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Il segmento testuale Brigate Autonome è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 9Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 739

Brano: [...]gate di valle Varaita e valle Maira, guidate da Manlio Morbiducci, Stefano Revelli ed Ermes Bazzanini, cui si aggiunsero le unità insediatesi nelle Langhe: da queste forze nasceranno la XI Divisione Garibaldi « Piemonte Cuneo », la XI Divisione « Piemonte Langhe » e la XIV Divisione « Langhe ». Sempre nelle Langhe si spostarono reparti dei primitivi nuclei partigiani di valle Casotto, guidati dal capitano Enrico Martini [Mauri), costituendovi le Brigate Autonome (v.), poi raccolte nel

I Gruppo Divisioni Alpine. Infine, nelle valli del Pesio e dell’Ellero presero a operare le formazioni al comando di Piero Cosa, più tardi costituite in « Gruppo Divisioni R ». Benché duramente impegnata dal nemico, la Resistenza cuneese conobbe, fra la tarda primavera e l’estate del 1944, un eccezionale impulso. A Barcelonnette (v.) fùrono stipulati accordi con i partigiani francesi della vicina valle dell’Ubaye e si giunse, con i patti di Saretto (valle Maira) del 31 maggio, a consacrare un’intesa ideale e pratica fra i due movimenti di resistenza, che sanciva anch[...]

[...]rdò per sette giorni l’avanzata di una divisione tedesca in marcia verso il confine per recare aiuto alle unità ripieganti da Tolone. I combattimenti, svoltisi nella zona di Colle della Maddalena, furono citati nel bollettino di guerra germanico del 24.8.1944. Il movimento di espansione partigiana raggiunse l’apice fra il luglio e l’agosto, ma ebbe la sua manifestazione più clamorosa con l’occupazione di Alba (v.), effettuata il 10 ottobre dalle Brigate Autonome di Martini (Mauri) e dai garibaldini della VI Divisione.

Sopravvenuta la stasi sul fronte alleato e iniziatosi il periodo autunnale, il partigianato cuneese dovette affrontare difficoltà gravissime, come accadde per tutta la resistenza del Nordltalia. Tuttavia le formazioni non cedettero, respingendo gli inviti del Comando angloamericano del Mediterraneo per una smobilitazione delle forze e attenendosi alla interpretazione che gli organi centrali del C.L.N.A.I. e del C.V.L. diedero al famoso proclama del maresciallo Alexander (v.). Gli effet

tivi delle bande furono opportunamente ridott[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 18

Brano: [...]questione Adriatica, Milano, 1959; L’Unità d’Italia, Roma, 1959; Voltaire, Direrot il partito filosofico, Messina Firenze 1956.

Alba

Città piemontese (prov. Cuneo) di circa 19.000 abitanti; a 60 km dal capoluogo, sul Tanaro. La storia di Alba partigiana è strettamente legata alla storia della regione di cui è capitale, le Lanqhe, uno dei più importanti teatri della resistenza armata in Piemonte, e che vide im

pegnate prevalentemente le Brigate Autonome (v.) e reparti garibaldini.

La « zona libera »

Nell’autunno del 1944, in seguito alle vicende belliche che avevano avuto inizio il settembre dell’anno prima, la situazione politica e militare delle Langhe vedeva tutta la zona inclusa nell’arco del Tanaro, da Ceva ad Asti, controllata saldamente da presidi partigiani, il cui Comando militare si trovava a dover affrontare tutti gli ardui problemi relativi alla difesa armata dei territori e alla loro amministrazione civile. Per il vettovagliamento, sia degli uomini appartenenti alle formazioni partigiane sia della popolazione, funzionavano[...]

[...] (Poli), intimò nell’ottobre del 1944 ai repubblichini di abbandonare la città, grazie alla mediazione del vescovo di Alba, mons. Luigi Grassi, le due parti giunsero a un accordo: il battaglione fascista accettò di sgomberare Alba e di ritirarsi al di là del Tanaro, e i partigiani assunsero l’impegno di non ostacolare

l’operazione con atti ostili. Scoccato il mezzogiorno del 10.10.1944, gli ultimi militi fascisti oltrepassarono il Tanaro e le brigate autonome « Belbo, « Canale » e « Alba », con il distaccamento di Michel della VI Divisione Garibaldi, entrarono ad Alba, sfilando lungo le strade imbandierate e fra la popolazione festante.

Mauri provvide subito ad affrontare e risolvere i vari problemi: il comando della piazza di Alba venne affidato al tenente Carlo Morelli, comandante della Brigata « Belbo », e il comando della polizia al tenente dei carabinieri Maggiorino Colombaro. Il C.L.N. cittadino, composto dagli avvocati Bubbio, Roberto, Gioelli, Chiampo e Viglino, assunse

I poteri civili. Non erano ancora stati attuati i più urgenti pr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 361

Brano: [...]ta fu correntemente adottato da tutte le formazioni partigiane di una certa consistenza numerica, praticamente sostituendo nell’uso il termine banda (v.) fino a diventare addirittura sinonimo di formazione partigiana. Si continuò così a parlare prevalentemente di brigate anche laddove era stata ufficialmente costituita la divisione (unità numericamente superiore), e si ebbero Brigate Garibaldi, Brigate « Giustizia e Libertà », Brigate Matteotti, Brigate Autonome e così via (si ve

dano le rispettive voci). La fortuna avuta dal nome fu certamente legata al fatto di richiamare alla memoria le gesta leggendarie di Garibaldi e dei suoi volontari, nonché quelle più recenti delle Brigate Internazionali accorse in difesa della repubblica spagnola.

Nel corso della lotta, ferma restando la direttiva di mantenere come principale unità operativa il distaccamento (articolato su 4050 uomini divisi in squadre), fu decisa la costituzione di brigate composte, come norma, di 45 distaccamenti; quindi complessivamente di 250300 uomini, adattando il numero degli ef[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 367

Brano: [...] forze avrebbero inflitto al nemico perdite considerevoli: 1.612 morti, 731 feriti e 14.103 prigionieri.

Liguria: non risultano vere e proprie unità facenti capo alla Democrazia cristiana. Gruppi di cattolici operarono però in tutte le formazioni.

Piemonte: a parte le formazioni « Di Dio » (collegate al Comando generale di Milano), 3 divisioni democristiane operarono in Piemonte; altre, in gran parte democristiane, furono inquadrate fra le Brigate Autonome (v.) al comando di Mauri. Si calcola una forza complessiva di circa 6.500 uomini, con 127 caduti in combattimento. Veneto: 18 brigate democristiane inquadrate nelle varie divisioni, mentre « in altre 21 brigate, i due terzi dei componenti provenivano dalla Democrazia cristiana ». In totale, circa 14.500 uomini, con 176 caduti e 71 arrestati. Perdite inflitte al nemico: 1.218 morti, 26.500 prigionieri. Particolarmente notevole l'attività di sabotaggio della Brigata « Cesare Battisti » della Divisione « Monte Grappa », che causò interruzioni ferroviarie per 2.692 ore, nonché la distruzione di 3[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 482

Brano: [...]do della banda avviò trattative con i tedeschi e i fascisti per concordare una sorta di tregua e di collaborazione nel mantenimento dell’ordine pubblico. L’ingresso in valle di una formazione partigiana al comando del capitano Enrico Martini (Mauri), proveniente dalla vai Maudagna, coincise nello stesso mese di gennaio con l’esautoramen"' to di fatto dei capi della banda Operti e con l’inizio deH’àmpliamento dei reparti, da cui sarebbero nate le Brigate Autonome (v.) cuneesi.

Tra il febbraio e il marzo del 1944 l’afflusso delle reclute alle bande concentrò nella valle più di 800 uomini e il capitano Martini (Mauri) fu investito del Comando del I Settore MonregaleseLanghe dal C.L.N. della regione. L’imponente concentramento di volontari in una zona relativamente ristretta e di non difficile accesso da varie direzioni, rese rischiosa la posizione dei partigiani, ai quali per di più facevano gravemente difetto i mezzi per una prolungata ed efficiente difesa in caso di attacco. Il Comando della valle, malgrado ciò, apprestò una serie di linee di sbarr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 415

Brano: [...], stabilendone una volta per tutte la dipendenza dal C.L.N. e dal C.V.L. (anche se nello stesso documento autorizzavano il loro agente a « porsi in contatto diretto con la Base per questioni di natura tecnica »).

Dei poteri e dei finanziamenti avuti dagli inglesi, Sogno si servì abilmente e, spalleggiato dai liberali che miravano a farne il capo militare del Partito [che non ebbe mai proprie formazioni, quantunque ambisse a considerar tali le Brigate Autonome (v.)], prese parte a riunioni, ebbe contatti con i massimi esponenti della Resistenza e con taluni comandanti (Moscatelli, Martini Mauri, ecc.).

Nel dicembre 1944, allorché una delegazione del C.L.N.A.I. composta da Parri, Pajetta e Pizzoni fu chiamata a Roma per stipulare con il Comando supremo alleato un accordo che, nelle intenzioni inglesi, avrebbe dovuto imbrigliare le forze della Resistenza, Edgardo Sogno vi venne incluso di autorità su richiesta di McCaffery.

Con una vena di humour, Sogno *ha così tratteggiato la situazione: « Questa strana delegazione era naturalmente vista sott[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 782

Brano: [...] le formazioni volontarie trassero appoggi e aiuti, non per questo al suo interno si ebbe un tessuto cospirativo consistente, anche per la stretta sorveglianza nazifascista ivi esercitata, trattandosi di un punto strategico delle comunicazioni tra Piemonte e Liguria.

L’influenza più spiccata sull’orientamento dei giovani per aggregarsi alle unità partigiane l’ebbero naturalmente le formazioni gravitanti con proprie forze nei dintorni: cioè le Brigate Autonome (v.) guidate dal capitano Enrico MartiniMauri e la Divisione Autonoma « Val Pesio » comandata da Piero Cosa. In rapporto alla popolazione residente, il comune diede tuttavia l’alto contributo di 59 caduti nella Resistenza.

Monducci, Glauco

Gordon. N. a Reggio Emilia il 26.11. 1923; dirigente di azienda.

Patriota e politicamente indipendente, dopo I’8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza modenese, entrando a far parte della 26a Brigata Garibaldi « Enzo Bagnoli ». Valoroso combattente, divenne comandante della squadra Gufo Nero, operante alle dipen[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 411

Brano: [...]ra avvenuto a favore delle formazioni Autonome in vari settori del vicino Piemonte. Fu quindi in una situazione particolarmente critica che, verso la fine di novembre, le formazioni partigiane della 2a Zona Liguria dovettero affrontare il grande rastrellamento « antiribelli », organizzato con massiccio impiego di truppe tedesche e italiane sostenute da mezzi blindati e artiglierie. L’azione dei nazifascisti si sviluppò prima in Piemonte, dove le Brigate Autonome comandate dal maggiore Enrico Martini Mauri (tra le quali era anche la Brigata “Savona”) si sbandarono dopo una infruttuosa resistenza. Anche la Brigata G.L. “Panevino” in quei giorni si dissolse, mentre la 5a e la 6a Brigata Garibaldi, attaccate da forze preponderanti nei pressi di Riofreddo, Osiglia, Bormida e Murialdo, furono a loro volta costrette ad abbandonare le posizioni, subendo pesanti perdite. Alcuni distaccamenti furono letteralmente decimati, altri persero i contatti con i Comandi e si sbandarono.

Il 29 novembre, sul Bric Camulera nei pressi di Osiglia, fu catturato e ucciso s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 20Appendice con numerazione propria (Monografia/libro

Brano: Aopendice

Marianelli Alessandro A.Mar.

Piaggio, Società; Piombino; Pisa.

Mariani Anna Laura A.L.M. o L.Ma.

Negarville, Bronzo Emma; Picolato, Caterina.

Marini Vincenzo V.Ma.

Donda, Camillo; Fumis, Romano; Srebrnic, Joze.

Marrocchesi Giorgio G.Marr.

Sovicille.

Martini Lucifero L.Ma.

Istria, Antifascisti italiani in; Jugoslavi in Italia.

Martini Mauri Enrico E.M.M.

Alba; Brigate Autonome.

Martufi Pier Giuseppe P.G.M.

Radi, Guido.

Marusic Branko B.Ma.

Sardoc, Teodoro; Silic, Julij; Vilhar, Srecko; Vilhar, Stane; Vuk, Stanislao; Zoli, Felice.

Marzocchi Luciano L.Mar.

Romagna, Brigata; San Marino, Repubblica di.

Masi Giuseppe G.Mas.

Reggio Calabria

Massola Umberto U.Ma.

Grido di Spartaco, II; Lettere di Spartaco; Marzo 1943, Scioperi del; Quaderno del Lavoratore, II.

Mattalucci Lauro L.Mat.

Olivetti, Adriano; Olivetti, Società.

Mauri Pierfranco P.Ma.

Paracadutisti.

Maviglia Armando A.Ma.

Mancini, Guglielmo; Marsica; Nardelli, Ercol[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Brigate Autonome, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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