Brano: [...]urono feriti sul monte Briasco, e anche a Varallo Sesia alcuni fascisti caddero durante un rapido scontro.

Quello stesso 14 agosto il comandante del presidio fascista di Varallo (capitano Giacomo Pasqualini, di Borgo Val Sugana), aiutato dal tenente Bartoli, comandante del presidio fascista di Quarona, per vendicarsi prelevò dalle carceri di Varallo 6 partigiani: Guido Bovotti, di Doccio di Quarona; il trentenne Aldo Bordiga e il trentaduenne Augusto Pescio, entrambi di Borgosesia; i diciottenni Gino Boccardo e Gino Francese, di Vercelli; e il ventitreenne Vincenzo Lazzi, di Bari. Mentre al Bovotti, con l’imposizione della firma alla domanda d’arruolamento tra i militi fascisti, fu fatta salva la vita, gli altri cinque vennero portati al Ponte della Pietà e qui impiccati alla ringhiera del ponte, con i fili di rame del telegrafo. Quando i condannati furono gettati nel vuoto, il filo a cui era appeso Augusto Pescio si spezzò. Allora i carnefici ricuperarono la loro vittima, la riappesero al filo e la gettarono una seconda volta dal ponte, accanto[...]

[...]entrambi di Borgosesia; i diciottenni Gino Boccardo e Gino Francese, di Vercelli; e il ventitreenne Vincenzo Lazzi, di Bari. Mentre al Bovotti, con l’imposizione della firma alla domanda d’arruolamento tra i militi fascisti, fu fatta salva la vita, gli altri cinque vennero portati al Ponte della Pietà e qui impiccati alla ringhiera del ponte, con i fili di rame del telegrafo. Quando i condannati furono gettati nel vuoto, il filo a cui era appeso Augusto Pescio si spezzò. Allora i carnefici ricuperarono la loro vittima, la riappesero al filo e la gettarono una seconda volta dal ponte, accanto ai suoi sventurati compagni ormai senza vita. Non contenti, dilaniarono con raffiche di mitra i corpi degli uccisi.

I cadaveri dei cinque partigiani furono lasciati penzolare per due giorni dal Ponte della Pietà, affinché il lugubre spettacolo incutesse terrore nelle popolazioni di Quarona, Borgosesia e dell'intera Vaisesia. Ma il risultato ottenuto fu solo quello di suscitare maggiormente Iodio contro tedeschi e fascisti.

A.To.

Bibliografia: P. Secchi[...]

Brano: [...]partigiano del 14.8.1944 al Ponte della Pietà, dove i fascisti ebbero 20 morti e numerosi feriti; e quelli condotti nello stesso giorno al presidio di Borgosesia (un tedesco ucciso e un fascista ferito), e a Varallo, ove rimasero uccisi più fascisti. Per rappresaglia, il comandante del presidio fascista (capitano Pasqualini) fece più tardi prelevare dalle carceri di Varallo i partigiani Aldo Bordiga, Gino Boccardo, Gino Francese, Vincenzo Lazzi, Augusto Pescio e li fece portare al Ponte della Pietà per esservi impiccati con i fili di rame del telegrafo. Gettati i corpi fuori dal ponte, il filo si ruppe. I fascisti fecero allora nuovamente appendere il Pescio e finirono gli altri a colpi di mitra.

I cadaveri furono lasciati penzolare per due giorni, perché costituissero monito per la popolazione. Un’importante battaglia fu quella combattuta contemporaneamente e coordinatamente a Romagnano, Fara e Borgosesia. Mentre a Romagnano e a Fara l'attacco partigiano raggiungerà il pieno successo, a Borgosesia, per alcuni gravi contrattempi, la lotta si fec[...]