti indigeni” bianchi: Bunting, Carneson e R. Alexander. Ciò durò fino al 1955, quando cioè si concluse l’esperimento di governo nazionalista che, dal 1948, aveva rimpiazzato il Partito Unito di Smuts.
Nel 1949 coloni e commercianti inglesi a Durban organizzarono un pogrom razzista antiindiano, mobilitando in questa operazione i bottegai africani del ghetto. Nel corso del pogrom si ebbero 442 morti e 1.067 feriti. All'indomani del massacro, Mkele per il N.E.U.M., il dottor Xuma per l'A.N.C. e Dadoo per il Congress[...]