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Il segmento testuale Amerigo Du è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 6Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 35

Brano: [...]omplicità dell’ex capo della polizia nel delitto Matteotti, denunciò il senatore De Bono all 'Alta Corte di giustizia del Senato, ma questa, ormai ben controllata dai fascisti, nel giugno 1925 prosciolse in istruttoria il comandante della Milizia, con formula piena dall’accusa di complicità nellomicidio, e per insufficienza di prove da quella di averne favorito gli esecutori materiali facendo tra l’altro rilasciare falsi documenti di identità ad Amerigo Dumini (v.) e ai suoi accoliti.

Nelle colonie

Senatore del Regno dal 1923 al

1928, nel luglio 1925 fu nominato

De Bono alla marcia su Roma (28.10.1922)

governatore coloniale della Tripolitania, che con mezzi militari riuscì a « pacificare » e a estendere verso sud. Nominato ministro delle Colonie dal novembre 1929, il 16.1.1935, in vista dell’aggressione contro l’Etiopia (v.), dovette lasciare il ministero nelle mani di Mussolini e assunse la carica di alto commissario dei possedimenti italiani in Africa Orientale (Eritrea e Somalia). Nell’ottobre 1935 si trovò così a dirigere le [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 107

Brano: [...]sizione e rivendicante ora un « ritorno alla normalità e ai sani principi morali ». Presentatosi alle elezioni del 1924 (nella lista «Patria e Libertà»), Forni fu l’unico fascista dissidente che riuscisse a essere eletto; e ciò, malgrado che il 12 marzo, nel corso della campagna elettorale, a causa di un discorso pronunciato a Biella ai primi del mese, fosse stato gravemente ferito alla stazione di Milano da una banda di squadristi capeggiata da Amerigo Dumini e impedito, da quel momento, di tenere altri comizi.

L’aggressione a Forni era stata espressamente ordinata dal Direttorio nazionale fascista ai segretari federali di Alessandria, Cuneo, Torino, Novara, Milano e Pavia. In una lettera di direttive essi vennero chiamati al dovere imperativo di « considerare come i più temibili nemici del fascismo i signori Sala e Cesare Forni. In conseguenza di ciò e parallelamente alle istruzioni impartite dal capo del governo ai prefetti delle province, dovrà ai suddetti due signori essere resa impossibile la vita nelle province [...]. Non dovranno ess[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 410

Brano: [...]a permanenza in loco di nutriti contingenti di forza pubblica, indispensabili per assicurare pronte repressioni anticontadine, l’isolamento della località e le difficili comunicazioni in tutta la regione fecero ritenere alle autorità fasciste Longobucco come un luogo di confino ideale. Tra gli altri, vi furono così confinati 5 ras abissini, compreso ras Immirù, deportati in Italia dopo la guerra di Etiopia, e vi fu inviato il turbolento fascista Amerigo Dumini, già noto sicario per l'uccisione di Giacomo Matteotti.

La popolazione locale manifestò anche in quelle circostanze la propria avversione al fascismo, accogliendo con benevolenza gli esuli abissini, ma trattando con rancore e disprezzo l’altro.

Un misterioso assassinio

Nel 1934 furono assegnati a Longobucco 3 confinati, a proposito dei quali circolò la voce che fossero in qualche modo implicati nella uccisione del re di Jugoslavia Alessandro (v. Croazia). Si trattava precisamente dei coniugi Mario Furlan e Maria Mali, nati a Gorizia, e del loro amico Carlo Voluer, nato a Merano. [...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 7

Brano: ... E I SUOI ESECUTORI...

Il resoconto della aggressione a un deputato socialista, nei ricordi di uno squadrista. fioren tino

COLORI E VERNICI

Mentre un giorno, nel ’920, mi trovavo al Gambrinus insieme a Amerigo Dumini, Adamo Aiazzi e Italo Moretto, venne da noi il camerata Ferdinando Spinelli a dirci che nel caffè Paskowski li in faccia trovavasi con altri a far propaganda spicciola il deputato Graziadei.

Una corsa e fummo nel locale. Ad un tavolo, insieme a quattro o cinque notissimi esponenti del comuniSmo locale, vedemmo la lurida faccia del deputato senza Patria. Putupun, putupun, putupun, lecche e bomboli di santa ragione! Poi prendemmo delicatamente il Graziadei e lo conducemmo fuori. Passava in quel momento una vettura di piazza. Facemmo scendere il vetturino e mentre il Dumini si mette a cas[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Amerigo Du, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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