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Il segmento testuale Alfredo Di Dio è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 22Entità Multimediali , di cui in selezione 18 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 90

Brano: [...] verso Novara, preferì combattere contro i tedeschi piut

tosto che cedere le armi. Dopo un breve combattimento contro forze nemiche preponderanti, con altri uomini della sua compagnia si diede alla macchia sui monti del Novarese e dell’Ossola.

Catturato dai fascisti nel 1944 e rinchiuso nelle carceri di Novara, ne fuggì e raggiunse nuovamente il suo gruppo che si rafforzò e si ampliò fino a costituire la Divisione « Val Toce », della quale Alfredo Di Dio fu comandante. Tra le più importanti formazioni autonome (v.) di orientamento cattolico, la « Valtoce » si distinse soprattutto nella battaglia per la liberazione dell’Ossola.

Il 12.10.1944, mentre si apprestavano le ultime difese della Libera Repubblica di Domodossola (v.), Alfredo Di Dio, informato dell'avanzata di truppe nazifasciste, per controllare la linea del fronte e le posizioni tenute dai partigiani decise di ispezionare personalmente la vai Cannobia accompagnato dal colonnello Moneta e dal maggiore canadese Giorgio Patterson. I tre ufficiali, giunti con l’automobile in una località che ritenevano ancora presidiata dai partigiani, si trovarono invece improvvisamente di fronte ai tedeschi. Messa mano alle armi, risultò vana la loro disperata resistenza e in breve vennero sopraffatti. Di Dio e Moneta caddero sul posto, colpiti a morte; il Patterson, grazie alla sua divi[...]

[...]ano ancora presidiata dai partigiani, si trovarono invece improvvisamente di fronte ai tedeschi. Messa mano alle armi, risultò vana la loro disperata resistenza e in breve vennero sopraffatti. Di Dio e Moneta caddero sul posto, colpiti a morte; il Patterson, grazie alla sua divisa di ufficiale canadese, potè consegnarsi prigioniero (condotto a Milano e rinchiuso nel carcere di San Vittore, ne sarebbe stato liberato dai patrioti il 25.4.1945).

Alfredo Di Dio



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 324

Brano: [...]estate e l’autunno 1944, in piena occupazione tedesca.

La vicenda ossolana prese avvio il 9.9.1944 con la resa dei presidi nazifascisti alle forze partigiane, sanzionata in un breve verbale sottoscritto nel tardo pomeriggio di quel giorno al Groppo di Trontano, alla periferia di Domodossola (v.). All’incontro erano presenti tre ufficiali tedeschi e due della Milizia fascista (Bronzi e Spinelli). Per i partigiani intervennero Dionigi Superti e Alfredo Di Dio [Marco) (v.), comandanti rispettivamente delle brigate « Valdossola » e « Valtoce », accompagnati da due loro ufficiali, Enea De Marchi [Justus) ed Eugenio Cefis [Alberto). Erano presenti anche i parroci di Domodossola e di Masera, don Luigi Pellanda e don Severino Baidoni, che avevano favorito le trattative. Restarono esclusi dall’incontro i garibaldini che poi criticarono le condizioni della resa, come del resto fece, in una sua relazione al Comando generale del C.V.L., anche il colonnello Giuseppe Curreno di Santa Maddalena (v.), responsabile del comando militare della zona.

Secondo gli[...]

[...]ano la « C. Battisti » di Armando Calzavara [Arca) con circa 80 uomini e la « Generale Perotti » di Filippo Frassati [Pippo) con circa 60: ambedue apolitiche, più aperta la prima e quasi filomonarchica la seconda. Dalla fusione di queste due formazioni nacque la Brigata « Piave », il cui comando venne affidato all’ingegnere Paolo Sala [Carletto). Sulla destra del Toce, con le sue basi operative sopra Ornavasso, era presen

te la « Valtoce » di Alfredo Di Dio, una formazione dove non si nascondevano simpatie per la Democrazia cristiana, da cui era sorretta finanziariamente. Infine, verso il Cusio, operava la « Filippo Beltrami » di Bruno Rutto.

I garibaldini tenevano da tempo i passi alpini di Baranca e del Turlo che, dalla valle Anzasca, mettevano in comunicazione con la Vaisesia, dove operavano Cino Moscatelli (v.) ed Eraldo Gastone (v.). Dalla valle Anzasca i garibaldini si erano spinti nelle valli di Antrona, Bognanco, Antigorio; negli ultimi mesi di guerra essi assorbiranno M Battaglione autonomo « Fabbri », organizzato dai fratelli Ugo e [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 326

Brano: [...] lire giornaliere nonché aumenti di stipendio per i dipendenti del pubblico impiego.

Furono tenuti vari comizi e la stampa ebbe un impensato sviluppo: a cura della Giunta uscirono quattro numeri del settimanale Liberazione e parecchi numeri di un

Bollettino dì informazione; I garibaldini pubblicarono un loro foglio dal titolo Unità e libertà, mentre l’Unità e !’Avanti! uscivano con un numero speciale; la formazione « Valtoce » comandata da Alfredo Di Dio dette alle stampe Valtocei la « Matteotti », di recente costituzione, pubblicò un numero de II Patriota. L’installazione di una emittente radiofonica non potè andare al di là delle prove tecniche, per la sopravvenuta rioccupazione nazifascista della zona.

La Giunta tenne 12 sedute nel capoluogo ossolano e una tredicesima seduta a Ponte di Formazza, quando Domodossola era già stata evacuata. Nel corso di tali riunioni, la Giunta deliberò in materia di economia e di finanza, in campo sociale e assistenziale, in materia valutaria e riguardo a problemi di approvvigionamento dei viveri, necessa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 328

Brano: [...]i e fascisti (reparti regolari deil’esercito di Salò e Brigata Nera « Cristina » di Novara) era saldamente diretto e bene armato, appoggiato da artiglierie pesanti e da mortai di diverso calibro, nonché da aerei medioleggeri.

Un primo massiccio attacco riuscì ad avere ragione della « Piave », aiutata dalla 85a « Garibaldi ». Il giorno 12, alla galleria di Finero, caddero sotto il fuoco delle avanguardie nemiche il comandante della « Valtoce » Alfredo Di Dio e il comandante della Guardia Nazionale Attilio Moneta.

Tra il 12 e il 13 ottobre l'attacco investì lo schieramento della bassa Ossola, a cavallo della linea MergozzoOrnavasso, e questo fu a sua volta costretto a cedere, di fronte allo strapotere avversario, anche per la scarsità di munizioni a disposizione dei reparti. I parti

giani seppero opporre una vivace resistenza, ma dovettero rinunciare al proposito di attestarsi su una linea arretrata di difesa AnzolaVogogna. Il giorno 14 i difensori ripiegarono infatti su Domodossola, superarono Crevoladossola (dove erano a difesa i garibaldi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 329

Brano: [...]e » nei confronti dei garibaldini, fino al punto di volerli tenere in disparte al momento della resa de! 9.9.

1944, rese difficile poi la costituzione del Comando unico. In realtà essi temevano che i garibaldini, più politicizzati e meglio organizzati delle altre forze, prendessero il sopravvento nella direzione militare: a Cino Moscatelli, arrivato dalla Valsesia per tenere un comizio, si tentò perfino di negare l’accesso alla zona liberata, Alfredo Di Dio, pur ottimo comandante della « Valtoce », giunse a sequestrare una partita di carta destinata alla stampa del giornale della Giunta, per il solo fatto che era di colore rosso. Da parte loro, i garibaldini non persero le occasioni per rivolgere critiche ed esprimere apprezzamenti sfavorevoli sulle formazioni « autonome ». Ciò nondimeno, anche per la personalità e la statura politica dei membri della Giunta, segnatamente del presidente Tibaldi e del segretario Terracini, i dissidi restarono con

tenuti. Ognuno fece il proprio dovere; il « banco di prova » dell’esperienza ossolana resse così a[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 344

Brano: [...]tituzione delle Brigate « Poldo Gasparotto », « Sergio Bassi », « Dino Giani » ed « Eugenio De Rosa » che formarono poi la Divisione « Alto Milanese» (giugno agosto 1944), operante nel Bustese e nel Varesotto. Passò in seguito a Galliate (Novara), dove costituì e comandò la Divisione « Rebellotti » (settembreottobre 1944). Dal 24.11.1944 partecipò al comando della Divisione Autonoma « Valtoce » e alla costituzione del Raggruppamento divisioni « Alfredo Di Dio ». Nel gennaio 1945, dal Comando unificato della Zona dell’Ossola gli fu assegnato il comando del I Settore operativo (Mottarone, Alto Novarese, Lago d'Orta).

Dopo la Liberazione, dall’aprile al luglio 1945 comandò col grado di capitano il ili Battaglione di Polizia Ausiliaria presso la questura di Milano. Passò quindi con lo stesso grado nella Polizia Ferroviaria fino ai settembre 1947.

Nel 1950 gli fu riconosciuto il grado partigiano di maggiore.

É stato decorato di Medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione:

« Nella lotta di Liberazione, intrapresa sino dagli [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 4

Brano: [...]ese) e nel luglio

1943 si laureò in Veterinaria all 'Università Statale di Milano, dove rimase come assistente.

Già presidente della Gioventù di Azione cattolica di Galliate, nella primavera del 1944, pur potendo evitare grazie alla sua professione la chiamata alle armi della repubblica di Salò, volle unirsi ai partigiani. Agli inizi di giugno raggiunse il Gruppo Patrioti “Ossola” (primo nucleo della futura Divisione “Valtoce” comandata da Alfredo Di Dio), dislocato al Boden nella valle del San Carlo sopra Ornavasso. Lo accompagnava l’amico Emilio Murciano, anch’egli militante cattolico del locale circolo “Juventus Christi Regis” (si spegnerà all’Ospedale San Biagio di Domodossola il 23.2.1945, in seguito a ferite riportate in combattimento a Vogogna il 2 febbraio, e alla sua memoria sarà conferita la medaglia d’argento al valor militare) .

Nella notte tra l’11 e il 12.6.1944 Rabellotti partecipò volontario alla sua prima azione di guerra, ma al suo rientro, l’indomani mattina, venne sorpreso e catturato con un altro compagno. Sottoposto p[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 182

Brano: [...]o, l’architetto milanese Filippo Beltrami (v.) e l’ex ufficiale dell’esercito Dionigi Superti (v.). La banda Beltrami, costituitasi subito dopo l’8. 9.194Ì3, accolse uomini di tendenze politiche diverse e fu molto attiva nella zona di Megolo e in vai Strona. Dopo la morte di Beltrami a Megolo, i superstiti della sua banda

si divisero, dando vita a due formazioni che sarebbero diventate rispettivamente, la Divisione « Val Toce », al comando di Alfredo Di Dio (v.), e la Divisione Alpina « Beltrami », al comando di Bruno Rutto. La « Val Toce » pur rimanendo autonoma, risentì della personalità del suo comandante, militare di professione e fervente cattolico; acquistò un orientamento rigidamente tradizionalista, piuttosto incline a diffidenza verso le altre formazioni, e a contrasti, specie con quelle di estrazione garibaldina.

Quanto al Superti, alla testa di una formazione che sarebbe diventata Divisione « Val d’Ossola », raccolse attorno a sè uomini di diverso orientamento politico.

VII Divisione « Monferrato »

Gruppi di partigiani autono[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 294

Brano: [...](v.). Costituitasi nei due nuclei delle compagnie « Quarna » e « Massiola », nel dicembre 1943 la formazione confluì nella Brigata «Patrioti Valstrona « che, il 13.2.

1944, fu dispersa nella battaglia

di Megolo (v.)4 Dal ceppo originario risorsero, nella primavera successiva, le formazioni che avrebbero dato vita alla Divisione Alpina « Filippo Beltrami » (autonoma) comandata da Bruno Rutto, alla Brigata del Popolo « Valtoce » comandata da Alfredo Di Dio (v.), alla Divisione Garibaldi « Redi », comandata da Aldo Amasi (v.) con commissario politico Pippo Coppo (v.).

Sull’area circostante il lago operavano d’altra parte i muniti presidi nazifascisti di Gozzano, Orta, Omegna e Quarna. Nella stessa zona incombevano: da ponente, le formazioni garibaldine della Valsesia (il cui Comando fu per lungo tempo sul Briasco, a cavallo tra il Cusio e la bassa valle del Sesia); dalle alture di Boleto, la 6a Brigata Garibaldi « Nello »; da settentrione, gli Autonomi della « Beltrami »; da levante, le formazioni del Mottarone (v.), dov’era fra l’altro in fu[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 233

Brano: [...](v. Forno, infermeria di).

Il 3 giugno, a Oira, trovò eroica morte Silvestro Curotti [Dom). Altri notevoli fatti d’arme furono i combattimenti di Omegna (giugnoluglio 1944), Fazione militare che portò alla liberazione dei partigiani Vigna e Piazza, lo sganciamento dei 130 cecoslovacchi dei presidi della Valdossola, gli scontri di Anzola, Gravellona Toce (1315 settembre), Alpe Grandi, Alpe Sacchi, Cardello, Quarna (13.3.1945).

Al comando di Alfredo Di Dio sorse anche il gruppo « Ossola ». Questa formazione ebbe nel Cusio un distaccamento al comando di Diego Valentini, da cui trarrà origine la Divisione Azzurra «Valtoce», di ispi

233


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Alfredo Di Dio, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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