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Il segmento testuale Buffarini-Guidi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 11Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 95

Brano: [...] non appartenenza alla razza ebraica an

che in difformità delle risultanze degli atti di stato civile ». I processi di discriminazione e di arianizzazione furono, in pratica, una cospicua fonte di lucro per chi ne organizzava l’ignobile mercato: i compensi partivano da diverse centinaia di migliaia di lire (del tempo) e salirono fino ai 2 milioni. Tra i casi più clamorosi si ricorda quello di un ebreo (protetto dal sottosegretario all’interno BuffariniGuidi) arianizzato per « avere sua madre tradito la fedeltà coniugale, pare durante un veglione, con un ariano ». Le richieste di arianizzazione furono 74 al 9.2.1940: 148 al 28.10. 1941; 163 nell’ottobre 1942. Ebbe giurisdizione in materia lo speciale « Settore demografia e razza », istituito sotto il controllo di BuffariniGuidi. Gli accertamenti dei casi dubbi e controversi assommarono a 7.731 nel febbraio del 1941. Nell’ottobre 1942 risultarono autorizzati 241 cambiamenti di cognome.

Fin dal 28.10.1941, 5.966 ebrei avevano lasciato per sempre l’Italia. Gli ebrei stranieri presenti in Italia al momento dell'entrata in vigore delle leggi razziali erano circa 10 m;Ia. Tra gli ebrei italiani che presero la via dell’esìlio vi furono numerosi giovani scienziati, tra i qua

li Enrico Fermi e Bruno Pontecorvo;

il primo trovò rifugio negli Stati Uniti, l’altro in Francia.

Gli ebrei e l’antifascismo

Se l’identi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 235

Brano: [...]ttolici comunisti e i cristiani sociali. Attraverso il riesumato Rodolfo Graziani, nominato ministro della Difesa della repubblica di Salò, i nazifascisti cercarono di reclutare forze militari nella Capitale, ma la resistenza diffusa a tutti i livelli vanificò questo progetto. Pochi furono gli atti ufficiali delle autorità fasciste nella città: la protesta I'8 novembre per il bombardamento del Vaticano e la visita compiuta il 24.3. 1944 da Guido BuffariniGuidi, ministro degli Interni della R.S.I.. Ma Roma fu teatro di esibizione di un fascismo più che mai criminale, e fu il terreno sul quale si cercò, attraverso rastrellamenti e retate, di raccogliere uomini per il servizio del lavoro nazista.

Intorno al valoroso colonnello Giuseppe Montezemolo (v.) e ad altri militari filomonarchici che, per non tradire il giuramento fatto al re, si erano rifiutati di servire nell’esercito della repubblica di Salò, andò costituendosi un fronte clandestino legato allo Stato Maggiore badogliano (v. Resistenza romana, Fronte clandestino militare della).

La popo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 91

Brano: [...]tero (come VEsercito della salvezza, VYmca, la Società biblica), l’opera di evangelizzazione nelle regioni centromeridionali (aspramente ostacolata dal clero cattolico) e soprattutto l’espansione dei Pentecostali, una chiesa di origine statunitense, priva di strutture ecclesiastiche e di ministri di culto specializzati, ma ricca dell’entusiasmo e del dinamismo dei suoi adepti.

Con la famigerata circolare del sottosegretario agli Interni Guido BuffariniGuidi del 9.4.1935, il culto pentecostale fu proibito perché l'intensa partecipazione dei fedeli era considerata « nociva per la sanità della razza » (una formula sbrigativa quanto arbitraria); ebbe così inizio una vera e propria persecuzione capillare con centinaia di provvedimenti polizieschi, purtroppo destinata a continuare anche nell’Italia repubblicana e democratica, fino alla metà degli anni Cinquanta.

Il fatto che le chiese evangeliche, pur avallando l’aggressione italiana all’Etiopia (con assai più misura della Chiesa cattolica), continuassero a mantenere buoni rapporti

con il protes[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 674

Brano: [...] confino. In questo, infatt'^ avevano mano l’Arma dei carabinieri, i prefetti, la Milizia e la magistratura.

La « filosofia » che stava dietro una tale « indifferenza » dei burocrati pubblici nei confronti del tipo di Stato al cui servizio essi erano chiamati a operare, è chiaramente enunciata da uno dei massimi funzionari di polizia sotto il regime fascista, Carmine Senise, succeduto a Bocchini come capo di questa: « lo vi [l’interlocutore è BuffariniGuidi~\ debbo confessare che non sono mai stato fascista, neanche antifascista, mi sento soltanto un servitore dello Stato e non ho che un credo: il giuramento prestato allorché entrai neH’amministrazione ed al quale soltanto ho tenuto e tengo fede. Ho servito tutti i governi che si sono succeduti al potere: sono stato nei gabinetti di Giolitti, di Salandra, di Orlando, di Nitti, di Bonomi, di Facta; ho servito da vicino uomini di governo dalle tendenze politiche diverse e questo è potuto accadere perché sentivo di servire soltanto lo Stato. I governi sono per me un fatto transitorio: perciò ho ser[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 637

Brano: [...]rzoni (presidente della Reale Accademia d'Italia); Enzo Galbiati (capo di‘stato maggiore della Milizia); Antonino Tringali Casanova (presidente del Tribunale speciale) ; Giovanni Bai eli a, Alberto Frattari, Luciano Gott ardi e A nnio Bruno Bignardi (presidenti, rispettivamente, delle confederazioni fasciste degli Industriali, degli Agricoltori, dei Lavoratori deM’industria e dei Lavoratori dell’agricoltura); Dino Alfieri, Giuseppe Bottai, Guido BuffariniGuidi, Galeazzo Ciano, Alberto De Stefani, Roberto Farinacci, Giovanni Giuriati, Giovanni Marinelli e Edmondo Rossoni (tutti membri nominati dal duce per un triennio per « meriti speciali »).

La riunione si concluse alle 2,30 del 25 luglio, al termine della votazione del noto o.d.g. Grandi.

Il Gran Consiglio fu abolito con regio decretolegge 2.8.1943 n. 706 (consistente d’un solo articolo) che fu pubblicato nella « Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia » n. 180 del

5.8.1943.

Bibliografia: Ferraciu, La figura costituzionale del Gran Consiglio, in « Rivista di diritto pubblico », 1929, vo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 636

Brano: [...] dell’Italia, Mussolini giudicò inutile convocare il massimo organo dello Stato fascista. Ciò contribuì a isolare maggiormente il duce dai suoi gerarchi.

La nonbelligeranza

Alla penultima riunione del G.C. (7.12.1939), oltre a Mussolini erano presenti Italo Balbo, Emilio De Bono, Cesare De Vecchi, Giacomo Suardo, Achille Grandi, Galeazzo Ciano, Paolo Thaon de Revel, Giuseppe Bottai, Bruno Tassinari, Renato Ricci, Alessandro Pavolini, Guido BuffariniGuidi, Luigi Federzoni,

Giuseppe Volpi di Misurata, Alberto De Stefani, Roberto Farinacci, Edmondo Rossoni, Antonino Tringali Casanova, Giovanni Marinelli, Giacomo Acerbo, Achille Starace, Mario Muzzarini, Pietro Capoferri, Vincenzo Lai; segretario era Starace.

La riunione (iniziata alle ore 22, al Palazzo Venezia) si concluse approvando al l’unanimità il seguente ordine del giorno: « Il Gran Consiglio del Fascismo, udita l’ampia relazione del Ministro degli Esteri, accompagnata da una dettagliata, irrefutabile documentazione, afferma che i precedenti immediati della guerra, il carattere di s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 687

Brano: [...]ti gli effetti mutilato della guerra etiopica per aver perduto una mano in seguito all'incauto impiego di esplosivi durante una banale partita di pesca. Un certo clamore suscitò, allorché venne alla lyce, la fitta rete di interessi e speculazioni tessuta intorno alla relazione , tra Mussolini e Claretta Petacci,/dagli stessi familiari dell’amante del « duce », assecondati in ciò da più p meno influenti manutèngoli. Il sottosegretario all'interno BuffariniGuidi, godendo la fiducia della Petacci, potè accrescere le proprie quotazioni politiche e ricambiò i favori facendo accordare d’imperio la libera docenza al fratello di lei Marcello Petacci, ufficiale medico della Marina militare. Nel 1942 quest'ultimo venne poi denunciato come responsabile di lucrosi traffici

di valuta e di permessi di importazione. Alla sorella di Clara Petacci, non meno favorita del fratello, fu invece aperta la strada del cinema, dove venne autorevolmente lanciata, per altro con esiti « artistici » e commerciali del tutto infausti, con il nome d'arte di Miriam di San Servol[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 622

Brano: [...]ni, tra militi della Guardia nazionale repubblicana, fascisti della X Mas,

S.S. italiane e Alpenjaeger. Ritirandosi verso il Bergamasco, la Valtellina e la Svizzera, i partigiani lasciarono 130 morti, e oltre 500 valligiani furono deportati. Nella sola Valsassina furono distrutte circa 700 baite, case e rifugi.

Nel Comasco, dopo un fallito attacco partigiano contro Lenno avente l’obiettivo di catturare il ministro repubblichino deH’Interno BuffariniGuidi, e nel corso del quale caddero il comunista Alfonso Lissi e il capitano Ugo Ricci, i fascisti impiegarono oltre 2.000 uomini in un rastrellamento della zona. Questa operazione portò, all'altezza di Dongo, alla cattura del Comando della 52a Brigata: il commissario politico, il comunista Enrico Caronti, fu sottoposto a sevizie e infine ucciso davanti al cimitero di Menaggio; il comandante della formazione, G/'ovanni Amelotti, venne a sua volta ucciso e, dopo di lui, al poligono ,di tiro di Camerlata, altri 5 partigiani furono fucilati. Ai primi di gennaio del 1945, 6 partigiani di questa stessa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 612

Brano: [...]o Ratti e il 4 febbraio era caduto, mortalmente colpito in uno scontro con la polizia per le vie di Torino, il maggiore Pezzetti. Informato degli arresti, ^ Mussolini in persona ordinò che venisse inscenato un processo per direttissima e che la sentenza fosse così drastica da valere come monito per chiunque avesse voluto perseverare nell’attività cospirativa.

Il 2 aprile il Tribunale speciale fascista, alla presenza del ministro degli Interni BuffariniGuidi e di tutte le autorità repubblichine della provincia, iniziò il dibattito. Questo fu ovviamente privo di qualsiasi garanzia, anche formale, per gli imputati (il Pubblico ministero confesserà, nel 1966, di essere stato

convocato all’ultimo momento; di non aver preso visione degli atti del processo e di essersi attenuto all’ordine impartitogli di chiedere pene capitali). Gli imputati tennero quasi tutti un contegno fermissimo: Perotti rivendicò la responsabilità dell’intera attività del Comitato; Geuna, scapolo, chiese di essere condannato a morte al posto del generale che era padre di famig[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Buffarini-Guidi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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