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Il segmento testuale Alessandro Trabucchi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 14Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 612

Brano: [...]formazioni periferiche finché, alla metà di aprile, d’intesa fra tutti i partiti il comitato fu rimaneggiato: Gonella e Marsaglia furono confermati delegati del Par

tito liberale, Fracassi della Democrazia cristiana e Galimberti del Partito d’Azione. Per il Partito comunista entrò a far parte del comitato Oreste Pratolongo e per il Partito socialista Luigi Pittavi no. Quattro militari furono inoltre aggregati in qualità di tecnici: i generali Alessandro Trabucchi e Carlo Drago, il maggiore Creonti, il colonnel

lo Contini.

Il nuovo comitato fu impegnato in un laborioso componimento dei contrasti sorti fra le bande per questioni di competenza territoriale e di concorrenza politica, e dovette affrontare tutti i problemi di sistemazione di uno schieramento armato in via di rapido sviluppo. La differenziazione politica delle formazioni dava origine a delicate questioni di armonica convivenza per assicurare la necessaria unitarietà e un perfetto sincronismo nell'azione militare. I rastrellamenti dell’aprilegiugno 1944, che investirono quasi tutte le v[...]

[...]zazione unitaria delle forze partigiane piemontesi.

A metà giugno del 1944, dopo laboriose trattative fra i partiti e in Qonformità a direttive emanate dal Comando militare del C.L.N.A.I., il Comitato trasferì le proprie funzioni al Comando militare regionale piemontese.

Il Comando militare

Costituitosi nel giugno 1944 alle dipendenze del C.L.N. regionale, il Comando militare regionale piemontese (C.M.R.P.) risultò composto dal generale Alessandro Trabucchi (cui venne anche affidato il compito di coordinatore) nella veste di comandante delle formazioni Autonome della regione, eia Tancredi Galimberti per le formazioni « Giustizia e Libertà », da Giordano Pratolongo per le Brigate Garibaldi e da Luigi Pittavino per le « Matteotti ». Successivamente Francesco Scotti subentrò a Pratolongo, Andrea Camia successe a Pittavino e Dante Livio Bianco a Galimberti (con un



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 106

Brano: [...]ciativi combattentistici e partigiani.

Negli anni fra le due guerre fu anche autore di apprezzati libri di tecnica militare. Scriverà Pietro Secchia, a proposito degli studi compiuti dai confinati politici durante il periodo fascista: « Disponevamo dei testi allora più in uso nelle accademie militari e non soltanto ii vecchi classici [...]. La sorte volle che [...] avessimo alcuni volumi sulle manovre delle piccole e grandi unità del generale Alessandro Trabucchi (capo di SM della IV Armata), che sarebbe diventato (chi lo avrebbe allora mai pensato?) il nostro apprezzato comandante militare regionale piemontese durante la Resistenza ». (Da P.S., // Partito comunista italiano e la guerra di liberazione 19431945, Milano, 1972, pag. 47). Ritenuto fra le personalità militari più limpide e meritevoli della Resistenza italiana, ha lasciato sulla propria esperienza un libro dal titolo I vinti hanno sempre torto (Torino, 1947).

M.Gi.

Trangoni, Emilio

Spartaco. N. a Tricesimo (Udine) il 18.7.1908; autista.

Membro di un’organizzazione comunista clan[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 100

Brano: [...]to alle nuove Autorità del C.L.N..

L’unico insuccesso fu costituito dalla parziale distruzione degli impianti radiotrasmittenti delTÈremo, attuata dai guastatori tedeschi nel tardo pomeriggio del 26.4.1945, durante la fase culminante della battaglia per la liberazione della città.

La liberazione

Dopo che il Comando militare del C.L.N. regionale composto da Andrea Carnia (v.), Dante Livio Bianco (v.), Francesco Scotti (v.) e dal generale Alessandro Trabucchi (v.), d’intesa con il comandante delle forze garibaldine Pompeo Colaianni (v.), ebbe respinto la proposta compromissoria del Comando germanico per avere via libera attraverso la città (minacciando, in caso diverso, la distruzione), la IV Brigata Garibaldi comandata da Isacco Nahoum (v.), i garibaldini delle Langhe al comando di Nanni Latilla e altre formazioni partigiane si schierarono ben decise a opporsi con le armi al nemico, costringendolo a

desistere dall’insano proposito. La liberazione del capoluogo piemontese fu quindi opera dei torinesi che fin dal 28.4.1945 poterono trasformare i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 363

Brano: [...]stodia della sezione femminile.

Da San Vittore furono prelevati i 15 patrioti trucidati a Piazzale Loreto (v.) e i numerosi altri uccisi per rappresaglia dai fascisti a Milano. Tra le più note personalità della Resistenza che uscirono fortunosamente da quelle mura verso la fine della guerra, furono il vicecomandante del C.V.L. Ferruccio Farri (v.), liberato grazie a uno scambio di prigionieri concordato con il Comando germanico, e il generale Alessandro Trabucchi, comandante dei partigiani del Piemonte, catturato a Torino ai primi dell'aprile 1945, Egli potè uscire dal carcere al momento dell'insurrezione di Milano e fece in tempo a raggiungere il capoluogo subalpino dove diresse le fasi culminanti degli scontri in questa città.

La rivolta del 1946

Dopo la Liberazione vennero rinchiusi a San Vittore numerosi fascisti in attesa di giudizio. Nell'aprile 1946 il carcere fu teatro di una vera e propria operazione militare, allorché l'ex repubblichino Carlo Barbieri, catturato nel febbraio del 1946 dopo che aveva terrorizzato a lungo, insieme al comp[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 822

Brano: Quarta Armata

Rapporti con la popolazione francese

La IV Armata contava su circa

150.000 uomini agli ordini del generale Mario Vercellino, con capo di stato maggiore il generale Alessandro Trabucchi. Un Corpo d’armata stabilì il proprio quartiere generale a Grasse, un altro a Hyères, e una divisione si insediò a Grenoble.

Nei confronti dei militari italiani l’atteggiamento della popolazione era naturalmente ostile, ma in questa zona l’azione del « maquis » fu assai meno cruenta che nella Francia occupata dai nazisti: tutte le fonti e i documenti sottolineano come la presenza delle truppe italiane fosse meno invisa di quella delle truppe tedesche, evidentemente per ragioni di comportamento.

Chi senz'altro preferiva gli italiani ai tedeschi erano gli ebrei francesi, a cui si erano ag[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 613

Brano: [...]rtati in Germania, riuscirono a sopravvivere ai campi della morte e a far ritorno alle loro case.

Alla costituzione del Corpo Volontari della Libertà (giugno 1944), di cui Sandro Pertini fu uno dei massimi animatori, le « Matteotti » piemontesi furono affidate al comando di Andrea Camia che, a questo titolo, entrò a far parte del nuovo Comando militare regionale ricostituito, dopo la fucilazione del precedente, sotto la direzione del generale Alessandro Trabucchi. In tale organismo Camia assunse la responsabilità di capo di stato maggiore.

Pier Luigi Passoni, segretario del

C.L.N. piemontese e incaricato di assicurare il collegamento con la « legazione italiana» di Berna, l’1.9.

1944 costituì ufficialmente ad Annecy (Alta Savoia) il servizio La Mole per tenere i rapporti con la Francia e gli Alleati. Andrea Camia, avvalendosi dell’appoggio di Paolo Della Giusta, Andrea Ferro Milone e Archimede Gallina, organizzò una fitta rete di informazioni, in cui le compagne socialiste svolsero compiti di rilevante importanza, avendo anche eroine come Lib[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 233

Brano: [...]E furono d’inciampo, quasi sempre. Non tutti. Ché altri, invece, ufficiali superiori e subalterni, palesarono una prontezza d'ingegno, una risolutezza di volontà, una capacità di coordinare, disciplinare e animare che ci riempiva di gioia e di speranza ».

Tra gli ufficiali superiori che parteciparono alla Resistenza organizzando formazioni partigiane, collaborando con esse o assumendone

11 comando, si ricordano i generali Raffaele Cadorna, Alessandro Trabucchi, P. Dodi, E. Faldella, D. Fenulli, Gritti, R. Lordi, Magliano, Sa

bato Martelli Castaldi, Martinengo, L. Masini, Oddone, Giuseppe Perotti, Rossi, M. Roveda, Simone Simoni, L. Sabatini, F. Vanetti; e i colonnelli G. Cordero Lanza di Montezemolo, G. Curreno di Santa Maddalena, E. De Michelis, Giorgio Ercolani, Fassimoni, Feruglio, Finzi, Fontana, Malgeri, O. Pompei, A. Pucchetti, Rossi, Ucci, Vigilerò.

Bibliografia: R. Cadorna, La Riscossa, Milano, 1948; E. Scala, La Riscossa dell'esercito, Roma, 1948; M. Torsiello, Settembre 1943, Milano, 1963; C. Primieri, Il Secondo Risorgimento, Roma,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 85

Brano: [...]ome sarebbe stato obbligo.

L'attività, bloccata dalle vicende seguite alT8.9.1943, riprese negli anni successivi alla Liberazione, con la prima antologia di Rivoluzione Liberale, a cura di Nino Valeri; ma nel 1948 dovette arrestarsi, non senza aver lasciato valide indicazioni a conclusione della sua battaglia culturale. Fra le ultime pubblicazioni degne di ricordo, sono da citare (nella Biblioteca Leone Ginzburg) I vinti hanno sempre torto di Alessandro Trabucchi (v.), Storia della mia morte di Lauro

85



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 613

Brano: [...]e del piano il Comando impartì ordini di attacco generale al nemico: fra il marzo e l’aprile 1945 i nazifascisti furono infatti sottoposti in tutta la regione a un incessante martellamento offensivo che li fece giungere alla vigilia del 25 aprile indeboliti e in parte già scompaginati. La sera del

Il Comando militare del C.L.N.R.P. a una manifestazione dell’1.5.1945. Da sinistra: Andrea Camia, Dante Livio Bianco, Francesco Scotti, il generale Alessandro Trabucchi

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Alessandro Trabucchi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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