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Il segmento testuale C.L.N è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 18Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 315

Brano: Ospedali e medici partigiani

Lombardia

A Milano venne costituito quello che forse fu il primo C.L.N, di categoria sorto in Italia durante la Guerra di liberazione. II C.L.N. dei medici milanesi assunse la funzione di centro di tutta la rete organizzativa dei servizi di assistenza sanitaria. Il primo nucleo si formò dopo T8.9.1943 per iniziativa di un gruppo di medici antifascisti e, inizialmente, svolse un’attività assistenziale a favore dei prigionieri e dei carcerati per impedirne la deportazione in Germania. L’organismo venne ufficialmente riconosciuto dal C.L.N. Regionale Lombardo il 12.9.1944 e, in esso, furono rappresentati i cinque partiti che componevano il C.L.N. stesso più il Partito repubblicano. Il 15.4.1945 il C.L.N. medico presentò al Comando Piazza di Milano una dettagliata relazione sull’intero sistema sanitario locale: la città, divisa in 8 settori, poteva contare su circa 100 medici; ogni settore era diretto da un caposettore che aveva alle proprie dipendenze altri medici, un gruppo di infermiere diplomate e un certo numero di personale ausiliario; negli ospedali e nelle case di cura di tutta l’area cittadina erano stati allestiti reparti di pronto soccorso, attrezzati per fronteggiare anche una lotta prolungata; tutti i servizi sanitari di settore erano inoltre collegati con formazioni di montagna.[...]

[...] di tutta l’area cittadina erano stati allestiti reparti di pronto soccorso, attrezzati per fronteggiare anche una lotta prolungata; tutti i servizi sanitari di settore erano inoltre collegati con formazioni di montagna. Già prima del riconoscimento ufficiale, i medici antifascisti milanesi avevano stampato il Giornale del Medico, organo clandestino dell’associazione, del quale uscirono complessivamente quattro numeri.

Dopo la Liberazione, il C.L.N. dei medici venne trasformato dal C.L.N.A.L in Commissariato all’igiene e Sanità per la Lombardia, con Commissario il dott. Amedeo Piraino (Brigate « Mazzini ») e Vicecommissario il dott. Leone Beltramini (Brigate « Matteotti »). Fra gli altri promotori di questo C.L.N. erano i medici Piero Bucai ossi, Osvaldo Borelli, Aldo Brina, Beretta, Cattabeni, Chiabov (poi arrestato e deportato), Sandro Beltramini (poi comandante di una Divisione partigiana in vai d’Ossola), Carano, Costa, Dragonetti, Ferrari, Gilardoni, Giovane, Giacomelli, Grossoni, Maffi, Mattea, Merlin, Miani (primario dell'Ospedale di Vimercate), Papa, Pirri, Trevisan, Zoboli, Zubiani, e infine il dott. Giardina. Quest’ultimo, capo medico del carcere di San Vittore, con

l’aiuto di suor Enrichetta Alfieri si adoperò molto a favore dei detenuti politici durante i mesi dell’occupazione tedesca. [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 299

Brano: Orvieto

componeva di 20 uomini, ma nel mese di giugno questi erano saliti a circa 200. L’armamento era costituito da alcuni mitra, da diversi fucili, bombe a mano e pistole abbandonati da giovani disertori del Battaglione « M », dal disciolto Esercito italiano, o tolti dai partigiani a militari tedeschi sbandati. Tutti i bollettini del C.L.N» mettevano in evidenza le malefatte dei maggiori esponenti del fascismo orvietano e, nel contempo, facevano conoscere gli sviluppi della situazione politicomilitare dell'Italia e dell’Europa. Durante il periodo della Resistenza vennero inoltre defissi di notte i manifesti tedeschi e fascisti, distribuiti volantini redatti dai comunisti, praticato il sabotaggio passivo laddove era possibile. La formazione autonoma rimase tuttavia sempre isolata dalle altre bande partigiane operanti nei Comuni dell’Orvietano, salvo sporadici contatti avuti con un gruppo di partigiani attivo a Pitigliano.

Il [...]

[...]tivo a Pitigliano.

Il 2.3.1944 vennero arrestati due dirigenti comunisti: Ferruccio Ferri e Guerrino Mosna\ il 5 marzo fu la volta di un altro dirigente comunista, Remo Grassi. Inoltre vennero arrestati i patrioti Marcello Fu sari, Gualtiero Bar gel letti, Ascenzio Tavoloni, Vittor Ugo Marengo e Gino Mocetti, tutti sorpresi dai militi del Battaglione « M » mentre distribuivano la stampa antifascista. Questa era costituita da un comunicato del C.L.N., da un volantino dattiloscritto a cura dei comunisti e dal giornale Giustizia e Libertà, portato da Roma a Orvieto dal ferroviere orvietano Giovanni Salvatori, che verrà fucilato alla Fosse Ardeatine (v.).

Grassi, Ferri e Mosna vennero trattenuti nelle carceri di Orvieto come ostaggi sotto sorveglianza speciale, mentre i diffusori della stampa furono rimessi in libertà nel mese di aprile.

Ai comunisti di Orvieto perveniva spesso da Roma, da parte del comunista orvietano Angelo Costanzi, il giornale clandestino La Scintilla, della cui redazione clandestina Costanzi faceva parte. Dotato [...]

[...]i. L’atroce esecuzione dei Sette Martiri Orvietani scosse profondamente la popolazione. ! cittadini democratici manifestarono il proprio sdegno contro gli assassini recandosi in pellegrinaggio sul luogo della fucilazione e al cimitero, per deporre fiori sulle fosse delle vittime, nonostante il divieto e il clima di terrore così instaurato.

La Liberazione

La sera del 6 giugno, verso le ore 21, grazie a un piano di evasione concertato tra il C.L.N., una guardia di pubblica sicurezza repubblichina di nome Mimmo e il direttore del carcere, i 3 ostaggi Remo Grassi, Ferruccio Ferri e Guerrino Mosna furono liberati insieme ad altri prigionieri politici, compresi due ebrei arrestati solo perché tali.

Quando, l’indomani, i nazifascisti si presentarono al carcere per prelevare gli ostaggi e portarli con sé nella ritirata, non vi trovarono più nessuno, neanche il direttore. (La guardia di pubblica sicurezza, autore della falsificazione dei documenti necessari per scarcerare gli ostaggi, espediente suggerito dal direttore del carcere, all 'in[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 403

Brano: [...]ccisione del fascista Pepe, avvenuta in Milano. Prosciolto dopo alcuni mesi di carcere, dal 1926 fu sottoposto a vigilanza speciale dalla polizia.

Nel 1942 prese parte alla riorganizzazione del Partito socialista clandestino, finché nell’aprile 1943 venne nuovamente arrestato. Riacquistata la libertà con la caduta del fascismo, dopo l ’8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione nelle file della Resistenza e rappresentò il suo partito nel C.L.N, di Milano (v.).

Dopo la Liberazione fu designato dal C.L.N. della Lombardia commissario all'industria. Divenuto sottosegretario all’industria nel primo governo De Gasperi (10.12.1945

1.7.1946), concluse gli accordi a Washington per la sistemazione delle pendenze tra Italia e Stati Uniti a seguito del Trattato di pace. Fu poi designato ministro dell’industria e Commercio nel 5° ministero De Gasperi (23.5.1948 14.1. 1950).

È stato tra i più decisi sostenitori della politica di scissione del Partito socialista, conclusasi con la rottura di Palazzo Barberini, e tra i fautori dell’adesione dell’Italia al Patto Atlantico.

Lombardo Radice, Lucio
[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 544

Brano: [...]re, dedicandosi contemporaneamente all’attività claodestina di partito.

Nella Resistenza

Dopo il 25.7.1943, durante i 45 giorni del governo Badoglio, rappresentò il P.C.I. nel Fronte nazionale dei partiti antifascisti e, dopo l’8 settembre, si prodigò per organizzare i primi nuclei di partigiani nell’ Astigiano.

Nel dicembre 1943, per incarico del Partito si trasferì a Genova (v.) per assumere il compito di rappresentante del P.C.I. nel C.L.N. regionale della Liguria. Qui operò per Cinterò periodo della Guerra di liberazione. Dopo il 25.4.1945 tornò per breve tempo ad Asti, quindi fu di nuovo a Genova per sostituire Remo Scappini come presidente del C.L.N, ligure (22.5.1945).

Dopoguerra

Nel settembre del 1946 fu nominato segretario della Federazione comunista genovese (in sostituzione di Agostino Novella) e divenne poi segretario regionale del partito per la Liguria. Al VI Congresso nazionale del P.C.I. (gennaio 1948) fu eletto nel Comitato centrale, dove venne riconfermato dal VII e dall’ Vili Congresso.

Eletto consigliere comunale di Genova nel 1946, fu successivamente eletto deputato per due legislature (dal 1948 al 1958), poi senatore. Nel 1955 la Direzione del partito

10 chiamò a Roma per svolgere attività nella C.G.I.L., dell[...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 6Prefazione/premessa/introduzione con numerazione propria (Monografia/libro

Brano: [...] vero e proprio cappellano di formazioni partigiane, come lo splendido don Munari, catturato dai tedeschi a Montefiorino e ucciso qui a Firenze. Si ebbero il parroco o il frate spericolati protettori di ebrei e di ricercati politici; e quelli che trasformavano le canoniche e i conventi in basi logistiche e informative delle “bande " o dei ragazzi che cercavano di sottrarsi alla leva repubblichina, o addirittura in sedi di comandi partigiani e di C.L.N’ Il prete che in veste di boscaijolo o di contrabbandiere nascondeva sui monti o conduceva oltre confine partigiani braccati e prigionieri in fuga. Si ebbe il sacerdote membro del CLN, e il buon pastore che opponeva alla forza bruta tutto il peso della sua disarmata autorità neh disperato tentativo di proteggere dai lupi rapaci le pecorelle affidategli.

Scrive Uva Vaccari nel suo esemplare volume II tempo di decidere in cui ha raccolto amorevolmente documenti e testimonianze sulla partecipazione del clero modenese alla resistenza; "... mai come in quei durissimi 20 mesi, il clero fu unito con un vincolo così sincero ed assoluto al suo popolo E continua con una statistica di impressionante significato: “ Delle diecimila vittime delle sole rappresaglie naziste e fasciste [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 313

Brano: [...]più che altro allo spirito di solidarietà umana e politica largamente presente fra la popolazione. Innumerevoli furono le famiglie di contadini che, esponendosi a gravissimi rischi, offrirono questa assistenza, come pure numerosi furono i medici (spesso solo studenti di medicina) che entrarono a fare stabilmente parte delle formazioni con lo specifico compito di prestare la loro opera professionale.

Ma con lo sviluppo della organizzazione dei C.L.N, e delle stesse formazioni partigiane, anche il servizio sanitario potè consolidarsi, trovando soluzioni meno precarie

o addirittura permanenti, spesso appoggiate a pubblici ospedali, sanatori, case di cura, ecc., nonostante la occhiuta vigilanza nazifascista. In tutti questi luoghi, pubblici o privati, operavano a centinaia medici, studenti in medicina, infermieri, infermiere e personale ausiliario. Un capitolo a parte meriterebbe il personale ecclesiastico in servizio negli ospedali, in particolare le suore, fra le quali si ebbero casi di coraggio e dedizione pagati anche duramente.

L[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 499

Brano: [...]
Gavina, Cesare

N. a Stradella (Pavia) il 28.9.1881; avvocato. Militante fin da giovanissimo nel Partito socialista, fu sindaco della sua città e deputato dal 1919 al 1922. Antifascista, fu più volte aggredito dagli squadristi e perseguitato negli anni della ditta:, tura.

Nel 1941 entrò a far parte dell’organizzazione clandestina del P.C.L Dopo I’8.9.1943 partecipò alla GjLrer. ra di liberazione, nelle file deliò Resistenza, animatore del C.L.N df Stradella.

Dopo la Liberazione è stato deputato aH’Assemblea costituente, quindi senatore nel primo Parlamento della Repubblica (194853).

Gazzotti, Mario

N. a Bomporto (Modena) il 21.2. 1902; muratore. Comunista, attivo antifascista negli anni della clandestinità, nel 1932 fu condannato dal



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 24

Brano: [...]tenza in Lijuria, Istituto storico della Resistenza in Liguria, 1965.

Albasini Scrosati, Vittorio

Cleofe. N. a Monza il 12.9.1903; avvocato. Antifascista militante del movimento « Giustizia e Libertà », fu arrestato a Milano, dall’Ovra, nell’aprile 1931 e, deferito al Tribunale speciale, venne condannato a due anni di reclusione. Dopo l’8.

9.1943 partecipò alla Resistenza e, assieme a Ferruccio Parri, rappresentò ii Partito d’Azione nel C.L.N, di Milano.

L’arresto di V.A.S. avvenne in seguito alla cattura, da parte dell’Ovra, del professore belga Léo Joseph Moulin, che era giunto in Italia con un baule a doppio fondo contenente giornali e volantini di propaganda antifascista.

Alberganti, Giuseppe

Cristallo. N. a Stradella (Pavia) il 24.7.1898; macchinista delle Ferrovie dello Stato. Nel Partito comunista dalla fondazione (1921), nel 1922 fu licenziato dalTamministrazione ferroviaria, per avere svolto attività antifascista. Arrestato nel 1927, dopo il rilascio dovette espatriare clandestinamente in Francia, per sfuggire a[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine C.L.N, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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