Brano: [...]sistente serie di documentari e cortometraggi [circa 130 qui censiti) che, pur senza raggiungere un pubblico altrettanto vasto, ma a volte solo locale e di cineamatori, nel loro insieme costituiscono una testimonianza significativa dell’interesse sempre vivo che i temi dell’antifascismo e della lotta armata di liberazione presentano per la cultura italiana.

Documentari e cortometraggi

Mentre registi come Roberto Rosseliini, Mario Camerini, Alessandro Blasetti e Carmine Gallone con i loro film a soggetto (“Roma città aperta”, “Paisà”, “Due lettere anonime”, “Un giorno nella vita”, “Davanti a lui tremava tutta Roma”) producevano opere che avrebbero reso molto popolare il cinema italiano anche all’estero, pochi furono i registi affermati che si cimentarono in campo documentaristico, eccetto M. Serandrei con “Giorni di gloria” (realizzato in collaborazione con Luchino Visconti), e Alberto Lattuada (“La nostra guerra”). Ciò fu senza dubbio dovuto a un sordo ostracismo messo in atto in quegli anni dalle forze conservatrici, cui non era affatto gradita e[...]