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Il segmento testuale Bergen Belsen è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 8Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 80

Brano: Deportazione, Campi di

S.S. e kapò di Bergen Belsen vengono costretti dalle truppe britanniche a dar sepoltura ai cadaveri dei deportati ammassati intorno al campo (aprile 1945)

squadriglia di aerei inglesi. Entrambe si inabissarono in fiamme e 7.000 degli internati che erano a bordo morirono bruciati o affogati.

La Resistenza attiva nei campi

Nonostante tutto, nei campi continuò a sopravvivere in ogni periodo

10 spirito della Resistenza, dando luogo a numerosi episodi di incredibile ardimento.

11 principale e più antico filone di resistenza attiva fu quello ininterrottamente alimentato dagli antifascisti tedeschi che, fin dal 1[...]

[...]ppare il livel

lo politico, fare opera di solidarietà e di sostegno morale.

Un altro filone di resistenza fu quello che emerse, nei campi di sterminio, tra i sonderkommandos incaricati del servizio nelle camere a gas e nei forni crematori. Que

PRINCIPALI LAGER NAZISTI

Località

Data di apertura

Destinazione

Numero presunto dei prigionieri

Numero presunto dei morti

Data di chiusura

Superstiti

Auschwitz

Belzec

Bergen Belsen

Buchenwald

Chelmno

Dachau

Ebensee

Hartheim

Flossenburg

Grossrosen

Gusen

Litomerice

Maidanek

Mauthausen

Mittelbau

Natzweiler

Neuengamme

Ravensbruck

Sachsenhausen

Sobibor

Stutthof

Terezin

Treblinka

14.6.1940 marzo 1942 1941 (?) 20.7.1937 dicembre 1941 22.3.1933

18.11.1943 193940

2.5.1938 [?)

(?)

giugno 1944 (?)

9.3.1939

28.10.1944 26. 7.1941 13.12.1938

25.3.1939 1933

maggio 1942 1940

novembre 1941 luglio 1942

Sterminio deportazione lavoro 4.405.000 4.339.000 27.f. 1945

Sterminio 600.000 600.000 dic[...]

[...]ri comprende tutti i prigionieri di ciascun campo, per periodi più o meno lunghi. Com’è noto, in molti casi si ebbero trasferimenti anche massicci di deportati dai campimadre ai sottocampi o in altre sedi, di cui non si hanno dati. In particolare non si sono potuti calcolare i trasferimenti avvenuti da un campo all’altro con le ultime « marce della morte ».

Per « superstiti » si intendono i presenti nei campi al momento della liberazione. Per Bergen Belsen non sono stati considerati i 13.000 in stato di agonia. Com’è noto, in tutti i campi molte migliaia di superstiti non sopravvissero che pochi gùorni. Il punto interrogativo indica che vi furono superstiti, ma non se ne conosce il numero. Per maggiori dettagli si vedano le voci relative a ciascun campo.

80



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 74

Brano: [...] comprese le protesi d’oro dei denti; infine venivano bruciati. Ad Auschwitz le gassazioni durarono fino al 28.11.1944 e le vittime superarono i 4.000.000.

Camere a gas furono costruite e vennero fatte funzionare anche in altri campi, principalmente allo scopo di eliminare ammalati o gruppi di deportati condannati a morte per punizione e per rappresaglia. In qualche campo, come a Dachau, la camera a gas fu costruita, ma non venne mai usata. A Bergen Belsen

e a Buchenwald non esistevano camere a gas. A Mauthausen la camera a gas c’era e fu anche attiva, ma molti dei condannati alla gassazione venivano spediti al vicino castello di Hartheim (v.). A Ravensbruck le camere a gas furono largamente usate per le deportate malate.

In ogni lager esistevano invece uno o più forni crematori, in continuo funzionamento. Questi impianti spesso non riuscivano a coprire il fabbisogno del campo, dato l'altissimo numero di decessi dovuti a inedia, malattie epidemiche, sevizie, torture e deliberate uccisioni. Tutte queste cause congiunte finivano per assicur[...]

[...]nia russi si stavano verificando « casi di cannibalismo ».

Lo sterminio dei prigionieri russi fu preordinato non meno di quello degli ebrei, anche se attuato in modo diverso. Poterono sopravvivere soltanto coloro che i tedeschi ritennero opportuno utilizzare fin dall’inizio in determinati lavori. Gruppi numerosi di prigionieri furono poi assegnati a vari campi di deportazione dove, in molti casi, vennero uccisi (per esempio, nel lazzaretto di Bergen Belsen ne furono lasciati morire 50.000; a Dachau ne furono fucilati dalle S.S. decine di migliaia; ad Auschwitz, vennero utilizzati per sperimentare le camere a gas, e così via).

Azione « Nacht und Nebel »

il 7.12.1941 Hitler emanò personalmente il decreto Nacht und Nebel (Notte e nebbia) contro i patrioti della Francia, del Belgio e dell’Olanda. Secondo questo decreto, le persone « pericolose per la sicurezza tedesca » dovevano essere deportate immediatamente e « segretamente » in Germania per esservi uccise o, come volle pittorescamente esprimersi Hitler, per sparire « nella notte e nella n[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 79

Brano: Deportazione, Campi di

MORTI ITALIANI INDIVIDUATI

Auschwitz 72

Bergen Belsen 218

Buchenwald 1.044

Dachau 1.548

Ebensee 522

Hartheim 285

Flossenburg 925

Grossrosen 3

Gusen 1.541

Litomerice 58

Mauthausen 1.731

Natzweiler 355

Neuengamme 290

.Ravensbruck 44

Sachsenhausen 31

Terezm 7

Totale 8.620

zione continuarono a salire inesorabilmente. A ciò concorrevano il pesante lavoro coatto e l’ulteriore peggioramento della situazione alimentare, mentre la decrescente capacità di resistenza fisica dei deportati favoriva il dilagare di epidemie di tifo, enterite e della tubercolosi. Quando apparve inevitabile l’abbandono dei campi di[...]

[...]lungo la strada (soltanto tra Diebérsried, Stamsried e Posing furono esumati, dopo la guerra, i cadaveri di 597 vittime che al controllo medico risultarono fucilate, o uccise a bastonate o sepolte ancora vive (si veda la voce Flossenburg). Moltissime fosse comuni furono trovate lungo gli itinerari di tutte le « marce della morte ».

Liberazione

Al momento della liberazione \ campi presentavano un aspetto sconvolgente. Nel lagerlazzaretto di Bergen Belsen, liberato dagli inglesi il 13 aprile, furono trovati alla luce del sole 10.000 cadaveri e, nelle baracche, 38.500 agonizzanti che continuarono a morire, a una media di 500 al giorno, fino a raggiungere i 13.000 decessi.

Ne! campo di Flossenburg, liberato il 23 aprile, furono trovati 1.526 internati in fin di vita. A Dachau, punto di confluenza di diverse « marce della morte », gli americani trovarono oltre 1.000 cadaveri abbandonati sui vagoni e sparsi per la campagna;' e liberarono 67.665 internati ormai ridotti in condizioni pietose.

Particolarmente tragica fu la sorte dei sopravvissu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 108

Brano: [...]lle piccole vittime e (sono le sue parole, quale imputato al processo poi svoltosi ad Amburgo) « furono appesi come quadri ai ganci delle pareti ».

La marcia della morte

Dal 18.4.1945, con l’approssimarsi delle truppe alleate, il campo di Neuengamme venne evacuato. I deportati furono fatti partire a piedi a gruppi di 500, scortati da cani e

da S.S., per una spietata quanto assurda marcia della morte. Essi furono condotti da Neuengamme a Bergen Belsen, poi a nord fino a Lubecca, poi (i superstiti) a Bargedorf, quindi di nuovo verso Neuengamme e infine a Sandbostel, percorrendo sempre a piedi un tragitto di 737 chilometri.

Il trasferimento dei deportati da Bergen Belsen a Lubecca ebbe luogo in seguito a un accordo intercorso fra Himmler e il conte Bernadotte (a nome del governo svedese), per cui i prigionieri di nazionalità danese e norvegese avrebbero dovuto essere trasferiti in Svezia. In base a tale accordo, 8.00010.000 superstiti di Neuengamme effettivamente furono fatti affluire a Lubecca per imbarcarsi sulle navi « Cap. Arcona », « Athena », « Thielbeck » e « Deutschland ». Senonché, il 3 maggio, durante l’attesa della partenza, navi inglesi attaccarono il porto affondando il « Thielbeck » e il « Cap. Arcona » con il loro carico umano. Dei circa 5.000 [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 509

Brano: persecuzioni politiche che gli impedirono di riprendere, sia a Firenze che a Grosseto e a Lucca, qualsiasi attività imprenditoriale.

Nel 1943 aderì al P.C.I. e, sfollato con la famiglia ad Acone (Pontassieve), nonostante l’età avanzata partecipò attivamente alla Resistenza. Nel dopoguerra continuò a svolgere attività politica a Firenze.

Buttarmi, Angelo

N. a Cascatinka (Brasile) il 26.2. 1900, m. a Bergen Belsen (Germania) nel 1945; impiegato di banca. Arrestato per antifascismo nel 1926 a Vicenza, dove si trovava per motivi di lavoro, durante gli anni della dittatura fascista mantenne i collegamenti con personalità socialdemocratiche (come Ivanoe Bonomi) e alla caduta del regime fu tra i primi a riprendere l’attività politica. Dopo I'8.9.1943 operò nella Resistenza veronese e nel luglio 1944, quando si ricostituì a Verona (v.) il C.L.N., entrò a farne parte in rappresentanza del Partito socialista. Arrestato il 14 luglio insieme a quasi tutti gli altri membri del Comitato, affrontò senza piegarsi la[...]

[...]ialdemocratiche (come Ivanoe Bonomi) e alla caduta del regime fu tra i primi a riprendere l’attività politica. Dopo I'8.9.1943 operò nella Resistenza veronese e nel luglio 1944, quando si ricostituì a Verona (v.) il C.L.N., entrò a farne parte in rappresentanza del Partito socialista. Arrestato il 14 luglio insieme a quasi tutti gli altri membri del Comitato, affrontò senza piegarsi la tortura e finì deportato in Germania. Si spense nel lager di Bergen Belsen in un’imprecisata epoca posteriore al dicembre 1944.

Cagli, Corrado

N. ad Ancona il 23.2.1910, m. a Roma nel 1976; pittore e scultore. Trasferitosi a Roma nel 1932, fu tra i fondatori della “Seconda scuola romana” in polemica sia con il “novecentismo” che con la poetica neoclassica e celebrativa sostenuta dal fascismo. Nel 1936 eseguì affreschi per la Triennale di Milano, nel 1937 opere murali per l’Esposizione mondiale di Parigi e nel 1938 per la Biennale di Venezia. In quello stesso anno, in seguito all’emanazione delle leggi razziali in Italia, emigrò in Francia e poi negli Stati Uni[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 70

Brano: [...]voro schiavistico finirono per fondersi. Nei diversi lager vennero così a incontrarsi e a dividere la stessa sorte uomini politici, criminali comuni, militari prigionieri, ebrei, zingari, lavoratorischiavi, patrioti ecc., dando luogo a quell’« universo concentrazionario » che rappresentò uno dei più allucinanti fenomeni della seconda guerra mondiale.

I principali lager nazisti furono: Auschwitz (cui facevano capo Birkenau e Monowitz), Belzec, Bergen Belsen, Buchenwald, Chelmno, Dachau, Ebensee, Flossenburg, Grossrosen, Litomerice, Maidanek, Mauthausen (cui facevano capo anche il sottocampo di Gusen e il castello di Hartheim), Mittelbau, Natzweiler, Neuengamme, Ravensbruck, Sachsenhausen (già Oranienburg), Sobibor, Stutthof, Terezin, Treblinka. (Si vedano le rispettive voci).

Molti di questi campi avevano, negli ultimi anni di guerra, un grande numero di sottocampi dipendenti e kommandos di lavoro. Dei campi di sterminio polacchi (Treblinka, Belzec, Chelmno, Grossrosen, Maidanek, Sobibor e Stutthof), distrutti dai nazisti ira il 1943 e TI 194[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 81

Brano: [...]ti poterono collegarsi alle organizzazioni antifasciste clandestine già esistenti, costituire comitati di lotta e aumentare le possibilità di resistenza nel lager. Nei campi di lavoro fu organizzato il sistematico sabotaggio della produzione industriale.

La presenza dei comitati antifascisti si rivelò preziosa negli ultimi giorni, per impedire alle S.S. di compiere il massacro finale ordinato da Himmler, assumere la direzio

Un deportato di Bergen Belsen accusa uno degli aguzzini del campo (aprile 1945)

ne dei lager, assicurare qualche essenziale servizio.

Ad Auschwitz, Buchenwald e Flossenburg i comitati assunsero il comando dei campi; a Mauthausen disarmarono le S.S. prima che giungessero gii Alleati. In quasi tutti i lager, nei giorni della liberazione, gli antifascisti organizzarono la ricerca e la cattura degli aguzzini fuggiti e, in molti casi, questi furono immediatamente giustiziati. Inoltre si deve in gran parte ai comitati antifascisti la raccolta e la conservazione di documenti, archivi, ecc. che, nei processi del dopoguerra,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 377

Brano: [...] (v.), sottoscrisse con altri 200 ufficiali l'impegno di unirsi ai partigiani di Tito: quan* do la Divisione fu attaccata dai tedeschi e 400 ufficiali, costretti alla resa, rifiutarono di aderire alla repubblica di Salò, Biddau fu tra i 46 ufficiali che, legati a gruppi di cinque, vennero trucidati sulla collina di Trilly (alla sua memoria è stata conferita la medaglia d'argento) ; il colonnello sassarese Paolo Tola si spense invece nel lager di Bergen Belsen, dove era stato internato subito dopo l'8 settembre per essersi rifiutato di aderire alla R.S.I..

Molti militari sardi furono colti dall'armistizio in Jugoslavia, altri in Grecia. La loro partecipazione alla liberazione della Jugoslavia costituisce un capitolo della storia di questa Repubblica: fra i 210 caduti della Divisione Italia, molti erano sardi (v. Jugoslavia, Italiani in). Uno dei centri della Penisola in cui più intensa fu la partecipazione dei sardi alla Resistenza fu Roma. Tra i caduti nella Capitale si ricordano:

lo studente Mario Demartis (n. a Sassari nel 1920), tenente p[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Bergen Belsen, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---S.S. <---nazisti <---italiani <---Bibliografia <---Storia <---comunista <---fascisti <---Antonio Gramsci <---C.L.N. <---P.C.I. <---Partito comunista <---antifascismo <---antifascisti <---comunisti <---fascismo <---fascista <---italiana <---nazista <---siano <---socialista <---A Bergen Belsen <---Alcide De Gasperi <---Aldo Ceschia <---Alessandro Brenci <---Alfredo Morea <---Angelo Mauri <---Annibaie Gilardoni <---Antonio Boggiano Pico <---Antonio Comelli <---Armando Ammazza <---Arturo Bendini <---Attentati a Mussolini <---Baina Besquet <---Beppino Colaoni <---Bergen Belsen a Lubecca <---Besquet G <---Biennale di Venezia <---Bruno Coliovati <---Cipriano Facchinetti <---Dante Cornei <---Dario Ceglar <---De Gasperi <---Deportati a Mauthausen <---Divisione Italia <---Egisto Cagnoni <---Elio De Cupis <---Enrico Ferrari <---Enrico Presutti <---Ernesto Cerneaz <---Fabrizio Maffi <---Fisica <---Francesco Lo Sardo <---G.A.P. <---Giacomo Ceschia <---Gian Battista Bosco Lucarelli <---Giovanni Colonna Di Cesarò <---Giovanni Comelli <---Giovanni Conti <---Giovanni Coren <---Giovanni Guarino Amelia <---Giovanni Maria Longinotti <---Giovanni Persico <---Giovannino Biddau <---Giulio Rodino <---Giulio Volpi <---Giuseppe Albanese <---Guido Bergamo <---Guido Molinelli <---Guido Picelli <---Heissmeyer di Berlino <---Igino Borin <---Il Dio <---Il flagello della svastica <---Il punto <---In particolare <---Johann Framm <---La morte <---La prima <---Lavoro di Trieste <---Luciano Fantoni <---Luigi Bani <---Luigi Macchi <---Luigi Repossi <---Lussu a Togliatti <---M.S. <---Mafalda di Savoia <---Marcia su Roma <---Mario Augusto Martini <---Mario Bergamo <---Mario Cingolani <---Mario Demartis <---Milano-Roma <---Monte Aiato <---Movimento operaio <---Neuengamme a Bergen Belsen <---Nicola Lombardi <---Nicolò Attimis <---Non lo so <---Nube I <---Nunzio Nasi <---P.S.I. <---Palmerio Delitala <---Paolo Cappa <---Pellegrino Ettore Lombardi <---Pietro Bernardi <---Poetica <---Raffaele De Caro <---Regina Coe <---Renato Ricci <---Repubblica federale <---Roberto Farinacci <---S.P. <---Settimo Basso <---Sistematica <---Stalag X B <---Storia del Terzo Reich <---Trasferitosi a Roma <---Triennale di Milano <---U.R.S.S. <---Ugo Anzil <---Vincenzo Giuffrida <---Vincenzo Pappalettera <---Vita di Antonio Gramsci <---Vittorio Buratti <---Willy Drei <---antifascista <---antifasciste <---astrattismo <---autonomismo <---cannibalismo <---combattentismo <---d'Azione <---fasciste <---giellista <---gramsciani <---hitleriana <---imperialista <---italiane <---italiano <---laborazioniste <---liste <---massimalista <---nazifascisti <---nazismo <---novecentismo <---riformismo <---sindacalista <---sindacalisti <---squadristi <---stalinismo <---stalinisti <---sull'Europa <---surrealismo <---trotzkista



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