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Il segmento testuale Armando Ammazzalorso è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 4Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 44

Brano: Teramo

Partigiani teramani nei giorno della liberazione della città (al centro, i due fratelli Rodomonte)

Tra l’ottobre 1943 e il febbraio 1944 la “Ammazzalorso” e la “Rodomonti” furono attivissime nel compiere sabotaggi, rischiose asportazioni di armi, scontri a fuoco, in uno dei quali cadde Bruno Cellini, stretto collaboratore di Armando Ammazzalorso. In questi stessi mesi i gappisti di Teramo, dopo essersi procurati due ciclostili, presero a produrre e a diffondere il giornale clandestino Rinascita (i cui ultimi numeri usciranno a stampa). Verso la fine del terribile inverno 1944 anche la “Vallevaccaro” produsse e distribuì un periodico ciclostilato, dal titolo L’Azione; ne vennero lanciati 6 numeri, in alcuni dei quali comparvero anche attestati di solidarietà rivolti « agli italiani d'Abruzzo » da combattenti jugoslavi e alleati. All’alba del 15 aprile, in seguito a una delazione, furono sorpresi in località Pagliari, vicino a Pietralt[...]

[...]agne abruzzesi.

La Liberazione

Tra i più notevoli episodi conclusivi della Resistenza teramana fu la liberazione di 52 detenuti politici rinchiusi nelle carceri di S. Agostino, colpo di mano attuato con fulminea rapidità da Attilio Taraschi. Notevole fu anche la battaglia per salvare il bestiame, unica risorsa delle povere genti della montagna, azione felicemente intrapresa nella zona MagnanellaVilla GessoRaiano dai partigiani comandati da Armando Ammazzalorso. Anche la “Rodomonti” si batté senza risparmio e, nelle immediate adiacenze di Teramo, vi

cino a Castellalo e a Canzano, riuscì a mettere in fuga, infliggendo loro gravi perdite, le retroguardie tedesche intenzionate di compiere razzie di uomini e bestiame.

Nella zona marittima, intensa fu l’azione della “GiulieseGaribaldi” che, nella notte del 13.6.1944, in contrada Villa Parere sostenne un combattimento contro un reparto motorizzato nemico che era venuto a ricuperare le salme di commilitoni, uccisi poco prima dai partigiani mentre erano intenti a razziare bestiame da una casa colonica[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 345

Brano: [...] in territorio italiano. Qui, subito dopo I*8.9.1943 si concentrarono nuclei dell’esercito guidati da numerosi ufficiali, fra i quali il tenente colonnello Guido Taraschi, il maggiore Luigi Bologna, i capitani Gelasio Adamoli, Carlo Canger, Giovanni Lorenzi ni, Ettore Bianco (quest’ultimo, dell’arma dei carabinieri); numerosi civili al seguito del giovane medico Mario Capuani e di noti antifascisti teramani, fra i quali

i fratelli Rodomonte e Armando Ammazzalorso (v.), e gruppi di militari inglesi e jugoslavi sfuggiti alla prigionia dei tedeschi.

Questo primo raggruppamento, formatosi spontaneamente dall'incontro di esercito e popolo sulla base di un comune sentimento antifascista e di indipendenza nazionale, esercitò una potente attrazione su centinaia di giovani, che nei giorni successivi giunsero al Bosco dalla città, dalla campagna, dalla montagna, spesso portando viveri, armi e munizioni. Nel giro di una settimana, circa 1.600 uomini si trovarono così raccolti attorno alla casa cantoniera del Ceppo, che divenne sede dell’improvvisato Comando, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 373

Brano: [...]sto Cappellini, Pompeo Fastiggi, Alfredo Spadellini, Renato Fastigi, Gino Tom masi, Giuseppe Mari, Rodolfo Sarti, Aristodemo Maniera, Mario Berti ni, Luigi Buggeri, Gino Grilli, Franco Patrignani, Feltre Bartocci, Giuseppe Fio

ravanti, Vero Candelaresi, Umberto Vispi, Ottavio Ricci, Giuseppe Alciati;

Umbria: Gino Scaramucci, Alfredo Filipponi, Mario Angelucci, Emo Battisti, Lanfranco Bonanni, Germinai Cimarelli, Anteno Cantarelli; Abruzzo: Armando Ammazzalorso, Gelasio Ad amoli, i fratelli Rodomonte, Ercole Vincenzo Orsini, Fernando Amiconi, Bruno Corbi, Natale Camarra, Giulio Spallone, Renato Vidimari;

Lazio: Pompilio Molinari, Roberto Forti, Vittorio Mallozzi, Valentino Gerratana, Alfio Marchini, Fabrizio Onofri, Gianfranco Mattei, Antonello Trombadori, Rosario Bentivegna, Carla Capponi, Carlo Salinari, Severino Spaccatrosi, Salvatore Capogrossi.

Il contributo di uomini, idee, organizzazione e sangue portato dalle Brigate Garibaldi fu tale da im

primere alla Guerra di liberazione nazionale la più grande ampiezza e profondità, e da assicu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 43

Brano: [...]funzionario della Prefettura. Alla buona regola della mobilità si ispirarono, dopo il fortunato scontro di Bosco Martese, i partigiani teramani. Divisi in bande, si batterono in montagna e in pianura, spingendosi fin sul litorale. Nel dopoguerra saranno ufficialmente riconosciute 15 formazioni attive nel Teramano durante i 9 mesi dell'occupazione tedesca, alcune di prevalente composizione comunista: la “Ammazzalorso”, dal nome del suo comandante Armando Ammazzalorso (v.) ; la “Rodomonti”, dal nome dei fratelli Felice e Antonio Rodomonte (v.) che la guidarono; la Parere, omonima del suo fondatore e capo; la GiulieseGaribaldi; nonché due G.A.P., di cui quello teramano fu costituito e comandato da Vincenzo Massignà. Altre bande furono di prevalente composizione azionista: la “Compagnia del Partito d’Azione”, comandata a Bosco Martese da Felice Mariano Franchi de Notarvanni; la “Montegorzano”, con alla testa Adelchi Fioredonati (che morirà qualche anno dopo la Liberazione per malattia contratta in servizio). Cattolici e socialisti militanti, senza partito e [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Armando Ammazzalorso, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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