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Il segmento testuale Assemblea repubblicana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 15Entità Multimediali , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 157

Brano: [...]ocrazia e, più tardi, tra i collaboratori di Pétain.

In seguito alle suddette discussioni, dalla seconda metà del 1928 la parola d’ordine venne lasciata praticamente cadere e non fu più impiegata nell'azione propagandistica; verso la fine del 1929, venne del tutto abbandonata e apertamente criticata.

In quei giorni Paimiro Togliatti scrisse: « Il Comitato Centrale del Partito nella sua ultima riunione ha deciso che la parola d’ordine della Assemblea repubblicana sulla base dei Comitati operai e contadini non deve più essere impiegata nella nostra agitazione e propaganda e ha riconosciuto di aver commesso un errore, non lasciando cadere prima d’ora in modo aperto e non criticando questa parola d’ordine ». (Palmimiro Togliatti: « A proposito di una parola d’ordine », su Stato Operaio, n. 8 del novembre 1929).

Nel corso dello stesso articolo, dopo aver fatto la storia dell’origine della parola d’ordine, degli scopi che essa si proponeva, del suo carattere circostanziale (per cui avrebbe dovuto servire « ad aiutare il partito a raggiungere determinati[...]

[...]ego di essa non contenesse dei pericoli legati alla struttura stessa della parola? Crediamo di no. La prima osservazione da fare è che la parola non è semplice. Tutte le volte che nel Comitato Centrale del Partito si è discusso di essa, questa osservazione è stata

fatta e unanimemente riconosciuta fondata.

Il valore di agitazione di una parola d’ordine è invece sempre in rapporto con la sua semplicità e con la sua chiarezza. La parola dell’Assemblea repubblicana ecc., per essere intesa in modo esatto ha bisogno di ampie spiegazioni. Il suo contenuto non si può afferrare di colpo. Tutto questo è un grande elemento negativo. Ma analizziamo più da vicinp il contenuto della parola nella sua parte fondamentale. Da un lato l’Assemblea repubblicana, cioè un elemento democratico; dall’altro i Comitali operai e contadini, cioè un elemento di classe. Questi due elementi sono uniti l’uno all’altro, ma il risultato è lungi dall’essere qualcosa di chiaro. Nel caso di una realizzazione della parola d’ordine (è evidente che noi non possiamo lanciare delle parole d’ordine senza pensare a una loro realizzazione), quali rapporti si stabiliranno tra i due elementi? Coesisteranno essi, oppure prevarrà f’uno o l’altro? Quale valore ha l’espressione ” sulla base ”? Significa essa che i Comitati operai e contadini eleggeranno deputati ad una assemblea [...]

[...]ll’altro, ma il risultato è lungi dall’essere qualcosa di chiaro. Nel caso di una realizzazione della parola d’ordine (è evidente che noi non possiamo lanciare delle parole d’ordine senza pensare a una loro realizzazione), quali rapporti si stabiliranno tra i due elementi? Coesisteranno essi, oppure prevarrà f’uno o l’altro? Quale valore ha l’espressione ” sulla base ”? Significa essa che i Comitati operai e contadini eleggeranno deputati ad una assemblea repubblicana? In questo caso l’assemblea è un Congresso nazionale dei Comitati operai e contadini, cioè è la forma preliminare costitutiva del governo dei Soviet. Oppure significa soltanto che è la formula del governo dei Soviet? Oppure significa soltanto che l'Assemblea, forma di un regime democratico transitorio, si appoggerà ad un sistema di Comitati operai e contadini coesistente con essa? »

L’analisi circostanziata e la critica si concludevano con l’affermazione: « Gli errori commessi a proposito della parola dell’Assemblea repubblicana ecc., dovevano però essere riconosciuti e debbono essere aper[...]

[...] operai e contadini, cioè è la forma preliminare costitutiva del governo dei Soviet. Oppure significa soltanto che è la formula del governo dei Soviet? Oppure significa soltanto che l'Assemblea, forma di un regime democratico transitorio, si appoggerà ad un sistema di Comitati operai e contadini coesistente con essa? »

L’analisi circostanziata e la critica si concludevano con l’affermazione: « Gli errori commessi a proposito della parola dell’Assemblea repubblicana ecc., dovevano però essere riconosciuti e debbono essere apertamente indicati, perché questo ci permetterà di porre in modo del tutto esatto una serie di questioni assai importanti; ci permetterà di conoscere meglio ii pericolo deH'opportunismo e di evitare le deviazioni di destra, ci permetterà di combattere senza esitazione ogni manifestazione di opportunismo, e contribuirà ad accrescere la nostra maturità ideologica e la nostra capacità politica ».

P.Se.

Assennato, Mario

N. a Blindisi il 15.1.1902, avvocato. Militante nella Gioventù socialista dal 1919, ancora studente era tra gli[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 156

Brano: [...]sti e contro lo stesso Mussolini; nel luglio 1921, condannando la firma del « patto di pacificazione » tra fascisti e socialisti, giunse ad affermare che i fascisti bolognesi riconoscevano in Mussolini il capo, ma non il padrone. Nel novembre 1921, al congresso fascista di Roma, quando il movimento si trasformò in Partito nazionale fascista, Grandi e Mussolini si riconciliarono e, da allora, « L'Assalto » abbandonò ogni velleità autonomista.

«Assemblea repubblicana»

« Assemblea repubblicana sulla base dei Comitati operai e contadini ». Parola d’ordine impiegata per la prima volta dal Partito comunista nell’estate del 1925, in un appello rivolto ai lavoratori italiani e ai partiti antifascisti di sinistra, allorché, dopo il fallimento dell’Aventino (v.), si pose l’esigenza di realizzare un nuovo blocco politico delle forze antifasciste. Si trattava di una parola d’ordine generale che, assieme ad altre « transitorie » (riguardanti

il controllo deH’industria, la terra ai contadini, l’armamento del proletariato), doveva indicare una prospettiva e obiettivi di lotta suscettibili d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 455

Brano: [...]compiva un viaggio settimanale nell'Italia centrosettentrionale, e si spinse talvolta nel Mezzogiorno, tenendo i contatti con gruppi di compagni ed educandoli alla nuova situazione di totale clandestinità e lotta illegale. Nel partito, tuttavia, così all’estero come in Italia,

i giovani incontrarono critiche e opposizioni per quello che era considerato eccessivo e spericolato attivismo e per la loro contestazione della parola d'ordine della « Assemblea repubblicana (v) sulla base dei comitati operai e contadini ». A tale obiettivo, sancito nelle tesi gramsciane di Lione, essi opponevano quello del « Governo operaio e contadino », cioè della dittatura del proletariato.

Il documento più importante della posizione della F.G.C.I. fu la lettera che il segretario Longo indirizzò il 20.10.1927 all'Ufficio Politico del partito; lettera alla quale Togliatti e Tasca replicarono con accuse di « estremismo di sinistra » e di « bordighismo » (Istituto Giangiacomo Feltrinelli, “Annali”, a. Vili, 1966, pp. 368 sgg.). È certo che Secchia, che fu chiamato in novembre[...]

[...]oni dei giovani, Secchia (che era espatriato clandestinamente con una trentina di delegati) difese la linea delle agitazioni “non pacifiche” e della preparazione del proletariato alla lotta armata. Mentre Longo era costretto al silenzio, Togliatti sostenne la necessità di lottare su “due prospettive” (democratica e rivoluzionaria) e la conferenza si concluse proprio con il rifiuto della lotta armata e con la riaffermazione della strategia della “Assemblea repubblicana”. L’assise del partito fu seguita dalla II Conferenza della F.G.C.I., nella quale Longo (rapporto politico) e Secchia (rapporto organizzativo) evitarono di radicalizzare i contrasti.

Dopo Basilea, Secchia — nominato segretario della F.G.C.I. e suo rappresentante nel Comitato centrale e nella Segreteria del partito — per decisione di quest’ultimo non rientrò in Italia e proseguì la sua attività neH'emigrazione. Alla riunione del C.C. del giugno 1928 Secchia criticò i ritardi organizzativi e politici con cui il partito aveva affrontato le leggi eccezionali. Il tono moderato e autocritico del[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 74

Brano: [...]destinata a far crollare il fascismo. Infine, con quello che nel 1953 Togliatti definirà un semplice “atto di pulizia”, venne estromesso dal Centro estero Ignazio Silone (v.). Con tali misure, che eliminavano uno dopo l’altro dal gruppo dirigente del Partito comunista italiano tutti i potenziali oppositori alla linea staliniana, venne definitivamente accantonato il programma uscito dal Congresso di Lione e fu ritirata la parola d’ordine per una “Assemblea repubblicana”. Su questa nuova linea si mosse poi a Colonia (v.) il IV Congresso del P.C. d’I. (aprile 1931).

La “svolta"

La lotta contro il fascismo, che gli “svoltisti” definivano in termini di « classe contro classe » e supponevano di breve durata, si rivelò più lunga e complessa del previsto. Ma in realtà la linea detta della “svolta” rispecchiava anzitutto l’esigenza staliniana di condurre una lotta senza quartiere contro Bucharin e i “destri”, servendosi del Comintern per estenderla a livello internazionale contro l’opposizione trotzkista. In questo quadro politico le forze della socialdemocra[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 73

Brano: [...]si europei.

Al Centro estero del P.C. d’ì.

Dopo l’arresto della maggior parte dei dirigenti comunisti rimasti in Italia (compreso Terracini), per decisione delTInternazionale Togliatti costituì il Centro estero del P.C. d’I. in un primo tempo in Svizzera, nei pressi di Lugano (luglio 1927), poi a Basilea (v.). Tale Centro si mosse lungo la linea approvata dal Congresso di Lione, riprendendo inizialmente la parola d’ordine unitaria per una “Assemblea repubblicana” (v.J, sostenuta soprattutto da Angelo Tasca che si era trasferito a Parigi per dirigere “Lo Stato Operaio”, ma auesta linea venne gradualmente disattesa e nel 1929 fu infine duramente criticata come “opportunistica”, tanto che i superstiti sostenitori di essa furono espulsi dal partito (a cominciare dal Tasca).

Era infatti avvenuto che il VI Congresso delTInternazionale (luglio 1928) su ispirazione di Stalin aveva posto al centro dell’attenzione di tutti i partiti comunisti la lotta contro la socialdemocrazia, condannata

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 516

Brano: [...]ll’I.C. portò Manuilskij a interessarsi spesso della situazione italiana. Nel 1929, in una riunione svoltasi dopo il X Plenum allargato dell'Esecutivo, ci fu anche uno scontro tra lui e una delegazione italiana composta da Paimiro Togliatti, Ruggero Grieco e Giuseppe Di Vittorio. In quell’occasione Manuilskij criticò la politica seguita dal Partito comunista italiano dal periodo della crisi Matteotti e, in particolare, la parola d'ordine dell ’« Assemblea repubblicana» (v.), la concezione troppo larga delle forze motrici della rivoluzione, l'analisi della natura del fascismo e così via. Egli condannava soprattutto la teoria del carattere « popolare » della rivoluzione proleta

D.Z. Manuilskij, durante il VII Congresso dell'Internazionale (1934)

ria destinata a rovesciare il fascismo, sostenendo invece la necessità di una completa chiusura nei confronti delle altre forze politiche e sociali antifasciste.

Gli italiani difesero energicamente le loro posizioni. Togliatti ricordò che il giudizio sul carattere popolare della rivoluzione proletaria veniva[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Assemblea repubblicana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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