→ modalità contenuto
modalità contesto
Modalità in atto filtro S.M.O.G+: CORPUS OGGETTO
ANTEPRIMA MULTIMEDIALI
ALBERO INVENTARIALE

INVENTARICATALOGHIMULTIMEDIALIANALITICITHESAURIMULTI
guida generale
CERCA

Il segmento testuale C.A è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 2Entità Multimediali , di cui in selezione 1 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 667

Brano: Politica estera fascista

può attribuirsi la loro successiva opposizione che sfociò nel clamoroso voto del 25.7.1943.

Si ebbero così i seguenti ministri a Palazzo Chigi:

Mussolini dal 31.10.1922 al 12.12. 1929;

Grandi dal 12.9.1929 al 20.7.1932; Mussolini dal 20.7.1932 all’11.6.1936; Ciano dall'11.6.1936 al 7.2.1943; Mussolini dal 7.2.1943 al 25.7.1943. Ma, più che la titolarità dell’importante dicastero (però abbastanza illuminante), interessa tentare di seguire brevissimamente « il mutevole e talvolta indecifrabile sviluppo di un pensiero che si svolgeva su due piani: quello diplomatico e quello oratorio, talora contrastanti sull’uno o sull’altro piano » (£. Anchieri).

Fin dai primissimi tempi della sua carriera di ministro degli Esteri, Mussolini « conquistò la fama di pericoloso incendiario internazionale » (Salvemini). Poi egli fece di tutto per conservare ed accrescere questa notorietà, salvo un periodo di cui si dirà (negli anni Trenta), quando compì uno sforzo per non isolarsi dal sistema di sicurezza europeo, tanto che un osservatore straniero Io chiamò ironicamente « principe della pace ».

Aristide Briand (v.), da parte sua, aveva invece e in precedenza giudicato Mussolini « un matto che doveva essere tenuto a bada » e al quale « si doveva evitare di fornire altro materiale per ulteriori escandescenze » (Ennio Di Nolfo). Nelle mani di Mussolini, difatti, le delusioni avute dall'Italia a Versailles si stavano trasformando in un’arma pericolosa. Come egli guidasse in quel primo periodo la politica estera, appare da qualche fugace ricordo.

L’Italia, potenza vincitrice che chiedeva ancora soddisfazione cercando fra l’altro uno sbocco in Africa, per la verità l’ottenne, ma è bene ricordare che Mussolini, il quale si vantava di essere venuto a por fine alla politica di umiliazioni e rinunce dei governi che l’avevano preceduto, nell’accordo del 15.7.1924 con l'Inghilterra per la cessione delI'OItregiuba, « acconsentì a rinunciare a una parte di territorio e alla parte migliore, il cosiddetto triangolo di Doiran. Rinuncia chiesta dal governo inglese ai precedenti governi e da essi mai accordata » (Salvatorelli).

Con la incoerenza poi che lo contraddistingueva, Mussolini capovolgeva le dichiarazioni fatte in sedute internazionali con interviste a quotidiani diffusissimi, tanto da provo

care le rimostranze degli ambasciatori di paesi da lui definiti in modi opposti.

Così, alle proteste del l’ambasciatore della Germania, il segretario generale Salvatore Contarini dovette rispondere: « Non si possono misurare le parole di Mussolini con

lo stesso metro con cui si misurano quelle di esperti funzionari ».

Assai peggiore fu il giudizio dell’ambasciatore tedesco von Neurath che, in un rapporto al proprio governo, riportato da Rumi, scrisse; « Ho avuto un colloquio con Mussolini sulle riparazioni. Era sorprendente la grande ignoranza del presidente del Consiglio su tutte le qu[...]

[...]da Rumi, scrisse; « Ho avuto un colloquio con Mussolini sulle riparazioni. Era sorprendente la grande ignoranza del presidente del Consiglio su tutte le questioni al riguardo [...] Questo costituisce un pericolo grandissimo per ii comportamento futuro di Mussolini, dal momento che egli nelle conversazioni non può opporre alcun giudizio proprio agli esperti uomini di stato francesi e inglesi [...] Mi sono convinto che il governo italiano deciderà caso per caso a quale parte darà il suo appoggio. Mussolini non fa una politica a lunga scadenza. Gli interessa soltanto di raggiungere successi momentanei per consolidare la sua posizione ».

Tale situazione, tanto sagacemente messa a fuoco, resterà attraverso gli anni anche se avrebbe dovuto venire, con essi, un più consapevole modo di trattare questioni che invece venivano facilmente ingarbugliate. Valga un altro esempio, sempre del cosiddetto « periodo contariniano » (che va dal 1923, liquidazione dell’affare di Corfù, al 1926), periodo definito, proprio per la tutela esperta e prudente di Contarini, modernamente costruttivo. Nella sua smaniosa e volubile azione Mussolini, men[...]

[...]ioni che invece venivano facilmente ingarbugliate. Valga un altro esempio, sempre del cosiddetto « periodo contariniano » (che va dal 1923, liquidazione dell’affare di Corfù, al 1926), periodo definito, proprio per la tutela esperta e prudente di Contarini, modernamente costruttivo. Nella sua smaniosa e volubile azione Mussolini, mentre stipulava gli accordi di Nettuno con la Jugoslavia (il 20.7.1925), aizzava i Croati che non accettavano l’unificazione delle tre nazionalità balcaniche nella nuova nazione creata da Versailles, e appoggiava largamente l’Albania di re Zog, per cui la Jugoslavia, irritata da questo doppio gioco, non ratificò gli accordi pazientemente predisposti da Contarini.

L’ex ambasciatore Raffaele Guariglia nei suoi Ricordi (Napoli, 1949) attribuirà a questo comportamento di Mussolini le dimissioni del segretario degli Esteri nel gennaio 1926, che furono rese pubbliche tre mesi dopo. Le funzioni di segretario generale, che rappresentavano la necessaria continuità diplomatica italiana, non furono ripristinate.

La politica del « revisionismo »
[...]

[...]Albania di re Zog, per cui la Jugoslavia, irritata da questo doppio gioco, non ratificò gli accordi pazientemente predisposti da Contarini.

L’ex ambasciatore Raffaele Guariglia nei suoi Ricordi (Napoli, 1949) attribuirà a questo comportamento di Mussolini le dimissioni del segretario degli Esteri nel gennaio 1926, che furono rese pubbliche tre mesi dopo. Le funzioni di segretario generale, che rappresentavano la necessaria continuità diplomatica italiana, non furono ripristinate.

La politica del « revisionismo »

Potè così svilupparsi liberamente la politica mussoliniana imperniata sul « revisionismo », politica che non avrebbe potuto recare, specialmente in quegli anni, vantaggi all'Italia: non economici, ché anzi si parlava già della completa cancellazione

delle riparazioni; non territoriali, perché di converso non sarebbero mancate pretese sull’Alto Adige e suH’Istria; non politici, perché l’Italia, che ambiva a dominare tra i paesi balcanici, privilegiando poi l’Ungheria a danno degli altri, avrebbe spezzato quell’anello di alleanze col quale Mussolini pensava di accerchiare la Jugoslavia per controllarla. Questa costante nella politica mussoliniana avrebbe portato a una collusione col revisionismo hitleriano, di ben diversa origine e portata.

Nel 1925 Mussolini partecipò alla Conferenza di Locamo (v.), nella quale

« la Germania fu riammessa aH’ovile europeo. Le vennero garantite le frontiere occidentali ed essa fu protetta da patti difensivi. Non c’erano però garanzie analoghe per i vicini orientali per cui, agli occhi dei sovietici. Locamo apparve più come un patto antisovietico che come una riconciliazione europea » (V.M. Turok).

Ma la realtà del sistema di Locarno condusse, più che alla collaborazione fra le due potenze garantite (Germania e Francia), a quella fra le due potenze garanti (Italia e Inghilterra). Questo idillio venne sottolineato da Mussolini nella relazione del 5,6,1928 alla Camera, sullo svolgimento della politica estera.

Salvatorelli definirà quei discorso « di molta prosopopea, molta prolissità, molta banalità ». Quanta tortuosa strada doveva percorrere Mussolini per giungere, nel 194041, alla plateale propaganda antibritannica con le famose spille su cui era scritto « Dio stramaledica gli inglesi » e, peggio, con la richiesta a Hitler per aver « l’onore di partecipare alla coventrizzazione dell'Inghilterra »!

Nel 1926 l’agitarsi di Mussolini condusse, il 7 agosto, ad un trattato con la Spagna; ma benché fosse stato presentato come una manovra abilmente destinata a impressio* nare l’opinione pubblica francese e a tenere inquieta quella internazionale, in realtà il trattato non ebbe nessuna vera importanza politica (Guariglia).

Accordo con la Chiesa

I Patti Iateranensi (v.), conclusi nel 1929, vennero esaltati come un immenso successo di Mussolini, che era riuscito là dove Cavour (e coloro che lo avevano seguito) non erano riusciti a risolvere nulla.

Per l’enorme maggioranza della popolazione e anche della cattolicità internazionale, « questa vicenda vecchia di settantanni [...] di un dissidio già di fatto composto, non aveva alcuna importanza » (C.A Jemolo), tuttavia il peso che l Italia dovette accollarsi per il prestigio di Mussolini fu assai rilevante e non


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine C.A, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Conferenza di Locamo <---Diplomatica <---V.M. <---contariniano <---dell'Inghilterra <---fascista <---hitleriano <---interviste <---italiana <---italiano <---mussoliniana <---revisionismo



Modalità in atto filtro S.M.O.G+: CORPUS OGGETTO

visualizza mappa Entità, Analitici e Records di catalogo del corpus selezionato/autorizzato (+MAP)




Interfaccia kSQL

passa a modalità Interfaccia kSQL