Brano: [...]se anche a Pola la maggioranza elettorale (ma ben 1.212 furono i voti comunisti e 128 i socialisti). Nel 1924 i comunisti polesi iscritti al P.C.d’I. erano appena 45, ma il loro numero aumentò, in seguito all’assassinio di Matteotti, con l’adesione di numerosi socialisti. Furono create cellule in tutte le fabbriche, 5 sezioni rionali, una sezione femminile (guidata da Giorgina Fonda e Paimira Albanese), un’organizzazione giovanile con alla testa Alfredo Stiglich e Amedeo Giusti. Fra gli intellettuali, operava il professore Nicola De Simone. Migliaia di operai croati e italiani comunque si videro costretti a emigrare. Nel gennaio 1925, in un’ assemblea svoltasi nel bosco di Santa Cecilia, alla presenza di Romano Cocchi per la Direzione del P.C.d’I., 120 delegati dell'lstria meridionale fondarono la Lega dei contadini. Un’altra manifestazione ben condotta nell'illegalità degli antifascisti polesi fu, dal 6 al 13.9. 1925, la celebrazione della Settimana di propaganda per la gioventù comunista internazionale.
Con l’istituzione del Tribunale speciale, [...]
[...]e, attraverso il « canale » di Pola numerosi dirigenti comunisti delle Marche e della Romagna riuscirono a raggiungere clandestinamente vari Paesi stranieri.
Nel 1928 il Tribunale speciale condannò a 8 anni di reclusione il comunista polese Elio Negri e nel
1929 fu pronunciata la prima condanna a morte contro il patriota croato Vladimir Gortan (v.), fucilato a Pola in ottobre.
Vennero arrestati e finirono al confino in quegli anni anche Alfredo Stiglich, Germano Stefanini, Marcello Zurbi e Rodolfo Budigna. Nondimeno il Partito comunista riuscì a tenere in piedi l’organizzazione, ricostituendosi più volte sotto la guida di Amedeo Giusti, Giulio Revelante, Bruno Frankovic, Giovanni Fiorentini (che manteneva i rapporti con la Direzione del P.C.d’I. al Testerò e, tramite Natale Kolarich e Luigi Frausin con la Federazione triestina), Antonio Steff è, Toni Deluca, Attilio Krizanac, Silvano Rossanda e altri. I collegamenti dei giovani facevano capo a Vincenzo Gigante e a Celso Ghini.
Nel settembre 1930 ci fu una nuova ondata di arresti: A. Kriza[...]
[...]slavia e da lì in Francia) e altri. Nello stesso anno, il Tribunale speciale condannò Antonio Ivessa e Miro Zmak a pene da 3 a 5 anni, Emerico Vratovich e Michele RadolovichMicel a
10 anni, Michele Bradamante a 12 anni.
Nel 1934 finirono in carcere Giovanni RakicNini, Attilio Ghersich, i fratelli Eugenio, Carlo e Davide Bratulich, Remigio Sepetich, Pietro Picek, e il Tribunale speciale condannò Giovanni Sorgo a 2 anni. Tornato dal confino, Alfredo Stiglich riprese le redini dell’organizzazione insieme a Giuseppe Vlach, Antonio Capuralin, Natale Rossanda, Francesco Neffat, Giuseppe Zachtila, N. De Simone. L’elenco dei « sovversivi » si allungò, ma l’Ovra riuscì ancora una volta a scompaginare le file del partito.
Nel 1937 Nini Rakic e Alfredo Stiglich finirono nuovamente in carcere insieme a N. De Simone, G. Revelante, Josip Filipic, Pietro Savicenti, G. Vlach (mentre suo fratello Romeo riuscì a fuggire in Jugoslavia). De Simone fu condannato a 20 anni di reclusione, Stiglich a 15, Revelante a 2, gli altri assegnati al confino per 5 anni.
Altre condanne, nel 1938: Ermenegildo e Teodoro Balbi a 6 e 8 anni. Nel 1939 vennero condannati: Bruno CossiKos a 16 anni; A. Capuralin a 14 anni, Giuseppe Capularin, Giuseppe Chert, Giovanni Clima, Amedeo Giusti, Luca Meconi, Giuseppe O'stank, Romildo Rabar e i
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