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Il segmento testuale Borgo San Donnino è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 7Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 412

Brano: [...] un discreto sviluppo grazie alla particolare configurazione della zona, nonché alle capacità organizzative di Italo Salsi e Giovanni Faraboli. A Parma città il movimento cooperativo fu invece più modesto e, fino al 1911, addirittura quasi inesistente.

In seguito all’agitazione del 1898 per il ribasso del prezzo del pane, che diede origine a barricate nell'Oltretorrente e a movimenti negli altri centri della provincia, le C.d.L. di Parma e di Borgo San Donnino (fondata nel 1897) furono sciolte dall’autorità militare. La C.d.L. di Parma venne ricostituita nel 1900

per iniziativa della Sezione socialista che, nello stesso anno, fondò anche il settimanale L’Idea.

Riformismo e anarcosindacaJismo

L’organizzazione politica socialista, consistente soprattutto nel circondario di Borgo San Donnino e in misura inferiore a Parma città, rifletteva le differenze nell’organizzazione del lavoro e sociali delle rispettive zone. Al proletariato agricolo omogeneo del circondario di Borgo San Donnino che si aggregava intorno alle leghe, alle cooperative (di produzione, lavoro e consumo), ai Comuni rossi, e inviava al Parlamento un proprio deputato (Berenini), corrispondeva in città il proletariato e sottoproletariato dei borghi, disperso in diversi e spesso precari mestieri, poco incline a forme organizzative stabili, dalle tradizioni ribellistiche. Questa disomogeneità si rifletteva nel campo sindacale: alla riformistica Camera del lavoro di Borgo San Donnino si contrapponeva il sindacalismo rivoluzionario della Camera del lavoro di Parma (v. Anarchici).

I contrasti tra le due C.d.L.,[...]

[...]he si aggregava intorno alle leghe, alle cooperative (di produzione, lavoro e consumo), ai Comuni rossi, e inviava al Parlamento un proprio deputato (Berenini), corrispondeva in città il proletariato e sottoproletariato dei borghi, disperso in diversi e spesso precari mestieri, poco incline a forme organizzative stabili, dalle tradizioni ribellistiche. Questa disomogeneità si rifletteva nel campo sindacale: alla riformistica Camera del lavoro di Borgo San Donnino si contrapponeva il sindacalismo rivoluzionario della Camera del lavoro di Parma (v. Anarchici).

I contrasti tra le due C.d.L., riguardanti forme organizzative e metodi di lotta, si acuirono dopo il 1906, quando la C.d.L. di Parma (dominata dagli anarcosindacalisti) non volle entrare nella appena costituita Confederazione generale del lavoro guidata dai socialisti riformisti, e soprattutto a partire dal 1907, quando Alceste De Ambris

(v.), divenuto in quell’anno segretario della C.d.L. di Parma, dopo aver promosso una serie di scio* peri vittoriosi (da quello delle bustaie allo sciopero[...]

[...]egno nazionale nel quale venne eletto un comitato di resistenza, cui aderivano le organizzazioni contrarie alla linea della Confederazione, con lo scopo di sconfiggere l’influenza riformista sul movimento operaio. In quella stessa sede venne decisa la fondazione del giornale del movimento sindacalista (l’Internazionale, 19071923) che, dopo una breve vita a Bologna, divenne l’organo della C.d.L. di Parma. Da allora, la C.d.L. di Parma e quella di Borgo San Donnino non solo rappresentarono due zone distinte, ma espressero due linee opposte, a tal punto che lavoratori della Bassa si iscrivevano a Parma, mentre lavoratori di Parma preferivano iscriversi a Borgo San Donnino. Nel 1917 la C.d.L. di Borgo San Donnino aprì una propria sede in città, in Borgo Tommasini, mentre la C.d.L. di Parma aveva la sua nell’Oltretorrente, in Borgo delle Grazie.

Lo sciopero generale agricolo del 1908 fece di Parma il simbolo nazionale del sindacalismo rivoluzionario. Proclamato per la mancata applicazione dei patti del 1907 e per l’atteggiamento intransigente degli agrari, che dopo gli scioperi del 1907 si erano dati una struttura più solida, lo sciopero del 1908 continuò per due mesi, fu di estrema durezza e coinvolse anche la città. Oltre a organizzare treni di crumiri, gli agrari formarono vere squadre armate, me[...]

[...]involse anche la città. Oltre a organizzare treni di crumiri, gli agrari formarono vere squadre armate, mentre la forza pubblica attaccava gli scioperanti. Lo sciopero si concluse, dopo scontri in città, con l’occupazione della C.d.L. di Parma da parte della forza pubblica, per cui Alceste De Ambris dovette rifugiarsi all’estero.

Il fallimento dello sciopero, dovuto anche alla frattura tra riformisti e sindacalisti rivoluzionari (la C.d.L. di Borgo San Donnino non vi aveva partecipato), fu seguito da una dura reazione padronale e da una stasi del movimento sindacale, soprattutto della corrente riformista. Nonostante questa sconfitta, il sindacalismo rivoluzionario riprese immediatamente vigore e anzi si rafforzò: nel 1911 si conclusero favorevolmente le lotte di diverse categorie operaie urbane (mentre, nelle campagne, l’introduzione da parte padronale dei rapporti di com

*

Crumiri protetti dalla cavalleria lavorano alla mietitura durante lo sciopero dei braccianti di Torrile San Polo (Parma) nel giugno 1908

412



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 280

Brano: [...]atore » di Trieste.

28.2: A Trieste e in tutta l’Istria i fascisti devastano le Camere del lavoro; nel Polesine, al soldo degli agrari assaltano leghe contadine, cooperative e municipi socialisti. 131.3: Azioni squadriste in tutto il Ferrarese.

3.4: Mussolini parla a Bologna esaltando le violenze squadristiche.

8.4: Devastazione della Camera del lavoro di Reggio Emilia e, pochi giorni dopo, delle Case del popolo di Parma, Salsomaggiore, Borgo San Donnino.

2021.4: A Mantova, i fascisti devastano le due Camere del lavoro, l’Università popolare, il Circolo Ferrovieri, l’abitazione del deputato socialista Eugenio Dugoni. L’associacione agraria locale denuncia il patto agricolo e dichiara che darà lavoro solo agli iscritti al Fascio. 21.4: D’intesa con gli agrari, i fascisti inquadrano alcune migliaia di contadini del Lazio e li portano in Campidoglio per celebrare il « Natale di Roma ».

26.4: I fascisti incendiano la Camera del lavoro di Torino.

15.5: Elezioni politiche. I fascisti, finanziati da agrari e industriali, si presentano nel «[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 340

Brano: [...]nelle file della Resistenza, tra gli organizzatori delle prime bande partigiane in Liguria.

Audace combattente, prese parte alle azioni più rischiose e divenne comandante della Divisione Garibaldi « Coduri », dislocata lungo la Riviera di Levante.

Dopo la Liberazione fu decorato dal governo degli Stati Uniti con la « Bronze Star » per il contributo militare dato agli Alleati. Perse la vita in un incidente automobilistico.

Fidenza

Già Borgo San Donnino fino al 1927. Comune di circa 20.000 abitanti

(13.500 nel capoluogo) in provincia di Parma (v.). Durante la Guerra di liberazione vi operarono le Brigate partigiane 31a « Forni » e la « Berretta », conducendo frequenti attacchi a presidi e a posti di blocco tedeschi e fascisti, con interruzioni e altri sabotaggi alla locale linea ferroviaria.

Il 10.3.1944, per rappresaglia, i tedeschi fucilarono in località Strada Carzole 13 ostaggi prelevati dal carcere di Piacenza: Valentino Bel riguardo, Luciano Berté, Francesco Cavanna, Raffaele Cerlesi, Filippo Galli, Giuseppe Girlanda, Primo Guerz[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 570

Brano: [...]iberazione e riprese l’attività politica. Fu sindaco di Castiglione dei Pepoli dal 1951 al 1961, quando si dimise dal|a carica per motivi di salute e per l’età ormai molto avanzata.

Giudice, Maria

N. a Codevilla (Pavia) il 27.4.1880, m. a Catania nel secondo dopoguerra; maestra elementare.

Giovane socialista e attivissima propagandista fra le contadine, nel 1902 era segretaria della Camera del lavoro di Voghera e, nel 1903, di quella di Borgo San Donnino (Parma). La sua grande combattività su posizioni di intransigenza le costò le prime condanne per propaganda antimilitarista.

Unitasi con l’anarchico Carlo Civardi (dal quale ebbe 6 figli), visse a Pavia collaborando alla stampa socialista e spingendosi tino in Svizzera per tenere conferenze ai lavoratori italiani emigrati. Nel 1910 si trasferì a Milano, dove continuò sia l’insegnamento elementare sia il lavoro politico fra le donne. Nel 1914 passò a Borgosesia, dove capeggiò la “lega rossa” (v. Valsesia). Nello stesso anno fu eletta segretaria della Federazione socialista valsesiana. Arres[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 629

Brano: [...]i Georgi Ivanov.

Rientrato in Italia nel 1947, riprese l’attività di partito a Mantova. Fu eletto senatore nel 1948 e segretario della Federazione comunista provinciale nel 19511952.

Lavorò poi ancora all’estero, per il Consiglio mondiale della pace, ma nel 1957 le condizioni di salute lo costrinsero a cessare questa attività. Tornò al Senato, ma dal 1960 un acutizzarsi della malattia lo rese invalido permanente.

Meschi, Alberto

N. a Borgo San Donnino (Parma) il 27.5.1879, m. a Carrara 1*11.12. 1958; muratore.

Anarchico e autodidatta, dopo aver militato nelle organizzazioni operaie della Spezia nel 1905 emigrò in Argentina, dove divenne uno dei più noti dirigenti libertari e sindacali. Espulso nel 1909 dalle autorità argentine per la sua azione politica, rientrò in Italia e assunse la guida della Camera del lavoro di Carrara (v. Massa Carrara), dirigendo con successo le lotte dei cavatori apuani e dei lavoratori della Versilia. Mobilitato al fronte durante la Pri

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Borgo San Donnino, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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