Brano: Sindacato
I partecipanti al convegno sindacale di Roma, nel quale fu decisa la fondazione della C.G.I.L.. Si riconoscono, da sinistra, Achille Grandi, Oreste Lizzadri, Giuseppe Di Vittorio, nonché vari rappresentanti di sindacati inglesi e americani (luglio 1944)
Il Patto di Roma diede vita alla Confederazione generale italiana del lavoro (C.G.I.L.), organizzazione che riuniva tutti i lavoratori italiani dai comunisti ai cattolici, ma questa unità era stata raggiunta solo al vertice e aveva carattere essenzialmente politico: ne erano infatti scontenti i partiti minori che non l'avevano concordata e soprattutto gli azionisti, anche se le garanzie di rappresentanza democratica fornite dallo statuto della nuova confederazione apparivano chiarissime. La situazione del Paese e il modo verticistico con cui la C.G.I.L. era nata imprigionò il sindacato nella logica delle correnti: la democratizzazione delle strutture venne rinviata a momento mi[...]
[...]ne che riuniva tutti i lavoratori italiani dai comunisti ai cattolici, ma questa unità era stata raggiunta solo al vertice e aveva carattere essenzialmente politico: ne erano infatti scontenti i partiti minori che non l'avevano concordata e soprattutto gli azionisti, anche se le garanzie di rappresentanza democratica fornite dallo statuto della nuova confederazione apparivano chiarissime. La situazione del Paese e il modo verticistico con cui la C.G.I.L. era nata imprigionò il sindacato nella logica delle correnti: la democratizzazione delle strutture venne rinviata a momento migliore e il timore di scontentare le minoranze trascinò troppo a lungo il sistema provvisorio delle direzioni paritetiche. Nondimeno l'attività della C.G.I.L. nell’Italia liberata portò a concreti risultati: l’indennità di carovita, il miglioramento della gratifica natalizia, il riconoscimento delle Commissioni interne, migliori contratti di mezzadria, i decreti Gullo (v.) e la legge Segni per la concessione di terre incolte o malcoltivate a cooperative di contadini, anche se questi le otterranno solo in seguito ai movimenti di occupazione deile terre (v.).
Con il suo primo congresso, svoltosi a Napoli dal 28.1.1945 all’1 febbraio, la C.G.I.L. si diede una struttura più articolata: vennero costituite varie federazioni nazionali di
categoria, [...]
[...] risultati: l’indennità di carovita, il miglioramento della gratifica natalizia, il riconoscimento delle Commissioni interne, migliori contratti di mezzadria, i decreti Gullo (v.) e la legge Segni per la concessione di terre incolte o malcoltivate a cooperative di contadini, anche se questi le otterranno solo in seguito ai movimenti di occupazione deile terre (v.).
Con il suo primo congresso, svoltosi a Napoli dal 28.1.1945 all’1 febbraio, la C.G.I.L. si diede una struttura più articolata: vennero costituite varie federazioni nazionali di
categoria, rette da comitati direttivi provvisori.
Il 31.10.1944 il democristiano Paolo Bonomi, senza tener conto del patto unitario e nonostante le proteste del suoi stessi compagni di partito entrati nella C.G.I.L., fondò una Confederazione nazionale dei coltivatori diretti che, organizzando separatamente grandi masse di contadini, condannava i democristiani a essere minoritari all'interno della organizzazione confederale. Bonomi potè operare grazie all’appoggio del faticano che vedeva con interesse la nascita di una potente associazione contadina in grado di condizionare elettoralmente la Democrazia cristiana. Del resto, lo stesso pontefice Pio XII fin dal giugno 1944 aveva patrocinato la nascita delle Associazioni cattoliche dei lavoratori italiani (A.C.L.I.), formalmente promosse per educare i lavora[...]
[...]eva con interesse la nascita di una potente associazione contadina in grado di condizionare elettoralmente la Democrazia cristiana. Del resto, lo stesso pontefice Pio XII fin dal giugno 1944 aveva patrocinato la nascita delle Associazioni cattoliche dei lavoratori italiani (A.C.L.I.), formalmente promosse per educare i lavoratori alla professione della fede nella vita sociale, ma in realtà per assicurarsi che la partecipazione dei cattolici alla C.G.I.L. non andasse a scapito della Chiesa.
Secondo dopoguerra
Allorché nell’aprile 1945, subito dopo la liberazione del Nord, il C.L.N. dell’Alta Italia decise che l'amministrazione delle aziende e fino all'emanazione di nuove leggi passasse ai Consigli di gestione (v.), da eleggersi democraticamente fra le maestranze, gli Alleati si rifiutarono di ratificare questo decreto. Nel timore che il “vento del Nord” sof
fiasse fino a Roma, il Governo militare alleato stese intorno all’Italia settentrionale appena liberata un vero e proprio cordone sanitario.
Nei mesi successivi alla Liberazione[...]
[...]l'alleanza sorta in seno al C.L.N., il terreno sindacale sembrò l’unico in grado di tenere ancora unite le forze che avevano combattuto contro i nazifascisti. Nel luglio 1945, in un convegno svoltosi a Milano, il Patto di Roma venne infatti approvato all’unanimità dalle Camere del lavoro dell'AIta Italia e furono eletti i rappresentanti dei lavoratori dell’Italia settentrionale negli organismi dirigenti centrali. Con quest’atto, nelle file della C.G.I.L. entrarono di colpo ben 3 milioni di iscritti del Nord.
Il I Congresso nazionale unitario della C.G.I.L. si svolse a Firenze nel giugno 1947, dopo che ormai l'unità politica realizzata durante la Guerra di liberazione era stata definitivamente compromessa dall'esclusione dei partiti di sinistra dal governo. Durante l’assise fiorentina i democristiani insistettero per limitare il campo d’azione del sindacato al terreno puramente “rivendicativo”, chiedendo l’abolizione dell’articolo 9 dello Statuto confederale che prevedeva invece l'intervento delle forze sindacali tutte le volte che fossero in pericolo la democrazia e la libertà, ma la proposta democristiana venne bocciata dalla grande maggioranz[...]
[...]pericolo la democrazia e la libertà, ma la proposta democristiana venne bocciata dalla grande maggioranza del Congresso. Inoltre i democristiani furono chiamati a rispondere alle critiche dei comunisti e dei socialisti per il fatto di aver organizzato le A.C.L.I. e per le interferenze (vere o presunte) esercitate da queste organizzazioni anche sul terreno sindacale.
Negli ultimi mesi del 1947 cominciarono a prevalere tra i democristiani della C.G.I.L. le tendenze scissionistiche, apertamente manifestatesi con il loro rifiuto a partecipare a uno sciopero di solidarietà. Dopo mesi di sempre più aspre polemiche, si giunse allo scontro aperto nei giorni seguiti all'attentato alla vita di Paimiro Togliatti (v. Quattordici luglio 1948). In questa occasione i democristiani, guidati da Giulio Pastore (v.), si opposero rigidamente allo sciopero generale proclamato dalla C.G.I.L., accusando la maggioranza confederale di voler asservire il sindacato agli interessi del P.C.I.. Poi, con il sostegno delle A.C.L.I., i democristiani decisero una convocazione straordinaria della loro corrente per procedere
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