Brano: [...]n Francia, dove si fece raggiungere dalla moglie e dai due figli; superstiti (altri tre suoi figli erano morti di privazioni mentre egli si trovava in carcere). Nel 1927, a Parigi, a fianco di Bruno Buozzi fu fra i dirigenti socialisti che si opposero allo scioglimento della Confederazione italiana del lavoro, decretata dai riformisti rimasti in Italia.

Svolse poi importanti incarichi nelle fila del P.S.I. durante gli anni deH’emigrazione.

Bagnolo in Piano, Scioperi di

Comune agricolo del Reggiano, durante gli anni del fascismo Bagnolo in Piano (v.) fu teatro di vari scioperi, storicamente importanti come testimonianze di lotta aperta di massa contro la dittatura fascista, anche per smentire l’errata tesi, secondo la quale il fascismo avrebbe goduto di ampi se non unanimi consensi fra la popolazione lavoratrice italiana.

Il primo sciopero esplose a Bagnolo in Piano nel maggio 1930 e venne proclamato da braccianti agricoli per ottenere miglioramenti economici. Altri due scioperi furono organizzati clandestinamente negli anni successivi da giovani comunisti, sempre tra i braccianti. Le autorità fasciste risposero scatenando squadracce fasciste e contemporaneamente operando numerosi arresti. Gli antifascisti di Bagnolo in Piano uccisi dagli squadristi o morti in carcere furono otto. Gli anni di reclusione (o di confino) inflitti, furono 73, più 22 anni di “libertà vigilata”.

Durante la Seconda guerra mondiale il comune subì 29 incursioni aeree e, dopo l’8.9.1943, la popolazione partecipò in massa alla Resistenza armata, dando alla lotta 167 partigiani (di cui 9 caduti) e 150 deportati civili o militari. Due furono qui gli eccidi compiuti dai nazifascisti.

Balella, Giovanni

N. a Ravenna il 12.7.1893; docente universitario.

Direttore generale della Confederazione fascista degli industriali, dall’aprile 194[...]

Brano: [...]I '8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, tra i primi organizzatori della lotta armata nel Reggiano. Arrestato il 26.2.1944, doveva essere fucilato insieme ad altri patrioti, ma riuscì a evadere dal carcere di Reggio. Fu quindi commissario politico della 144a Brigata Garibaldi nel Reggiano e, dal novembre 1944, della 4a Brigata « Menconi », operante in Apuania. Perdette il padre Primo Malaguti fucilato per rappresaglia dai fascisti (v. Bagnolo in Piano) e il fratello Posacchio (v.), caduto combattendo contro i tedeschi nei giorni della Liberazione.

È autore di un interessante libro dal titolo Non dimenticare (1970), nel quale fa la storia di Bagnolo in Piano. Inoltre, sulla sua esperienza di contadino povero, salariato, scarriolante, combattente antifascista e, nel dopoguerra, segretario della Camera del lavoro di Bagnolo in Piano per oltre 23 anni, ha scritto un libro intitolato Lo scontro di classe (Milano, La Pietra, 1973).

Malalan, Enrico

N. a Trieste il 14.7.1893, manovale. Membro dell’organizzazione comunista clandestina, per la sua attività antifascista nel 1931 fu condannato dal Tribunale Speciale a 8 anni di reclusione. Fu detenuto nel carcere di Civitavecchia.

Dopo l'8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, tra gli organizzatori della Resistenza istriana, commissario politico della « Premorske Brigade ».

Malalbergo

Comune di circa 6.300 abitanti in provincia di Bologna, durante la Guerr[...]

Brano: [...]ettarono l’assal

Casa Cervi

al carcere di San Tomaso. Come ai Servi, anche qui, quando sembrava trovato il modo di evadere, giunse l’ordine di trasferimento. Papà Cervi venne mandato in un'altra cella, dove si ritrovò con lo scrittore Arrigo Benedetti (che ricorderà quest’incontro nel libro « Paura all’alba »); i figli, gli fu detto, sarebbero stati mandati a Firenze. Il 27 dicembre, avendo un gappista giustiziato il segretario fascista di Bagnolo in Piano, i repubblichini decisero di vendicarsi uccidendo i fratelli Cervi e il Camurri.

Gli dissero: « Volete il perdono? Mettetevi nella Guardia Repubblicana ». Risposero: « Crederemmo di sporcarci », e allora li presero e li portarono al poligono di tiro, uno per volta li uccisero.

Le donne seppero quasi subito della sorte toccata ai loro uomini. Papà Cervi l’avrebbe saputo alla sua fuga dal carcere (7.1.1944).

I fascisti continuarono a perseguitare i Cervi fino a incendiare nuovamente la casa il 10.10.1944. Mentre la madre, vinta dallo strazio, si spegneva dopo quest’ultimo avvenimento, [...]

Brano: [...]lato il 14.2.1945.

Militante nell’organizzazione comunista clandestina, nel 1937 fu condannato a 5 anni di confino.

Dopo I"8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, tra gli organizzatori della lotta armata e partigiano combattente nella 37a Brigata

G.A.P. «Vittorio Saltini». Dopo aver partecipato a numerose azioni, fu catturato dai fascisti della Brigata nera e immediatamente fucilato, insieme ad altri 9 patrioti, sulla piazza di Bagnolo in Piano (v.). Alla sua memoria è stata conferita la medaglia d’argento al valor militare.

Lazzari, Costantino

N. a Cremona l’1.1.1857, m. a Roma il 27.12.1927. Figlio di contadini poveri, a 15 anni, conseguita la licenza tecnica, divenne garzone in un magazzino di filati, poi volta a volta lavorò come operaio tipografo, segretario di A. Bertani nella sua

inchiesta di igiene rurale, contabile, viaggiatore di commercio.

Nel Partito operaio italiano

A Milano frequentò il Circolo operaio di via del Pesce, e nel 1882 prese parte alla fondazione del Partito operaio italiano, d’impronta opera[...]

Brano: [...]battente nella 77a Brigata G.A.P. di Castelnovo di Sotto. Cadde, nei giorni della Liberazione, combattendo contro i tedeschi in ritirata.

Malaguti, Reclus

N. a Novi (Modena) il 4.7.1907; operaio. Di famiglia contadina poverissima, a 14 anni iniziò a lavorare come bracciante nel Reggiano, dove si erano trasferiti i suoi.

Dopo aver prestato servizio di leva, alla fine del 1929 entrò a far parte dell'organizzazione comunista clandestina di Bagnolo in Piano (Reggio). Fu arrestato il 15.3.1931 per aver partecipato a una manifestazione antifascista a Reggio Emilia. Dopo alcuni mesi di carcere, fu inviato per 2 anni di domicilio coat

La famiglia di Reclus Malaguti all’inizio de secolo

Brano: [...]ative; nella propaganda diretta e capillare nelle fabbriche e nelle campagne, e talora anche nell’organizzazione di agitazioni operaie.

Passerà alla storia, ad esempio, la manifestazione del 15.3.1931, quando nella piazza del Duomo di Reggio Emilia decine di lavoratori si riunirono davanti al Municipio gridando “Pane e Lavoro!” e lanciando centinaia di manifestini tra la folla. Sono da ricordare anche gli scioperi bracciantili svoltisi presso Bagnolo in Piano alla metà di maggio del 1930 e nell’autunno 1932.

Queste iniziative comportavano, in regime di dittatura, gravi rischi: infatti centinaia furono i comunisti arrestati, confinati, ammoniti, denunciati al Tribunale speciale e condannati. Con la persecuzione nacque la necessità di organizzare il Soccorso Rosso, forma anch’essa di propaganda, oltre che di solidarietà.

La Fratellanza Reggiana

Molti reggiani dovettero lasciare la provincia per sfuggire alle persecuzioni. Essi si rifugiarono in gran parte a Milano, come i deputati socialisti Prampolini, Zibordi, Storchi e, con loro, decine [...]