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Il segmento testuale Bassano del Grappa è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 12Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 374

Brano: [...]“Pellizzari” di Arzignano: la mancata corresponsione di quanto concordato nei giorni successivi alla caduta del regime, cioè l'“una tantum” e il supplementopane per lavoro pesante, furono pretesti per la sospensione del lavoro dopo lo scioglimento della Commissione interna, in conformità alla parola d’ordine « Niente collaborazione con gli occupanti nazifascisti ».

II 24 dicembre fu massiccia la partecipazione allo sciopero delle Smalterie di Bassano del Grappa; il 5.1.

1944 scioperarono nuovamente gli operai di Arzignano per motivi di carattere amministrativo; il 7 gennaio fu la volta di una cinquantina di operai del setificio Bressan di Magrè, per il mancato saldo dell’indennità concordato con l’Unione industriali di Vicenza.

Il 29 febbraio, a Schio, un migliaio di operai e operaie del lanificio Rossi, 450 del lanificio Conte e 750 del lanificio Cazzola, 350 operai della fonderia De PrettoEscher Wyss e 71 della carrozzeria Della Via, 1.300 operai e operaie del lanificio Rossi di Pievebelvicino e di Torrebelvicino scioperarono tutti insieme m[...]

[...] l’influenza sui Comandi dei garibaldini della “Garemi” (v.) e su quelli “autonomi” dell’AItopiano di Asiago, pressoché nulla sul comando della “Pasubio” (v.). Nelle funzioni di comandante militare provinciale, affidatogli fin dall’inizio dell’attività del C.L.N., il colonnello Amedeo D'Aiello era coadiuvato dal maggiore Mario Malfatti, dal tenente Guido Manera e dall’ingegnere Andrea Rigoni. I settori territoriali di Arzignano, Valdagno, Schio, Bassano del Grappa, Camisano, Barbarano e Lonigo, avevano inoltre,.un responsabile politico ciascuna/Il Comando militare provinciale, installato nella casa di Nino Strazzabosco, si avvaleva dell’impegno di Italo Dainese, Michele Cap:nist, Alberto De Marchi, Mariano Soave, Italo Magrin, Alberto Sinigaglia e Remo Pranovi (Primula) per i settori cittadini, nonché di Virgilio Marzot e Igino Fanton per i collegamenti con squadre di “patrioti combattenti” in città e alla periferia. Nella direzione di questo Comando il colonnello D'Aiello poteva inoltre contare sulla collaborazione del capitano Mario Fiandini [Grigio)[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 374

Brano: [...]artecipazione della Brigata « Antonio Guriolo » (intitolata al nome di una Medagliq d’oro al valor militare alla memoria) ai combattimenti di Orsigna e del Iago Scaffaiolo, in Toscana, nel luglio 1944; l’attacco al presidio di Crocetta di Montello, nel Veneto, da parte della I Brigata Matteotti; il contributo alla difesa deN’Ossola, nell’ottobre 1944, e alla battaglia nella zona del Grappa, dal mese di settembre al novembre dello stesso anno (v. Bassano del Grappa). Meritano ancora menzione l’attacco a Cuorgné (Torino) del 19.6.1944, in cui perse la vita Italo Rossi, Medaglia d’oro al valor militare alla memoria; il combattimento di Pont Canavese (Torino), nel quale partigiani della « Davito » attaccarono reparti della « X Mas » e ferirono il ministro della Repubblica sociale Alessandro Pavolini; il colpo di mano compiuto dalla XXI Brigata della « Cuneense » ad Alba (v.), il 2.3.1945, con l’irruzione nelle carceri della città

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 500

Brano: [...]ti le estreme difese tedesche, cadde in combattimento.

Pegoraro, Emilio

N. a Fontaniva (Padova) il 19.10. 1921; ragioniere.

Nel 1944 entrò a far parte dell’organizzazione comunista clandestina e del movimento partigiano della zona a nord di Padova, quale commissario politico, poi comandante di battaglione nella Brigata Garibaldi « F. Sabatucci ».

Ferito nel corso di un’azione, fu arrestato dalle Brigate nere e tradotto nel carcere di Bassano del Grappa, da dove riuscì a evadere.

Nel dopoguerra ha ricoperto numerosi incarichi politici e sindacali. Consigliere comunale e provinciale di Padova dal 1956 al 1970, nel 1968 fu eletto senatore, poi deputato nel 1972 e nuovamente senatore nel 1976.

Pegoraro, Gaetano

Nello; Guido IL N. a Schio (Vicenza) il 28.12.1902; operaio.

Membro della Gioventù socialista, passò al P.C.d’I. nel 1921, allatto della fondazione di questo partito. Durante il biennio 192122 fu « ardito rosso » e tra i pochi giovani antifascisti di Schio che non emigrarono per sfuggire alle persecuzioni seguite alla marcia [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 485

Brano: [...]re con una dozzina di giovani guidati da Giuseppe Crestani (Bepi), già capitano di artiglieria nelle Brigate Internazionali, dal veneziano Zorzi [Pirro), an

ch'egli ex garibaldino in Spagna, da Puntarolo (Masetti) di Vaistagna e dall’udinese Roiatti [Spartaco), tutti comunisti usciti dal carcere fascista o tornati dal confino. Vangelista, che aveva stabilito i primi contatti, divenne il coordinatore tra questo gruppo, i C.L.N. di Vicenza e di Bassano del Grappa (v.), e la Delegazione triveneta delle formazioni garibaldine, diretta da Amerigo Ciocchiatti e della quale facevano parte Felice Platone e Nello Boscagli. Quest’ultimo, che più tardi avrebbe assunto il comando delle Garemi, aveva allora il compito di organizzare i G.A.P. nel Veneto.

In novembre il gruppo compì le prime azioni di guerra, la più importante delle quali, citata anche da Radio Londra, fu l’attacco notturno al distaccamento della Guardia nazionale repubblicana di Vaistagna per rifornirsi di armi e munizioni. Successivamente venne giustiziato il tenente colonnello Faggion, attiv[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 299

Brano: [...]e a numerosi combattimenti finché, caduto in un’imboscata nemica, fu catturato e ucciso dopo lunghe torture.

Fava, Lorenzo

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Nocera Inferiore (Salerno) nel 1919, ucciso a Verona il 17.7.1944; studente.

Proveniente dal Polesine, frequentò a Padova la Facoltà di giurisprudenza. Arruolatosi con gli alpini nel 1941, l’anno dopo uscì col grado di sottotenente dalla Scuola allievi ufficiali di Bassano del Grappa e venne inviato con le truppe di occupazione nel Montenegro. Rimpatriato nel 1943, I’8 settembre lo colse che si trovava a casa in licenza. Datosi immediatamente alla macchia, prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza veneta. Entrato a far parte dei G.A.P. veronesi, portò a termine audaci azioni di guerra.

Il 17.7.1944 partecipò all’attacco alle carceri di Verona, nel corso del quale fu liberato Giovanni Roveda (v.J. Gravemente ferito durante l’azione, cadde in mano ai fascisti. Sottoposto a torture, seppe stoicamente resistere fino alla morte.

Dopo la Liberazi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 78

Brano: [...]della Toscana. Tra le province che ebbero il maggior numero di deportati in Germania si ricordano Trieste, Pola, Vicenza, Udine, Belluno, Gorizia, Trento, Milano, Genova, Torino, Firenze, La Spezia. Piccoli comuni come Ronchi dei Legionari (Gorizia), Tambre d’Alpago (Belluno), Nimis e Faedis (Udine), Albona (Pola), Muggia (Trieste) e Ceranesi (Genova), videro scomparire nei campi di deportazione quasi tutti i loro giovani nonché intere famiglie. Bassano del Grappa ebbe 804 deportati; Albona, in Istria, migliaia. Dopo il rastrellamento della Benedicta (v.), sull’Appennino Ligure, oltre 400 giovani vennero deportati in Germania: di essi, 149 non fecero più ritorno. Migliaia di operai furono deportati da Torino, Milano e Genova, come rappresaglia per aver attuato scioperi di protesta durante l’occupazione tedesca. Centinaia di deportati ebbero Prato, Empoli, Castelfiorentino, Montelupo e altri centri della provincia di Firenze.

Gli ebrei italiani nei campi di sterminio nazisti furono 7.495 e, di essi, solo 600 si salvarono. Da Roma ne furono deportati [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 47

Brano: [...]aglia d'oro al valor militare alla memoria. N. a Roma nel 1910, caduto alle Malghe di Porzus (Udine)

il 7.2.1945; ufficiale dell’esercito. Uscito dall'Accademia militare di Modena e assegnato aH'8° Reggimento alpini, durante la seconda guerra mondiale prese parte alle operazioni belliche sul fronte occidentale e poi a quelle sul fronte grecoalbanese. Rimpatriato per malattia e promosso capitano, insegnò per breve tempo alla Scuola militare di Bassano del Grappa (Vicenza), facendo successivamente ritorno in Albania come addetto allo stato maggiore delIVIII Corpo d'armata.

Al momento dell'armistizio era in Friuli e partecipò subito alla Guerra di liberazione. Comandante della Brigata « Osoppo », cadde nel corso d’un attacco alle Malghe di Porzus (v.).

Fu « ... vittima — dice la motivazione della m. d’o. — della tragica situazione creata dal fascismo ed alimentata dall’oppressore tedesco in quel martoriato lembo di terra dove il comune spirito patriottico non sempre riusciva a fondere in un sol blocco le forze della Resistenza ».

Degrelle, Léo[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Bassano del Grappa, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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