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Il segmento testuale C.L.N.A.I è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 647

Brano: [...]à troppo delicato per complicarlo con transazioni che comportavano lucro. Comunque con questi fondi si arrivò al mese di ottobre ».

Nelle trattative con gli Alleati

Si ebbe inoltre la presenza attiva di Pizzoni in ognuna delle fasi più importanti dei rapporti tra il vertice deH’organizzazione partigiana e gli Alleati: in particolare, nelle vicende degli ultimi mesi del 1944, quando la missione al Sud (composta, oltre che dal presidente del C.L.N.A.I., da Farri, Pajetta, Sogno e Bauer) ottenne, con gli accordi di Roma del dicembre, tanto il riconoscimento ufficiale del Comitato di liberazione come unico centro coordinatore dell'attività resistenziale, quanto l’aumento dell’assegnazione mensile da 100 a 160 milioni di lire (v. Protocolli di Roma). Le delusioni e le perplessità suscitate negli esponenti della sinistra dal « semiinganno » (Parri) di Roma, pagato dal C.L.N.A.I. a prezzo del previsto, futuro indebolimento, a liberazione avvenuta, dei propri poteri di governo, non modificano il giudizio positivo sul l'efficacia del lavoro svolto, soprattutto da Pizzoni, nel condurre le trattative con gli angloamericani.

« Dovetti condurre — egli scrive — una lotta lunghissima per ottenere quanto volevo. Esposi per iscritto le nostre necessità, basando i miei calcoli sulle forze delle formazioni partigiane allora attive, e richiesi centosessanta milioni di lire al mese. Dopo lunghissima discussione la mia richiesta fu bocciata e questo principalmente dalla Commissi[...]

[...] meno evidenti, per portare a termine accordi organizzativi con altri movimenti di liberazione europei: ci riferiamo a quello sloveno (accordi con il professor Urban, Anton Vratusa, a Milano nei mesi da luglio a settembre del 1944) e a quello francese (incontri di Lione e dell 'Alta Savoia con la missione britannica e con l’ufficiale francese Guirche, il 1719 dicembre, nel viaggio di ritorno della missione al Sud). Ogni episodio della storia del C.L.N.A.I. ebbe fra i suoi protagonisti il presidente Pizzoni, figura interessante di apolitico, oltremodo attento al rispetto, da parte di tutti i rappresentanti politici, delle regole di vita interne del centro attivo della Resistenza italiana. La storia istituzionale del C.L.N.A.I., tuttavia, non è sufficiente a fornire con chiarezza ogni aspetto della personalità di Pizzoni, che senza dubbio della « Resistenza taciuta » fu uno dei personaggi di maggiore rilievo, soprattutto per ciò che riguarda le vicende, per alcuni tratti ancor oggi oscure, dei rapporti con gli angloamericani.

Pizzoni fu sostituito alla presidenza del C.L.N.A.I. da Rodolfo Morandi nell'aprile del 1945, alla vigilia dell’insurrezione. Nella seduta del 29 marzo il C.L.N.A.I. l’aveva incaricato di recarsi nel Sud per trattare e concludere con gli Alleati una nuova convenzione finanziaria,

al fine di perfezionare e chiarire alcuni aspetti degli accordi precedenti, riguardo soprattutto alla posizione del Comitato di Milano nella distribuzione degli stanziamenti. I tempi ormai stringevano. Pur in assenza di Pizzoni, ai membri del C.L.N.A.I. parve opportuno procedere per tempo alla nomina di un nuovo presidente, un politico, non tanto per sostituire « Longhi », quanto per giungere a una soluzione che riaffermasse la funzione del C.L.N. nella vita del paese.

O, come disse il rappresentante del P.d’A. nella seduta del 19 aprile, « per significare che il C.L.N.A.I [...] intendeva contribuire alla costituzione di un nuovo Stato italiano, in cui le masse siano chiamate a risolvere i problemi di interesse nazionale ».

Dopo la Liberazione, Pizzoni continuò la sua attività all’interno del C.L.N.A.I. fino al giugno 1945, ricoprendo la carica di presidente della Commissione finanziaria.

Dopo aver partecipato ai lavori della Costituente, ritornò all’attività bancaria, assumendo la presidenza del Credito italiano.

Nel 1946 fu insignito della medaglia della Libertà e, nel 1954, ricevette dal Comune di Milano la medaglia d’oro dei cittadini benemeriti quale presidente del Comitato lombardo della Croce Rossa italiana.

G.Gras.

Pizzorno, Amino

N. a Torino il 2.8.1909, m. a Roma il 23.4.1968; tecnico industriale. Membro del P.C.I. dal 1943, prese parte alla Guerra di liberazione ne[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 523

Brano: [...]ollegare le formazioni di montagna e a rendere sempre più stretti i rapporti tra forze antifasciste e popolazione.

Nei duri mesi deH’inverno milanese Pertini e la sua compagna soffrirono e combatterono come tanti altri, senza protezioni né privilegi di sorta. Nell'attesa dell’insurrezione Pertini perseguiva intenti profondamente unitari, repubblicani e resistenziali. Si doleva di ogni contatto con gli Alleati che venisse preso al di fuori del C.L.N.A.I., del quale voleva fosse riconosciuta in ogni circostanza l’autorità. Voleva fosse chiaro che, attraverso la Resistenza, al di là della lotta armata si perseguiva un proposito di rinnovamento istituzionale, politico e sociale. Pur aperto a tutti gli altri movimenti antifascisti e alle diverse formazioni partigiane, non si stancava di sottolineare l’unità delle direttive, scartando sdegnosamente ogni idea di equivoca compromissione politica al momento di quella che sarebbe stata l’immancabile resa fascista. Nello stesso tempo perseguiva in tutti quei mesi l’idea del potenziamento delle formazi[...]

[...]. Il 25 pomeriggio Pertini tenne un comizio nello stabilimento della O.M., sollevando enorme entusiasmo tra gli operai insorti. Subito dopo egli partecipò agli incontri, passati alla storia, nell’Arcivescovado di Milano.

Nel pomeriggio del 26 aprile, mentre in città ancora si sparava, Pertini insediò la Giunta comunale della Liberazione con il sindaco socialista Antonio Greppi. Nelle giornate immediatamente seguenti condivise le decisioni del C.L.N.A.I, sulla resa incondizionata e sulla sorte dei gerarchi fascisti. Reagirà peraltro con sdegno contro la macabra esposizione di Piazzale Loreto.

Secondo dopoguerra

Vicesegretario dall’agosto 1943 e per tutto il periodo della Guerra di liberazione al Nord, Pertini divenne segretario del P.S.I.U.P. nell’aprile

1945. Si dimise da questa carica

il 22.12.1945, insieme ai vicesegretari Basso e Cacciatore, per esprimere il proprio dissenso contro il modo in cui, dopo le dimissioni del Governo Parri (4.12.1945), il nuovo governo capeggiato da Alcide De Gasperi, pur comprendente socialisti e [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 147

Brano: [...] dal principio di non voler portare alcun aiuto al nemico, gli fecero mancare ogni sostegno umano condannandolo aH’isolamento. A tale atteggiamento si aggiungeva l'esplicita o tacita condanna contro chi (per opportunismo, viltà o conformismo) praticava la collaborazione (collaborazionisti). Si intende che la non collaborazione, quale forma di resistenza, acquistava valore in quanto primo gradino di un coerente sviluppo di lotte.

In Italia, il C.L.N.A.I indicò più volte ai militari mobilitati dai bandi fascisti, agli industriali e alla intera popolazione le linee per non collaborare coi nazifascisti, invitando inoltre a isolare e a colpire coloro che, al contrario, fossero diventati collaboratori del nemico (questi vennero nel dopoguera teoricamente perseguiti anche a termine di legge, v. Epurazione). Tipica, sotto questo aspetto, fu la resistenza norvegese (v. Norvegia).

In campo sindacale la non collaborazione è una forma larvata di sciopero, che può essere applicata in varie circostanze e forme legittime: può andare, nelle prestazioni [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine C.L.N.A.I, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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