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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 465

Brano: [...]io, Divisione

sa nemica. In realtà, lo stesso Marozin non sapeva quali scopi avrebbe potuto concretamente perseguire impelagandosi nella trattativa: lo dimostra lo svolgimento dell'incontro del 3 settembre a Selva di Progno, tra il drammatico e il farsesco. Resta

il fatto che Marozin operava in stretta intesa con la Missione Rye e rimane aperto il quesito sulle reali intenzioni di questa e delle autorità alleate da cui essa dipendeva.

L’Azione Timpano

Qualche giorno dopo scattò la trappola. Non quella contro cui la Missione aveva provocatoriamente aizzato Marozin (i comunisti della pianura veronese), bensì la tenaglia del poderoso rastrellamento che si abbatté sulla zona della « Pasubio ».

Il rastrellamento non fu una risposta al fallimento delle trattative, perché in realtà l’ordine di operazioni deW Azione Timpano (come venne definita in codice), diramato dal Comando tedesco e strappato dai partigiani al nemico, era troppo denso di informazioni, precìso nelle disposizioni e pedante nei dettagli, quindi evidentemente predisposto da tempo.

All’alba del 9.9.1944 due colonne tedesche, con manovre avvolgenti sincronizzate da Valdagno e Chiampo, isolarono le colline del Faldo e cominciarono a setacciarle fittamente. Nella trappola si trovarono i partigiani del « Danton », quelli di un battaglione che stava formandosi al comando di Giorgio, e buona parte della Brigata Garibaldi « Stella ».

22 partigiani[...]

[...] occupati da reparti tedeschi.

II nemico aveva potuto portarsi rapidamente in quota avvalendosi della fittissima rete di strade, mulattiere e gallerie scavate su quelle montagne da austriaci e italiani durante la Prima guerra mondiale, tutte ancora in buono o ottimo stato

di transitabilità. Con questa mossa, nuova rispetto allo schema del fallito rastrellamento di luglio, e resa d’altra parte possibile dal maggiore spiegamento di truppe, l’Azione Timpano aveva completamente accerchiato la Divisione « Pasubio », il cui braccio più avanzato (il Battaglione « Danton ») era stato mozzato dal nemico per impedire che, avviata la ripulitura della sacca, potesse assicurare ai partigiani un corridoio di scampo verso la pianura vicentina.

Consultato il Comando, Marozin decise che tutti i volontari privi di armi dovevano abbandonare la formazione. Quest’ordine diede luogo a momenti di profonda pena in ogni battaglione. Nella tarda serata dell’11 settembre, alcune centinaia di uomini disarmati provenienti dai reparti più vicini al Comando vennero salu[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Azione Timpano, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Distaccamento Comando <---G.A.P. <---Il mattino <---Piana di Valdagno <---Selva di Progno <---comunisti <---italiani <---valligiani