Brano: Vaticano
Benedetto XV (dicembre 1914)
Primo dopoguerra
I! 18.1.1919 venne fondato il Partito popolare (v.) che, oltre a chiedere « libertà e indipendenza della Chiesa nella piena esplicazione della sua missione spirituale », reclamò « una più illuminata coscienza cristiana del popolo italiano » affinché fosse definita la questione romana. Era chiara la polemica nei confronti delle posizioni culturali e politiche delle forze liberali, laiche e socialiste.
Di fronte a polemiche anticlericali, spesso provinciali e rozze, alimentate dalla cultura laica e dal massimalismo (v.) socialista, assunse grande riliev[...]
[...]azionalmente senza che si trascinasse per decenni, si sarebbero risparmiate tante polemiche e Mussolini non si sarebbe preso questo merito per rafforzare il suo regime fascista.
Già a Parigi c’erano stati approcci tra il presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando e monsignor Francesco Kelly (per iniziativa di quest’ultimo), ma il negoziato non ebbe allora seguito perché il governo Orlando cadde il 19.6. 1919. Il successivo 11 novembre Benedetto XV annullò il “Non expe
dit” e, nelle elezioni svoltesi 5 giorni dopo, il Partito popolare mandò ben 100 suoi deputati alla Camera. Il 23.5.1920 il Papa (con l’enciclica uPacem, Dei munus”) ritirò il rifiuto di ricevere i capi di Stato in visita ufficiale in Italia, ma il negoziato con il Vaticano ristagnava, sia perché il governo Nitti (v.) ebbe vita breve sia perché il successore Giovanni Giolitti (v.), preso da altre scadenze, poco si interessava alla questione romana.
Verso la “conciliazione"
Pio XI (v.), successore di Benedetto XV al soglio pontificio, appena eletto decideva di int[...]
[...]olare mandò ben 100 suoi deputati alla Camera. Il 23.5.1920 il Papa (con l’enciclica uPacem, Dei munus”) ritirò il rifiuto di ricevere i capi di Stato in visita ufficiale in Italia, ma il negoziato con il Vaticano ristagnava, sia perché il governo Nitti (v.) ebbe vita breve sia perché il successore Giovanni Giolitti (v.), preso da altre scadenze, poco si interessava alla questione romana.
Verso la “conciliazione"
Pio XI (v.), successore di Benedetto XV al soglio pontificio, appena eletto decideva di interrompere la tradizione negativa dei suoi predecessori, impartendo la benedizione dal loggiato della Basilica alla folla raccolta in piazza S. Pietro (6.2. 1922), un gesto conciliatorio che non sfuggì a Benito Mussolini, sebbene costui, da quando era stato interventista alla vigilia della Prima guerra mondiale e fino alle elezioni politiche del novembre 1919, avesse assunto costantemente una posizione ostile al Vaticano.
Due giorni dopo le elezioni (che erano state molto negative per i Fasci di combattimento), il 18.11.1919 cosi Mussolini [...]